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Autore: myki    20/12/2007    7 recensioni
Una banale giornata da Malandrini.. ma con una punizione un po' particolare: addobbare l'albero di natale!
EXTRA!! capitolo 2: S.VALENTINO
Al centro della Sala Grande quattro angioletti in ampi mutandoni bianchi distribuivano piccoli biglietti rossi a tutti i passanti. Sopra di loro scendeva una cascata di cuori che scoppiavano in milioni di scintille appena toccavano terra.
"È un oltraggio! Un malandrino vestito da angelo… sento di tradire i miei ideali"
"Sir, non siamo angeli… siamo CUPIDI…"
"Cu.. che?.. Ed è una cosa brutta?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fin' amour

Abbandonato da una parte il quaderno di Greco per pura disperazione, mi sono messa al computer per consolarmi.. con l’idea di scrivere, di buttar giù qualsiasi cosa che mi tirasse su il morale.. spero vi divertiate a leggere questa mia prima one-shot… su una banale giornata da malandrini!

 

UN ALBERO…MALANDRINO

 

Questa volta l’avevano combinata grossa. Ed era stata tutta colpa di Sirius.

Poche ore prima si trovavano tutti nella Sala Comune, cercando di allungare il loro tema per Trasfigurazione con frasi a cui cercavano di dare un senso. Il fuoco scoppiettava nel camino, e le chiacchiere degli altri Grifondoro si confondevano tra loro, arrivando alle loro orecchie come suoni indistinti. Remus se ne stava seduto ad un minuscolo tavolino, la schiena piegata sui libri, annotando ogni tanto qualche frase interessante. Peter era disteso sul tappeto, deciso a raggiungere la lunghezza di due pergamene mettendo più spazio tra le parole. James e Sirius, fino ad allora stravaccati sulle poltrone, si alzarono improvvisamente, con uno strano sorriso malandrino sulla faccia.

                                               *

 

 

"Ancora non capisco come abbiamo fatto a darti retta!"

"Perché sono una delle menti più intelligenti di questa scuola?

"Perché saresti una delle menti più intelligenti della scuola... se applicassi le tue straordinarie qualità in qualcosa di produttivo"

"Scusate ragazzi... ma non è poi colpa mia! Che ne sapevo io che quel coso sarebbe esploso?"

"Sir… era un fuoco d’artificio!! Cosa doveva fare?"

"Bè... esplodere quando glielo dicevamo noi!"

James interruppe i due amici, per paura che uscisse fuori l’animale che era in loro.

"Remus non ha tutti i torti.."

"Anche tu! Ma eri d’accordo di far prendere uno spavento a mocciosus…"

"Bè... certo... prima che tu starnutissi e facessi esplodere ogni cosa..."

"Ammettete però che quando il vestito della McGrannit ha preso fuoco…"

"...ho avuto il più grande spavento della mia vita!"

A parte tutto, erano tutti contenti. Era parecchio che non passavano una giornata insieme, e ognuno aveva sentito la mancanza dell’altro. Erano un gruppo, nessuno avrebbe mai potuto separarli. Erano contenti… nonostante la punizione inflittagli non risultasse loro appropriata. La professoressa, decisa a fargli capire che avrebbero dovuto smettere con scherzi... esplosivi... e roba del genere, li aveva relegati nella Sala Grande per decorare l’albero di Natale. Avrebbero anche potuto preferire la novità rispetto alle solite sgridate seguite da ammonimenti che non erano mai stati accolti, se non avessero scoperto a loro spese la noiosa e tradizionale "costituzione" dell’albero. Prima le strisce colorate, poi le lucine, le palline, le candeline… E guai a sbagliare tra strisce e candeline.. il fuoco non apprezza.

"Jamie.. quella pallina non va lì!!"

"..hmm perché no?"

"Accanto ce n’è una dello stesso colore!"

"Sirius.. se non la smetti.. te li faccio vedere io tanti colori diversi!"

"Mamma mia.. come siete gente.. ci vuole un po’ di stile in queste co…"

Non aveva fatto a tempo a finire... Remus gli aveva infilato in bocca una pigna finta.

Sirus la sputò mandandola a finire dall’altra parte della stanza. E da qui cominciò la lotta. Sirius, muovendo le braccia come un pazzo si precipitò verso l’amico, scaraventandolo a terra, su mucchi di strisce di Natale. Quando si rialzarono avevano su tutto il corpo filamenti brillanti, e sembravano divertirsi un mondo. Peter ebbe la grande idea di lanciargli addosso le palline parlanti... che cominciarono a cantare canzoni natalizie ancora prima di toccare terra. Nel mezzo alla confusione volarono incantesimi da tutte le parti, colpendo loro e qualsiasi oggetto che si trovasse attorno.

Improvvisamente qualcuno si schiarì la voce, e loro si voltarono verso la porta, fissando gli occhi sull’alta figura della professoressa McGrannit.

"Io non voglio neanche sapere che cosa è successo qui..."

"Allora... non è stata colpa nostra"

"La cosa è difficile da credere signor Black"

"Ma le assicuro..."

"E se posso rivolgermi a lei senza disturbarla troppo..."

"Ma prego faccia pure..."

(occhiata gelida) "…chi è stato?"

"..hmm..."

Un’improvvisa visione gli fece venire un’idea.

"...l’albero"

"M-mi scusi Signor Black... come ha detto?"

"Vede professoressa... -disse prendendola quasi sotto braccio e guidandola verso il luogo dove si trovava l’albero- … l’albero non c’è più"

"E come mai?"

"Bè… sa che dovevamo addobbarlo... così abbiamo deciso di... mettergli i piedi"

"..perchè?"

"Perché così potesse girare per la scuola naturalmente!"

"… e cosa è successo dopo?"

"..lui se ne è andato… facendo tutto questo casino…"

"Se ne è andato? E dove?"

"..a cercare suoi simili forse... è ovvio che si sentisse molto solo"

"Mi sta prendendo in giro Black?"

"Le giuro che è tutto vero"

"Va bene... va bene... adesso però rimettete tutto a posto!"

"Certo professoressa!"

Gli altri Malandrini si avvicinarono a Sirius chiedendogli -sul serio- dove fosse finito l’albero.

"Se ne è andato davvero ragazzi! Uno degli incantesimi che ho lanciato faceva spuntare i piedi!"

Loro lo guardarono in modo strano, ma sorridendo sotto i baffi per la sua grande interpretazione.

Lui intanto si rivolse nuovamente alla McGrannit che aveva già imboccato la porta.

"Dove va professoressa?"

"Diamine Black! A cercare il nostro albero malandrino…"

  
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