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Autore: _Zexion_    21/12/2007    2 recensioni
Cosa succederebbe se Edward non fosse quello che conosciamo? Almeno questo vorrebbe far credere.... pur di tenere lontano Bella, vuole farsi odiare, ma forse, è veramente così....
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ero arrivato davanti a casa di Bella. Come ormai facevo, andai alla sua finestra e spiai dentro. Stava dormendo. Mi avvicinai a lei di soppiatto. -Edward….- la guardai stupito -Allora eri sveglia…- -Perché sei venuto qui?- -Cosa ci facevi nella radura? Come hai fatto?- la vidi scuotere il capo -Non capisco..- -Prima eri nella radura! Non mi prendere in giro!- si alzò furiosa dal letto -Tu non hai il diritto di essere qui capito?- sorrisi beffardo -Ti sei cacciata in un bel guaio innamorandoti di me Bella…- le lacrime le solcarono il viso -Perché mi dici questo?- sorrisi -vedrai da te…- mi accinsi ad andarmene quando mi fermò -Io… Edward io ho sognato di essere alla radura, non capisco come facessi ad esserci realmente…- -Non mi importa, lo volevo sapere solo…- mi guardò curiosa -Solo perché mi da fastidio la tua presenza- spalancò gli occhi, tornando nel letto, distrutta psicologicamente dalle mie parole. -Vattene Edward…. Riuscirò a conquistarti prima o poi- scossi il capo -Fai come credi, ti farai solo del male…- Me ne andai come voleva lei, d’altronde non avrei voluto restare un attimo di più in quella stanza. Impregnata del profumo irresistibile che la avvolgeva. Quell’aroma che mi estasiava ogni volta e mi faceva desiderare di fargli del male. Arrivai a casa, ero infuriato, irritato da quella situazione. Lei mi attraeva ma la volevo alla larga da me, perché era successo tutto quello? Se aveva visto in me il ragazzo perfetto gli avrei fatto cambiare idea. Arrivai in camera mia, buttandomi sul divano. Qualcuno bussò alla mia porta. -Cosa vuoi?- dentro la stanza arrivò Alice -Vedi che soffri anche tu?- scattai come una belva, la atterrai sotto di me -Perché non la pianti di darmi ordini? Ti brucia che lei mi interessi? Ti brucia che io voglia solo il sangue e non come dici tu il suo amore? Ti brucia il fatto che ti ho rifiutata? Adesso stai bene con Jasper mi sembra…- la guardai negli occhi sorridendo -Sin dall’inizio eri sempre Jasper si di qua Jasper di là… poi si fa un viaggetto da solo il tuo Jasper e vieni a chiedere da me, consolazione…. Rimpiangi quella notte? O vuoi fare il bis?- la vidi guardarmi negli occhi, con uno sguardo intenerito, mi compiangeva provava pena per me -Smettila…- mi tolsi da lei, si alzò continuando a fissarmi negli occhi -SMETTILA DANNAZIONE!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. Gli altri membri della famiglia arrivarono incuriositi da quella situazione. Jasper si avvicinò ad Alice -Tutto bene?- lei annuii sorridendo. Tornai sulla poltrona sospirando -Uscite dalla mia stanza? Voglio stare da solo.. in pace…. Smettetela di provare pena per me capito?- se ne andarono tutti quanti lasciandomi solo. Quella solitudine a cui ero abituato, un pace che nessuno mi avrebbe strappato. Io Isabella Swan, non la volevo nella mia vita. Lei si era innamorata di me, io la amavo, ma volevo tenerla alla larga. Si era innamorata di un Edward che non esisteva, una maschera per intenerire la gente. Nei pensieri della sua amica Jessica, avevo letto che quella sera ci sarebbe stata una festa a Port Angels, una festa aperta a tutti, si sarebbero imbucate ad una festa del college. Ci sarei andato anche io, avrei mostrato un lato che lei non conosceva, avrei mostrato il vero Edward che tenevo nascosto, perché impuro come non mai. Passai tutto il giorno a pensare alla strategia da adottare, ignaro che sarebbe stata del tutto inutile perché la possibilità di mostrarmi per ciò che ero veramente, per ciò che sarei potuto diventare vivendo come gli altri vampiri. Il mio lato oscuro, che non avrebbe mai lasciato il mio corpo. Arrivò la sera e andai nel locale a Port Angels. Sul mio volto regnava il sorriso. Mi ritrovai proprio dietro a Bella per entrare. Quando mi aveva riconosciuto era rimasta sbalordita. -Cosa ci fai tu qui?- sorrisi beffardo -Potrei chiederti la stessa cosa non trovi?- si girò nuovamente, restando in silenzio. Bene Bella, era ora di iniziare il gioco, io ero famoso per non tirarmi mai indietro ad un gioco, specialmente se pericoloso. Entrammo, i suoi occhi li potevo sentire addosso come se mi stessero denudando, scrutando dentro. All’improvviso venni attirato da un odore particolare. Chanel. Non potevo confondermi, mi voltai, davanti a me c’era una ragazza, la pelle diafana i lineamenti perfetti le curve al punto giusto. I capelli biondi le scendevano sulla schiena. Gli occhi rosso sangue mi scrutavano. Le sorrisi divertito mentre si avvicinava. Sprizzava ormoni da tutti i pori, era una femme-fatal, come si definivano quelle come lei. Su di me non aveva alcun effetto, però come dicevano i ragazzi della scuola “una botta e via” non era la prima volta che mi divertivo con un vampiro assetato di qualcosa che non era sangue. Sorrisi quando mi fu davanti -Ciao Edward….- le sorrisi prendendole la mano e baciandola -Angelique….- non era infatti la prima volta che ci incontravamo. Lei era la donna che quando capitava riempiva le mie notti vuote. Gli umani ci avrebbero definiti “amanti”. -Cosa ci fai qui?- sorrisi -Mi devi dare una mano, a far capire ad un umana che non sono quel ragazzo che sembro- rise divertita -Intendi dire la tua doppia personalità? Sei proprio un mostro Edward….- la strinsi a me, Bella ci stava fissando scandalizzata. -E’ normale… o non ti darei tutto quel piacere con l’altro me stesso…- mi circondò il collo con le braccia -E’ vero.. preferisco quando sei impetuoso, piuttosto che quando sei un bravo ragazzo…- le presi la mano e la portai via con me, quando fummo davanti alla porta Bella mi fermò -Dove vai?- sorrisi -Ti interessa?- i suoi occhi erano pieni di tristezza e rabbia -Cosa fai con lei?- sembrava non voler demordere, riflettei sulla risposta da darle nel modo più carino possibile, per non ferirla ulteriormente. Ma… io quella sera ero lì proprio per fare il contrario. Sorrisi divertito -Sesso!- e uscii dalla porta. Andai nel vicolo dietro al locale -Sei stato crudele, quella ragazza ti ama Edward…- sorrisi -Cosa ti importa Angelique? Sono passati più di 20 anni dall’ultima volta che ti ho vista…- sorrise -Devi farmi passare una notte da Dio…- eravamo abbracciati l’uno all’altra, pronti a dare il via a quella notte. Se c’era una cosa che Bella non avrebbe mai fatto, era Passare la notte con me, accontentandosi di quello e basta. Nessuno passava mai dietro il locale, potevamo fare quello che volevamo. All’improvviso dall’angolo arrivò qualcuno, guardai nella sua direzione e sorrisi -Cosa vuoi Bella?- lei aveva il fiatone, ma sorrise -Se è una notte di divertimento che cerchi…. Prendi me!- La guardai impietrito. Come era possibile? Sarebbe arrivata addirittura a quello pur di stare con me? Guardai Angelique davanti a me, tornando poi a lei -Come hai detto scusa?- ero incredulo, la sua voce era decisa. -Se vuoi spassartela… prendi me… lei l’hai già assaggiata no? Ci sono io.. nuova… pura… sono così allettante come rifiutare?- non sapevo a che gioco stava giocando, ma la sua fermezza mi dava fastidio. -E’ così?- spostai Angelique da me, mi guardò storto, io le sorrisi -Andiamo.. sarà per la prossima volta…- lei rise -Sei perfido Edward Cullen- e se ne andò, nei suoi pensieri, sapeva già come farmela pagare la volta successiva. Mi avviai verso Bella -Sei sicura? Ti sei appena cacciata in un bel guaio…- lei mi sorrise di rimando -Provamelo…- iniziava a darmi fastidio quel suo atteggiamento troppo sicuro. Anche lei aveva forse una doppia personalità? -Seguimi!- mi avviai verso la macchina, la feci salire e ritornai a casa a Forks. La feci entrare nella mia stanza, gli altri mi guardarono stupiti vedendomi arrivare con lei. Ma non dissero nulla. Così chiusi la porta a chiave. La mia stanza era insonorizzata. Non avrebbero comunque sentito niente. Mi sedetti sul divano, prendendomela comoda. Sorrisi divertito vedendola un po’ impacciata -Adesso…- attirai la sua curiosità -Spogliati!- mi fissò incredula -Lo hai detto tu… avanti.. spogliati.- Sorrisi perfido. Non sapevo a che gioco stava giocando. Ma di sicuro avrei vinto io.
  
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