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Autore: Beneath_Your_Beautiful_    04/06/2013    4 recensioni
Si rivolse verso i suoi amici e sorrise. Avevo paura, era una cosa percettibile, ma era di più la rabbia. La rabbia di non avere la capacità per difendermi, la rabbia di essere stata troppo debole ed ingenua, la rabbia di non avere potuto impedire che tutto ciò accadesse. [...]
Con il poco fiato che mi rimaneva sussurrai: - I lift you up, I’ll never stop … you know I’d take you to Another World.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Spazio BooBear
Ciaaaaaoooooo :D come va la vita?!
chi legge le mie storie non lascia mai nessuna recensione (se mai le legge xD), ma non mi importa perchè continuerò a scrivere xD mi dispiace per voi che dovete sopportarmi.
Questa piccola one-shoot che ho scritto l'avevo preparata da tanto tempo, all'inizio era destinata a qualcos'altro, ma l'ho modificata ed eccola qui.
C'è la collaborazione dei miei due gioielli: Fe1Derica_4ever (vi consiglio di leggere la sua sensazionale ff ;)) e Bella, la mia unica e meravigliosa Bella :) comunque adesso.. bando alle ciance!!
Vi lascio alla lettura..  vi prego di lasciare qualche commentino,se vi va.. ci tengo ;))
Baci.. a prestoooo!! :*





Mi tappò la bocca per non farmi urlare. Io cominciai a scalciare e a dargli pedate ma lui non mollava, la sua presa era sempre più salda. Lottavo con tutte le mie forze. Questa volta non mi sarei arresa facilmente. Ero stufa e rivolevo la vita che avevo prima per quanto dura fosse. Cercai ti togliere la sua mano dalla mia bocca. Lo graffiai con le unghia, lo morsi ma niente di tutto questo servì. Poi pensai che … portavo sempre un paio di forbici in tasca. Le estrassi e cercai di tagliare la sua pelle più profondamente possibile. Non urlò ma tolse la mano dalla mia bocca. Finalmente potei respirare e iniziai a correre, mancava poco e sarei riuscita ad entrare … e invece un altro ragazzo mi si parò davanti.
Non poteva essere! Non era possibile! Non un’altra volta! I suoi occhi color smeraldo entrarono nei miei, sembrava un angelo, un angelo della morte. Terribile e meraviglioso al tempo stesso. Le lacrime cominciarono a scendere ininterrottamente sul mio viso mentre i due ragazzi mi trascinavano verso la palestra contro la mia volontà.
Perché ancora nessuno si decideva ad uscire dall’aula? Perché nessuno mi aveva vista? Dov’era Niall? Avevamo fatto un patto: lui mi avrebbe sempre protetta… ma dov’era adesso? Perché non c’era? Avevo bisogno di mio fratello adesso, come ne avevo bisogno nel buio della mia camera, quando di notte mi sentiva urlare nel mezzo dei miei incubi e veniva a stendersi sul letto con me.
Continuai a scalciare ed urlare finché mi resi conto che eravamo negli spogliatoi della palestra. Mi spinsero a terra liberandomi da quella presa che mi impediva di respirare.

Ragazzo: cosa ti avevo raccomandato l’altra volta … pupa?

Io tremavo incessantemente e piangevo.

Doriana: non ho fat.. non ho fatto niente. Cosa vuoi da me? Che ti ho fatto? Perché te la prendi con me?

Ragazzo: perché sei una piccola insolente. Fonti esterne mi dicono che hai già raccontato in giro il nostro piccolo segreto … ma cosa ti avevo raccomandato io?.. eh piccola?

E con una pedata portò lontano le forbici che mi erano cadute di mano.

Doriana: io non l’ho raccontato a nessuno. Te lo giuro. Lasciami andare ti prego.
 
Ragazzo: prima devo insegnarti un po’ come funziona perché forse … non hai capito bene!!

I suoi occhi di ghiaccio mi fissavano decisi. Leggevo nel suo volto la determinazione di farmela pagare. Non mi avrebbe risparmiato perché ero una ragazza, anzi … avrebbe picchiato più forte. Non riuscivo a capire perché ce l’avesse con me, non riuscivo a capire cosa volesse.
Vidi entrare un gruppo di tre ragazzi e per un attimo sperai che fosse qualcuno venuto a fare palestra, invece iniziarono a discutere con il ragazzo che mi si era parato davanti e che fino a quel momento era rimasto in disparte. Anche se avessi voluto non sarei potuta scappare.

Mi diede una pedata nelle gambe. Ma quello era solo l’inizio … mi pestò la mano …

Ragazzo: oops.. scusa non era mia intenzione.

E rivolse un sorriso beffardo ai suoi amici.

Ragazzo: ehy ragazzi .. non ditemi che volete rimanere in disparte? Prego .. divertitevi, è tutta vostra ma lasciatemene un po’ per la fine.

Si avvicinarono tutti e quattro insieme, io mi trovavo a terra e mi guardavano come si guarda un verme. Ridevano … e le loro risa mi rimbombavano nella testa. Fu lì che prima li fissai uno ad uno negli occhi e poi sputai ai loro piedi. Mi facevano solo schifo. Iniziarono a darmi qualche pugno, e continuarono con le pedate. Io ero terrorizzata e mi chiusi in me stessa per estraniare il dolore. Non era proprio facile, a volte sentivo il fiato mancarmi e avrei voluto che mi lasciassero in pace. Ma sentivo che non stavano picchiando con tutta la loro forza … e questo mi fece più paura di ogni altra cosa. Finirono di giocare con me e si allontanarono.
Arrivò il loro ‘capo’ e teneva il mano le mie forbicine. Che voleva fare? Non poteva … mi avrebbero trovata e Anja avrebbe raccontato tutto. Non poteva … io non volevo. Cominciai a piangere disperatamente e in quel momento avrei voluto vedere i sorrisi rassicuranti di Anja e Niall che mi dicevano che era solo un incubo e che sarebbe finito presto, ma sapevo che non era così. Si avvicinò a me e si abbassò al mio livello, prese la mia mano, quella che mi aveva pestato, e la accarezzò dolcemente. La portò sul suo viso e pensai che fosse un essere ripugnante, ma nel mio volto c’era solo terrore adesso. Poi d’improvviso mi fece un lento taglio sul palmo della mano. Sentii la lama scorrere lentamente sulla mia pelle. Un rivolo di sangue sgorgò dalla mia ferita, il dolore era forte ma resistetti e gli rivolsi un sorriso beffardo. Lo guardai più disprezzante che potevo e poi mi leccai la ferita continuando a guardarlo negli occhi. Lui fece un verso che somigliava molto a un ringhio.

Doriana: pensi di farmi male? L’ho già fatto altre volte … da sola.

Ragazzo: nono, voglio solo divertirmi. Ma sai cosa succederebbe se tagliassi invece del palmo … il tuo polso e ti lascerei qui? Non potresti urlare e se anche volessi non ti sentirebbero, o sarebbe addirittura troppo tardi.

Si rivolse verso i suoi amici e sorrise. Avevo paura, era una cosa percettibile, ma era di più la rabbia. La rabbia di non avere la capacità per difendermi, la rabbia di essere stata troppo debole ed ingenua, la rabbia di non avere potuto impedire che tutto ciò accadesse.
Ma chi aveva potuto tradirmi? L’unica che sapeva tutto era Anja e lei non avrebbe mai… mi prese per il collo e mi alzò da terra. I miei pensieri furono interrotti, non riuscivo più a respirare,la vista mi si appannò e guardavo il ragazzo sbigottita. Portai istintivamente le mani al collo cercando di liberarmi ma lui era troppo forte e non avevo più le mie forbici. Credevo proprio che questa fosse la fine, e forse in fondo sarebbe stata la cosa migliore: non avrei più sofferto. Il mio ultimo pensiero andò al mio fratellone e alla mia amica; anche se fosse stata lei a tradirmi, ero sicura che non l’avesse fatto volontariamente, le avrei voluto comunque bene.
Pensai a Liam, che adesso si trovava nell’angolo più remoto di quella stanza angusta. Stava guardando la scena da esterno, l’aveva sempre fatto. In tutta la sua vita era stato sempre uno spettatore, o il protagonista di un’opera. Lui era stato vittima di atti di bullismo e un sorriso affiorò sulle mie labbra: lui ce l’aveva fatta … io invece non avrei avuto più nessun altra occasione di vedere il suo sguardo, i suoi occhi color nocciola. Non avrei più avuto l’opportunità di dirgli quanto lo amavo.
Perché lui era insieme a loro? Perché diventava un bullo quando qualcuno lo era già stato con lui? Perché stava disprezzando il nostro amore e tutto quello che gli avevo detto, che ci eravamo detti? Le lacrime cominciarono a scendere, speravo che tutto finisse presto. Notai di averlo guardato per quei pochi secondi, e lui aveva istintivamente abbassato lo sguardo. Si vergognava di tutto ciò.. glielo si leggeva negli occhi .. e allora perché era lì?
Con il poco fiato che mi rimaneva sussurrai: - I lift you up, I’ll never stop … you know I’d take you to Another World.

Guardai il ragazzo intensamente negli occhi, quegli occhi così freddi e gelidi, così azzurri, che ti entravano dentro, ti penetravano fino a che non sentivi freddo, finchè non ti sentivi pervadere dal gelo. Gli rivolsi uno sguardo sprezzante e un mezzo sorriso.
Louis Tomlinson non avrebbe visto la debolezza in me, non quella volta.
Ma in quegli occhi, così freddi e senza emozioni, riuscii a scorgere un barlume di speranza, una fiammella.
Quella frase aveva avuto su di lui l’effetto desiderato, ma non la conseguente reazione che mi sarei aspettata.
In fondo la crudeltà faceva parte di lui, e avrebbe difeso il suo amore ad ogni costo.

Mi strinse con una presa più ferrea.

Stavo pagando per un errore che non avevo commesso.
Stavo pagando perché avevo visto le sue labbra e quelle di Harry Styles .. sfiorarsi.

Rivolsi il mio ultimo sguardo, che non conteneva rancore ma solo pietà a Mr. Malik, il bello della scuola; e a Josh, un semplice ragazzo all’apparenza, ma era lui che ne sapeva più di tutti.

Sorrisi, chiusi gli occhi e attesi la fine.
 



  
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