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Autore: MaryluckHazza90    04/06/2013    1 recensioni
"Perchè nessuno è mai stato così bene con un vestito e fa male sapere che non sarai mia questa notte nessuno mi fa sentire come fai tu quando sorridi, Beckah dimmi come rimettere tutto a posto, ora tutti i miei amici dicono che non ne vale veramente la pena ma se anche fosse vero
nessuno al mondo potrebbe farmi cambiare idea, Beckah anche se volessi nessuno sarà mai come te" 
[...]
Eravamo noi due.
Semplicemente dei ragazzi che si amavano.

Se vi va entrate a farci un salto:)
 
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Nobody Compares
 
A tutte quelle persone che anche
se sono state ferite hanno imparato
a perdonare per amore.


 
Harry guardava il display del suo iPhone nella disperata speranza di vedere il nome della sua ragazza apparire sullo schermo.
Sospirò fissando la porta in rovere del loro appartamento ricordando la litigata di poco prima. 
L'immagine di lei con il viso pieno di lacrime lo stava tormentando, non riusciva a dimenticare il modo in cui l'aveva guardato prima di sbattere la porta ed uscire.
Scosse la testa cercando di levarsi i suoi occhi feriti dalla mente anche se pensandoci lui riteneva quella ragazza così bella anche quando piangeva.
Sbuffò, l'ennesima litigata che si era aperta con poche parole di troppo e  con una frase sbagliata.
Harry sentiva il cuore esplodergli nel petto, si alzò dando un calcio al divano per poi prendere a pugni i cuscini bianchi.
Com'era possible che lei, una ragazza, potesse far star così male Harry Styles? si domandò il ragazzo da solo.
Purtroppo però era la verità.
Beckah lo distruggeva e lo completava allo stesso tempo.
Lo faceva sentire amato, vivo, capito, completo ma quando litigavano lei lo portava letteralmente a terra.
Lo riduceva a pezzi, letteralmente.
Sentiva il suo cuore spezzarsi come un bicchiere buttato a terra.
Beckah stava facendo a pezzi il suo cuore senza rendersene conto.
Smise di riempire a calci il divano e si buttò con le spalle contro il muro scendendo lentamente.
Le piastrelle fredde del pavimento non gli fecero nessuno effetto troppo concentrato su come il suo cuore si stesse sgretolando mentre delle lacrime gli attraversarono il viso.
Le prime lacrime per lei, per una ragazza
 
Flashback. 
 
Harry sorrise guardandola.
I suoi occhi così scuri gli ricordavano la cioccolata calda che sua nonna gli preparava da piccolo.
Iniziò a giocare con i suoi capelli lisci e scuri.
Il suo stile gli ricordava tanto Londra.
Maglia corta bianca e trasparente con un top nero che le copriva il seno.
Pantaloncini avvitati neri, sandali con il tacco, collana importante con pietre verde e capello nero.
Si avvicinò delicatamente baciandola.
Il sapore delle labbra di lei era così singolare, il migliore che avesse mai assaporato.
Erano perfetti insieme, la sincronia di quel bacio, lo stile così diverso ma simile, il carattere, si completavano.
 
Fine flashback.
 
"E allora perché mi stai facendo questo? Perché di diverti a spezzarmi il cuore?" domandò, urlò Harry al silenzio della stanza.
Guardò di nuovo il cellulare ma nessuna chiamata persa sul dispaly.
Sbloccò la schermata e compose velocemente il suo numero ma prima di chiamarla ci ripensò.
Era troppo orgoglioso per chiedere scusa.
 
-Tempo dopo-
 
Harry sospirò abbottonandosi la camicia bianca.
Erano passati mesi dalla loro litigata e quel giorno la loro storia era giunta ad un punto di non ritorno.
Il ragazzo si passò una mano tra i ricci, scompigliandoli.
Da quando Beckah non era più nella sua vita, il cantante aveva indossato un costume ed era tornato il bad boy di sempre.
Sorriso finto davanti alla stampa, abiti impeccabili, nessun segno di dolore per quella storia che gli aveva cambiato la vita.
Questi i patti stretti con i suoi capi, se voleva restare nella band.
Doveva tornare ciò che era stato prima di quella relazione, come se quello che era successo con quella ragazza che gli aveva fatto battere il cuore dopo anni fosse solo carta bruciata.
Si sentiva sporco, usato ma nonostante ciò amava il suo lavoro, adorava i suoi amici e non poteva far del male a chi lo aveva sempre protetto.
Nonostante ciò non poteva non sentirsi in colpa per Beckah.
Per le pressioni continue che la ragazza subiva, per le foto sui giornali che lo ritraevano con la troia di turno ma di certo non poteva far altro, questo era quello che i manger volevano per lui. 
Sesso, alcool, vita sociale ad alti livelli, intelligenza, bellezza, cazzate varie.
Sospirò sistemandosi meglio la cravatta.
Ci sarebbe stata anche lei questa sera sospirò.
Il suo nome, il suo viso, i suoi occhi, il suo cuore.
Questo era per lui l'amore, la vita felice.
Non i soldi.
No, quelli erano solo la parte di un puzzle.
Harry aveva sempre creduto nell'amore, in quello vero e, nonostante la sua infanzia, lui ci credeva ancora perché lui, Harry Styles, il cantante dei One Direction, uno dei ragazzi più ambiti al mondo, l'aveva trovato.
Ma non aveva trovato una delle tante ragazze tentate al successo, no.
Harry si era innamorato di una ragazza che non vedeva in lui il suo idolo, nonostante fosse una directioner, ma lo vedeva come un ragazzo normale che amava follemente.
Si era innamorato veramente quella volta.
Sospirò scacciando via quei pensieri, prendendo le chiavi dell'appartamento ed uscendo.
Dal loro appartamento, l'unica cosa che lo faceva stare meglio in quella gabbia in cui era imprigionato. 
 
***
 
(Harry)
 
L'oca starnazzante che mi sedeva accanto continuava a parlare con voce stridula.
Alta e troppo eccitata per una ragazza che avrei usato solo una sera.
Sospirai.
Odio pensare di usare qualcuno anche se assomiglia a questa qui e soprattutto se di lei non ricordo nemmeno il nome pensai.
Parlava, parlava e continuava a parlare.
Il mal di testa iniziava ad arrivare, sarei felice di fermare la macchina e buttarla fuori a calci.
Ma non potevo, l'avrei passata cara se solo mi fossi azzardato a farlo.
Buttai un occhiata sulla sua figura per poi far apparire un'espressione disgustata sul mio viso.
Alta, bionda platino, bocca rifatta come il seno, fisico troppo magro, naso perfetto, trucco pesante, tacchi eccessivamente alti, vestito rosso corto, troppo.
La parola che più la rappresentava era la volgarità.
Era così diversa da lei, da Beckah.
All'udire il suo nome il cuore perse battito, sono stato uno stronzo.
"Oddio non riesco proprio a crederci" esclama la bionda, per poi buttare all'indietro la testa e ridere come un'anatra.
La guardo alzando un sopracciglio, non mi piace per nulla.
Ringraziai Dio quando finalmente scendemmo dall'auto, lei mi abbracciò e sentii il suo appiccicume sul mio corpo.
Sembra una piovra penso, grido dentro me stesso.
I suoi abbracci sono talmente diversi da quelli di lei.
Gli abbracci di Beckah erano dolci, carichi d'amore invece quelli di questa ragazza sono stretti, soffocanti, mirano alla fama mi ritrovo come al solito a pensare ma vengo interrotto, troppo presto, dai fotografi.
Assumo un sorriso falso, stringendo di più quella bionda che vorrei solo allontanare da me.
Ecco i flash che ci inondano, i continui clik, le domande indiscrete a cui non rispondo.
Trascino quella ragazza all'interno del locale, allontanandola dai paparazzi.
La mollo velocemente quando scopro di essere all'interno del pub ma sono costretto a prenderle la mano, le apparenze contano, purtroppo.
Sospiro portandola al tavolo con i ragazzi.
"Hey brò" grida Louis un po' troppo brillo.
"Hey fratello" rispondo con disinvoltura.
"Harry!" grida Zayn alzando la mano per battere il cinque al quale rispondo.
"Bella zio" grida Niall, in una lingua che non conosco, credo sia italiano.
"Come butta Hazza?" domanda cordialmente Liam abbracciato a Danielle.
Un colpo al cuore.
Non riesco a vedere quella scena e senza troppi convenevoli vado via abbandonando l'oca lì.
Mi avvicino al bar, ordino un semplice bicchiere di whiskey e lo ingurgito velocemente, tralasciando la sensazione di bruciore alla gola.
Guardo il ghiaccio nel bicchiere sospirando.
La cerco con lo sguardo ma non la trovo e mi sento di nuovo perso.
Ho bisogno di lei.
Ed eccola finalmente, sta scendendo le scale.
Abito blu di un tessuto morbido lungo fino ai piedi che regge con la mano sinistra, i capelli scuri sciolti e mossi, la bocca ricoperta da un leggero gloss, trucco semplice, tacchi alti e sorriso accennato sulle labbra.
E' perfetta penso.
Lei sorride a tutti, si diverte nel lanciare sguardi leggermente maliziosi e quando qualcuno gli propone un ballo non rifiuta.
Lo stomaco arde nel vederla ballare con un suo ex.
Rabbia, frustrazione si impadroniscono del mio corpo.
"Un altro whiskey" ordino.
Il ragazzo annuisce, portandomi un altro bicchiere.
Fisso il liquido per un po' e poi lo bevo in un solo colpo mentre la guardo.
Sorride sulla spalla di quello.
Non resisto, cammino con passo svelto verso la bionda che sta parlando animatamente con Danielle.
La alzo sbattendola al muro e baciandola con foga.
Sento lo sguardo di tutti puntato su di me, il suo rossetto rosso mi imbratta la bocca, la sua lingua si infila avida e le sue mani percorrono il mio corpo.
Dopo minuti mi stacco, mi giro e la vedo.
Mi sta guardando.
E' furiosa, ferita, arrabbiata, scatta in avanti verso il ragazzo che sta ballando con lei ma prima di poggiare la bocca su quella di lui si ritira facendo sfuggire un singhiozzo dalle sue labbra per poi scappare verso il balcone.
La guardo andare via, ancora una volta.
Resto fermo con i pugni chiusi e la mandibola serrata, ancora una volta.
Non riesco a sostenere lo sguardo e lo abbasso, ancora una volta.
Mi fermo a pensare, ancora una volta.
'Ho fatto qualcosa di stupido?' mi ritrovo a pensare nuovamente.
Alzo lo sguardo e la rincorro per la prima volta.
 
***

Harry la sta guardando, fisso con le mani strette a pugno, sulla porta-finestra del balcone.
Sente i suoi singhiozzi, chiari e nitidi.
Vede i suoi capelli svolazzare al vento e il suo corpo rabbrividire.
Sospira piano per non farsi sentire.
Sapeva di aver sbagliato ma non riusciva a darsi una colpa vera e propria, a realizzare ciò che aveva fatto.
Era sempre stata Beckah a farlo ragionare e lui lo sapeva bene. 
' Se ho sbagliato dimmelo Beckah e cerchiamo di trovare una soluzione ci deve essere un modo per far sì che tu mi voglia ancora come mi volevi prima' afferma nella sua testa guardando il corpo mingherlino di lei, sperando in una possibilità.
Sbuffa leggermente per poi avvicinarsi e poggiarle la sua giacca sulle spalle.
Beckah si gira.
I suoi occhi cioccolato lo penetrano, lo scrutano, lo attraversano.
Il suo sguardo sembra fargli perdere l'equilibrio, per un attimo.
Lei scuote le spalle facendo cadere a terra la giacca e lo guarda con aria di disprezzo mentre le mani sono ancora incrociate sotto il seno.
Harry ha le mani dentro le tasche e sembra disinvolto ma non è quello che dice il suo cuore, che sta battendo all'impazzata vicino a quella ragazza.
Beckah lo guarda "Cosa cazzo vuoi?" domanda senza ritegno e con la solita delicatezza.
Lui sorride leggermente nel ricordare quel lato del suo carattere ma ciò fa solo infuriare la ragazza.
Harry la guarda.
'E' così bassa rispetto a me' pensa.
La guarda meglio; il trucco è sbafato, il vestito stropicciato e i capelli arruffati.
Beckah lo guarda ancora una volta con sopracciglio inarcato per poi alzare i tacchi e avvicinarsi alla porta.
Harry osserva le sue azioni non sapendo cosa fare ma, proprio quando la ragazza sta per entrare, lui le afferra un polso, bloccandola.
La fa girare, facendola sbattere sul petto muscolo e le alza di poco il viso con un dito sotto il mento.
Beckah lo guarda per poi sfuggire alla presa cosa che non le riesce affatto.
"Ho sbagliato Beckah e lo riconosco ma non posso far altro e ti chiedo scusa" afferma il ragazzo guardandola con occhi pentiti.
"Non ti credo, sempre le solite cazzate" sospira lei allontanandosi di poco.
Lui la riprende stringendola di più tra le sue braccia per poi osservarla meglio negli occhi.
"Credimi" soffia sul suo viso.
Il respiro caldo di lui è a poco centimetri della bocca di lei.
"Perché dovrei farlo?" domanda lei, facendo cedere per poco le sue barriere e guardandolo meglio.
Lui sorrise sghembo. 
"Perchè? Mi chiedi il perchè?" si chiese retoricamente battendosi un dito sul mento e alzando lo sguardo, facendo finta di rifletterci.
"Perchè nessuno è mai stato così bene con un vestito e fa male sapere che non sarai mia questa notte nessuno mi fa sentire come fai tu quando sorridi, Beckah dimmi come rimettere tutto a posto, ora tutti i miei amici dicono che non ne vale veramente la pena" quanto vere erano quelle parole, glielo avevano sempre detto i ragazzi che non valeva più perdere tempo per lei perché di certo la ragazza non ci sarebbe ricascata di nuovo. 
Non si sarebbe più fidata di lui.
Lui la guardò, continuando imperterrito "Ma se anche fosse vero nessuno al mondo potrebbe farmi cambiare idea, Beckah anche se volessi nessuno sarà mai come te" sospirò lui alla fine osservandola.
La ragazza aveva ormai delle lacrime che le sfioravano le guance.
Strano per lei pensò Harry.
Di certo non era un tipo che si faceva abbindolare con le parole Beckah ma, stranamente, quelle quattro frasi l'avevano colpita ed Harry, come al solito, ci aveva azzeccato.
Riesce sempre a trovare le parole giuste per il momento perfetto quel ragazzo, soprattutto per me pensò a sua volta la ragazza.
Vedendola ancora stranita  il riccio ne approfittò poggiando le sue labbra su quelle di Beckah lasciandola stupita.
La ragazza aprì gli occhi sorpresa prima di rilassarsi sotto il tocco di Harry che iniziò ad accarezzarle la pelle nuda della schiena ed assaporò nuovamente le sue labbra che gli erano mancate così tanto, ricordandosi dei momenti passati insieme.
 
Flashback 

(Harry)
 
Parigi.
Un nome, sei lettere e l'amore.
Era da giorni che ci trovavamo in questo posto per il nostro anniversario.
Le volevo fare una sorpresa e ci ero riuscito in pieno.
Ora eravamo sul balcone del nostro hotel abbracciati nella mia giacca elastica, coperti dal troppo freddo e ci stavamo godendo la Tour Eiffel  illuminata nel buio della notte.
"Che spettacolo!" affermò con gli occhi che le brillavano.
Risi alla sua espressione da bambina.
"Nah ma che spettacolo e spettacolo! Quello non è niente in confronto a te" esclamai guardandola serio.
Beckah rimase in silenzio a guardarmi era un momento perfetto, mi avvicinai sempre di più alle sue labbra.
"Oh Styles non utilizzare le frasi di facebook!" gridò allontanandosi e mettendomi una mano sul viso, schiacciandolo.
"Ma è mai possibile che rovini i momenti più romantici e comunque attenta rovini la mia faccia che vale milioni" affermai scherzando sull'ultima parte.
Lei mi guardò con il suo solito sopracciglio inarcato.
Restammo così per un po' tornando poi, a fissare il panorama in silenzio.
"Mi piace stare così con te Beckah, mi piace poter dire al mondo che sei mia, mi piace poterti dire che ti amo" sospirai poco dopo.
Lei sorrise sincera, non era una frase fatta quella.
Si girò guardandomi per poi poggiare la sua bocca sulle mia.
Sorrisi nel baciarla, leccando con la lingua il labbro inferiore e mangiando il lucidalabbra alla fragola. 
 
Fine flashback
 
Ed ora il ragazzo si ritrova a baciare quelle stesse labbra che avevano il medesimo sapore di quella notte a Parigi.
"Dimmi che non è tutto perso per favore, dimmi che c'è un altro modo per far sì che tu mi voglia come mi volevi prima" sospirò Harry, una volta staccatosi e con sguardo speranzoso.
Lei lo fissò.
Non una parola uscì dalla sua bocca.,
Né un movimento da parte sua ma solo un sorriso.
Un sorriso dolce, sincero, vero e unico ad imprigionarle le labbra.
 
HOLA :c

Ma guarda chi è tornata a rompervi le scatole,
sono proprio io.

Beh se siete arrivati fin qui avete letto al storia
quindi spero che lasciarete un piccolo parere.
Un bacione Mary. 



 
  
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