Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: annemeddows    04/06/2013    1 recensioni
La storia di due ragazze,Ginevra e Samantha, che s'innamorano fino a logorarsi la pelle, il cuore, l'anima. Questa è raccontata da Samantha, che dopo anni, ritrova il diario di Ginevra,in cui sono scritti il suo primo bacio, la sua prima volta, la sua lenta morte. Samantha deciderà di scrivere un libro, così da ricordare la sua Genevive per sempre.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ritrovare dopo anni quelle pagine, leggerla dentro, capire i pensieri che non ero riuscita a capire a quei tempi, mi consumavano dentro.
Non era un semplice diario, era la sua vita, con le sue risate, i suoi dolori, la nostra storia, la sua storia.
  
 «  11 Febbraio 1997. Il giorno in cui sono nata, lo stesso giorno che nonno mi regalò questo diario.
Era un diario come gli altri, rilegato in pelle, rosso, ma con su scritto "Piccola mia"..solo ora ho capito quanto quel diario, quanto scrivere ogni istante della mia vita sia importante.
Sai, da quando nonno soffre d'alzheimer, ho paura che un giorno possa dimenticarmi la mia famiglia, il mio passato, gli sguardi, gli istanti.
E' iniziato il secondo anno di liceo. 
E' iniziato relativamente bene, anche se ho perso per strada alcuni amici, ne ho trovati altri..In particolare dei mesi fa ho stretto amicizia con una ragazza, di terza. 
Si chiama Samantha. Ci conoscemmo nei bagni; dopo un po' la incontrai nel cortile della scuola dove parlammo, da quel giorno, ogni giorno.. mi salutava e parlavamo del più e del meno.
Non so, ma in lei vedo qualcosa che non ho mai visto in nessun altro, con quei capelli corti biondi e quel sorriso un po' impacciato.. mi ha colpita. 
La prima cosa che notai erano le labbra, rosse e carnose; mi intrigava un sacco, mi attirava e volevo conoscerla, volevo facesse parte della mia vita.
Nella mia vita poche sono le persone che ne hanno fatto parte, forse perchè non mi interessava conoscerle, ma solo osservarle.. osservarle in ogni loro istante. Perchè ero attratta di inventare un'immagine tutta mia di quella persona, e sapevo che conoscerla avrebbe solo portato delusioni.
Invece con Samantha era diverso, io mi fidavo di lei, e so che non mi avrebbe deluso. Era una di quelle due cose che mi mancavano da tempo.
L'altra invece era sapere io chi fossi e chi sarei diventata. C'ho messo due anni a capirlo, e tuttora non ne sono totalmente sicura, ammetto che un po' lo rinnego ancora. Rinnego di amare anche le donne, di amare le loro curve, il loro odore, le loro labbra, il loro seno, la loro essenza. 
Prima di conoscere Samantha non avevo mai, e dico mai, amato una donna, anzi una persona, come ho amato lei.
Non me ne accorsi subito, anzi ci volle molto tempo, tempo che mi è costato caro.
Inizialmente la guardavo solo come la mia migliore amica, una di quelle con cui scherzi e ridi fino a non sentirti arrivare l'aria ai polmoni. Poi un giorno mi accorsi della sua bellezza, del modo in cui mi guardava, del modo in cui lei si comportava con me.»
 
Ed è qui che finisce la pagina, non spiega il come io l'abbia fatta innamorare, e non lo ritroveremo mai in queste pagine, perchè me lo ripeteva ogni giorno, come mi ripeteva che sapeva che non avrebbe mai dimenticato le mie parole, le sue farfalle nello stomaco.
Era da un po' che ci provavo in tutti modi, tutti sapevano a scuola che ero lesbica dichiarata da quando avevo minimo 14 anni e sapevo che anche lei ne era al corrente. 
Ogni giorno dopo scuola l'aspettavo, ogni giorno la riaccompagnavo a casa e ogni giorno concludevo la camminata con un 'Sei bellissima.'
Lei non capiva, e io non capivo lei. Non capivo se realmente non avesse inteso ciò che provavo o semplicemente mi stesse prendendo in giro. 
Ma non mollai, sapevo che come le altre avrei conquistato anche lei, con più fatica ma ci sarei riuscita. 
Non so perchè ero molto più insicura del solito con lei. Insomma, avevo avuto tante ragazze, ma quando la vedevo e vedevo i suoi occhi guardare dritto nei miei, quando semplicemente starle accanto e fingere di esserle amica mi risultava difficile, quando la vedevo con altri e la gelosia bruciava dentro, allora capii che lei non era come le altre; lei, i suoi capelli, le sue lentiggini, il suo stramaledettissimo profumo, mi avevano intrappolato nella stessa rete in cui volevo attirarla.
Dopo un paio di settimane ero sul punto di arrendermi, quando un giorno, in cui ero particolarmente felice, decido di buttarmi, che ormai avevo aspettato abbastanza e non ne potevo più.
Le mandai un sms, con su scritto di vederci in spiaggia alle 22 e di non mangiare nulla senza un perchè, le dissi solo di raggiungermi.
Venne, come accordato, e le feci trovare su un telo da spiaggia la cena. Dopo aver cenato la guardai, ci sdraiammo e parlammo.

«Guarda, Gì, guarda lassù, non ho mai visto così tante stelle, di solito in città il cielo è sempre così vuoto».
All'epoca mi piaceva riferire tutto ciò che dicevo ad altro. Il cielo ero io e le stelle tutto ciò di bello che lei in quei mesi mi aveva regalato con semplici parole. 
«Sam, lo so che non mi hai chiamata per vedere delle stelle, non sei il tipo.»
« No infatti. Penso tu abbia già capito, insomma è evidente.. quello che provo per te. Dal primo giorno che ti ho vista non te ne sei mai più andata via dai miei pensieri, e insomma..» - dopo dei secondi mi accorsi che avevo più di mille parole da dirle per esprimere ciò che provavo. La guardai e lei si voltò verso di me, allontanando il suo sguardo dalle stelle. 
 
Nessuna delle due parlava, io mi ero immersa nel mare che inondava i suoi occhi e a far da sottofondo c'era lo scontrarsi delle onde contro gli scogli. 
Era un impatto così forte, ma anche così leggero, piacevole. Quasi come un bacio. 
Ma il suo bacio, era l'onda che ti sovrastava e ti si scagliava contro, come una brezza piacevole di una domenica mattina.
L'onda poi scivola sullo scoglio e si allontana. E così fu anche per noi.
Solo che io avrei voluto ancora altri cento, e altri mille, e ancora altri mille baci. 
Ma il tenerla fra le mie braccia e guardare quelle onde e quegli scogli scontrarsi mi fecero sentire così viva, e mi bastava.
Ci addormentammo.. E ci risvegliammo insieme, abbracciate, felici di esserci trovate.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: annemeddows