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Autore: Pancake_2309    03/06/2013    3 recensioni
“ Mio padre mi diceva sempre una cosa...” mi guardò e per la prima volta, con un sorriso, “ tutti coloro che sono incapaci di imparare sono quelli che alla fine si sono messi ad insegnare”.
KakashixRin
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Rin
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Dopo la serie
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Note dell'Autrice: Questa fiction la dedico a Kagamine Arisu così come il mio ringraziamento per recensire le mie storie con quell'ironia che la contraddistingue e che mi fa sempre sorridere.

Giuro che questa non è triste!

Ti auguro una buona lettura Arisu-chan ^^

E ovviamente a chi passa di qui! :)

EleNuvole

 

Siamo fatti della stessa sostanza dei Sogni

W. Shakspeare

 

 

Mi appoggiai con la schiena al tronco.

Il mio corpo doleva in ogni punto e la mia mente cominciava a perdere lucidità.

Il mio cuore non smetteva di battere e avevo il fiato corto.

Kakashi comparve dal nulla al mio fianco.

Possiamo continuare domani, Rin. Direi che per oggi, basta così” disse pacato, scrutandomi attento e indecifrabile.

Aspettava la mia reazione.

Contrariamente a quanto credeva, sospirai esausta.

D'accordo”.

Rimase immobile, “ riesci a camminare?”.

Mi lasciai sfuggire uno sbuffo divertito, “ non sarò tutt'intera, ma sto bene. Sono solo stanca” spiegai.

Sei migliorata” mi fece notare, lasciandosi scivolare a terra.

Mi sedetti accanto a lui.

No. Posso fare di più”.

Più di quanto hai fatto c'è il rischio che finisci solo per farti male”.

Mi chinai sulle ginocchia, “ insegnami qualche jutsu” lo supplicai.

Cosa?”.

Hai capito benissimo. Voglio che le persone smettano di considerarmi come il cane al fianco del padrone. Voglio essere alla pari con te”.

Mi guardò sbigottito, “ quello che mi chiedi...”.

E' impossibile?”.

Non, non lo è. Ma ci vuole molto tempo e...”.

Sono pronta” lo interruppi.

Energia e concentrazione. Sei un ninja medico, non puoi diventare una macchina da guerra, Rin” concluse.

Lo so, ma voglio imparare a difendermi, per una volta, nella mia vita. A difendere i miei amici”.

Temo di non avere altra scelta”.

Gli saltai letteralmente addosso.

Rin...” bofonchiò, profondamente a disagio per il mio slancio d'affetto.

Mi staccai, ero arrossita e farfugliai un – scusa.

 

Tieni le dita troppo attaccate nel sigillo del leone” mi afferrò le mani, staccandomi l'indice dall'altro che sembravano appiccicati con la colla.

Quel contatto mi fece sobbalzare, fece finta di non accorgersene.

Così va bene, riprovaci”.

Imparai diversi jutsu basilari di acqua che sembrava essere il mio elemento.

Ma non mi sentivo del tutto soddisfatta, mi mancava qualcosa.

Rimarrò una chunin a vita. Mi sento un'incapace”.

Mio padre mi diceva sempre una cosa...” mi guardò e per la prima volta, con un sorriso, “ tutti coloro che sono incapaci di imparare sono quelli che alla fine si sono messi a fare gli insegnanti”.

Lo guardai, “ non saprei proprio cosa a insegnare agli atri”.

A come carpire favori a una persona, specialmente se è un Jonin”.

Risi.

Scusami, non volevo per niente essere assillante”.

Stai tranquilla, sto scherzando” mi rispose in tono, stranamente, morbido.

Lo scrutai di sottecchi, mi osservava assorto.

Kakashi?”.

Continuiamo?”.

Annuì, “ a cosa pensavi?”.

Ci mise un po' a rispondermi, “ prima ho accennato a mio padre, pensavo a lui”.

Oh” mi lasciai scappare, presa in contropiede dalla sincerità di cui era intrisa quell'affermazione “ non volevo...”.

Sono passati così tanti anni dalla sua scomparsa. L'ultima volta che ho pensato a lui era nel Paese dell'Erba, per via di Obito” continuò, sembrava non mi avesse sentito.

Il vento mi scompigliò i capelli, liberi dal copri fronte, così come quelli di Kakashi.

Li tirai indietro con una mano, curiosa di sentire il resto del suo monologo.

Chi non rispetta le regole è considerato feccia ma chi abbandona i propri compagni al loro destino è ancora peggio”.

Sei venuto a salvarmi per questo?Non volevi essere visto come feccia o in quel frangente ti sei davvero preoccupato per la mia sorte?”.

Entrambi credo” rispose senza guardarmi.

Il mio cuore perse un battito.

Quindi non sei così freddo come appari” dissi allegra per celare il mio sgomento.

Buttò l'iride scura al cielo, “ non farti strane idee, Rin”.

Come vuoi ” tagliai corto, non riuscivo a togliermi il sorriso dalle labbra.

Vuoi che ti insegni altro?”.

Quel giorno, non so se fu per via della stanchezza e dell'adrenalina che mi scorreva dentro, mi ritrovai a posare il palmo della mia mano sul suo petto.

A come abbattere le barriere intorno al tuo cuore. A come non essere di troppo per te. A come essere perfetta ai tuoi occhi. A come amarti” dissi in un soffio.

Mi prese la mano, stringendola nella sua.

Rin...guardami”.

Trovai la forza per incontrare il suo sguardo, accorto e tormentato al tempo stesso.

Vai bene così come sei, sei una Kunoichi in gamba e nonostante la tua costante insicurezza, sei tenace. Ma io non sono quello che vedi. Mi dispiace, non voglio ferirti ma neanche illuderti. Non me lo perdonerei mai, così come non me lo perdonerebbe mai Obito. Ma lui non c'entra. Il punto...è che io non sono la persona giusta”.

- Paf, uno schiaffo avrebbe fatto meno male.

Mi sottrassi bruscamente al suo tocco.

Nascosi il mio dolore dietro a un sorriso, “ non importa. Volevo che almeno lo sapessi”.

Rin”.

Sto bene. Ma ora devo proprio andare”.

Rin...”.

 

Strizzai un paio di volte gli occhi.

Un sogno.

Avevo sognato tutto.

Mi girai su un fianco, ritrovandomi a osservare la luce del sole che filtrava le finestre, illuminando la schiena sinuosa e chiara di mio marito.

Kakashi.

Ehi” lo scossi leggermente.

Cosa c'è, Rin?” mugugnò, voltandosi verso di me, assonnato.

Mi rifugiai tra le sue braccia.

Un sogno” spiegai.

Annuì, stringendomi di più a sé.

Ti amo”.

Anch'io” mi ripose, posandomi un bacio leggero.

Sentii le sue labbra, prive di maschera, sulle mie.

Inspirai il suo profumo per poi riaddormentarmi di nuovo.

E la sua presenza accanto alla mia era reale e concreta, non era un sogno, almeno quello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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