Sto avendo un crollo, lo sento.
La testa mi scoppia. Idee, pensieri, dubbi, paure, domande e risposte. Tutto si affolla nella mia mente.
So che sto in camera, ma la mia mente non vuole riportarmi nel mondo reale.
Cosa devo fare, perché non so cosa fare?
Questa sensazione di vuoto, di insicurezza, è fastidiosa. Ma la cosa che mi manda in confusione, più di tutti è, perché non ho voglia di fare nulla? Perché non so cosa fare?
Sono domande stupide, scontate. Ma la mia mente me le ritorce contro. Si abbattono su di me come onde impetuose, non riesco a fermarle, ma forse non voglio fermarle.
Forse voglio annegare, forse sono stanca di rimanere con la mente ferma sul mondo reale.
Voglio che tutto questo mi stravolga, mi alteri il mio già precario equilibrio.
Ho sempre saputo di avere qualcosa che non va.
Non è un mistero neanche per me, ma nella mia ingenuità adoro essere così come sono.

Sono diversa dagli altri, guardo e penso diversamente.
 

So che sono seduta sul letto, ma non percepisco nulla sotto di me.
Vorrei chiamare qualcuno ma forse è meglio tacere. So che è giusto così.
E' giusto che io venga catapultata in un'altra dimensione, è giusto sentire le gambe muoversi senza sapere dove stiano andando.
Una delle poche cose che percepisco dentro la mia gabbia di pensieri, è una leggera brezza, forse è il vento, forse è la finestra aperta.

Oppure sono io, seduta sul davanzale con il vento che accarezza la pelle pronta per una nuova sensazione.
Quella di essere su di un filo, tra la vita e la morte. A chi spetta questa decisione? Sento i capelli spostarsi a causa del vento e sorrido.
Sorrido perché trovo divertente questa sensazione, quella di non avere niente e tutto sotto controllo, nello stesso momento.
Muovo le gambe, che sono penzoloni fuori dalla finestra, ed immagino un'aquila. Mi vedo volare su cime alte e su vaste distese d'acqua.
Sono pronta a seguire quell'aquila, pronta a fare un altro spostamento verso quello che è il vuoto, la fine del magico filo.
Un urlo mi distoglie dal fare quello spostamento, ma intanto la mia mente, fervida com'è, è già volata con l'aquila, volando su paesaggi meravigliosi.
E sorrido mentre Harry mi abbraccia, perché ho la consapevolezza di aver sperimentato nuove emozioni.
Da aggiungersi alle moltiplici nella mia gabbia di ferro.

E mentre chiudo gli occhi accoccolandomi sul petto di Harry, lui mi stringe forte dicendo “ Non farlo più, ti prego, non abbandonarmi sorellina. ”.