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Autore: Laady    03/06/2013    3 recensioni
Non sono per niente contenta del finale dell'ultima stagione di questo bellissimo telefilm che seguo fin da quando ero piccina, perciò ecco qui una mia ipotetica ottava stagione.
Dal capitolo uno:
Iniziò a respirare affannosamente, si aggrappò con forza ai lati della vasca da bagno quasi per potersi salvare dal male, come se fosse un salvagente.
Esiste un salvagente per il cuore? Si ritrovò a pensare.
Il solito volto, i soliti occhi, i soliti capelli biondi. La solita risata dolce, il solito sorriso ammaliante, i soliti tratti affabili. Il solito corpo che la mandava in confusione, i soliti ricordi che la mandavano in estasi ma allo stesso tempo avevano la forza di un proiettile che le perforava con un colpo solo cuore, mente, anima.
Si immerse completamente nell'acqua, come se quella sostanza ormai divenuta gelida potesse portarla di nuovo alla felicità, farla rinascere, eliminarle i ricordi. Eliminare l'amore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Huntzberger, Rory Gilmore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sei:
Scomparso

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"Logan, cosa desideri per colazione?"

Chiese gentilmente Rory due settimane dopo la sfuriata avuta con il ragazzo.

"Niente, faccio colazione al bar, come sempre." Rispose soltanto l'altro.

"Quanto pensi che durerà tutto questo?" Si fece coraggio la mora dagli occhi celesti.

"Quanto basti." Fece il biondo con fare duro.
"Ah si? E cos'è questo, un ricatto? Eh, Logan? Beh, a me non piace questo gioco, quindi ti prego di finirla. Siamo due adulti e dobbiamo comportarci di conseguenza. Quindi oggi non usciremo di qua fino a quando non avremo risolto." Affermò con fare risoluto lei.

"Allora spero che tu abbia molti libri, perchè sarà una lunga giornata." Disse soltanto lui, prendendo il giornale ed andando a rinchiudersi nello studio, distruggendo ogni aspettativa e speranza di Rory.

 

La mattinata passò in fretta, la piccola Lorelai aveva finito tutte le pulizie di casa, aveva letto ogni rubrica presente su giornali e riviste e per la prima volta nella sua vita non volle non aver nulla da fare. Aveva fantasticato in modo particolare al suo futuro, con Logan si intende, in una casa come quella, e non aveva previsto alcun litigio di nessun tipo. Si chiese come fosse stato possibile che due come loro si fossero ridotti in quella situazione a dir poco scomoda. Si chiese se, alla fine, ritornare col biondo fosse stata la scelta più giusta. Si mise a piangere senza rendersene conto, mise entrambe le braccia sul tavolo e con un solo colpo fece cadere a terra tutti gli oggetti presenti su di esso. Dopo la tavolata passò al ripiano della cucina, ai libri sulle mensole, alle piante, e finalmente arrivò. Il suo er(r)o(r)e.

L'uomo la prese tra le braccia, la fece girare verso di lui, "RORY!" Le urlò, senza ottenere però alcuna attenzione, "Rory, guardami!" Ancora niente. Fu così che un bacio ristabilì l'armonia nell'aria, l'equilibrio spezzato fu ripreso. Un bacio inizialmente duro, senza passione, ma che con poco divenne estremamente lussurioso e pretenzioso.

"Dimmi che non è stato uno sbaglio. Che ho fatto bene a portarti a casa con me, che la tortura è finita, che tu sei tornato il mio Logan." Lo implorò la mora.

"Shht, scheggia, scheggia. È tutto finito. Sono stato uno stupido, lo siamo stati entrambi. Accidenti, non doveva finire così. Perdonami, ti supplico, scheggia!" Ed accadde l'impossibile, l'incredibile. Fitte lacrime caddero anche dagli occhi del biondo, che si mise a singhiozzare come un bambino a cui era appena stato rotto il giocattolo preferito. Che poi, pensandoci bene, era esattamente così.

"Logan, ma stai..?" Si interruppe Rory incredula.

"No sono allergico alla polvere."

"Stupido."

"Era a questo che miravamo, Rory? Quattro anni persi tra di noi, per cosa? Questo? Ignorarsi e soffrire? Sai, non so più se questa.. è stata.. la scelta giusta."

"Logan, mi stai lasciando?"

"No Rory, dico solo che non so se è un bene che io e te stiamo insieme."

"Si Logan, si che è un bene. Non potrei mai vivere senza di te, non più, non ora, non.. mai. Insomma.. La voglio. Voglio una bambina, o un bambino, o dei gemelli, cinque, venti, ottanta.. Beh, ottanta forse è troppo, mi deformerei."

"Saresti sempre perfetta." Rise Logan asciugando una lacrima alla fidanzata, "Ma no, non così. Non voglio un bambino da te con l'unico scopo che faccia da garanzia al nostro rapporto." Posò la fronte su quella di lei.

"Ma io lo voglio, davvero. Ma non ora. Non c'è la faccio. Non ora che sento che potrei spiccare il volo nella mia carriera. Già sento che tutto questo potrebbe essere d'impiccio valutando quanto prima viaggiavo solo per una notizia, e.."

"Aspetta, cosa?" La fermò Logan con fare freddo, distaccandosi immediatamente da lei.

"Ehi, che c'è?"

"Sono un impiccio per te?"

"No, dico solo che prima ero abituata a viaggiare ma ora che ci sei tu non potrò più farlo, e temo che la mia carriera ne risentirà."

"Tutto questo è ridicolo.."

"Ehi, -"

"Ehi un corno Rory. Ok? Io rinuncio a tutto, mollo Londra e tu ti lamenti per questo? Tu potrai ugualmente fare il tuo lavoro a tempo pieno ma sai, io, a differenza tua, non potrò che lavorare a distanza e non far altro che compilare scartoffie! Io per te ho rinunciato ad ogni cosa, alla mia famiglia persino. E tu, che ora ti ritrovi tutto, pensi che io sia un peso? Allora davvero Rory, scusami, ma se prima temevo che tutto questo fosse uno sbaglio, ora ne sono fermamente convinto." Si mise ad urlare Logan, prendendo alla buona le prime cose sue che trovò ed andandosene, sbattendo la porta, lasciando Rory sola con la sua solitudine.

"Fermo!" Tentò lei, invano, urlando ad un muro bianco. Le calde lacrime ripresero a sgorgare dai suoi occhi chiari, si rialzò e corse in direzione della porta, "Logan!" Urlò. Lo vide allontanarsi, senza voltarsi, "Logan!" Riprovò.

Rory iniziò a correre a perdifiato, vide Logan attraversare la strada, tentò di raggiungerlo ma un grande camion le bloccò il passaggio. Guardò l'ora sul campanile di Stars Hollow e lesse le sei in punto, orario esatto in cui aumentava a dismisura il traffico a causa degli operai che uscivano dal lavoro. Guardò a destra e a sinistra le macchine che sfrecciavano attorno a lei, creando una spirale immaginaria. Il mondo iniziò a vorticare ai suoi occhi, "Logan, Logan!" Pensò di urlare non accorgendosi che stava solo sussurrando il nome del suo sogno più importante. Le gambe le cedettero e il suo corpo si inginocchiò a terra, "Logan" esalò quando i veicoli innanzi a lei erano quasi scomparsi, alla visione dell'assenza del suo grande amore scomparso ormai chissà dove.

 

  
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