Neville era agitato. Era un giorno importante, molto importante, preparato tutto nei minimi dettagli. Niente sarebbe dovuto andare storto, voleva che quel giorno fosse...."magico".

 

Il giorno precedente aveva visto la giovane Tassorosso nella Sala Grande venire verso di lui e sorriderla. Quel sorriso...quel sorriso Neville lo aveva ben impresso nella mente ed ogni volta che lo vedeva sembrava sempre più bello ed era più splendente di un Lumos in piena notte. 

Lei avanzava con il suo passo tranquillo e sicuro, ma le sue guance imporporate tradivano le sue emozioni. 

"C-ciao, Nev" disse davanti a lui, alla tavola piena di Grifondoro,alcuni per i fatti loro, altri che cercavano di curiosare per cogliere qualche parola della loro conversazione.

Per fortuna i suoi compagni di stanza avevano capito il disagio della ragazza ed anche del loro amico, benché fosse meno visibile. Si spostarono più in là per dare ai due giovani un po' di privacy.

"Ciao, Han" le sorrise Neville, facendola accomodare accanto a lui sulla panca di legno.

"Che cavaliere..." mormorò lei, con un po' più di sicurezza e con un sorrisetto divertito,mentre lui le lasciava la mano.

"Ogni cavaliere ha la sua dama" ridacchiò il ragazzo intrecciandosi le mani e guardandola negli occhi.

Lei abbassò lo sguardo e non rispose, ma aveva un'espressione felice e lusingata dopo l'esclamazione dell'audace Grifondoro.

Lui capì il suo imbarazzo e continuò a parlare con disinvoltura.

"Domani è un giorno importante! Qualcuno fa gli anni e fa finta di niente!" scherzò.

"Guai a te se osi fare qualcosa di esagerato, Neville Paciock!" gli disse la ragazza con tono deciso, puntandogli un dito contro il petto con in viso stampata una finta espressione di rimprovero. 

Lui la guardò e glielo promise, incrociando le dita dietro la schiena,in modo che lei non le vedesse.

"Promesso, niente esagerazioni. Altrimenti mangerò un'intera confezione di Torrone Sanguinolento di Fred e George!" 

Lei scosse la testa, poco convinta dal viso sorridente di Neville e dalla veridicità delle sue parole.

"Per Tosca, odio non poter controbattere!" sospirò lei "Vorrà dire che farò finta di crederti fino alla fine di domani." 

Le lezioni stavano per cominciare ed erano rimasti in pochi nella Sala Grande, intenti a finire la colazioni per sbrigarsi a raggiungere le rispettiva aule.

Hannah lo notò guardandosi un po' intorno nell'ampio spazio occupato solo dai quattro tavoli e si rivolse a Neville, preoccupata per la lezione di Trasfigurazione imminente.

"Devo andare, Nev. La professoressa McGranitt è molto severa con la puntualità!" 

Il Grifondoro sorrise alla Tassorosso e annuì.

"Lo so, sono arrivato in ritardo più di una volta alle sue lezioni...,meglio non parlarne!" disse vergognandosi un po', con le guance che si chiazzarono prepotentemente di rosso.

Lei, un po' intenerita dalle parole del ragazzo, gliene baciò una al volo. 

"Non ti preoccupare, mi piace il tuo lato goffo. Un cavaliere deve avere un lato tenero per conquistare la sua dama..." gli sussurrò per poi allontanarsi allegramente, fissando il volto del ragazzo.

"Ci vediamo domani, oggi ho tanto da fare in vista degli esami di fine anno! Ciao!" disse agitando la mano nella sua direzione.

Lui ricambiò il sorriso e il saluto, sentendosi il volto come avvolto nella fiamme di un drago.

"A domani!" disse ad alta voce, guardandola sparire dietro l'alta porta di legno massiccio, mentre si alzava e si dirigeva verso i gradini di marmo a grandi passi sul pavimenti di pietra.

 

Il momento era dunque giunto. Il cielo era trapunto da una coperta di stelle e la luce della luna metteva in risalto la vastità del cortile di Hogwarts. In lontananza si scorgevano i contorni della Foresta Proibita e del campo da Quidditch su lati opposti e l'acqua del Lago Nero scintillava come fatta di innumerevoli gemme. La fioca luce delle torce, sparse per tutto il castello, veniva emanata dalle finestre e dall'ampio portone d'ingresso.

Qua e là qualche lucciola faceva una piccola comparsa, illuminando il prato di una piccola lucina appena percettibile.

Il ragazzo era ansioso di vederla e sperò si essersi preparato adeguatamente, indossando una bianca camicia estiva a maniche corte e un paio di pantaloni neri in tinta con le scarpe. 

Aveva ottenuto il consenso dai professori per organizzare una piccola sorpresa alla Tassorosso allo scuro di tutto.

Le aveva mandato un messaggio tramite la sua amica Susan, dicendole di presentarsi alle otto in punto in quel luogo ed ora l'attendeva con ansia, camminando nervosamente avanti ed indietro sulla soglia. Di colpo si fermò e non riuscì a dire nulla, se non a deglutire. 

Lei stava attraversando la sala a passo lento, vestita con un'elegante vestito giallo, dello stesso colore dei suoi capelli. I capelli sciolti le ricadevano sulla schiena, leggermente mossi dalla lieve brezza estiva. 

Raggiunse Neville e lo guardò con i suoi grandi occhi azzurri, come per giustificarsi, vergognandosi un po'.

"C-come sto? Susan ha insistito che mi vestissi cosi..e...insomma..." spiegò girandosi i pollici e abbassando lo sguardo verso il pavimento.

"Sei bellissima..." rispose lui,scuotendo un po' la testa dopo quella visione che lo aveva stordito.

La prese per mano e la condusse vicino al primo scalino, che portava fuori nel cortile.

"Sei pronta?" ridacchiò lui, sapendo già cosa stava per accadere.

Lei annuì in silenzio, troppo imbarazzata per dire altro.

Il ragazzo impugnò la bacchetta, tirandola fuori dalla tasca, sparando su nel cielo blu scuro delle scintille rosse. Poco dopo altre scintille cominciarono a colorare il cielo notturno di tutti i colori. Uno spettacolo pirotecnico fatto di scintille, forme, colori lasciò la ragazza senza fiato, mentre le varie immagini si susseguivano l'una dopo l'altra, terminando con le sagome di un tasso di scintille gialle e un leone di scintille rosse. 

Approfittando del suo stupore, Neville era scivolato dietro di lei e le aveva appeso al collo una collana d'oro con un pendente dello stesso colore dei suoi occhi. 

"Buon compleanno, Han..." le sussurrò infine il Grifondoro con coraggio.

La Tassorosso accarezzò il ciondolo e si voltò verso di lui con un sorriso più splendente di tutti quei fuochi d'artificio. Si alzò leggermente in punta di piedi e gli cinse il collo, baciandolo dolcemente con amore e gratitudine.

"Grazie, Nev..." mormorò lei a voce bassa, commossa da tutto quello che lui aveva fatto per lei "Avevo detto niente di esagerato..." disse cercando di rimproverarlo senza successo.

Lui fece partire una piccola scintilla dalla bacchetta e scrollò le spalle. 

"Per me non lo è!" rise il ragazzo. "Ora rientriamo, ho detto ai professori che sarebbe stata una cosa di pochi minuti." 

Le cinse le spalle e la guidò dentro al castello, accompagnandola fino all'entrata della sua Sala Comune.

La ragazzo lo guardò con un po' di rimprovero.

"Non avresti dovuto!" esclamò con tono che non ammetteva repliche.

"Scusa..." disse il ragazzo in tono arrendevole.

"...ma sono stata felice di quello che hai fatto..." aggiunse lei arrossendo con una buffa smorfia.

Lui rialzò lo sguardò momentaneamente basso e le sorrise.

"Ti amo." le disse guardandola sorridente, ma convinto.

"A-anche io..." balbettò lei. 

Si chinò su di lei e le rubò un ultimo tenero bacio per poi allontanarsi e sparire nei corridoi deserti del castello tra armature,scalini invisibili e quadri sonnacchiosi dopo averle dato la buonanotte.

Lei portò le dita alle labbra e sorrise tra se e se, felice come non lo era mai stata. Raggiunse la sua stanza e si lasciò cadere sul letto con le tende e le lenzuola gialle e nere, pensando ai suoi prossimi compleanni con Neville sempre accanto a lei.