03/06/2013
1 recensioniCiao meraviglia,
voglio iniziare dicendoti che ti voglio un mondo di bene, e che è solo grazie a te se sorrido. Sì, forse è proprio questo il problema. Sorrido solamente se sono con te, se mi sei accanto, se mi sento desiderata da te. Ma evidentemente io sbaglio, ho sempre sbagliato, perché sai, dare anima e corpo per una persona, è sempre sbagliato. Mi dispiace così tanto dirtelo, ma vedi, almeno vorrei che gli sbagli che ho fatto io, tu non li possa commettere. Credimi, io ti voglio un bene infinito, ma è proprio per questo se io sto soffrendo per te. Mi sento a pezzi, vulnerabile. Mi sento distrutta perché un semplice litigio, un’intera giornata trascorsa senza parlarti, per me è troppo. Non riesco a sopportarlo, non riesco a non pensarci, non riesco a non volerti bene, ma so che è meglio così. So che è meglio non scriverti, non cercarti, non disturbarti, perché è inutile negare l’evidenza, è la realtà. L’errore più grave che avessi mai potuto commettere, è stato di non accorgermene subito, di non darci peso fin dall’inizio, di negare la situazione, di pensare che esistesse una possibilità. Ma non me ne pento, so che nel frattempo io sono stata bene con te. Ora però è arrivato il momento di lasciarci, il momento di togliere il disturbo. Sappi che sempre ti ho amata e che sempre ti amerò, qualsiasi cosa succeda. Sappi inoltre che ti auguro tutto il bene di questo mondo, e che approverò ogni tua decisione.Marta
Ecco arrivato il primo giorno di scuola: nuovo paese, nuovi compagni, nuova vita, nuovi temutissimi professori. Ritrovo nel marciapiede, con Lisa mi sentivo più sicura. Non avrei mai immaginato che in pochi mesi sarei cambiata, tutto ciò che era “Marta” un tempo, ora non c’è più. Semplicemente opposta, parallela al passato. Passano i primi giorni di scuola, i banchi nell’aula stretta, con le finestre alle spalle, erano disposti in file orizzontali, strette e compatte, nella destra Monica, nuova compagna di classe, nella sinistra Lisa. Ma lei aveva da subito attirato la mia attenzione: Isabel. Nome particolare, da me sempre amato, differente. Isabel, a quel tempo, aveva una folta e trasandata frangia ramata, come il resto dei capelli, lisci ma imperfetti. Il suo atteggiamento, le sue battute, il suo senso dell’umorismo, tutto di lei mi faceva pensare che presto saremo diventate buone amiche, la sentivo differente da me, ma così compatibile.