Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Asakura_Bloom    04/06/2013    0 recensioni
Semir,Ben e la nuova collega... Nuove avventure e nuovi casi per i nostri poliziotti preferiti!!!!!!
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente, Selene aspettò il collega per andare al lavoro.
Erano già le otto meno cinque, ma di Ben ancora nessuna traccia. Selene, stufa di aspettare decise di chiamarlo.
“Ben, ma dove sei?” chiese Selene annoiata.
“Pronto? Chi parla? Sono a casa, perché?” disse Ben, e nello stesso tempo guardò la sveglia sul comodino ed esclamò: “Cavolo! E’ tardissimo! Scusami Selene… dieci minuti e sarò li da te!”.
“Ok Ben. Fai attenzione mi raccomando!” e riattaccò il cellulare. Selene si mise sulla panca di pietra, davanti all’hotel, ad aspettare il collega, pensando: è il secondo giorno di lavoro e arriverò in ritardo, fantastico!
Dopo circa un quarto d’ora, Ben arrivò con la sua auto di servizio, e Selene salì. Salutò Bene e gli offrì un krapfen e disse: “Immagino che tu non abbia fatto colazione. Non è vero?” sorrise.
Ben: “Immagini bene, grazie mille e scusami per il ritardo!”
“Fa niente, succede a tutti” disse Selene sempre sorridendo.
Arrivati al comando, con pochi minuti di ritardo, entrarono in ufficio, dove c’era Semir che li aspettava. Li salutò: “ Buongiorno Selene, buongiorno signor sono sempre in perenne ritardo! Pronti ad iniziare una bella giornata in autostrada?”.
Selene: “Buongiorno anche a te Semir. Sono pronta!”.
Ben: “ Non sono sempre in ritardo dai…”, Semir lo guardò in uno strano modo e Ben aggiunse: “ Va bene sono quasi sempre in ritardo! Ora andiamo a lavorare va!”. Selene e Semir seguirono Ben, verso la macchina, ridendo.
Arrivati da poco più di mezz’ora in autostrada Ben, Semir e Selene iniziarono ad avere diversi problemi tra cui chi, ancora ubriaco, tornava a casa dopo la partita e chi rischiava di mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri a causa di un bullone di una ruota troppo lento. A un certo punto… “Cobra 9 a Cobra 11, rispondete!”.
Semir si avvicinò all’auto per rispondere alla radio: “Qui Cobra 11, vieni avanti!”.
Cobra 9: “Ci è giunta una segnalazione di un uomo che si è addormentato alla guida di una berlina rossa. Si sta dirigendo verso di voi!”.
“Cobra 9 ce ne occupiamo noi! Chiudo!” rispose Semir e chiamò Ben e Selene per iniziare le ricerche della macchina della segnalazione. Nello stesso momento in cui i tre salirono in macchina, la berlina gli sfrecciò davanti.
Si lanciarono al suo inseguimento. Tentarono di fermare, o almeno di far rallentare la macchina. Purtroppo però, poco più avanti, la strada si stringeva in un’unica carreggiata, per lavori di manutenzione. Non riuscirono a fermare la macchina che andò contro i camion parcheggiati, causando un grosso incendio.  Prima che l’auto esplodesse, Semir e Ben tirarono fuori l’uomo dalla vettura ormai in fiamme, mentre Selene chiamò i soccorsi, ma l’uomo era già deceduto.
Ritornarono al comando per iniziare le indagini, poiché i primi rilevamenti portarono sulla strada dell’omicidio, poi in seguito accertata dall’autopsia.
Selene lesse il referto autoptico: “ Morte per avvelenamento da cianuro… qualcuno voleva fargliela pagare in modo lento e doloroso a quanto pare!”.
Semir: “Perché?”
“Beh perché questo veleno, se ingerito, agisce nel giro di mezz’ora. Invece, se inalato, agisce subito. I sintomi più comuni sono cefalea e dolore ai muscoli, e se non si interviene subito può portare allo stato di coma, e infine alla morte!”.
“Giusto, ispettrice Selene!” s’intromise un ragazzo dai capelli rossi.
“Einstein, chi ci fai qui?” chiese Ben.
“Sono venuto a portarvi il rapporto delle analisi svolte sull’auto di quell’uomo. E ne approfitto anche per conoscere la nuova collega. Sono Hartmut Freud!” disse Hartmut, rivolto a Selene.
“Molto piacere, sono Selene Hush” disse sorridendo al tecnico.
“Hartmut c’è qualcosa che dovremmo sapere?” chiese Ben.
“Eh? Beh sì. Abbiamo trovato delle impronte digitali. Risultano essere di una certa Carla Sneijder. Ex moglie del vostro uomo!” rispose il rosso.
“Come mai le sue impronte erano schedate?” chiese Semir, confuso.
Susanne: “Perché quattro anni fa fu arrestata per aggressione ai danni dell’ex marito Möller, un banchiere di Colonia”.
“Andiamo a prendere la dolce mogliettina!” disse Ben con sarcasmo.
Bussarono alla porta della Sneijder, ma non rispose nessuno. Sentirono solo il rumore di vetro rotto e decisero di fare irruzione nell’appartamento. Carla stava scappando, Selene e Ben si lanciarono al suo inseguimento, mentre Semir aspettava l’arrivo della scientifica.
Per prendere la fuggitiva, Ben e Selene saltarono dal balcone e atterrarono con una capriola, senza farsi nulla, e continuando a inseguirla. Sentendosi messa alle strette, Carla, estrasse la pistola dalla fondina e cominciò a sparare verso i due agenti, che per evitare di essere colpiti si nascosero dietro una colonna di cemento di un edificio lì vicino; ma così facendo la persero di vista e scappò.
Tornarono da Semir, all’appartamento di Carla, e grazie alla scientifica, capirono che l’assassina del banchiere era proprio lei, perché furono trovate tracce di cianuro nel suo salone.
Le ricerche di Carla continuavano da più di tre giorni ormai, senza nessuna segnalazione, fino a quando non ne arrivò una. Carla era stata avvistata nei pressi della banca dell’ex marito. I tre agenti si precipitarono sul posto, e con loro grande sorpresa, trovarono la loro fuggitiva a terra sanguinante dopo aver ricevuto un colpa di arma da fuoco al torace da parte della guardia della banca.
La guardia spiegò che la sospettata stava cercando di rapinare la banca, cosa poi accertata dalla visualizzazione dei filmati di sicurezza. Selene, intanto, cercava di tenere in vita Carla per chiederle spiegazioni.
Carla, ormai in fin di vita, dichiarò di aver ucciso l’ex marito perché lui non gli pagava gli alimenti, come deciso dal giudice, e che non gli concedeva neanche un prestito per poter tenere la casa e che voleva rapinare la banca proprio perché bisognosa di soldi. Dopo questa dichiarazione i suoi occhi scuri si fissarono sul volto di Selene, e Carla morì. Selene le chiuse gli occhi, passando la mano sul viso della donna e aspettò che arrivasse il coroner per portare via il cadavere.
Era l’ora di scrivere il rapporto sul caso, e nessuno della squadra aveva voglia di farlo, ma a un certo punto Selene disse: “Voi andate pure a casa, lo scrivo io il rapporto”.
Semir: “E tu poi come torni all’hotel?”.
Ben: “Rimango io con lei così l’aiuto!”.
“Non vi preoccupate, grazie ad una amica di mia sorella ho trovato una casa e recuperato la mia macchina, che mia sorella aveva spedito chissà dove! Devo aspettare che arrivi, e nel frattempo scrivo il rapporto!” disse Selene.
“Io comunque resto!” ripeté Ben. “Tu, Semir, vai pure!”.
“Ok, io vado. A domani ragazzi!” disse Semir facendo l’occhiolino a Ben, e uscì dal comando.
Selene, dopo circa un’ora e mezza, finì il rapporto grazie all’aiuto di Ben, e andò nel parcheggio, dove c’era Anastasia, l’amica della sorella, con la sua auto. Un’Audi R8 blu metallizzato e le portiere nero opaco.
Ben rimase di stucco nel vedere quella macchina.
Selene: “ Io adoro mia sorella. Ciao Anastasia!”.
Anastasia: “Ciao Selene, come al solito tua sorella aveva sbagliato il posto in cui spedirti la macchina; ma grazie ad un mio amico, ecco a te la tua auto! Io ora devo andare che ho un aereo da prendere. Qui c’è l’indirizzo del tuo nuovo appartamento.” Diede a Selene un foglietto “E’ ancora un po’ da sistemare, ma sono sicuro che ce la farai! Ora vado. Alla prossima Selene!”.
Selene: “Grazie Anastasia. Fai buon viaggio!”.
Ben: “E’ quella sarebbe la tua auto? Ma è fantastica!”.
“Grazie. E’ un capriccio che i miei genitori hanno accontentato! Anche se avrei preferito che mia sorella mandasse la moto… ma va bene comunque, me la farò spedire poi più in la!” disse Selene ridendo. “Ah…Ben, mi potresti far da guida fino a questo indirizzo?” mostrò a Ben l’indirizzo del suo nuovo appartamento.
Ben: “E’ a pochi isolati da casa mia, certo! Seguimi con la tua auto!”.
“Certo! Non vedevo l’ora che arrivasse!” disse Selene al settimo cielo.
Arrivati al nuovo appartamento di Selene, entrambi entrarono ed esclamarono: “ E meno male che era un po’ da sistemare!”. Si scambiarono un’occhiata e risero.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Benvenuti! Questo è il nuovo capitolo!!!! Questa storia è il risultato di un paio di notti insonni e di uno strano sogno xD Spero vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi per i prossimi capitoli!
A presto!!! E lasciate un recensione mi raccomando! 
  
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