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Autore: lunatique    03/06/2013    2 recensioni
Prendiamo una ragazza, che non va molto bene a scuola, negata nello sport. Ora aggiungete un ex-migliore amico con i capelli tipo riccioli d’oro e due fossette da bambino piccolo. Prendete un amico che si innamora della ragazza, una sorella perfetta, un ragazzo dolce più del caramello ed un amica che soffre in silenzio. Aggiungete al tutto una troietta che nella vita non ha niente da fare, tranne che combinare casino.
Cosa viene fuori? Un’enorme disastro, ecco com’è la vita di Alex Stewart da pochi mesi a questa parte.
***
TRAILER DELLA STORIA: http://www.youtube.com/watch?v=wDnylwQDE2o
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riempii la vasca e mi ci immersi provando a rilassarmi.
La mia testa era un cumolo di pensieri che non avevano un senso logico, come pezzi di puzzle diversi che non si possono incastrare fra loro.
Decisi di uscire di li dopo poco tempo, stranamente l’acqua mi stava stressando. Avvolsi un asciugamano intorno al mio corpo, presi il fono ed iniziai ad asciugarmi i capelli.
Una volta asciutti li raccolsi in una treccia e mi vestii con le cose che mi aveva dato Gemma.
Uscii dal bagno, camminai lungo il corridoio per cercare la cucina, una volta trovata mi ci infilai dentro.
“Alex!” Mi abbraccio Anne, la madre di Harry e Gemma, quando mi vide entrare.
“Anne, da quanto tempo!” Ricambiai l’abbraccio stringendola a me.
Quella donna era davvero fantastica, ormai le davo del ‘tu’ dato che per me era come una zia.
“Ma come sei cresciuta tesoro, sei diventata una signorina.” Mi disse pizzicandomi la guancia ed io sorrisi istintivamente.
“Vieni accomodati.” Indicò una sedia vuota con davanti uova strapazzate ed un bicchiere di succo di frutta.
Mi guardai intorno, la cucina era arredata nei temi del rosso e del bianco, davvero carina.
Era abbastanza ampia e al centro aveva un tavolo bianco con dei sgabelli rossi posizionati intorno.
Guardai nella direzione di Harry che mi fissava corrugando la fronte, come se stesse cercando di capire qualcosa. Abbassai lo sguardo e arrossii leggermente.
Io e Gemma finimmo di mangiare e ci dirigemmo verso camera sua.
Mi buttai sul letto a peso morto, lei si sedette vicino a me.
“Ieri Harry mi ha detto che ti sei finita una bottiglia di birra in un sorso, ci credo che dopo sei svenuta, considerando che tu l’alcool lo reggi malissimo.” Mi disse Gemma ridacchiando.
Sbuffai con la faccia immersa nel cuscino.
“Ti senti bene?” Mi chiese.
“Benissimo.” Risposi ironica.
Mi sedetti a gambe incrociate davanti a lei.
“Non so cosa mi sia preso ieri sera è solo che..” Sentimmo qualcuno bussare che interruppe la nostra chiacchierata.
“Posso?” Chiese Harry in piedi all’entrata della camera.
“Che vuoi?” Gli rispose Gemma, lui alzò gli occhi al cielo.
“Vorrei parlare con Alex.”
Gli stavo per rispondere ‘pensavo di averti già detto che non volevo parlare con te’ ma la mia curiosità spinse i miei piedi a muoversi verso di lui.
Non appena vicini mi prese per la mano portandomi verso camera sua.
Strattonai il mio braccio per liberarmi, e continuai a camminare al suo fianco prima di entrare nella stanza.
Mi guardai intorno: gli oggetti e le foto riguardanti il nostro passato erano magicamente spariti. Quel gesto mi infastidì ma sapevo che le aveva tolte per evitare domande da parte mia.
“Dove le hai messe?” Chiesi comunque indicando la parete e la scrivania vuoti.
“Cosa?” Chiese facendo l’innocente.
“Le foto, gli oggetti…tutto!” Risposi.
“Non so di cosa tu stia parlando.”
Alzai gli occhi al cielo, mi stava facendo arrabbiare.
“Li ho visti quando sono entrata qui dentro prima.”
Lui in risposta abbassò lo sguardo.
“Almeno dimmi perché li tenevi ancora li.” Chiesi respirando profondamente per calmarmi.
Si sedette sul bordo del letto, lo seguii e feci la stessa cosa mentre lo vedevo torturarsi le mani.
“Non lo so.” Si decise a rispondermi.
“Si che lo sai, solo che non lo vuoi ammettere neanche a te stesso.” La testa mi faceva ancora male, probabilmente per questo tirai fuori quelle domande senza pensarci due volte.
Continuò a torturarsi le mani, io ne presi una nelle mie per farlo smettere.
 

HARRY’S POV:

Alex prese una delle mie mani e la mise fra le sue, la sua pelle era congelata a contatto con la mia.
Ripensai a quello che mi aveva detto pochi secondi prima.
“Si che lo sai, solo che non lo vuoi ammettere neanche a te stesso.”
Da una parte si sbagliava, quella a cui non lo volevo ammettere era lei.
Avevo troppa paura della sua reazione, insomma, l’avevo abbandonata e non mi ero fatto più sentire, mi pare abbastanza ovvio che lei ce l’abbia con me.
Sei uno stupido Harry, solo uno stupido.
Mi distesi sul letto passandomi le mani sul viso.
Sentii lei sdraiarsi vicino a me.
Dovevo smetterla di pensare, ora o mai più, le dovevo dire tutto.
E se lei mi prende a pizze? E se non mi volesse più bene come una volta?
In quel momento tutti i ricordi di quando eravamo piccoli mi passarono davanti, come se stessi guardando un film.
Presi un lungo respiro e mi decisi a parlare.
Aprii gli occhi e la trovai rannicchiata su un fianco, che mi dava le spalle.
Mi alzai e mi sporsi verso di lei, in modo da vedere la sua faccia: stava dormendo.
Sorrisi leggermente, era la solita, fin da piccola aveva sempre avuto lo strabiliante talento di addormentarsi praticamente ovunque ed in qualsiasi momento.
Gli passai le nocche sulla guancia rosea per accarezzarla.
Lei ancora con gli occhi chiusi si girò verso di me, mise la testa sul mio petto ed il braccio lo portò a circondare il mio stomaco.
Risi, era davvero adorabile quando faceva così.
Provai a muovermi lentamente per divincolarmi dalla sua presa e lasciarla da sola a risposare, ma lei mi strinse ancora più forte.
“Ti prego, resta.” Mi disse con gli occhi ancora chiusi.
Quella frase mi sembrava contenere più del semplice ‘resta a dormire con me sul letto’, è come si mi stesse chiedendo di non andarmene di nuovo come avevo fatto in passato.
Aprì gli occhi e alzò lo sguardo verso il mio viso.
Le sorrisi rassicurandola, lei accennò un sorriso dolce prima di richiudere gli occhi.
Le passai una mano fra i capelli per indurla a dormire e, dopo un po’ caddi anche io nel mondo dei sogni.
 

ALEX’S POV:

 Mi alzai dal petto di Harry mettendomi seduta sul letto, portai le mani chiuse in un pugno agli occhi per strofinarli.
Li riaprii e lasciai al mio sguardo cadere sulla figura distesa vicino a me, immersa in un sonno profondo.
Sorrisi leggermente e mi alzai camminando in punta di piedi per non svegliarlo.
Camminai verso la cucina dove trovai Anne che sfogliava un libro di ricette.
“Che fai?” Le chiesi sorridendo.
“Cerco qualcosa da prepararvi per pranzo.” Mi disse continuando a sfogliare le pagine.
A quel punto mi venne un’idea e sorrisi come un’ebete.
“Che ne dici se preparo la carbonara? È un piatto italiano che mia madre ama cucinare, e avvolte l’aiuto. Lo faccio io per ringraziarti della tua ospitalità!” Dissi alla donna vicino a me, non mi era mai piaciuto cucinare, ma amavo la carbonara e volevo fare qualcosa di carino per Anne.
Poi non sapevo che fare, quindi quella mi parve un’ottima idea.
“Tranquilla tesoro, faccio io.” Mi rispose lei.
“Assolutamente no. Ora tu esci dalla cucina e vai a rilassarti, ci penso io qui.” Le sorrisi, lei mormorò un ‘va bene’ e uscì dalla porta sorridendomi.
Mi guardai intorno ricordandomi di una cosa: non avevo la minima idea di come si cucinasse la carbonara.
L’unica cosa che sapevo di quel piatto era che è di origine italiana e che servono la pasta e la pancetta. Mamma la cucina spesso perché la ama, ma io non l’ho mai aiutata perché non mi piace cucinare.
Sono davvero intelligente.
Mi meriterei un applauso.
“Forse qui c’è scritto qualcosa.” Dissi tra me e me sfogliando le pagine di quel libro enorme.
“Trovata!” Saltellai alla vista della ricetta che cercavo.
“Mettete sul fuoco una pentola contenente abbondante acqua che, a bollore, salerete moderatamente. Nel frattempo tagliate il guanciale in dadini o listarelle.” Lessi.
Presi il necessario, misi una pentola sui fornelli ed iniziai a tagliare la pancetta.
I dadini che facevo non assomigliavano per niente a quelli del libro, anzi, sembravano più pezzi di carne sfracellata.
Mi lamentai rumorosamente vedendo lo schifo che mi stava venendo.
Qualcuno da dietro mise le sue mani sulle mie per aiutarmi a tagliare in modo decente.
“Così.” Mi sussurrò Harry con la sua voce roca.
Riuscivo a sentire il suo respiro solleticare il mio collo mentre ripeteva quel movimento con le mani ancora che circondavano le mie, per aiutarmi.
Sorrisi leggermente e una volta finito lessi le altre indicazioni che il libro di ricette mi dava.
“Mettetelo in un tegame antiaderente, senza l’aggiunta d’olio e lasciatelo sul fuoco fino a quando il grasso diventerà trasparente e leggermente croccante.” Lessi anche per Harry vicino a me.
“Che cazzo vorrebbe significare?” Chiesi guardandolo.
Lui sorrise e prese un tegame dalla credenza, lo mise sul fuoco e ci buttò dentro la carne che avevamo appena tagliato.
Lo lasciai fare sedendomi su uno degli sgabelli vicino al tavolo.
Lui si girò verso di me ed io abbassai lo sguardo arrossendo mentre ripensavo a quello che era successo tra noi qualche ora prima.
Lui sembrò divertito dalla mia reazione.
Prese tre uova dal frigorifero ed una ciotola.
“Ti chiederei di sbattere le uova ma dall’ultima volta che lo hai fatto non penso sia una buona idea.” Disse scherzando sul fatto che le avevo lanciate contro il muore un po’ di anni fa.
Risi anch’io con lui e afferrai quei tre ovali.
“Lo so fare Styles, non ho più 9 anni.” Risposi.
Afferrai la frusta ed iniziai a mescolare il tuorlo delle uova, poi lui ci aggiunse un po’ di pecorino e del pepe.
“Non mi merito un ringraziamento per averti aiutato?” Mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
“Dopo avermi sfottuto, no.” Risposi provocandolo.
Lui prese un po’ di pecorino grattugiato e me lo lanciò addosso sporcandomi la maglietta.
Lo mandai a quel paese e mi pulii prima di fare il suo stesso gesto.
Ridemmo insieme ed io tornai a sbattere le uova mescolate a quegli altri due ingredienti.
Lui si avvicinò verso il tegame con la pancetta e spense il fuoco, poi versò la carne nella ciotola che avevo davanti.
Continuai a mescolare il tutto con la frusta.
Harry iniziò a far cuocere la pasta e, una volta pronta, la unì alla salsa precedentemente preparata.
Mettemmo il tutto nei piatti e chiamammo Anne e Gemma.
“Davvero ottima questa pasta, Alex.” Mi fece i complimenti la prima.
“Grazie, tutto merito di Harry.” Dissi sorridendo verso il riccio che mi mostrò le sue fossette.
“Bravo cucciolotto mio!” Esclamò Anne prima di stampare un bacio sulla guancia di suo figlio.
“Mamma!” Disse lui scansandosi, ridemmo e continuammo a mangiare.
 
 
Guardai fuori dal finestrino i palazzi di Londra, stavo tornando a casa in macchina con Gemma.
Ero un po’ preoccupata per la reazione che avrebbe avuto mia madre una volta arrivata, ma lei mi spiegò che aveva chiamato Katherine questa mattina e le aveva detto che durante la festa avevo visto Harry, gli avevo chiesto se potevo passare un attimo a casa sua per salutare il resto della famiglia ma durante il viaggio in macchina mi ero addormentata e lui aveva deciso di non svegliarmi.
È un scusa molto buona, considerando il talento che ho nel dormire, forse l’unica cosa che so fare davvero bene.
Arrivammo davanti al portone, suonammo al citofono e mia sorella ci aprì.
Salimmo le scale prima di arrivare al mio appartamento, trovai Juliette che ci aspettava all’entrata.
“Alex, finalmente sei tornata!” Squittì lei.
La abbracciai forte e lei fece lo stesso con me.
“Piacere, Juliette, la sorella di Alex.” Disse verso la mora che mi aveva accompagnata.
“Gemma, piacere mio.” Rispose lei stringendo la mano della bionda.
Vidi mamma correre verso di me.
“Alex! Com’è andata? Hai fatto la brava in casa della famiglia Styles?” Mi chiese, sorrisi aspettando una reazione alla Katherine-la-belva che ormai tutti conosciamo.
“Si mamma!” Risposi alzando gli occhi al cielo.
Mia madre si rivolse verso Gemma stringendola in un abbraccio.
“Da quanto tempo che non ti vedo!” Mormorò la donna.
“Sei davvero cresciuta tesoro, ma sei bellissima come sempre!”
Gemma rispose con un grazie sincero prima di salutarci annunciando che doveva tornare a casa.
“Come sta Anne?” Mi chiese mia madre.
“Bene, è la stessa di sempre.” Dissi con un sorriso prima di chiudermi in camera.
Non sapendo che fare mi misi seduta a gambe incrociate sul letto e ci posizionai sopra il computer portatile.
Lo accesi ed andai su Twitter.
I miei follower erano aumentati dall’ultima volta che ci erano entrata, cliccai sulla ‘home’ per cercare tweet interessanti da retwittare.
Il mio cellulare vibrò sul comodino.
 
Da: Tayla
Dove sei finita ieri sera? Ti ho cercata ovunque!

Digitai velocemente una risposta.

A: Tayla
Poi ti racconto. Tu piuttosto non avevi promesso di restare con me per tutta la serata?

Passarono pochi minuti e lo schermo si illuminò di nuovo.

Da: Tayla
Scusa è che Liam mi ha chiesto di ballare, poi abbiamo chiacchierato e mi sono scordata!

A: Tayla
Fa niente, ne parliamo domani xx

Da: Tayla
A domani xx

Stetti al computer per tutto il pomeriggio prima di andare in salone davanti al tv.
Stavano dando un’altra di quelle trasmissioni strappa lacrime in cui i due fidanzatini si lasciano, non mi piacevano granché ma la noia porta a questo.
Osservai l’ora sullo schermo: 7 e mezza.
Decisi di andare in cucina per controllare cosa stesse preparando mia madre.
“Insalata di riso.” Rispose alla ‘cosa c’è per cena’ che le avevo posto.
Sorrisi, mi piaceva molto l’insalata di riso.
Inizia ad apparecchiare la tavola impaziente di mangiare.
Dopo poco mamma servì i piatti caldi sul tavolo.
“Muovete le vostre chiappe flaccide e venite a mangiare!” Dissi, educata come un camionista, urlando in modo che tutti mi sentissero.
Sentii dei passi e finalmente tutta la famiglia si riunì a tavola, ingerii l’insalata di riso mentre mia sorella mia guardava sbarrando gli occhi.
“Che c’è?” Le chiesi ancora con la bocca piena.
Lei spostava il suo sguardo da me a mio fratello Christian, poi di nuovo a me.
“Hai visto un fantasma?” Dissi corrugando la fronte.
“Si vede che siete fratelli.” Rispose, non capivo cosa stesse dicendo, così mi girai verso Christian notando che stava nella mia stessa posizione con la bocca piena di cibo, mezza faccia sporca e il piatto quasi vuoto.
Io e mio fratello ci guardammo con aria di sfida, come facevano in cowboy prima di iniziare quella specie di duello con le pistole.
“Gara a chi finisce per primo?” Mi chiese inchiodandomi con lo sguardo.
“Gara a chi finisce per primo.” Affermai prima di iniziare il conto alla rovescia, quando dissi via cominciammo a mangiare tutto il contenuto nel piatto come fossimo cagnolini affamati, finii per prima.
“Louser!” Gli dissi facendo il segno della ‘L’ con la mano.
Io e lo scricciolo ci guardammo per un momento seriamente, poi scoppiammo a ridere sotto gli occhi sbalorditi del resto della famiglia.
“Bella partita fratello!” Dissi porgendogli la mano.
“Bella partita!” Rispose lui stringendola.
“Alex, Chris, smettetela con queste gare infantili!” Mi disse mio padre.
“Hai ragione papà, scusa.” Risposi fingendomi mortificata.
Io e Christian involontariamente afferrammo insieme il rispettivo bicchiere pieno di coca-cola, ci guardammo ancora capendoci al volo.
“Vuoi la rivincita?” Chiesi.
“Si che la voglio!” Rispose lui in modo inquietante.
“Bene, tanto non l’avrai!” Lo avvertii.
“Chi fa il rutto più grande?” Mormorò in modo da non farsi capire bene dal resto dei presenti.
“Ci sto fratello.”
Bevemmo tutto il liquido del bicchiere, inspirai l’aria e lasciai rilassare i muscoli.
Lui fece lo stesso, ma il suo rutto venne meglio del mio quindi cominciò a saltare per tutta la stanza gridando ‘Christian il grande vince sempre!’.
Tornò a sedersi a tavola con noi.
“Non so più come dirvelo! Peter, fa qualcosa!” Ci inchiodò con lo sguardo mia madre.
“Certo cara!” Fece una pausa. “Volevo partecipare anche io! Di sicuro vi avrei battuti!”
Io e mio fratello scoppiamo a ridere per prenderlo in giro.
“Credici!” Gli dissi io prendendolo in giro.
Mia madre fece roteare gli occhi al cielo.
“Meno male che c’è Juliette!” Sospirò.
La bionda la guardò prima di far uscire dalla sua bocca un rutto discreto, rise leggermente portandosi la mano davanti alla bocca.
“Come inizio non è male!” Le dissi battendole il cinque.
Mia madre si portò una mano alla fronte e iniziò a compiere movimenti quasi impercettibili con la testa mentre sussurrava un ‘non ci posso credere’.
 

Mi misi davanti alla scrivania e iniziai a leggere le pagine da studiare di biologia.
Erano passati cinque minuti, avevo studiato abbastanza per oggi.
Presi il cellulare  lo misi in mezzo al libro iniziando a giocare con tutti i minigiochi che trovavo.
Mi sorella entrò e mi guardò piegata sul libro di biologia.
“Cosa stai facendo?” Mi chiese.
“Studio.” Risposi.
Lei mi venne accanto e mise una mano sulla mia fronte.
“Sei sicura di stare bene?” Domandò allarmata.
“Simpatica! Comunque non è vero, stavo giocando col cellulare, guarda!” Dissi mostrando lo schermo che segnava che avevo vinto una partita ad un gioco impronunciabile.
“Pensavo di dover chiamare l’ospedale!” Disse lei sarcastica, feci roteare gli occhi al cielo e ci sedemmo a gambe incrociate sui nostri rispettivi letti che, siccome stavano vicini, potevano sembrare un letto matrimoniale.
“Non mi va di dormire!” Dissi guardando il buio fuor dalla finestra.
“Neanche a me!” Rispose sbuffando.
“Se prenda un po’ di latte e cereali che ne dici di vederci un film?” Le chiesi.
Lei annuì sorridendomi ed io scesi di sotto per prendere da mangiare.
Quando rientrai in camera la ritrovai ricoperta di dvd mentre cercava di sceglierne uno.
A nessuna delle sue erano mai piaciuti gli Horror, quindi scartammo film come ‘Paranormal Activity 3’ o ‘Scream 4’.
Optammo per ‘Ti presento i miei’ con Ben Stiller e lo guardammo finché non ci addormentammo una vicina all’altra.
 

“Buongiorno!” Mi urlò nell’orecchio Louis da dietro, facendomi saltare dallo spavento.
Anche se le prime ore erano passate, ero ancora assonnata quindi quel gesto fece andare il mio cuore a mille.
“Se lo fai di nuovo ti bestemmio in Tailandese!” Dissi incenerendolo con lo sguardo.
Alzò le mani in segno di arresa e mi fece udire la sua risata cristallina.
“Povera ragazza, non la trattare male!” Disse Niall al fianco del castano, spostandosi vicino a me per cingermi la spalla con un braccio.
Sposami.
Adesso.
Ti prego, ti prego, ti prego.
Horan sposami.
Ho detto che mi devi sposare.
Fanculo.
“Ben detto biondo! Ho bisogno di un Horan hug, Louis mi ha messo paura.” Feci la faccia da cucciolo piagnucolando come una bambina di due anni.
Lui mi abbraccio e e guardò il castano mormorando un ‘sei stato cattivo’ prima che scoppiammo a ridere tutti e tre.
“Cosa avete ora?” Chiese Louis facendoci capire che si stava rivolgendo alle materie.
Continuai a camminare per il corridoio in mezzo a loro.
“Arte, voi?” Risposi.
“Arte anche io.” Disse Louis.
“Scienze.” Sbuffò Niall.
“Sfigato!” Cominciammo a ridere e a prenderlo in giro.
Lui ci diede una pacca sulla spalla, poi si incamminò verso l’aula in cui doveva andare, mentre io e Louis andammo nella nostra.
Ci sedemmo davanti a due tele bianche con vicino le rispettive tempere e pennelli, eravamo tutti seduti a cerchio e c’era una specie di telo bianco steso per terra al centro di questo.
“Buongiorno ragazzi.” Disse la Professoressa Foster posizionandosi sul telo bianco.
“Oggi impareremo come dipingere una figura umana, chi vuole offrirsi per posare?” Chiese quell’anziana signora dai capelli biondo chiaro.
“Scommetto che tu non avresti il coraggio di andarci.” Mi sussurrò il castano dagli occhi celesti all’orecchio.
“Credi?” Dissi con tono di sfida.
Quando le persone iniziano una frase dicendo ‘scommetto che tu non avresti il coraggio di…’ è sicuro che io quella cosa la faccio.
“Io Mrs. Foster!” Alzai la mano sorridendo all’insegnante che mi fece cenno di avvicinarmi a lei.
“Stewart ora si metterà qui al centro, voi venite e mettetela nella posizione più strana che volete, poi tornate ai vostri posti e provate a farle un ritratto.” Esclamò la donna eccitata.
Tutti gli alunni presenti nella classe mi vennero incontro, alzarono la mia mano destra mettendola sulle mia testa, mentre quella sinistra me la portarono sul fianco. Mi dissero di postare il mio peso sulla gamba sinistra in modo da poter piegare leggermente quella destra. Avevo assunto una posizione abbastanza bizzarra, Louis mi alzò leggermente il mento e rise di gusto, seguito da me.
Tornarono ai loro posti ed iniziarono a dipingere, ogni tanto mentre Tomlinson mi guardava scoppiava a ridere ed io in risposta gli facevo la linguaccia.
“Stewart stai ferma, altrimenti non riusciranno a dipingerti.” Mi continuava a ripetere la professoressa.
Dopo parecchio tempo che stavo in quella posizione mi vennero i crampi, ma cercai di resistere dato che Louis, vedendo la mia stanchezza, mi mimava col labiale che di sicuro avrei ceduto prima della fine dell’ora.
La campanella finalmente suonò ed io potei rilassarmi.
“Voglio vederlo!” Dissi a Louis cercando di sbirciare per vedere la tela che stava coprendo.
“Aspetta due secondi.” Mi disse passando qualche pennellata sul foglio.
Sorrisi ed aspettai, lui con un gesto teatrale mi dimostrò il suo lavoro finito.
Scoppiai in ridere e mi piegai in due portandomi le mani alla pancia.
“Quella sarei io? Sembro un maialino!” Dissi tra una risata e l’altra.
“Davvero? Allora mi sei venuta bene!” Rispose Louis facendomi la linguaccia.
“Me lo sono meritato.” Gli risposi io arrendendomi.
Uscimmo fuori dall’aula di arte andando verso gli armadietti.
“Ciao Alex!” Disse Tayla affiancandosi a me e stampandomi un bacio sulla guancia.
Notai Louis irrigidirsi cingendo il mio fianco con un braccio.
Gli lanciai un’occhiata interrogativa a cui lui rispose con un sorriso palesemente forzato, poi portai di nuovo la mia attenzione a Tayla.
“Sono ancora arrabbiata per Sabato sera.” Le dissi mettendo il broncio.
“Scusa! Giuro che era per una buona causa!” Mi rispose cercando di convincermi.
“Spara!” Le dissi.
“Io e Liam è da un po’ che ci frequentiamo, è bhè, l’altra sera mi sembrava il momento perfetto per conquistarlo. Scusa, mi sono lasciata prendere!” Mi supplicò.
La guardai seria e lei si morse il labbro speranzosa.
Le sorrisi e l’abbracciai divincolandomi dalla presa di Louis che si faceva sempre più dura sul mio fianco.
“Sei perdonata.” Le dissi e lei tirò un sospiro di sollievo.
“Andiamo a pranzo Alex? Niall ci sta aspettando.” Mi avvertì il castano.
“Certo!” Risposi pensando di far venire con noi anche Tayla.
Guardai i due scambiarsi uno sguardo serio per poi sorridere appena, più che sorridere sembrava si volessero uccidere a vicenda.
“Dopo parliamo.” Sussurrai a Louis coprendomi la faccia con i capelli in modo tale da non far leggere alla riccia il mio labiale.
“Io vado, Liam mi aspetta. A dopo Alex!” Mi salutò con un bacio sulla guancia.
“Ciao.” Si rivolse a Louis con lo stesso sorriso omicida di prima.
Camminammo un po’, appena realizzai che Tay era abbastanza lontana da non poterci sentire bloccai Louis sbarrandogli la strada.
“Che succede adesso?” Mi chiese scocciato.
“Perché tu e Tayla vi guardavate come se volesse mangiarvi a vicenda?” Gli dissi tutto d’un fiato.
“Si nota tanto?” Mi chiese abbassando lo sguardo.
“Rispondi.” Dissi con tono fermo.
“Non mi convince quella ragazza, si comporta in modo strano con te.” Rimasi spiazzata nell’udire quelle parole.
“È come se volesse esserti amica per arrivare a qualcosa, o a qualcuno…” Continuò.
Rimasi a bocca aperta prima di riprendere coscienza.
“Tayla? Non mi sembra tipo, è una brava persona!” La difesi.
“Sarà, ma non mi convince.”

***

hi guuuuys.
i'm back.
come va? considerate che oggi ho fatto il tema di italiano sui miei idoli e secondo la mia modesta opinione è venuto ajdks u.u
eniuei(?) passiamo al capitolo.
non pensate che siccome che harry ed alex si erano scambiati quelle smancerie nei prossimi capitoli si baceranno e faranno 10 figli lol, manca ancora tanto a quel momento.
che poi chi lo sa che magari (come ci ha fatto notare il nostro dolcissimo louis) tayla non stia davvero con alex a scopi personali e potrebbe intralciarle il cammino(?)
proprio ieri sera mi è venuta un'idea fantastica che allungherà ancora di più la storia (ma non centra con tayla se è questo che vi state chiedendo) ouo
mi amo da sola skstm.
cosa pensate del momento romantico tra harry ed alex? o preferite come coppia louis ed alex?
cosa pensate di tayla? secondo voi come sarà il prossimo capitolo?
voglio sapere tutto di tutto, magari riuscite a darmi qualche idea per rendere la storia più bella ouo
lo spazio autrice sta diventando lunghissimo, quindi ora evaporo.
vorrei ringraziare TUTTE le persone che hanno recensito, in tutto ci sono 38 recensioni omg.
voglio ringrazie anche quelli che mettono tra preferite/seguite/ricordate e tutti quelli che leggono in silenzio.
pace amore e balene volanti.
vi lascio con una gif del nostro horan e di juliette (perchè mi andava lol)





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