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Autore: lu_lucy    04/06/2013    2 recensioni
Un incontro che segnerà il destino di Christian Grey ed Anastasia Steele.
Lei ha già un ragazzo, lui ha già una donna!
Ma quando in mezzo ci si mette il destino, insieme a tante complicazioni, niente può fermare il nascere di una storia d'amore ...
"E mi persi, mi persi nei tuoi occhi, nel tuo sorriso, nella tua anima, mi persi in te per ritrovare me, le mie emozioni, il mio cuore, la mia vita."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANA

È mercoledì. Venerdì i miei accompagnano Gioia all’aereoporto di Seattle e poi di qui partono direttamente per San Francisco dove vive la nonna.
Inoltre domani sera Christian mi ha invitato ad andare con lui ad una sfilata di Beneficenza.
Riemergo dai miei pensieri e indosso velocemente un gonna nera, top fucsia e sandali e borsa abbinati. Faccio una treccia di lato ai capelli e corro giù, dove c’è il mio ragazzo in tutto il suo splendore che mi aspetta. Corro ad abbracciarlo e lui mi dà un bacio sulla testa.
“buongiorno piccola. Sei di buon umore oggi” mi dice Christian mentre siamo in macchina.
“sisi…non vedo l’ora che arrivi venerdì. Ah a proposito capo…” lo prendo in giro e lui sorride “venerdì posso avere il pomeriggio libero? La mia piccola sorellina ,con i miei, arriva all’ aereoporto all’una e vorrei passare il pomeriggio con lei.”
“Ana, puoi prenderti anche tutto il giorno libero se vuoi”.
Sorrido e dico “Il pomeriggio va bene. Devo chiederlo a miss Strega anche?”
Christian scoppia a ridere “miss Strega?” io annuisco e lui continua “non preoccuparti. Il capo sono io. Ah piccola…attenta ad Hyde”
Faccio un ‘espressione corrucciata e dico”perché?! È una brava persona. A pranzo l’altro giorno è stato gentile….e poi è il mio capo!”
“Ed io sono il capo del capo del tuo capo”. Sorrido e lo bacio “Devi stare tranquillo”.
Mi accompagna fuori dall’auto “riesci ad uscire per pranzo?”
“mmm… credo di sì. Questa settimana è abbastanza tranquilla.”
“Passo a prenderti alle 12. Buon lavoro piccola”
“buon lavoro mr Grey.”
 
Sono nel mio ufficio a leggere un romanzo inglese di cui dovrò fare delle referenze quando entra Jack.
“Ciao Ana”
“Ehi Jack” dico staccando gli occhi dal libro.
“volevo chiederti…vuoi pranzare con me? L’ altro giorno sono stato benissimo ed io ecco…”
Oh no… subito dico”Mi dispiace Jack…ho già un impegno per pranzo” e faccio un sorrisino.
“Ok…sarà per un’altra volta” e mi lascia sola.
Il mio ragazzo ha davvero l’occhio lungo…come fa a sapere le intenzioni della gent?!
 
Alle 12 precise  mi fermo alla reception entro nell’ascensore e prima che le porte si chiudano entra miss Strega.
“Piano terra?” chiede con finto interesse.
Io annuisco.
“Allora…Anastasia. Oggi il mio capo, nonché tuo capo, mi ha telefonata per dirmi che venerdì pomeriggio avrai libero”
“mmm si” dico.
“non approfittare della bontà del tuo capo per fare quello che vuoi”
Cosa?!?! “non capisco cosa tu voglia dire Elena”
“Signore Lincoln…i miei dipendenti non devono chiamarmi per nome”
Con aria di sfida dico “Oh mi scusi signora Lincoln”
Io la odio a morte.
Per fortuna arriviamo a piano terra.
“signora Lincoln” dico salutandola ed esco dalla SIP a tempo record.
Questa strega stronza ha il potere di rovinarmi le giornate!
Oh ecco il mio raggio di sole. “piccola” mi sussurra abbracciandomi. Mi lascio cullare dalle sue braccia e respiro il suo profumo.
Mentre sono finalmente rilassata qualcuno si ferma a pochi passi da noi.
“Christian”
Eh no! Ed ora basta…questa donna è un’ossessione.
“Signora Lincoln. Lo sa che non si chiama il proprio capo per nome?!”
Christian mi guarda con espressione interrogativa..
“Oh…ma Christian non è solo il mio capo. È un mio amico da molti anni ed inoltre…”
La rabbia mi ribolle dentro. Così Christian stringendomi di più a sé dice “Elena, ti serviva qualcosa? Io ed Anastasia abbiamo da fare”
“Oh nono, volevo solo salutarti. Buon pranzo”
Non la saluto neppure.
Christian mi solleva il viso con due dita “tutto bene piccola?”
“Ora che sono qui con te…sì…” Ed iniziamo a baciarci lentamente…ma poi il bacio diventa sempre più appassionato. Ho voglia di lui…
Tra un bacio e l’altro dico “Che ne dici di saltare il pranzo?”
Lui sorride “tu hai bisogno di mangiare. Andiamo”
E controvoglia entro in macchina. Uff….
“dove andiamo a pranzo?”
“Nel mio ufficio”
Wow. Nel regno di Christian Grey.
La struttura è davvero enorme. Christian mi prende per mano e ,dopo aver salutato alcune persone entriamo in ascensore. Le porte si chiudono ed io non resisto più. Gli poso un bacio sul collo, uno sull’orecchio ed evidentemente anche lui non resiste più perché lo vedo premere un tasto dell’ascesore e si ferma.
Inizia a baciarmi con foga, le mie mani sono nei suoi capelli. Le sue su tutto il mio corpo.
All’improvviso mi arrotola la gonna sui fianchi, mi solleva da terra e dice “tieniti forte piccola”….
 
È giovedì sera. Sono nella camera di Christian per preparami per la sfilata di Beneficenza. Con Kate ci vedremo direttamente li.
Indosso l’abito che ha comprato Christian per me…è verdino, lungo stile dea. È meraviglioso. Sto per indossare degli orecchini, quando sbuca Christian. Resto a bocca aperta…non ho mai visto un uomo più bello di lui!
Mi sorride “piccola…sei…meravigliosa”
“anche tu”.
Siamo di fronte allo specchio. Mi abbraccia da dietro ed estrae una scatolina. Lo guardo interrogativa.
“Aprila” mi sussurra.
La scatolina è Cartier. Non so che dire, quasi piango per l’emozione. Sono degli orecchini a forma di cuoricini, molto semplici. Gli saranno costati una fortuna.
Mi guarda cercando di capire la mia reazione.
“ti piace?”
“moltissimo” dico indossandoli e stampandoli un bacio sulle labbra. lui mi stringe forte e mi dice “grazie”
“sono io che dovrei ringraziare te…”
“Grazie…per avermi reso un uomo migliore” e mi stringe ancora più forte.
Porca miseria…il mio Christian. Lo amo già, sì! È impossibile non amarlo!
 
Arriviamo d’avanti ad un’enorme struttura. È qui che si svolgerà la serata.
Christian mi tiene stretta a sé mentre camminiamo sul lungo tappeto rosso che ci porta all’entrata.
“una foto signori”… un momento…io la conosco questa voce.
“Ana”…
“Josè”.
Oh no…

       
  
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