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Autore: Kristal Siderglace    04/06/2013    2 recensioni
2012-09-12 OlympiaStadion, Munich, Germany.
E' raro vedere Chris triste durante un live ma quel giorno appariva così nonostante fosse il giorno dopo il compleanno del suo migliore amico e chitarrista Jonny Buckland.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Un numero indefinito di ore di incoscienza sul letto e un paio di analgesici misti a sonniferi dopo Chris si sentiva meglio, pronto per festeggiare con i suoi amici.

Proprio in quel momento gli venne in mente che per l’ennesima volta era arrivato al giorno del compleanno di Jonny senza un regalo per lui, non che l’amico si aspettasse nulla di diverso, succedeva sempre così, che fosse il compleanno di Chris o di Jonny, l’altro arrivava sempre al fatidico giorno a mani vuote preferendo aspettare il giorno in cui passeggiando per la strada avesse visto qualcosa casualmente in una vetrina o in un negozio e pensato “Questo è perfetto per lui!”.

Chissà che ore erano e chissà se Jonny era tornato. Aveva passato una giornata a dormire, non aveva nemmeno visto la città, decise che se non era troppo tardi sarebbe potuto andare in cerca di qualche regalino per Apple e Moses. Si infilò un paio di pantaloni neri, una t-shirt nera ed un giubbino nero, non faceva poi così caldo in Germania, afferrò l’ennesima pillola di analgesico, forse stava esagerando ma era per sicurezza, non voleva che il mal di testa tornasse proprio mentre era a festeggiare Jonny, e si diresse verso la porta. Per un attimo, passando davanti al grande armadio a specchi che capeggiava ai piedi sul suo letto, ebbe l’impressione di vedere riflesso, così vestito completamente di nero, un Chris di sei anni prima ma il Chris del presente non lasciò entrare quel pensiero, come tutti quelli della notte precedente.

Stava aspettando l’ascensore quando le porte di quest’ultimo si aprirono e si trovò davanti Jonny, Will e Guy.

«Guarda chi c’è! La bella addormentata! Stavamo giusto portando il principe a darti un bacio per risvegliarti» disse Guy prendendo sottobraccio Jonny che rideva.

«Disse il Padrino…Guy come ti sei conciato?» rispose Chris squadrando l’amico da capo a piedi.

Effettivamente Guy aveva leggermente ecceduto con l’eleganza, come suo solito.

«Sono un uomo di classe IO, non mi vesto da barbone per andare a festeggiare il compleanno del mio migliore amico»

«Guy, siamo in Germania, stiamo andando in un pub a bere birra non alla settimana della moda di Milano…poco male, sono certo che tra meno di mezz’ora sarai così sbronzo da non sapere nemmeno dove ti trovi» se la rise Will «Oh a questo proposito Chris, dal momento che io sarò troppo preso dal fare la balia a questo qui, Chloe si raccomanda con te di tenere sotto controllo il festeggiato»

«Si si faremo i bravi mamma Will» lo canzonò Guy mentre anche Chris entrava ridendo nell’ascensore e le porte si chiudevano dietro di lui.

Come previsto da Will, nemmeno mezz’ora dopo, erano seduti ad un tavolo un po’ in ombra di un pub tipico e Guy era già visibilmente brillo.

«Non sto dicendo che dovremmo fare gli spazzolini da denti come Justin Bieber ma sono certo che dei preservativi Paradise sponsorizzati dai Coldplay potrebbero essere un successone!»

Mentre Guy illustrava questa sua idea rivoluzionaria Jonny e Chris non riuscivano smettere di ridere e Will si passava una mano in faccia sconsolato.

«Ok, ok, qui qualcuno ha bisogno di una bella boccata d’aria fresca, vero Guy?» disse Will spingendo con tutte le sue forze l’amico verso la porta.

«Oppure che ne dici di A rush of blood to the head?! Eh? Eh? L’hai capita?»

«Guy sei disgustoso…» sentirono Will dire mentre i due uscivano dal locale.

Jonny si stava asciugando una lacrima scesagli per le risate «Propongo un altro giro di birra solo io e te per festeggiare!»

«Non se ne parla! Ho promesso a Chloe che ti avrei tenuto sotto controllo e a me già gira la testa» era così, un po’ perché non era abituato a bere e la birra di lì sembrava essere molto più pesante di quella a cui erano abituati in Inghilterra, un po’ probabilmente a causa del suo mix di analgesici e alcool.

«Ma è il mio compleanno! Tranquillo so quando è il momento di smettere!»

«Va bene» acconsentì Chris «ma per me solo mezza pinta!»

A quanto pare Jonny aveva sbagliato a calcolare il suo limite e così anche Chris. Quando Will rientrò, sottobraccio con Guy, i due erano già completamente ubriachi.

«Oh fantastico!» esclamò Will resosi conto della situazione «l’unica cosa che potrebbe peggiorare la situazione sarebbe che qualcuno ci riconoscesse»

«Nessuno può riconoscermi! Non sono Chris Martin! Sono Jonny Boy!» disse Chris prendendo il capello dalla testa di Jonny e mettendoselo in testa mentre questi rideva sonoramente guardando l’amico con il suo cappello in testa, noncurante di essere in pubblico privo di qualcosa che nascondesse il fatto che con l’avanzare degli anni i suoi capelli stavano diventando sempre più radi.

«Ohhh Jonny! Sei così calvo!» intervenne Guy fissando la testa scoperta dell’amico come se la vedesse per la prima volta dopo anni.

«Hey Non offendere il mio Jonny Boy! Per me sei bellissimo honey»

«Si, lo sappiamo tutti che lo ami, non c’è bisogno che gli dedichi altre 120 canzoni»

«Ne ho abbastanza! Chris ridai il cappello a Jonny! Guy molla quel boccale!» Will fulminò il bassista che aveva agguantato ciò che rimaneva della pinta del chitarrista «Tutti in albergo!» ordinò, intimamente preoccupato del dove avrebbe potuto condurre una conversazione del genere tra tre ubriachi, perché se in vino veritas non voleva sapere quali malcelati segreti poteva tirar fuori della birra tedesca.

Fortunatamente per il batterista l’albergo non era molto distante e l’aria fresca aveva rinfrescato le idee dei suoi compagni abbastanza da condurli senza troppi problemi davanti la porta della camera di Chris.

«Jonny non posso mandarti in camera da tua moglie in queste condizioni, per stanotte dovrai dormire con Chris. Ce la fate a mettervi a letto senza fare troppi danni?»

«Si» risposero entrambi con dei sorrisi che trasparivano il fatto che l’ alcol era ancora in pieno circolo.

«Bene…io vado a mettere questo qui a letto» disse facendo cenno a un Guy che dormiva in piedi appoggiato alla sua spalla «Mi raccomando.»

Di cosa si stava raccomandando non era sicuro nemmeno lui, del non distruggere nulla in camera o magari di non distruggere cose ben più delicate, come ad esempio gli equilibri della loro amicizia? Scosse leggermente la testa come per cacciare quel pensiero. Ma come gli veniva in mente una cosa del genere? Forse quella maledetta birra aveva un po’ confuso le idee anche a lui.

 

   
 
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