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Autore: joker666    20/12/2007    1 recensioni
Draco era al suo solito posto, seduto sul pozzo e due elfi domestici lo intrattenevano giocherellando come due giullari.
Come una furia Hermione avanzò verso di lui, puntandogli la bacchetta e dicendo a voce alta - Sta pure certo Malfoy che non andrò via di qui finchè non ti avrò smascherato!!-
Lui calmo si alzò, andò verso di lei e disse - Non riesci neanche più a innervosirmi...-
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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le lacrime del drago

Capitolo 1

ABITUDINI

Ormai aveva l'abitudine di raccogliere i boccoli selvaggi in una lunga coda.
Come ogni mattina rifaceva il letto, metteva a posto il pigiama e poi...
Cinque minuti davanti allo specchio che rifletteva ciò che era diventata:

Hermione Jane Granger

Studentessa pluripremiata.
Ricercatrice esperta.
Strega dalle capacità eccezionali.

Ordinata.
Un cassetto per i capi scuri, uno per quelli chiari.

Precoce Auror, fino a che non avesse trovato qualcosa di più impegnativo.
Perchè Hermione aveva sempre bisogno di impegnarsi in qualcosa...

Ed ogni mattina si ripeteva tutto questo.

Si trovava, in quei giorni, a casa dei Weasley.
Lei e Ron dovevano sbrigare delle faccende al Ministero della Magia.
Aprì la porta e scese le scale che la portavano nella sala da pranzo.
Un piede davanti all'altro, Hermione, senza fretta, ma neanche con troppa calma... Nella giusta misura.
La signora Weasley era già in piedi, come al solito e preparava la colazione.
La donna sentì sropraggiungere con passo delicato della ragazza, si voltò, le sorrise e poi borbottò -Oh , cara, quello stupido fa sempre fatica a saltare giù dal letto... Ma arriverà a momenti-
-Si- si limitò a risponderela ragazza. Si edette e ascoltò parlare la signora Weasley che era tanto eccitata per il matrimonio di Fred.
L'arrivo di Ron interruppe quel dialogare a senso unico.
- Oh, mamma. ancora con questa storia? ce l'avrai ripetuta si e no dieci volte...-fece il ragazzo sedendosi accanto ad hermione e baciandola sulla guancia.
La madre indignata, non per il bacio, lo fissò e disse- Ma insomma Ronald! Si sposa mio figlio! E' normale! Sarà così anche per te!!
Ron arrossì inspiegabilmente.
Hermione non ci fece caso e porò alla bocca la sua tazza di caffè nero.
Dopodichè disse -Dobbiamo sbrigarci o arriveremo in ritardo-
-Vero..- aggiunse Ron -chi la sente poi Mevadga?-
Salutarono la signora Weasley e si aggrapparono alla cornice di un vecchio quadro raffigurante Silente, che evidentemente era una passaporta per gli uffici del Ministero. Poi si dileguarono.

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Mevagda Cutin era una donna sulla quarantina. Un tipo molto particolare. Non dava neanche al minima impressione di essere una donna posata e difatti non lo era. Era il capo degli auror di Derby, distretto comprendente anche Hogsmeade e Hogwarts. Il suo viso era decorato di cicatrici a fior di pelle, di cui a quanto pare andava fiera, e portava una benda su un occhio, ma sosteneva che l'altro era capace di vederci per tutt'e due.
Imponente dietro alla sua scrivania parlava a Ron ed Hermione, con la sua voce roca ed il suo tono grave, di un gruppo che pensava fosse affiliato a dei mangiamorte alquanto ostili.
- Abbiamo avuto una soffiata, e pare che questi individui si radunino nel bosco di Rycleton di sovente. Questa sera dovrebbe avvenire un'altra di queste riunioni... Granger raduni una dozzina di uomini e vada a dare un occhiata. Se si può evitare lo scontro sarebbe meglio. Ovviamente se gli individui dovessero dimostrare atteggiamenti violenti le do l'autorizzazione di fare vittime e prigionieri-
- Sissignore- disse sorridendo la ragazza.
- Andiamo Granger- continuò l'altra in tono più rilassato, mentre si accendeva un sigaro - questo è il mio modo di comunicare i compiti-
Hermione continuò a sorridere - lei è la persona meno formale che conosca, questo divario fra la vita quotidiana e l'ambito lavorativo mi spiazza...-
Difatti le due si conoscevano da un paio di anni.
-ok... Ovviamente portati dietro il sig. Weasley... poi a rapporto.-

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- Portati dietro il sig. Weasley... Come se fossi un cane.... Non sono un cane...- brontolava Ron mentre alzava il passo per stare dietro ad Hermione.
-Ah, no?- rise l'altra.
- Stupida- ribattè lui.
- Stupida, io?- continuò lei ironicamente, ma quasi sfiorando le soglie dell'indifferenza.
Lui si fermò un attimo afissarla di spalle e poi riprese a correrle dietro...Disse con un filo di voce -sai, Hermione, ultimamente non sei più la stessa.. Sei così cinica e fredda ... A dire il vero hai iniziato a cambiare dalla partenza di Harry... se vuoi ne possiamo parlare , no?
- Non dire stupidaggini Ron..- si affretta tutti e due ad arrivare al terzo pieno, uffici Auror, dove Hermione aveva il compito di arruolare gli uomini che avrebbe dovuto utilizzare nella spedizione che avrebbe dovuto svolgersi la notte stessa.
Ron, arrancando dietro di lei, scosse la testa, aspettandosi una risposta del genere.
Arrivati dinanzi alla porta dell'ufficio Hermione girò con fare deciso la maniglia della porta ed entro. Ron si annunciò con un sonoro "buon giorno", e tutti gli sorrisero.

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