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Autore: Allyn    05/06/2013    8 recensioni
L'ennesima OneShot che vede protagonisti Naruto e Sasuke, "l'adorabile coppietta".
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Con la pazienza di uno sguardo ceruleo, posi gli occhi su di me, ancora una volta, e sono io a cercare le tue belle labbra generose, sono io che ti chiedo di accarezzarmi piano, sono io che ti parlo del mio dolore con il corpo, con la pelle, che ti urlo ogni molecola del mio amore, sono io, che ti lascio sdraiare sopra di me, che ti lascio cercare quel calore che ti appartiene da sempre.
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Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Dopo la serie
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Senza Riserva

 

Mi sorprende ritrovarti 
sulle scale quando torno a casa 
sorpreso di vedermi 
come se fosse la prima volta 
e racconto senza freni 
le mie gioie e i miei dolori 
e tu mi sorridi 
e condividi tutto con me 
Io ti regalerò ogni singolo 
risveglio la mattina 
e poi lascerò i capelli 
scivolarmi fra le dita 
ti regalerò ogni singola carezza 
quando è sera 
ho imparato già 
ad amarti senza più riserva alcuna. 
[Senza Riserva – Annalisa]

 

[Sasuke]

 

 Ti guardo, come si guarda il sole per la prima volta, strizzando gli occhi per non rimanere abbagliato, e tu mi sorridi, sulla porta di casa, le mani nelle abbondanti tasche della felpa, il volto abbronzato, le iridi di un azzurro che fanno invidia a qualsiasi cielo io abbia mai visto.

Mi sorprendo, ogni volta, nel ritrovarti lì, dove ti ho sempre immaginato, dove ti ho sempre desiderato.

Non sono mai riuscito ad ammetterlo, neppure nei momenti in cui mi sembrava che fosse giunta la fine, in cui tutto si era tinto del colore del sangue con cui mi sono sporcato le mani.

Io ti amavo, ti celavo dentro di me, nei ricordi più remoti, nei sogni più nascosti, come i desideri che da bambino non riesci a confessare, ti tenevo al sicuro, luminoso e bello come il sole e la luce che non meritavo.

Eppure eccoti qui, un regalo che sicuramente non mi spettava, ma che rubo ogni giorno, avidamente, e ringrazio tra me e me quel Dio che ho sfidato, quella sorte di cui mi sono fatto più volte beffa.

Mi lasci entrare, e mi osservi, con quella gioia che mi contagia, ma che non lascio trapelare mai, mi prendi le mani, le stringi tra le tue, osservi le mie dita pallide, il contrasto con la tua pelle più scura, e sorridi, baciandomi piano, quasi fosse la cosa più naturale del mondo.

Dimmi come fai?

Dimmi come fai ad amare una persona come me? Che la tua luce possa bastare per entrambi? Che possa rischiarare tutto il buio che mi porto dentro, tutto l’orrore che mi tormenta?

Rispondere al bacio è facile, è come scivolare in un torpore che sa di innocenza e di desiderio, un conflitto forte ma giusto, buono, come il sapore della tua lingua sulla mia, come quel brivido che mi assale e mi scuote con forza, pregandomi di prendere tutto di te, ogni fibra della tua anima, ogni tua cellula, di possederti e lasciarmi possedere senza riserva.

Toccami, con quelle dita che sanno di muschio, di terra, di sole.

Mangiami, divorami pure, come hai sempre fatto a parole, con i pugni che ci siamo dati, feriscimi, uccidimi, resuscitami.

Come quando eravamo bambini, come quando, con quelle guance sporche di lacrime e fango mi guardavi di nascosto, come è sempre stato, come sarebbe sempre dovuto essere, l’unica persona che mi abbia mai capito sei sempre stato tu.

Sono nelle tue mani.

Vivo della tua luce, vivo di qui baci umidi che mi regali la sera, vivo della tua bocca calda che si prende tutto, vivo di quelle dita che mi esplorano quasi toccassero una seta senza tempo.

E allora prendimi, fammi capire quanto tornare qui, dove tanti mi odiano, sia stato giusto.

E’ così, che ti amo adesso, in un modo quasi vergognoso, viscerale, e non mi importa del giudizio degli altri, di chi dice che ci vuole coraggio per vivere insieme a chi avresti volentieri ucciso, che regna l’ipocrisia nei miei sentimenti; ma loro non sanno, quanto dannatamente io ti abbia amato, quanto io abbia sospirato questi momenti senza tempo.

E’ come raccogliere i cocci di un’anima dopo un uragano di follia, loro non sanno, quanto abbiamo sofferto.

Non sanno quanto questi occhi terribili abbiano trattenuto lacrime, quanto di fasullo ci fosse nella maschera che mi sono cucito talmente stretto da non riconoscere più il mio vero io.

Lascio che le dita mi scivolino tra i capelli, in un gesto abituale, e tu sorridi ancora, imprigionando le mie ciocche corvine dietro un orecchio, accompagnando quel mio gesto semplice, scoprendomi gli occhi, cercandomi nell’anima frantumata una traccia del tuo stesso amore.

E mi viene stranamente facile, adesso, stringerti, ringraziarti per tutta quella luce, per le tue mani ruvide che hanno saputo cucire le mie ferite, cullare ogni battito di un cuore che non voleva più pulsare.

Con la pazienza di uno sguardo ceruleo, posi gli occhi su di me, ancora una volta, e sono io a cercare le tue belle labbra generose, sono io che ti chiedo di accarezzarmi piano, sono io che ti parlo del mio dolore con il corpo, con la pelle, che ti urlo ogni molecola del mio amore, sono io, che ti lascio sdraiare sopra di me, che ti lascio cercare quel calore che ti appartiene da sempre.

Prendimi, non chiedo altro che quel caldo asfissiante, che quella luce pronta a distruggere ogni orrore, ogni tenebra, voglio quel peso sul cuore, sul petto, quelle mani grandi, ruvide, le voglio addosso, tra i capelli, fino in fondo all’anima.

Ti amo, senza riserva alcuna.

E ti amerò stasera, quando mi dirai che non c’è nient’altro al mondo che vorresti, e lì lontano dagli occhi di tutti annuirò con quel sorriso che nessuno mi ha mai visto sul viso, perché ho imparato, grazie a te, ad essere felice, in un modo che non mi era mai appartenuto.

Stringerti, sentirti sospirare, guardarti, sprofondare in quell’azzurro corrotto dal desiderio, non mi ero mai immaginato, potesse essere così, permettermi di amarti.

Lasciarsi stringere, scoprirti durante la notte, intento a fissarmi, forse con la paura che io possa svanire, sapere di esserti tanto necessario, non avevo mai capito.

Ti amo, senza riserva alcuna.

Da oggi in poi, regalerò a te, Naruto, ogni mio singolo risveglio la mattina, infondo ti devo quella vita che non ero stato in grado di comprendere e vivere fino ad adesso.

 

 

Note dell’autore:

ascoltando quella canzone alla radio, non sono riuscita (pazzia ? *W*) a non vedere una scena di questo tipo, un Sasuke ex traditore, ormai tornato a casa, nella loro Konoha...Un Sasuke che ha imparato ad amare Naruto senza più riserve, senza i freni della follia, e del dolore che lo tormentavano (A quanto pare il nostro volpino preferito ha proprietà terapeutiche! Naruto-Panacea, la cura a tutti i mali del fisico e dell’anima).

Dopotutto come si fa a non rimanere abbagliati da un sole così caldo e splendente che non ha mai smesso di brillare per indicare la via alla sua luna più scura?

E così il nostro Sasuke si lascia prendere, si lascia possedere e possiede senza riserve, si lascia amare, e contro il giudizio di tutti ama follemente chi avrebbe, tempo addietro, volentieri ucciso...

Ma si sa, l’amore è complicato!

In ogni caso, immagino sia una NaruSasu ahaha

Kiss Kiss, spero vi sia piaciuta, ci ho messo tanto affetto e coccole per scriverla :P *W* Cuoricini Cuoriciosi

Tiratemi ippopotami, date la colpa ad Obito, lasciatemi una recensione, quello che volete, e fatemi sapere se questa fic introspettiva vi sia piaciuta o meno!

KEEP CALM AND LOVE SASUNARO OR NARUSASU <3

Allyn *W*

   
 
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