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Autore: S_ Lily _S    04/06/2013    1 recensioni
Regulus Black stava limonando, una mano al muro e l'altra sul viso di lei, con una ragazza dai lunghi capelli biondi e la divisa scomposta. Sirius gli si era avvicinato, visibilmente incuriosito, ma quando aveva messo a fuoco Marlene McKinnon non ci aveva visto più: lo aveva afferrato per la camicia, strattonandolo dalla parte opposta del muro, e gli aveva sferrato un pugno in pieno stomaco.
Sirius/Marlene molto fluffosa!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dimenticare un giorno e non parlarne, di questo nuovo amore complicato, così importante anche se appena nato 

Sirius Black era seduto su un lettino d'Infermeria e si tamponava amaramente la fronte. Come era potuto succedere, tutto quello, non lo sapeva nemmeno lui; una scarica di fitte gli massacrava la testa e il sangue non sembrava voler smettere di scorrere. Ripercorse con due dita la lunghezza della ferita, proprio sopra il sopracciglio destro, e si contrasse inavvertitamente in una smorfia di dolore: per quanto esperto fosse di certe pratiche, non aveva mai pensato che le botte Babbane potessero fare tanto male. Ripensò agli attimi che avevano preceduto la rissa: stava camminando, più stanco del solito, lungo il corridoio del Terzo piano, quando aveva notato una figura familiare stretta alla parete: Regulus Black stava limonando, una mano al muro e l'altra sul viso di lei, con una ragazza dai lunghi capelli biondi e la divisa scomposta; decisamente lo stereotipo di donna che si sarebbe aspettato per un farfallone come suo fratello, pensò. Gli si era avvicinato, visibilmente incuriosito, ma quando aveva messo a fuoco Marlene McKinnon non ci aveva visto più: lo aveva afferrato per la camicia, strattonandolo dalla parte opposta del muro, e gli aveva sferrato un pugno in pieno stomaco; lui aveva reagito procurandogli una serie di ferite al viso e la storia era andata avanti fino a quando Regulus non aveva tagliato la corda, riservandogli un ultimo sguardo sprezzante. Senza un fiato, si era alzato ed era strisciato fino in Infermeria; si era seduto ed aveva aspettato invano che il gran mal di testa passasse. Con il viso tra le mani, adesso, Sirius Black era fermo a pensare: non avrebbe dovuto reagire in quel modo, in fondo non aveva nessun tipo di rapporto amoroso con la McKinnon. Ci teneva a lei, certo, e spesso si trovava a pensare alle sue labbra durante una noiosa lezione di Lumacorno, ma non erano mai andati oltre un bacio strappato allo scoccare del Coprifuoco o una scappatella all'ombra delle Scale. A pensarci bene, il dolore che provava dentro riusciva a sovrastare perfino quello delle ferite: forse era davvero quella che gli altri chiamavano "gelosia" che stava provando. Con uno sbuffo, scosse la testa e un'altra fitta lo colpì in piena nuca; si distese con difficoltà sul lettino e rimase ancora a pensare. Fu proprio quando stava per tornare in Dormitorio, esausto, che la porta si spalancò, rivelando una trafelata Marlene correre in sua direzione: aveva le mani arrossate e il viso umido di chi ha pianto da poco.
- Quanto sei stupido! - gli gridò contro, sedendosi al suo capezzale e accarezzandogli i ciuffi di capelli sudati; gli scostò appena la benda e, notato il grosso taglio che gli pulsava sulla fronte, si portò le mani al viso e trattenne a stento una lacrima:
- Era solo un bacio, Sirius, uno stupido bacio!
- Sembrava ti piacesse, quel bacio- sussurrò il ragazzo, la voce impastata dalla stanchezza, e si girò dal lato opposto. Prese un gran respiro, cercando di reprimere la  voglia di baciarla e massacrare nuovamente suo fratello, poi socchiuse gli occhi e lasciò che alcune gocce di sudore gli bagnassero la camicia.
- Non è così! Guardami, Sir.
Le sue parole risuonarono ferme e sicure, costringendo il ragazzo a voltarsi in sua direzione: le lacrime erano sparite ed una smorfia di sincero dolore aveva preso il loro posto. Marlene gli prese una mano e gliel'accarezzò piano, stringendogliela poi come se temesse che potesse ritrarla da un momento all'altro; avvicinò il volto al suo e lo baciò delicatamente, come si fa con qualcuno di molto piccolo e debole. 
- Con te è tutto diverso, Sir. E' te che voglio.

Amore da non respirare, amore che ti scappa di mano, che non ci riesci a farlo andare piano 


NdA: Blackinnon fluffosa scritta così, senza un senso. L'idea mi è venuta in mente ieri sera, chattando su Omegle con una roleplayer... in ogni caso, spero vi sia piaciuta! Laciate un commentino che non fa mai male. u.u
Il titolo è ovviamente ispirato alla canzone di Alessandra Amoroso! ^__^
Un bacione, Lils!
  
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