Si sente stanca.
Ma non ha bisogno di dormire, no.
Ha bisogno di rinascere.
Ha bisogno di cambiare vita.
Si trascina avanti, con un dolore che stanzia nel suo petto da sempre.
Non è felice.
Non lo è mai stata.
Tutti credono che lei stia bene.
Ma che ne sanno che in realtà si sente morire ogni giorno?
Che ne sanno che ogni sera abbassa una lametta sul suo polso, credendo di pagare in questo modo quelle colpe inesistenti?
L’hanno reputata grassa.
È diventata bulimica.
L’hanno reputata inutile.
Ha provato a suicidarsi.
“Cosa vivo a fare?” Si chiede costantemente.
“Sono inutile.” Si ripete ogni giorno.
Non ha nessuno al suo fianco, solo il fantasma delle sue sofferenze.
Vuole andarsene, ma ha paura.
Paura di soffrire ancora di più nella vita che l’aspetta.
E lei vuole solo un po’ di felicità.
Cammina per le strade del suo quartiere, con un paio di cuffiette nelle orecchie.
La musica c’è.
C’è sempre.
Non l’ha mai abbandonata, e mai lo farà, nemmeno alla sua morte.
Ma lei ancora non lo sa.
Tira le maniche della sua felpa ancora più giù, fino a stringerne il bordo, in modo che i tagli non si vedano.
Si avvicina alle strisce pedonali.
È veramente stanca, lo zaino pesante di scuola di certo non l’aiuta.
Ma è felice di averlo sulle spalle.
“Altro dolore, e io lo merito.”
E poi dentro quello zaino c’è tutta la sua vita.
Una lametta, un quaderno e una penna.
Cosa può chiedere di più?
Una lametta per tagliare la pelle.
Una penna e un quaderno per tagliare la sua anima, incidendo tutti i suoi pensieri e gli insulti che ha ricevuto in diciassette dolorosissimi anni di vita.
Volge lo sguardo a sinistra.
Non viene nessuno.
“Peccato.”
Decide di passare, triste dell’assenza di una macchina.
Ma non aveva guardato a destra.
Tutto avviene velocemente.
Arriva una macchina contromano proprio da destra.
Il conducente suona il clacson, provando a fermarsi, senza riuscirci.
Ma tanto lei sente solo le note della sua canzone preferita, mentre viene sbalzata in aria.

A heartbeat, a heartbeat, I need a heartbeat
You know I gotta leave, I can't stay
I know I gotta go, I can't stay

Dopo attimi che le sembrano infiniti, ricade a terra, sbattendo fortemente la testa.
Le cuffiette si staccarono dal suo mp3, lasciando che la musica si diffonda intorno a lei.
“È finita, finalmente…”
Chiude gli occhi per l’ultima volta, consapevole che non li avrebbe mai più aperti.
«Signorina, riesce a sentirmi?» Urla poco dopo una voce maschile vicino a lei, mentre le solleva il volto.
Ma lei sente solo la musica, che continua a non lasciarla.
Il dolore che prova in quel momento non è nulla in confronto a ciò che ha provato in tutta la sua vita.
È felice.
Si sente finalmente felice.
Nessuno le dirà più che è inutile.
Nessuno le dirà più che è grassa.
Nessuno la lascerà più.
Nessuno la tradirà più.
«…Vi prego, fate presto, questa ragazza sta morendo!» Esclama sempre la stessa persona al telefono.
Ma alla ragazza non importa.
“Spero solo che l’ambulanza arrivi tardi…”

Tell me would you kill to save a life?
Tell me would you kill to prove your right?
Crash, crash... burn, let it all burn
This hurricane is chasing us all underground

La canzone continua, non lasciandola sola nemmeno un istante.
“Ma presto finirà, come la mia vita.”
È con questi pensieri che la ragazza piano piano si addormenta, questa volta per sempre…





HEI :D
e invece di studiare storia, mi metto a scrivere .-.
vabbè, non mi andava proprio!!!
comunque, che ne pensate di questa one-shot?
lo so che è triste, ma ogni tanto ci vuole u.u
se vi va, lasciate una recensione, ne sarei felice c:
un bacio 
Giulia xxx