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Autore: briciola88    21/12/2007    2 recensioni
Salve a tutti, questa... non saprei come definirla.... forse one-shot... l'ho estrapolata dall'ultimo capitolo della mia, ahimè, incompiuta ff "Harry Potter e lo scontro finale". Ho semplicemente pensato che potesse essere presa e letta a parte inserita al 3° anno quando ancora Remus Lupin è insegnate ad Hogwarts. Aspetto qualche commentino: negativi o positivi che siano aiutano a crescere se costruttivi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi dal passato

Salve a tutti, questa... non saprei come definirla.... forse one-shot... l'ho estrapolata dall'ultimo capitolo della mia, ahimè, incompiuta ff "Harry Potter e lo scontro finale". Ho semplicemente pensato che potesse essere presa e letta a parte inserita al 3° anno quando ancora Remus Lupin è insegnate ad Hogwarts. Aspetto qualche commentino: negativi o positivi che siano aiutano a crescere se costruttivi.





Quella sera Harry invitò Remus ad entrare nella Sala Comune rosso-oro.

Il licantropo non se lo fece ripetere due volte ed entrò dicendo

“Certo! Quando mi ricapita un’occasione del genere?”

Appena entrato iniziò a guardarsi intorno dicendo “E’ tutto come allora… Non è cambiato nulla qui dentro… - andò a sedersi su un divano – Quanti bei ricordi…” concluse fissando il pavimento, sul viso il sorriso malinconico evocato da sette anni di vita.

Harry andò a sedersi vicino all’uomo e, portando le gambe al petto, rimase ad osservarlo aspettando che i ricordi terminassero di scorrere. Poi chiese:

“Remus…potresti parlarmi dei miei genitori? Tutti non fate altro che ripetermi quanto ‘assomigli a James Potter, ma gli occhi sono di Lily’. Almeno per una volta vorrei sapere chi erano davvero mamma e papà”

“Persone fantastiche Harry… Erano persone fantastiche. Ricordo che quando presi l’Espresso per Hogwarts la prima volta pensai ‘sono un licantropo, ora se ne accorgeranno tutti e non voglio essere preso in giro’ e allora cercai uno scompartimento vuoto. Il treno era già partito quando James e Sirius aprirono la porta del vagone che occupavo dicendo che non ne avevano trovati altri liberi.

Ci presentammo. Ricordo che erano allegri e spensierati e che avrei dato qualunque cosa per essere come loro e non avere il peso di questa maledizione da portare addosso. Per avere meno contatti possibili con loro presi un libro e iniziai a leggere.

Allo smistamento diventammo tutti grifondoro e fino al Natale tra noi c’era a malapena il saluto. Poi per ‘puro caso’, dicevano loro, scoprirono il mio segreto.

Avevo una paura matta che si mettessero a sbandierare ai quattro venti quale fosse la mia natura, ma non lo fecero.

Anzi, mi furono molto più vicini di quanto potessi pensare. Quando mi assentavo ad una lezione per riprendermi da una trasformazione si fiondavano in infermeria per vedere se ‘ero riuscito a staccarmi un braccio o una gamba durante la trasformazione’, se ‘respiravo ancora’ o se ero ancora in grado di rimproverarli perché volevano marinare la lezione successiva con la scusa di farmi compagnia in infermeria. In questo caso rimanevano molto delusi.

Così piano piano, senza nemmeno accorgecene, siamo diventati i Malandrini. Sirius inventò i nostri soprannomi al secondo anno quando con James e Peter iniziarono a studiare per diventare animagus.

Lily, invece, la conobbi la sera dello smistamento. Fu chiamata prima di me e a tavola parlammo molto… bhè… lei parlava molto.

Era di origini babbane e fremeva dalla voglia di conoscere il modo sconosciuto che le si parava davanti.

Per tutta risposta io cercavo sempre di evitarla, ma a lei questo non andava. Fu una vera persecuzione, a volte diventava estenuante! Proprio non le andava giù che rimanessi solo e senza amici. Poi, quando vide che iniziai a fare amicizia con tuo padre, iniziò ad allentare la presa. Però sono sicuro che se non ci fosse stata lei a sostenermi sarei crollato prima di stringere amicizia con tuo padre.

Lily, James, Sirius e, si, anche Peter… li ho considerati la mia famiglia a Hogwarts, i miei amici.

Dopo i sette anni di scuola rimanemmo costantemente in contatto: ci vedevamo un giorno si e l’altro pure nonostante i corsi per Auror che frequentavamo ci portavano via molto del nostro tempo.

Poi arrivò la notizia: James e Lily finalmente avevano deciso di sposarsi.

Facemmo festa per tre giorni di seguito… Lily era furiosa!

Poi dopo un annetto la seconda bella notizia: Lily e James aspettavano un figlio…

Erano al settimo cielo per la felicità, e come loro tutti i Malandrini.

Decisero di nominare Sirius come tuo padrino e ci chiesero di aiutarli per la scelta del nome. Non oso ripetere i nomi che sono saltati fuori quella sera!

Poi, decidesti finalmente di nascere… James non riusciva a stare un attimo fermo, voleva giocare sempre con te anche quando dormivi e Lily che correva dietro a lui cercando di allontanarlo il più possibile da te per evitare che ti svegliasse. Poi si arrendeva e gli permetteva di avvicinarsi a te, ma ogni vota non ti svegliava… si metteva li e stava ore a guardarti dormire fino a quando non ti svegliavi in modo che fosse lui la prima persona che avresti visto, lui la prima persona a giocare con te e a prenderti in braccio.

Poi… poi…”

“Poi Peter tradì il patto e Voldemort trovò i miei genitori…” concluse Harry con gli occhi chiusi, ancora pieni delle immagini che quelle parole gli avevano evocato. Immagini di ricordi lontani, sbiaditi nel tempo e nella memoria.

“Remus, grazie”

Il silenzio e una carezza sul capo furono la risposta di Remus che si alzò lasciando la Sala Comune.






  
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