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Autore: secsihug    04/06/2013    1 recensioni
Ognuno di loro aveva un modo e un’abitudine diversa di vivere, Michele aveva sempre condiviso la casa con i suoi quattro fratelli, Daniel fino a quattordici anni stava con la madre e il fratello, dopo decise di andare a stare dal padre e la sua compagna, mentre Giovanna aveva sempre vissuto con i genitori e il fratello.
La loro vita in quella casa non era per niente armoniosa, sempre piena di conflitti, discussioni continue, urla a tutte le ore del giorno, andare avanti era più una sofferenza che qualsiasi altra cosa. Erano tre caratteri completamente opposti e sicuramente non sarebbero mai più diventati amici come lo erano una volta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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3.PENSAVO DI CONOSCERTI.
“non ce la faccio più!” sbuffò Rebecca.
“ti capisco, è dura vivere con due uomini!” rispose Ilaria.
“renditi conto che oggi Michele mi ha presa in giro per il mio lavoro, almeno io ce l’ho un lavoro a differenza sua!” ribadì. Si poteva intuire che non lo sopportava affatto. Erano come due cose contrapposte che in nessun modo si possono unire. Come cane e gatto, come due calamite positive.
“troverete una soluzione e poi tu ti sai adattare facilmente, ce la farai” disse con fare fraterno come se l’ avrebbe aiutata. “ora non pensarci, studia bene per l’università, concentrati con la pallavolo e con il lavoro”.
Aveva ragione, Rebecca doveva concentrarsi di più sulle cose che amava e perdere meno tempo dietro i disguidi tra lei e Michele.
“che ne dici se andiamo a fare un po’ di shopping?” chiese Rebecca.
“per me è perfetto! Devo comprarmi un sacco di cose!”
Passarono tutto il pomeriggio a passeggiare e a comprare nuovi abiti che forse non avrebbero mai avuto l’occasione di indossare, ma era sempre meglio averli conservati in casi di emergenza e anche quando c’è il bisogno di fare shopping non importa se lo indosserai o meno, basta comprarlo e far vedere agli altri che hai tante cose nell’armadio per fargli invidia.
“abbiamo bisogno di andare a qualche festa, rivediamo qualche vecchio amico e andiamo” propose Rebecca.
“sarebbe un’ottima idea, ma dove possiamo andare, poi sai come sono fatti gli altri. Non troveremo mai un giorno dove saremo tutti liberi”
“non dobbiamo per forza essere tutti!” rispose Rebecca giustamente.
“credo che sia ora di tornare a casa, ciao!” gli schioccò un bacio sulla guancia sinistra.
“ciao, ci sentiamo” rispose Rebecca. “ah Ila! Mi sono scordata di dirti una cosa prima!”
“cosa?” chiese curiosa la ragazza.
“mi sto sentendo con Emiliano, poi ti racconto meglio, ora vai o farai tardi”
“davvero? Sono felicissima per te, dopo voglio sapere tutti i dettagli!” disse urlando per la gioia.
 
 
Rebecca spalancò la porta di casa e lo spettacolo che gli si presentò non fu dei migliori.
Il soggiorno era tutto in disordine, sembrava che ci fosse appena stata una tempesta,una rapina, era incredibile. Sacchetti di patatine a terra, piatti di plastica sparsi sui mobili, sul divano, sul tappeto, insomma ovunque tranne che sul tavolo. Anche i vestiti erano sparsi di qua e di là. Si chiuse la porta alle spalle mentre strabiliata fissava quella stanza. Qualche momento dopo si aprì la porta, era Daniel che guardò la scena con gli stessi occhi sgranati che aveva Rebecca, fu lui il primo a parlare.
“che cosa è successo qui dentro?” chiese esterrefatto.
“vorrei saperlo anch’io” disse Rebecca scioccata.
“Michele!” urlò Daniel per chiamarlo e fargli notare la situazione, quasi per incolparlo.
Quando Michele arrivò rimase anch’egli meravigliato, tutti e tre erano meravigliati.
Anche Michele sembrava non sapere niente di quello che era successo.
“che cos’è tutto questo caos?” chiese.
“t-tu non ne sai niente?” balbettò Rebecca.
“no” disse secco.
Si squadrarono tutti e tre a vicenda.
“credo di sapere io cosa sia successo” disse Daniel.
“Daniel, non combinare niente, che cosa è successo?” disse Rebecca con fare superiore.
“ho invitato a stare qua per qualche giorno Alessio e Emiliano perché non sapevano dove stare” biasicò.
“e loro hanno pensato di dare una festa in casa nostra e lasciare pulire me. Oh no si sbagliano di grosso, questo schifo lo puliscono loro e tu insieme a loro” disse Rebecca indicando Daniel.
“per la prima volta che Rebecca non è arrabbiata con me, mi devo godere questo momento, sarà uno dei pochi” bisbigliò, ma cercò il più possibile di farsi sentire per provocare un’altra lite. Per fortuna Rebecca era una persona ragionevole e fece finta di non aver sentito.
Nel frattempo sbucarono dal corridoio Alessio ed Emiliano.
“mettete immediatamente a posto, ora!” ordinò Daniel con tono severo.
“tu non far finta di non aver sentito quello che ho detto prima, anche tu devi mettere in ordine e subito, per la cronaca, Michele ho sentito la cazzata che hai detto!” disse Rebecca dirigendosi verso la sua camera camminando con fare attizzoso.
“è sempre così?” chiese Emiliano.
“ha le sue cose!” rispose Daniel.
“certo lui è esperto, ti ha dato buca quindi tu hai supposto questa cosa?” disse scherzosamente Alessio cingendogli le spalle con il braccio.
“ma cosa dici? Ma ti senti quando parli?” gli mollò un pugno affettuoso sullo stomaco. “muovete il culo e pulite, dite meno cazzate!” disse Michele girando i tacchi e dirigendosi nella sua camera a studiare.
 
 
“uno ne avevo che non mi creava casini ed ora ci si è messo anche lui. Che palle non ho più speranze! Mi sta cascando il mondo addosso” disse Rebecca disperata a telefono con Salvatore.
“guarda che ti ho sentito” disse Daniel mentre stava ripulendo un angolo vicino alla stanza di Rebecca.
“è solo la verità cosa ci posso fare?” rispose lei con la porta semi aperta.
“scusami” biascicò quasi come se non si volesse far sentire, ma Rebecca era rimasta colpita dal suo comportamento nello scusarsi.
“non ti preoccupare, non sei tu il problema anche se potevi evitarlo!” disse non facendogli pesare la colpa che aveva.
“troverai una soluzione. Almeno ora hai più vicino a te Emiliano. Lo vedrai sempre e stringerai un bel rapporto e…” confermò dall’altro lato del telefono.
“e… non farti strane idee in mente, poi vedremo, prima lo conoscerò e dopo vedremo!”
“ma non vi conoscete già?” chiese incerto.
“in teoria si, ma stiamo facendo finta di non conoscerci… è una cosa complicata da spiegare a telefono. Quando ci vediamo?”
“non lo so, quando vuoi vienimi a trovare io sono sempre qui, non mi muovo e tu lo sai!” scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.
“credo che tra due settimane scendo dai nonni, quindi possiamo vederci!” disse entusiasta di ritornare al paese dei nonni, lì aveva i ricordi più belli, mentre riprendeva fiato. Era un piccolo paesino in provincia di Bari, una città bellissima, una volta al mese ci si recava per far visita ai nonni, agli zii, ai cugini, ai familiari e anche agli amici che si era creata nel corso degli anni che gli erano rimasti sempre fedeli. “ora vado che devo andare a preparare la cena per cinque persone. Che stress!”
 
“Daniel, devo parlare assolutamente con te!” disse Michele.
“dimmi” esclamò.
“cosa ti è saltato in mente di fare? Non puoi ospitare gente in casa nostra così alla cazzo senza chiedere cosa ne penso!” disse egocentrico.
“cosa ne pensi? Tu mi avresti detto di no, lo so, ti conosco, o meglio pensavo di conoscerti”
  
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