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Autore: Sofiaa__    04/06/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo: Sento il mio corpo fermo sotto la pioggia.
Riesco ad intravedere l’ombra di un ragazzo.
Sento i suoi singhiozzi.
Non capisco cosa stia succedendo.
Poco dopo arriva un’ambulanza e mi carica su una barella.
Arriviamo in ospedale.
Poi buio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 13: Ospedale
 
Allyson’s point of view:
 
Stavo urlando a Justin, fin quando non lo vidi cadere a terra, iniziai ad urlare il suo nome, Pattie si fiondò nella stanza, vidi le lacrime innondare i suoi occhi e subito prese il telefono di Justin dal comodino, stava chiamando l’ospedale.
Lo avevamo preso insieme per poi metterlo in macchina e dirigerci verso l’ospedale, arrivammo poco dopo e subito uscirono degli infermieri con una barella, lo presero e fu li che non lo vidi più.
L’avevano portato nel pronto soccorso, ormai era mezz’ora che i medici erano in sala ed io non reggevo più tutto questo, avevo esaurito le lacrime, probabilmente avevo un aspetto orribile ma poco mi importava, ora mi importava solo di lui, lui era il mio mondo e non potevo permettermi di perderlo.
Uscì un medico ed arrivò da me e Pattie.
“Parenti del signor Bieber?”.
Pattie si alzò di scatto per poi seguire il medico, parlavano ed io aspettavo con impazienza Pattie per farmi dire che succedeva, poco dopo tornò da me ed iniziò a spiegarmi la situazione.
“Ally, Justin ha perso troppo sangue ed ora ne ha bisogno, io glielo donerei ma non ho il suo stesso gruppo sanguigno”.
Senza esitare le risposi.
“Che gruppo è Justin?”.
Chiesi.
“AB positivo”.
All’udire quelle parole dentro di me stavo esultando.
“Lo farò io, io sono AB positivo!”.
Pattie mi guardò con uno sguardo felice.
Andai verso il medico e subito dopo mi misero su una barella ed iniziarono ad estrarre il sangue necessario.
E’ una cosa bella avere la consapevolezza che la persona che ami ha un po’ del tuo sangue dentro di sé, è come se avesse una parte di te sempre con sé.
Finirono di prelevarmi il sangue e mi dissero di restare distesa sul lettino visto che ora ero molto debole.
In effetti era vero, mi addormentai oltre che debole ero pure stanca.
Mi svegliai dopo circa un’ora, entrò un’infermiera che mi invitò ad uscire e subito mi precipitai da Pattie, era sempre nello stesso punto ferma.
“Pattie! Come sta? Ti hanno detto qualcosa?”.
Lei con tristezza emise un sospiro.
Ok, ora si che ero nervosa.
“Mi hanno detto che….che le prossime ore saranno decisive per lui…..”
Nel sentire quelle parole persi un battito.
Non potevo perderlo, non ora che ci eravamo appena messi insieme lui è diventata la ragione del mio sorriso ed ora non può andarsene così.
Ormai è entrato nella mia vita, nel mio cuore in punta di piedi e non uscirà così facilmente.
E’ strano, è davvero strano amare così tanto una persona da star male.
Lui non sarà perfetto ma tutte le sue imperfezioni per me sono perfette.
Mi sedetti lasciando il mio corpo cadere sulla sedia.
“Possiamo almeno vederlo?”.
Chiesi a Pattie girandomi verso di lei ma scosse la testa e li sentii il mio cuore frantumarsi in mille pezzi.
Le lacrime erano già iniziate a scorrere sulle mie guance come dei fiumi interminabili.
Nella mia mente mi ripetevo che lui è forte e che ce l’avrebbe fatta.
Non mi lascerà sola, me l’aveva promesso ieri sera ed ora non può andarsene.
Ormai era sera e di lui nessuna notizia.
Si avvicinò un medico per spiegarci la situazione.
“Il ragazzo si è svegliato, è un miracolo pensavamo che non si sarebbe più svegliato e invece….Ora è molto debole e non può vedere nessuno…”.
A quelle parole mi tranquillizzai, Justin stava bene e questo contava.
Il mio telefono suonò, lessi il nome, era Chaz, risposi cercando di essere il più normale possibile.
“Hey Chaz!”.
“Hey bellissima!”
Rispose lui, adoravo quando mi chiamava così, era una cosa dolce.
“E’ da un po che non ci si vede, ti va se stasera usciamo?”.
Non potevo di certo dirgli di si…
“Non posso….Il mio ragazzo è in ospedale…”.
Risposi con tristezza.
“Allyson è fidanzata?! Ah beh! E chi è il fortunato?”
Sospirai.
“Non ti piacerà, è Justin….”
In quel momento potei immaginarlo spalacare gli occhi.
“Cosa?! Quell’assassino? Allyson, devi stargli alla larga!”
In quel momento sentii la rabbia farsi spazio dentro di me.
“Non puoi chiamarlo assassino! Lui è un bravissimo ragazzo, forse avrà anche lui i suoi problemi ma non ce alcun dubbio sul fatto che lui non è un assassino”.
Lo sentii ridacchiare.
“Vabbè, che ha fatto per essere in ospedale?”
Volevo farlo sentire in colpa quindi decisi di dirgli la verità, dopotutto se lo meritava.
“Beh sai, il caro ragazzo che tu ed i tuoi amici chiamate assassino si da il caso che ora sia in ospedale perché si tagliava le vene forse perché oltre ad aver perso una delle persone più importanti della sua vita aveva perso anche i suoi amici vero?”
Non mi rispose subito, sapevo che ora si sentiva in colpa ed era quello che volevo, se lo meritava.
C-cosa? Lui si tagliava? Ma da quando?”
Mi faceva male ripensarci ma dopotutto era la verità, la triste verità.
“Da quando aveva dieci anni, ora ne ha 16 allora è un mostro? Un ragazzo che sta soffrendo da quando era solo un bambino?”
Era sconvolto.
“No…..Anzi, verrò a trovarlo con Ryan se ti va bene…..”
Sorrisi a quell’affermazione, Justin ne aveva disperato bisogno.
“Certo! Senti, ora vado che sto aspettando che mi lascino entrare, ciao”
“Ciao bella, ti voglio bene!”
“Anche io!”
Staccai la chiamata e tornai da Pattie, era seduta con la tristezza negli occhi come prima.
“Hey Pattie, hai sentito? Sta bene!”
Esultai.
“Si, lo so…Ma ho paura, capisci quella sensazione che si ha quando si rischia di perdere quella persona che riesce a migliorarti la vita ogni giorno semplicemente sorridendo?”
Annuii, lo avevo sperimentato proprio con Justin ormai lui era diventato il mio mondo ed il fatto di far parte del suo mi rendeva felice.
Ormai era sera, ero ancora li con Pattie vicina, nessuna diceva una parola, ognuna era con i suoi pensieri che aspettava di poter vedere Justin.
Non la reggevo più questa situazione, stavo male, le lacrime continuavano a scendere ma poco mi importava, mi alzai in piedi.
“Io non ce la faccio più”.
Cominciai a correre in cerca di un medico.
Quando lo trovai mi misi ad implorarlo di dirmi che succedeva.
“La prego, mi dica che succede, io non reggo più questa situazione, perché non possiamo ancora vedere Justin?”
Piangevo a dirotto, non riuscivo a fermare le lacrime.
“Mi dispiace signorina ma queste non sono informazioni che la riguardano se non è una parente del signor Bieber”.
Mi si spezzò il cuore in mille pezzi, c’era qualcosa che non andava, lo sapevo.
“No, la prego me lo dica, io sono la sua ragazza…La prego”.
Ero spezzata in due, non penso di essere mai stata così male in vita mia.
Il dottore sospirò, mi portò in un’angolino.
“Signorina, ci sono delle complicazioni ora non posso dirle cosa ma il ragazzo potrebbe trovarsi in coma per uso di sostanze stupefacenti”.
Sentii come se tutto si fosse fermato, come poteva essere vero? No, era un’incubo non poteva essere così.
Decisi di andare al bar, mi sedetti ad un tavolo e mi feci dare un caffè, avrei voluto una vodka ma non potevo tirarmi indietro nell’alcool proprio quando Justin aveva più bisogno di me.
Il barista mi diede il caffè, lo bevvi, pagai e tornai in ospedale.
Avevo il trucco colato, la faccia stanca ma poco mi importava, ora l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era Justin e senza di lui mi sentivo persa.
Dopotutto lui è stato il mio pensiero fisso per tutti questi mesi.
Lo sapevo che quello gli faceva solamente del male, era ovvio ma lui era troppo distrutto per dare ascolto alle mie parole.
Avrei voluto solamente sentire la sua splendida voce tranquillizzarmi ma lui non era li, era chiuso in una camera d’ospedale mentre delle stupide macchine lo tenevano in vita, perché? Perché tutto questo deve capitare a me, ma soprattutto a lui, lui non merita del male, lui era una di quelle persone vere che non aveva paura ad esternare i suoi sentimenti.
Mi sentivo inesorabilmente sola, senza di lui niente aveva un senso.
Vidi il medico arrivare e spiegare anche a Pattie la situazione di Justin.
Andai a casa, io non avrei voluto ma mi avevano obbligata, quella notte non riuscivo ad addormentarmi, ero troppo preoccupata così mi alzai dal letto, mi vestii e mi diressi verso casa di Pattie, ormai avevo le chiavi visto che Pattie era in ospedale aprii e mi recai al piano di sopra, nella meravigliosa camera di Justin.
Mi rannicchiai nel letto insieme al suo profumo e mi addormentai subito, era come averlo vicino a me.
La mattina dopo mi alzai presto ed entrai in ospedale, dissi a Pattie di andare a casa per riposarsi e dopo un poco riuscii a convincerla, mi avviai verso la segreteria e chiesi se era possibile vederlo, mi dissero di si per poi condurmi nella sua stanza.
Entrai e lo vidi disteso su quel letto d’ospedale respirava, aveva un sacco di fili attaccati, mi avvicinai ed iniziai a parlarci.
“Amore mio….Scusami….Scusami se mi sono messa ad urlare con te, io non volevo, volevo solo farti capire la mia paura…..”.
Andai avanti, continuai a parlare per un po’ ma dopo un medico entrò invitandomi ad uscire.
Già mi mancava, ma non potevo farci molto…

-Spazio autrice-
Lo so, è davvero cortissimo ho visto che ora la storia ha in tutto 20 recensioni ** grazie siete stupendi! <3 Bene, ora non riuscirò ad aggiornare molto perché ho gli esami di terza media quindi sono un po’ impegnata, beh spero che questo capitolo vi piaccia, l’ho scritto con il cuore. Se vi va di seguirmi su twitter sono @ImSofia__ li pubblico anche delle frasi come anteprima :3
   
 
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