CAPITOLO UNICO
“Da figlio a
padre”
Io, Draco Lucius Malfoy, ti chiedo scusa, papà. Perché
solo ora che ti ho perso mi sono reso conto quello che veramente sei per me. Un
educatore alla vita. L’hai sempre detto che i libri non t’insegnavano nulla,
l’importante era vivere fino in fondo la vita, non bisognava andare dietro ai
sogni, perché non è facile realizzarli…
Da
figlio a padre
Ti chiedo scusa
per quello che ti ho detto
per come ti
ho risposto
E se ti ho fatto male…
Come sono
dispiaciuto per tutte quelle volte che non ti sono stato a sentire e ti ho
mandato a quel paese, convinto com’ero che mi toglievi la libertà. Ma
stupidamente non capivo che la mia libertà finiva quando iniziava la tua. E ti
ho denigrato così tante volte da aver perso il conto. Per non contare la mia
sfuriata quando mi hai proibito di frequentare Hermione Jane Granger. Quella
ragazza che prima odiavo. Sì, odiavo perché sapevo che sarebbe stata la mia
fidanzata perfetta, con quei riccioli indomabili come il suo carattere, e quel
profumo fresco misto a quello vecchio dei libri che amava
leggere.
Ti chiedo ancora scusa
perchè facevo
tardi
E mi aspettavi in piedi
perchè non sono venuto quell’ estate al
mare
Se ho scelto la mia vita mostrandoti la schiena
Se a quello che
volevi ho immaginato un’altra scena
Il mio modo
di essere di allora, sfrontato e sconsiderato, ha fatto sì che ti abbia lasciato
da solo nel momento in cui avevi più bisogno. Ho ascoltato gli altri che mi
dicevano che stavi sbagliando e che io non dovevo sbagliare come e con te, e
così, quando mi chiedesti di diventare Mangiamorte come te, non solo me ne sono
andato lasciandoti solo un biglietto con su scritte queste parole che, tuttora,
ricordo come se fosse stato ieri: “Non capisco, me ne vado”; ma addirittura,
quando me lo chiedesti, ho immaginato la scena di te che mi dicevi di essere
diventato neutrale, perché avevi capito che il Signore Oscuro stava sbagliando,
ma anche perché non te la sentivi di passare al lato dei “buoni”.
E che dire
di quando feci tardi quella sera solo per uscire con la Granger, anche se poi è
finita con un nostro litigio, e intanto tu eri lì, sempre lì, sulla porta ad
aspettarmi. Se dovessi tornare ora, mi aspetteresti come facevi allora?
Ed è
sempre colpa di quella ragazzina per cui non venni al mare con tutta la
famiglia, perché dovevamo andare a scovare documenti per incarcerarti, per
incarcerare te e tutti i tuoi amici.
E me ne sono
andato
Per inseguire un sogno
Con te che mi dicevi
“un sogno non è mai
come vivere,
non è così facile
un sogno non è mai cm vivere,
non è così
semplice”
E così me ne andai perché pensavo che stare con Hermione
sarebbe stato più educativo che stare con te. Ma che bugia che continuavo a
raccontare a me stesso, sicuramente la bugia più grande che abbia mai
raccontato. Stare con lei, in mezzo ai suoi amici, non è stato la favola che mi
raccontavo ogni sera per farmi forza. Stare con lei, nel suo letto, era solo un
sogno che è finito nel momento in cui mi sono alzato e allontanato da quel suo
letto. E proprio in quei giorni mi ricordavo le tue parole, secondo cui vivere
la vita non era come vivere un sogno, non era così facile e a lieto fine. E come
ho visto, tu l’hai vissuto sulla tua pelle, e io con te.
Quel sogno si è
rivelato un incubo, che sto subendo ancora. E con le lacrime agli occhi non
faccio altro che pensarti, e biasimarmi per la mia
stupidità.
ti chiedo scusa,
adesso ti
capisco,
perchè forse al tuo posto
avrei fatto lo stesso…
E più
ci penso, più sono sicuro che, per amore di mio figlio, adesso che riesco a
mettermi nei tuoi panni, cosa che prima d’ora non ero mai riuscito a fare, io
avrei fatto lo stesso. Avrei commesso i tuoi stessi sbagli, avrei detto le tue
stesse cose. Solo ora capisco quello che significava per te urlarmi contro,
picchiarmi quand’ero piccolo. E ora capisco che quell’odio che provavo per te
quando mi rivolgevi queste poco delicate accuse era inutile, perché lo facevi
perché mi amavi.
Ti chiedo ancora scusa
perchè
da figlio a padre
è facile sbagliare
perchè non ti ho mai detto che per me
sei grande?
Ora mi sono reso conto di aver sbagliato tutto con te.
Anzicché stare ad ascoltarti e prendere le tue parole come oro colato, ho voluto
seguire una strada all’apparenza più semplice, quando invece si è rivelata più
dura e tortuosa di quella che mi volevi far intraprendere, piena di sorrisi
falsi e frasi ipocrite, insostenibili apparenze di amicizia. E poi ho sempre
pensato che sei una persona grande. Non te l’ho mai detto? Beh, Beh, colgo
l’occasione per dirtelo ora. Sei sempre stato un uomo terribilmente fantastico,
incutevi timore e riverenza, sempre. Ma nonostante tutto, per me eri il mio
modello, quello che non sono riuscito a raggiungere.
Hai sempre dato tutto
Non hai mai chiesto niente
E ciò che mi hai
insegnato adesso so che era importante.
Ricordi quelle sere noi tre insieme
lì a parlare
E tu che m dicevi:
“un sogno non è mai come vivere,
non è
così facile
un sogno non è mai cm vivere,
non è così
semplice”
E quando eravamo riuniti io, te e la
mamma davanti al camino d’inverno, o accanto al tavolo in ferro battuto del
giardino di Malfoy Manor, eri sempre lì a ribadire quello che andava bene e cosa
no. Ammetto che questo mi creava non pochi fastidi, ma riuscivo a far finta di
niente, perché, quando volevi, facevi tutto quello che ti chiedeva, o meglio
ordinava, questo tuo figlio viziato. Come quando ti comandai di far decapitare
quello stupido uccellaccio durante il mio terzo anno ad Hogwarts che mi aveva
graffiato un po’ il braccio. Oppure quando volli entrare nella squadra di
Quidditch dei Serpeverde, e ti intimai di comprare tutte quelle Nimbus
2001.
Perché allora mi davi tutto quello che volevo, senza che io ti dessi
niente in cambio? Non capivi che ero ancora piccolo e non sapevo che fare o come
comportarmi. E ora che lo voglio fare, voglio comportarmi come te, in tutto e
per tutto, e tutto impossibile. Quel sogno che inseguivo con tutte le mie forze,
quel sogno che si chiamava Hermione Granger, è finito e mi ha lasciato con
l’amaro in bocca. Ma cosa ricordo? Sì, lo dicevi tu, quando mi urlavi contro,
anche davanti alla mamma che ti appoggiava in silenzio. Ero giovane e inesperto.
Perdonami per non averti creduto quando parlavamo di quel mio
sogno.
perdonami
si, perdonami
si,
perdonami
se vuoi, perdonami…
“un sogno non è mai come vivere,
non è
così facile
un sogno non è mai cm vivere,
non è così semplice”
t chiedo
scusa….