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Autore: ElfoMikey    20/12/2007    0 recensioni
Deliah è una ragazza madre alle prese con i problemi di tutti i giorni segnati dalla morte del padre... Mikey è un ragazzo solo alle prese con un fratello invadente.... e se questi due ragazzi si incontrano?
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“incontro-scontro”

Mikey POV
mancano sette giorni a Natale. Una sola settimana e ancora migliaia regali da fare. A mio fratello, a mia madre, a mio padre, ai ragazzi... credo che passerò il Natale chiuso in qualche clinica specializzata. Ricordatemi di fare causa a Babbo Natale. Sospiro mentre la neve cade fitta dal cielo di New York, amo la neve è soffice, è fredda, è bella e pura proprio come gli occhi di quella ragazza. Sono passate settimane e non sono riuscito a dimenticare quella sua stranezza, quella sua aria da bimba.
“MIKEY!” Santo cielo di nuovo.
Da quando sono a casa di mio fratello, per passare le vacanze insieme, non fa altro che chiamarmi a destra e a sinistra.
“eccomiii!!” urlo scendendo dal letto. Vado in salotto e vedo mio fratello impegnato a giocare a Guitar Hero. È concentrato al massimo e lo noto da come ha incurvato la fronte.
“cosa vuoi ora?” sbotto, lui senza degnarmi di uno sguardo dice:
“sta sera andiamo fuori con gli altri, vieni vero?” da quando Gerard si è sposato parla sempre per due, quindi devo intuire che ci sarebbe stata anche mia cognata. Annuisco, ma mi sale in mente un dubbio:
“ non mi presenterete qualcuno per non farmi stare da solo vero?” chiedo, ma sapendo benissimo che la risposta, purtroppo, è si. Gerard ci pensa un attimo.
“noo, figurati. Dopo l’amica palestrata di Christa e l’amica anoressica di Jamia, come pensi che vorremmo fare un altro tentativo? In fondo non è poi così male essere single quindi non preoccuparti sta sera non dovrai deprimerti.” Risponde. È un bravo attore mio fratello, ma con me non attacca.
“Gerard…”
“vedi? Non ti fidi più del tuo caro fratellone! E pensare che una volta ti fidavi ciecamente delle mie parole…” mi interrompe assumendo una faccia sconvolta e un tono tragico.
“okay, okay, mi fido..” dico
“eravamo così attaccati l’uno all’altro, ci volevamo bene…” continuava Gerard, con lo stesso tono di prima.
“Gerard?” “e ora questo legame si sta spezzando come una corda troppo sottile…” e ora chi lo fermava più?
“ehi! Ho detto che va bene!!” sbotto, alzando di più la voce, Gerard interrompe il suo monologo e mi guarda.
“ potevi dirmelo subito! Così evitavo di dire altro!!” mio fratello è un idiota, però non aggiungo altro e mi metto a giocare con lui a Guitar Hero, che aveva abbandonato per fare la sua scenetta.

Ore 22
Siamo tutti infilati nella monovolume di Ray che guida, di fianco a lui Christa, dietro a sinistra c’è Frank , Jamia in mezzo e io a destra. Gli altri in macchina di Bob. Non è che ho tanta voglia di uscire, ma dopo chi avrebbe fatto smettere Gee? Nessuno ci sarebbe riuscito. Mi ricapita sempre più spesso di pensare a quella ragazza. Sarebbe bello incontrarla di nuovo, vorrei solo guardarla, anche solo per un minuto. Pretendo forse troppo?
“senti, Mike mi dispiace per l’altra volta, sapevo che non era il tuo tipo, però ho tentato lo stesso, alla mia amica sei piaciuto, ma a te non tanto vero?” mi sussurra Jamia. Io le scompiglio i capelli affettuosamente.
“ non preoccuparti non sono così disperato.” La rassicuro. Lei mi sorride.
“Senti Jam, sai se mio fratello ha in mente qualcosa sta sera?” chiedo pensieroso.
“ non ne ho idea, davvero..” mi risponde seriamente e sincera. Ho paura per quel che succederà sta sera, sono sicuro che Gee ha in mente qualcosa, è una brutta e grande sensazione, ho i brividi.
Arriviamo in un pub mezz’ora dopo. Il locale non è male, soffuso e accogliente. Pochi minuti d’attesa e una cameriera ci accompagna ad un tavolo e tutti ci accomodiamo sorridenti. Lyn-z, seduta accanto a me, si guarda intorno come se stesse cercando qualcuno e infatti la vedo agitare la mano in direzione dell’ingrasso. Oh. Dio. Mio. Una ragazza alta, bionda, con quintali di trucco sul viso si avvicina al nostro tavolo sculettante. Mi porto le mani nei capelli, in un chiaro gesto di disperazione, mi giro verso mio fratello che fa l’indifferente e comincia a socializzare con il bordo del tavolo. Giuro che questa me la paghi, fratello ingrato! La ragazza arriva al nostro tavolo e sparge sorrisi a tutti.
“salve!” saluta contenta. Gli altri ricambiano e io accenno un saluto.
“ragazzi, Mikey, questa è Pam. Una mia amica del liceo.” Dice Lyn-z lanciandomi uno sguardo eloquente. La ragazza si siede con un sorriso vicino a me e mi fissa. Odio le donne che mi fissano con un sorriso ebete, aspettandosi chissà che cosa. vedo Jamia sorridermi comprensiva e Frank ridersela sotto i baffi. Che carogna è molto gratificante essere derisi dal proprio migliore amico…
“che dite ordiniamo? Ho una fame!!” esclama Bob, io annuisco e mi rintano dietro il menù sentendo lo sguardo della biondona ancora su di me. Sento Gerard chiamare la cameriera, anche se io non ho ancora deciso.
“ volete ordinare?” alzo lo sguardo colpito dal suono della voce della cameriera e mi accorgo che è la ragazza dello starbucks, con in mano un block notes e un completo da cameriera che le sta divinamente. La osservo mentre anche lei si accorge di me. Vedo che sgrana gli occhi, per poi sorridermi e io faccio lo stesso, abbassa lo sguardo timida e si sposta una ciocca di capelli dal viso. È bellissima nella sua semplicità e timidezza. È normale innamorarsi di una persona senza nemmeno conoscerla? Mi sento bene se guardo dentro hai suoi occhi. Ray richiama l’attenzione della ragazza, che subito fa sciogliere il nostro contatto.
“uhm, allora sei birre e quattro coca cole…” disse il chitarrista pensieroso, mentre la stupenda ragazza che avevo davanti prendeva nota velocemente. Poi se ne va, lanciandomi un ultimo sguardo. Lascio che le mie labbra si curvino in un leggero sorriso e non mi accorgo che Pam a cominciato a parlarmi a raffica, ma io non la sento, perso nel ricordo del sorriso che mi ha regalato quella ragazza prima di passare ad un altro tavolo.
La serata passa così, lenta, ma veloce per il mio cuore. A mezzanotte passata mentre i ragazzi ridono e scherzano decido di uscire per una boccata d’aria. Non la vedo da un po’ e già mi sento vuoto. Perso. Inutile. Non conosco niente di lei eppure sembra che ci conosciamo da anni. Cosa significa questo? Mi incammino verso la via solo, con i miei pensieri, finchè non sento la porta del retro del locale aprirsi violentemente…

Deliah POV
apro la porta sul retro con rabbia. Jason, il proprietario, mi aveva fatto innervosire per l’ennesima volta e ancora non ci avevo fatto l’abitudine. Lui vuole che lavori anche a Natale, ma io non posso. Per il semplice fatto che devo passare le vacanze con i miei e dovevamo andare a far visita a papà, come da tradizione. Mi immergo violentemente nel buio di quella via e senza farlo apposta mi imbatto contro qualcuno. Faccio un urlo e cado a terra e con me trascino anche lui, o lei.
Mi ritrovo sopra ad un ragazzo che giace a terra con lo sguardo dolorante. Una macchina svoltò e i deboli fari mi fecero capire chi fosse il ragazzo steso sotto di me, con gli occhi chiusi e le mani sulla mia schiena. Trattengo il respiro appena riconosco i suoi lineamenti, la sua bocca il suo naso, mi metto in ginocchio, scostandomi da lui. Mi sta guardando ora, è sorpreso e sono sicura che mi ha riconosciuto. Mi alzo e lo aiuto porgendogli la mano, lui l’afferra con decisione.
“scusa, non volevo venirti addosso e solo che qua non si vede proprio niente!” una macchina ci passa accanto e vedo il suo sorriso.
“non importa!” mi dice con una voce allegra. “sono Micheal”. Gli stringo la mano nella penombra.
“Deliah!” il mio nome rimane sospeso nell’aria, mentre ci incamminiamo. La mia macchina è parcheggiata dietro l’angolo.
“ allora, che mi racconti di te?” mi chiede con le mani dietro alla schiena, so che mi sta guardando e mi vengono i brividi solo a pensarlo. È una bellissima sensazione.
“studio storia dell’arte all’università, ma per guadagnarmi da vivere lavoro in questo posto.” Dico con semplicità.
“tu invece?” lui sospira. “sono un musicista. Suono il basso elettrico.” Rimango colpita , ma me lo immagino come suona, con le sue belle mani affusolate pizzica le corde e fa volare mille e mille note…

Mikey POV
Ha un aria da bambina mentre mi racconta di lei e la vedo molto colpita quando le confesso la mia professione. Non se lo sarebbe mai immaginata e lo so, nemmeno io ci credo, anche se sono passati sei anni. Ci fermiamo davanti a una macchina. Un maggiolino vecchio tipo, rosso. Ci guardiamo per non so quanto tempo e sono sicuro che i nostri cuori stanno parlando al posto nostro e che si stiamo dicendo bellissime frasi e giuramenti d’amore.
“ beh, io vado… grazie per avermi accompagnato Michael…” sussurra con un sorriso e so che non posso fare più a meno del suo sorriso.
“spero di rivederti presto…” sussurro.
“ lo spero anche io…” e detto questo sale in macchina e parte, via da quel parcheggio, via da me, ma solo per poco.
  
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