Senza
Riserva
Mi sorprende
ritrovarti
sulle scale quando torno a casa
sorpreso di vedermi
come se fosse la prima volta
e racconto senza freni
le mie gioie e i miei dolori
e tu mi sorridi
e condividi tutto con me
Io ti regalerò ogni
singolo
risveglio la mattina
e poi lascerò i capelli
scivolarmi fra le dita
ti regalerò ogni singola carezza
quando è sera
ho imparato già
ad amarti senza più riserva alcuna.
[Senza Riserva – Annalisa]
[Sasuke]
Ti
guardo, come si
guarda il sole per la prima volta, strizzando gli occhi per non
rimanere
abbagliato, e tu mi sorridi, sulla porta di casa, le mani nelle
abbondanti
tasche della felpa, il volto abbronzato, le iridi di un azzurro che
fanno
invidia a qualsiasi cielo io abbia mai visto.
Mi
sorprendo, ogni
volta, nel ritrovarti lì, dove ti ho sempre immaginato, dove
ti ho sempre
desiderato.
Non
sono mai riuscito
ad ammetterlo, neppure nei momenti in cui mi sembrava che fosse giunta
la fine,
in cui tutto si era tinto del colore del sangue con cui mi sono
sporcato le
mani.
Io
ti amavo, ti celavo
dentro di me, nei ricordi più remoti, nei sogni
più nascosti, come i desideri
che da bambino non riesci a confessare, ti tenevo al sicuro, luminoso e
bello
come il sole e la luce che non meritavo.
Eppure
eccoti qui, un
regalo che sicuramente non mi spettava, ma che rubo ogni giorno,
avidamente, e
ringrazio tra me e me quel Dio che ho sfidato, quella sorte di cui mi
sono
fatto più volte beffa.
Mi
lasci entrare, e mi
osservi, con quella gioia che mi contagia, ma che non lascio trapelare
mai, mi
prendi le mani, le stringi tra le tue, osservi le mie dita pallide, il
contrasto con la tua pelle più scura, e sorridi, baciandomi
piano, quasi fosse
la cosa più naturale del mondo.
Dimmi
come fai?
Dimmi
come fai ad amare
una persona come me? Che la tua luce possa bastare per entrambi? Che
possa
rischiarare tutto il buio che mi porto dentro, tutto l’orrore
che mi tormenta?
Rispondere
al bacio è
facile, è come scivolare in un torpore che sa di innocenza e
di desiderio, un
conflitto forte ma giusto, buono, come il sapore della tua lingua sulla
mia,
come quel brivido che mi assale e mi scuote con forza, pregandomi di
prendere
tutto di te, ogni fibra della tua anima, ogni tua cellula, di
possederti e
lasciarmi possedere senza riserva.
Toccami,
con quelle
dita che sanno di muschio, di terra, di sole.
Mangiami,
divorami
pure, come hai sempre fatto a parole, con i pugni che ci siamo dati,
feriscimi,
uccidimi, resuscitami.
Come
quando eravamo
bambini, come quando, con quelle guance sporche di lacrime e fango mi
guardavi
di nascosto, come è sempre stato, come sarebbe sempre dovuto
essere, l’unica
persona che mi abbia mai capito sei sempre stato tu.
Sono
nelle tue mani.
Vivo
della tua luce,
vivo di qui baci umidi che mi regali la sera, vivo della tua bocca
calda che si
prende tutto, vivo di quelle dita che mi esplorano quasi toccassero una
seta
senza tempo.
E
allora prendimi,
fammi capire quanto tornare qui, dove tanti mi odiano, sia stato giusto.
E’
così, che ti amo
adesso, in un modo quasi vergognoso, viscerale, e non mi importa del
giudizio
degli altri, di chi dice che ci vuole coraggio per vivere insieme a chi
avresti
volentieri ucciso, che regna l’ipocrisia nei miei sentimenti;
ma loro non sanno,
quanto dannatamente io ti abbia amato, quanto io abbia sospirato questi
momenti
senza tempo.
E’
come raccogliere i
cocci di un’anima dopo un uragano di follia, loro non sanno,
quanto abbiamo
sofferto.
Non
sanno quanto questi
occhi terribili abbiano trattenuto lacrime, quanto di fasullo ci fosse
nella maschera
che mi sono cucito talmente stretto da non riconoscere più
il mio vero io.
Lascio
che le dita mi
scivolino tra i capelli, in un gesto abituale, e tu sorridi ancora,
imprigionando le mie ciocche corvine dietro un orecchio, accompagnando
quel mio
gesto semplice, scoprendomi gli occhi, cercandomi nell’anima
frantumata una
traccia del tuo stesso amore.
E
mi viene stranamente
facile, adesso, stringerti, ringraziarti per tutta quella luce, per le
tue mani
ruvide che hanno saputo cucire le mie ferite, cullare ogni battito di
un cuore
che non voleva più pulsare.
Con
la pazienza di uno
sguardo ceruleo, posi gli occhi su di me, ancora una volta, e sono io a
cercare
le tue belle labbra generose, sono io che ti chiedo di accarezzarmi
piano, sono
io che ti parlo del mio dolore con il corpo, con la pelle, che ti urlo
ogni
molecola del mio amore, sono io, che ti lascio sdraiare sopra di me,
che ti
lascio cercare quel calore che ti appartiene da sempre.
Prendimi,
non chiedo
altro che quel caldo asfissiante, che quella luce pronta a distruggere
ogni
orrore, ogni tenebra, voglio quel peso sul cuore, sul petto, quelle
mani
grandi, ruvide, le voglio addosso, tra i capelli, fino in fondo
all’anima.
Ti
amo, senza riserva
alcuna.
E
ti amerò stasera,
quando mi dirai che non c’è nient’altro
al mondo che vorresti, e lì lontano
dagli occhi di tutti annuirò con quel sorriso che nessuno mi
ha mai visto sul
viso, perché ho imparato, grazie a te, ad essere felice, in
un modo che non mi
era mai appartenuto.
Stringerti,
sentirti
sospirare, guardarti, sprofondare in quell’azzurro corrotto
dal desiderio, non
mi ero mai immaginato, potesse essere così, permettermi di
amarti.
Lasciarsi
stringere,
scoprirti durante la notte, intento a fissarmi, forse con la paura che
io possa
svanire, sapere di esserti tanto necessario, non avevo mai capito.
Ti
amo, senza riserva
alcuna.
Da
oggi in poi,
regalerò a te, Naruto, ogni mio singolo risveglio la
mattina, infondo ti devo
quella vita che non ero stato in grado di comprendere e vivere fino ad
adesso.
Note
dell’autore:
ascoltando
quella canzone alla radio, non sono riuscita
(pazzia ? *W*) a non vedere una scena di questo tipo, un Sasuke ex
traditore,
ormai tornato a casa, nella loro Konoha...Un Sasuke che ha imparato ad
amare
Naruto senza più riserve, senza i freni della follia, e del
dolore che lo
tormentavano (A quanto pare il nostro volpino preferito ha
proprietà
terapeutiche! Naruto-Panacea, la cura a tutti i mali del fisico e
dell’anima).
Dopotutto come
si fa a non rimanere abbagliati da un sole
così caldo e splendente che non ha mai smesso di brillare
per indicare la via
alla sua luna più scura?
E
così il nostro Sasuke si lascia prendere, si lascia
possedere e possiede senza riserve, si lascia amare, e contro il
giudizio di
tutti ama follemente chi avrebbe, tempo addietro, volentieri ucciso...
Ma si sa,
l’amore è complicato!
In ogni caso,
immagino sia una NaruSasu ahaha
Kiss Kiss, spero
vi sia piaciuta, ci ho messo tanto affetto e
coccole per scriverla :P *W* Cuoricini Cuoriciosi
Tiratemi
ippopotami,
date la colpa ad Obito, lasciatemi una recensione, quello che
volete, e
fatemi sapere se questa fic introspettiva vi sia piaciuta o meno!
KEEP
CALM AND LOVE SASUNARO OR NARUSASU <3
Allyn *W*