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Autore: HisLovelyVoice    04/06/2013    2 recensioni
Io mi dovrei fidare di te? Dovrei dirti che ogni singolo giorno mi sento male? Che mi sento sola, anche se ho molta gente intorno? Che i tuoi insulti mi hanno ferito nel profondo? Che a volte mi capita di piangere così tanto da star male? Che mi faccio schifo, perché sembro un mostro? E poi a te cosa importa? Ti è mai importato di me? Spesso mi hai insultato. Non me ne è mai importato, ma adesso non sto più bene come prima. Ora sono triste. Sto male. Mi sento una nullità. Nulla va per il verso giusto. E con i tuoi insulti non mi aiuti. No, non mi posso fidare di te. Non dopo quello che mi hai detto. Non dopo come mi hai fatto sentire.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei inutile!”
Quelle parole continuano a rimbombare nella mia mente, non dandomi tregua.
“Sei solo una stupida!”
Lo dice ripetutamente, e ogni volta sento una lama tagliarmi dentro.
Forse ha ragione…
“Stronza!”
Cosa ti ho fatto? Ti prego, dimmelo! Io non ce la faccio più a sopportare tutti questi insulti! Non lo capisci che ci sto veramente male? Questo voglio dirgli. Ma alla fine mi giro semplicemente, cercando di ascoltare la lezione, mentre i miei occhi diventano lucidi.
Non devo piangere.Mi dico. C’è troppa gente che potrebbe vedermi e fare domande.
Continuo a sentire quegli insulti che vengono ripetuti. E quando finalmente smette, quelle parole iniziarono a rimbombare nella mia mente.
“Sei triste?” Mi chiede dopo un po’, come se non mi avesse insultato.
Si, mi sento morire. Mi hai insultato ferendomi dentro. E adesso che vuoi, che io stia bene?
“Si, sono triste.” Non so nemmeno io perché gli ho detto la verità. La sua faccia si rattrista.
Perchè? Ora che sai di avermi ferito ti penti?
“Perché sei triste? Vai bene a scuola, non dovresti esserlo.”
Certo, perché la felicità dipende dai voti a scuola… E poi non avevi detto che sono stupida?
“Non centra nulla la scuola.” Mormoro, pentendomene quasi tutto.
Perché lo sto dicendo a lui?
“Si che centra. Se vai bene a scuola stai bene. Io ad esempio sto una merda.”
Te, eh? Ed io che devo dire? Mi hai insultato fino ad ora. E non è nemmeno la prima volta. Non sai come mi sento. Sai cosa vuol dire sentirsi esclusa? Sai che vuol dire che la gente ha paura di me perché sono alta un metro e ottantasei e quindi mi sta lontano? No, non lo sai.
“Nel mio caso la scuola non centra nulla.”
“Allora perché sei triste?” Insiste ancora. Scuoto la testa. Non voglio parlarne con nessuno, figuriamoci con lui. “Andiamo, a me puoi dirlo, ti puoi fidare di me.”
Cosa? Io mi dovrei fidare di te? Dovrei dirti che ogni singolo giorno mi sento male? Che mi sento sola, anche se ho molta gente intorno? Che i tuoi insulti mi hanno ferito nel profondo? Che a volte mi capita di piangere così tanto da star male? Che mi faccio schifo, perché sembro un mostro? E poi a te cosa importa? Ti è mai importato di me? Spesso mi hai insultato. Non me ne è mai importato, ma adesso non sto più bene come prima. Ora sono triste. Sto male. Mi sento una nullità. Nulla va per il verso giusto. E con i tuoi insulti non mi aiuti. No, non mi posso fidare di te. Non dopo quello che mi hai detto. Non dopo come mi hai fatto sentire.
“Sono triste un po’ per tutto.” Ammetto a bassa voce, sperando che non mi abbia sentito. Ma riesce a sentirmi.
“Cosa intendi?”
La campanella suona in quell’istante, e lui si alza, come se non mi avesse chiesto nulla.
E alla fine è meglio così.
Torno a casa triste. Ma appena apro la porta di casa sorrido, come se non fosse successo nulla.
Non voglio che mia madre mi chieda qualcosa.
Non voglio che sappia che spesso mi capita di piangere.
Non voglio che sappia che sono infelice.
Vado in camera mia e mi siedo su una sedia.
Mia madre esce e io metto la mia testa tra le mani disperata.
Piangere.
Ora mi viene solo da piangere.
Anche se una mia amica mi ha detto che non devo pensare alle sue parole, sto male.
Non riesco a non pensarci.
Rimbombano nella mia testa, non dandomi tregua.
“Sei inutile!”
Una lacrima preme per uscire.
“Sei solo una stupida!”
La lacrima scende, dando il via libera alle altre.
“Stronza!”
Scuoto la testa. Poi poggio la schiena allo schienale, prendendo un respiro profondo.
Butto fuori l’aria più velocemente possibile e piano piano mi calmo.
Asciugo le lacrime che hanno bagnato il mio volto, poi cerco di imprimere un sorriso sulle mie labbra, per non destare sospetti.
E alla fine sono pronta nuovamente a stare bene.
O a fingere di stare bene…






emmm....
ho ancora il coraggio di presentarmi?
okay, non so che dire....
piccolo sfogo dopo una giornata orribile. (tutto, più o meno, è vero)
lo so che mi volete dire: lascialo stare, è un idiota. oppure che è solo un momento.
ma questa storia è senza pretese, è solo uno sfogo, come ho già detto.
non pretendo che vi piaccia e nemmeno che recensiate, anzi.
ma almeno non mi dite quelle cose, ve lo chiedo per favore.
mi fanno stare solo male, perchè questo momento non passa e quell'idiota è un anno che fa così.
spero di non avervi dato fastidio e alla prossima

  
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