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Autore: LostinStereo3    03/06/2013    3 recensioni
“Sei proprio una ragazzina strafottente, Ava. Ti ho detto che non voglio che fumi in mia presenza e tu che fai? Mi butti il fumo in faccia? Bella faccia tosta.” Mio padre sapeva essere pesante quando ci si metteva.
Vidi il vecchio Mark sogghignare e guardarmi “Ava, lasciami due tiri”
Mio padre lo guardò quasi scandalizzato “Che fai? Ti ci metti anche a tu a darle manforte adesso?”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Break the door.

 


Fuori pioveva ancora. Sentii il campanello suonare e poi delle voci all’ingresso.
Curiosa scesi le scale per arrivare giù e vedere chi fosse. Era Jack.

“Jack che ci fai qui?” mio padre sempre molto delicato.

“Ma sei bagnato dalla testa ai piedi” feci io, appena notai lo stato alquanto umido di Jack.

“Beh sì, facevamo skate al parco all’aperto, ci sembrava divertente, ma poi ha cominciato a piovere di brutto e ce la siamo filata. Sono passato a casa un attimo, ma la mamma mi ha detto di venire qui perché siamo a cena da voi.”

“Davvero?” io, mio padre e Mark..quasi ci fossimo coordinati. Vidi Mark e mio padre battersi un cinque seguito da un pugno. Quei due erano un caso perso.

“A quanto pare si, e ho anche abbastanza fame direi” continuò lui, massaggiandosi lo stomaco.

“Spero proprio che Jennifer abbia preparato il suo polpettone, lo amo.” Affermò Jack convinto e con aria sognante.

Nel frattempo che i due vecchi ancora si guardavano dubbiosi, io mi riscossi.

“Jack vieni sopra con me che ti do’ qualcosa di asciutto da metterti.”
Gli indicai di seguirmi su per le scale.

E all’improvviso parve risvegliarsi dallo sguardo ipnotico di Mark anche mio padre, che subito ci guardò quasi in cagnesco.

“Papà e tranquillo un po’, gli do’ solo dei vestiti, non me lo scopo sul tuo letto.”

“Ava e che cazzo, sembri una scaricatrice di porto.”

“Ma parli tu?” gli rinfacciai io.

“Calmatevi un po’ voi due” mediò Mark. Poi rivolgendosi a mio padre “Amico tranquillo, Jack non salterà addosso a tua figlia, assomiglia tutto a me e sai bene che io sono un incurabile romanticone, no?”

Mark non sa controllarsi proprio, la faccia di mio padre era tutt’altro che rassicurata.

“Proprio per questo mi preoccupo, perché conosco te” ribadì mio padre verso Mark.

“Si ok, in tutto questo c’è ancora Jack bagnato come un pulcino, addio.”
Presi Jack per un braccio e lo trascinai su con me, lui con l’altro reggeva ancora lo skate. Mi girai un attimo e lo vidi ammiccare in direzione di quei lì sotto. Alzai gli occhi al cielo pensando da che razza di gente fossi circondata: tre imbecilli in piena regola.


“Tuo padre mi fa morire dal ridere” esclamò Jack una volta entrato in camera mia.

“Ma sta zitto, sono due idioti, anzi tre con te” risposi io, non riuscendo a nascondere un sorriso.

“Però ci vuoi bene, ammettilo”

“Penso sia abbastanza normale. Uno è mio padre, l’altro è come se fosse mio zio e beh..poi noi due ci conosciamo da sempre no? Siamo come fratelli” nascosi la faccia nell’armadio alla ricerca di qualcosa da fargli mettere.
Alla fine trovai una vecchia maglietta dei Descendents che avevo rubato a mio padre e dei jeans abbastanza larghi che pensai gli potessero andare bene. Gli lanciai il tutto in faccia, ridendo.
Lui afferrò al volo.

“Fratelli eh?” chiese a metà tra il dubbioso e il provocante.

“Noo?” io ero più dubbiosa di lui e adesso avevo paura che potesse succedere qualcosa di sbagliato, indietreggiai fino a sbattere la schiena contro l’anta ancora aperta dell’armadio, che si chiuse e io quasi caddi all’indietro. Jack mi afferrò al volo e mi trovai spiaccicata contro il suo petto bagnato.
Lui mi alzò il viso e mi scostò i lunghi capelli castani, quasi biondi, dalla faccia e mi guardò a lungo negli occhi.
Poi disse qualcosa che non capii e poggiò le sue labbra sulle mie. Stemmo così a lungo, l’uno ancorato alle labbra dell’altro.
Io avevo gli occhi spalancati e stentavo a realizzare, avevo la mente offuscata. Lui chiuse gli occhi e tentò di approfondire il bacio, io titubante schiusi la bocca e lui quasi trionfante andò alla ricerca della mia lingua.
Mi strinsi a lui e finii per bagnarmi anche io. Sentii i sentimenti scalpitare nel cuore per essere liberati. E io chi ero per trattenerli in gabbia?
Mi staccai leggermente da Jack e incrociai le nostre mani spintonandolo un po’.

“Andiamo, altrimenti mio padre penserà davvero che stiamo facendo cose porno sul suo letto” dissi io, accennando una risata.

Ci guardammo e sorridemmo insieme, scendemmo le scale e trovammo anche Skye, mia mamma e Jonas che erano rientrati, pronti per la cena.





Un nuovo capitolo. Qui continua a piovere e sono triste. Tra due giorni vedrò all time low e green day, e venerdì parto alla scoperta di Milano con la mia migliore amica per vedere, di nuovo, gli all time low.
Vi ho resi partecipi, boh.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il capitolo precedente, grazie davvero :)
  
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