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Autore: Hipsta_Bitch    05/06/2013    4 recensioni
Skye guardò dritto negli occhi del ragazzo ormai stanca delle sue continue bugie. Voleva sapere, doveva sapere.
-Perchè non mi dici cosa sta succedendo?-
-Perchè non voglio che tu sappia!-
-Perchè?- gli urlò contro la ragazza ormai disperata.
-Perchè so che se ti dicessi tutto scapperesti e nemmeno il mio nome vorrai più sentire!- urlò lui in preda alla paura, paura di poter perdere l'unica cosa che veramente aveva di prezioso: lei.
-Io non ho paura, Harry-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Skye.

Il sole stava per sorgere, come ogni mattina puntuale alle 5.45, e come ogni mattina la ragazza era già sveglia. Era una ragazza mattiniera, ma odiava esserlo. Avrebbe decisamente preferito dormire pigramente come le sue amiche, che, al contrario di lei, dormivano fino alle 12.00 durante i weekend.
Skye Evans odiava se stessa, l’aveva sempre fatto sin dalle medie, era più forte di lei. Si odiava per essersi fatta ingrassare, per aver devastato il suo corpo, per essere una continua delusione per i suoi genitori, per i pessimi voti che aveva avuto a scuola.
Spesso andava in bagno a piangere, cercando inutilmente di attirare l’attenzione su di lei, ma invano. Il padre restava a guardare le partite di calcio in TV e la mamma continuava a fare le sue solite faccende.
Ma in fin dei conti quello accadeva quando aveva quindici anni ed era alta, molto robusta, con cosce enormi e molti brufoli.
Tutto quello che le era successo l’aveva solo rafforzata, le aveva cambiato il carattere da fragile a forte. Ora non provava più dolore, ma solo indifferenza ai problemi e tanta sfacciataggine verso tutti quelli che la odiavano.
Era cambiata di aspetto: aveva fatto la dieta, ed era riuscita a pesare 54kg, aveva i suoi soliti capelli biondo scuro, i suoi occhi ambrati, ma era tutta un’altra cosa in una 42!
Fissava il soffitto nel più totale silenzio della sua camera in attesa dell’ora in cui la sua famiglia si sarebbe svegliata. Rifletteva, pensava al suo passato e ringraziava il cielo per averla fatta diventare una ragazza forte e senza più paura di soffrire.
Era tutto il contrario della quindicenne che c’era prima: se lei era una invisibile, la nuova Skye era la più popolare della nuova scuola; se la vecchia era grassa, la nuova era magra; se la vecchia non piaceva a nessuno, la nuova la volevano tutti.
Scostò le coperte da sopra il suo corpo semi nudo. Aveva l’abitudine di dormire anche l’inverno in mutande e magliette larghe e comode.
Andò in bagno per lavarsi la faccia e si fissò allo specchio.
Non era mai stata più bella. Lo era sempre stata, ma lo vedevano solo gli altri, lei non  si riusciva a definirsi bella.
Si pettinò i suoi capelli mossi e si fece una doccia.
Erano le 6.25 quando uscì finalmente dal bagno. Aprì il guardaroba per cercare qualcosa da mettere. Nel suo vecchio liceo tutti portavano la divisa: gonna scozzese a pieghe e camicia per le ragazze; pantaloni verdi e camicia per i ragazzi.
Lei ora la mattina aveva l’imbarazzo della scelta, il suo guardaroba era bellissimo e enorme come pochi in tutta Londra. Aveva stile, e tutti la imitavano.
Era la classica ragazza popolare, ma era diversa allo stesso tempo.
Lei non voleva essere popolare, non sopportava di stare sulla bocca della gente e odiava i commenti poco casti che le venivano rivolti dai ragazzi della sua scuola.
Alla fine optò per dei jeans neri, canotta bianca, camicia di jeans, stivaletti neri, borsa nera e collana con catenina lunga.
Si legò i capelli in un disordinato chignon: quella mattina non le andava proprio di pensare a una sofisticata acconciatura. Un filo di matita, mascara, lucida labbra e via in cucina.
Trovò sua madre intenta ad apparecchiare.
-Fai colazione con noi?- le chiese speranzosa sua madre.
La ragazza voleva dire di si, lo volava con tutto il cuore. Vedere sua madre dispiaciuta un’altra volta per la sua assenza alla vita famigliare la faceva star male.
-Mamma io…-
-Devi uscire presto anche questa mattina- concluse la signora Evans.
-Mi dispiace- disse la bionda stampandole un bacio sulla fronte e uscendo di casa.
L’aria fredda di novembre si faceva sentire e pizzicava sulle guance rosee della ragazza. La stazione della metro non era molto distante da casa sua e ci arrivò in pochi minuti.
Riconobbe subito la chioma rossa dell’amica che aspettava impaziente: erano le 7.15.
La rossa si girò. Riconobbe subito l’amica e le corse incontro sollevata che fosse arrivata in tempo.
-Muoviti S! La metro si è appena fermata!- urlò.
Le ragazze cominciarono a correre e per un pelo riuscirono ad entrate in una delle tante porte che automaticamente gli si chiuse alle spalle. Si sedettero a prendere fiato su una delle poltroncine disposte una attaccata all’atra e di tessuto blu.
-Dio pensavo non ce l’avresti fatta- disse la ragazza dai capelli rossi.
-Gin questa storia deve finire!- la implorò Skye.
-No, ti prego!- supplicò l’altra.
-Io non ci sto a vedere mia mamma triste perché non sto più con lei o con la famiglia!-
-S è solo fino a che non trovo il coraggio-
-Gin…-
-Si tratta solo di aspettare i risultati delle analisi- supplicò Ginger.
-Okay- acconsentì l’altra.
 
 
Starbucks era deserto alle 7.50 della mattina e le due amiche potettero fare colazione in santa pace. Il campanello del negozio tintinnò, segno che un nuovo cliente aveva fatto il suo ingresso.
Skye si voltò a guardare il gruppo di ragazzini del primo anno che frequentavano la St. Mary High School.
I ragazzini cominciarono a fissare Ginger facendo battutine e risatine da ragazzini cretini e idioti quali erano.
-Eii balenottera, non dovresti mangiare tutte quelle ciambelle- disse uno di quei ragazzi.
Skye strinse i pugni –Lasciali perdere, sono solo del primo anno- disse la bionda per rincuorare l’amica che era palesemente ferita da quelle offese.
Il gruppetto continuò a sfottere e a prendere in giro. Skye si alzò in piedi e gli si piazzò davanti con le mani sui fianchi.
-Ecco l’amica della balena- ridacchiò uno.
La ragazza lo fulminò con sguardo e quello si zittì subito quando la guardò bene: improvvisamente diventò un piccolo agnellino terrorizzato.
-Senti tu castoro dai denti storti, se provi a prendere in giro la mia amica un’altra volta io ti prendo per quella cresta colorata di verde che ti ritrovi, te la taglio e poi te la faccio mangiare! E per quanto riguarda voi altri se ci provate anche voi, non ci metterò molto a trovare qualcosa con cui farvela pagare!-
I ragazzi se ne stavano in silenzio e la guardavano terrorizzati come se avessero visto un mostro che li avrebbe uccisi di lì a poco.
- Skye lasciali perdere- disse una voce perentoria alle sue spalle, ma non era Gin.
Si voltò e un ragazzo muscoloso dai capelli biondi e gli occhi ambrati le si avvicinò. Le avevo sempre detto che lei e Rob si assomigliavano, ma lei non ci aveva mai fatto caso realmente.
-Difendi solo degli idioti- rispose la ragazza.
-Sono solo del primo anno- disse Rob.
-Che sono per caso tuoi nuovi alunni?- chiese Skye in tono ironico.
-Già e non vorrei farli traumatizzare da mia sorella-
-Oh ora sono tua sorella?!- chiese in tono sarcastico tornando al suo tavolo.
Rob si rivolse ai suoi alunni e gli disse di entrare a scuola poi si andò a sedere al tavolo delle ragazze.
-Sai che sono sempre tuo fratello, nonostante il matrimonio con Carmen- disse il ragazzo tranquillamente.
-Non ci sei quasi mai- gli rinfacciò.
-Puoi venire a trovarmi quando vuoi sia a casa che a scuola-
-Si e rifarmi passeggiate in mezzo a quei figli di papà straricchi e viziati, passo grazie-
-Anche tu eri una di loro, come lo ero anche io- disse Rob.
Aveva ragione. Lei era stata una viziata riccona, figlia di papà e raccomandata e lo era ancora, come lo era stato il fratello prima di lei.
Suo padre, Adam Evans, era l’avvocato più richiesto di tutta l’Inghilterra e sua madre era stata un’attrice da giovane. Skye aveva sempre nuotato nei soldi e non si lamentava mai, ma da quando aveva cambiato scuola non gli dava più molta importanza.
-E poi Rose è ancora lì- aggiunse il ragazzo.
A quel nome la bionda si irrigidì di colpo, facendosi venire la pelle d’oca. Nessuno osava nominare il suo nome, o almeno nessuno che sapeva quale era il loro rapporto.
Skye quando aveva deciso di cambiare istituto, aveva deciso di cambiare vita, di tagliare i ponti con il passato e questo stava a significare che doveva chiudere anche con le persone del passato: Rose era una di quelle.
Era la sua migliore amica, e lo sarebbe sempre stata, di quello ne era certa, ma aveva preso una decisione e non sarebbe tornata indietro.
-Mi chiede sempre di te-
-Adesso basta, noi dobbiamo andare- disse Skye alzandosi e prendendo Gin per un braccio e facendola alzare. Rob la guardò e lo shock che gli prese era chiaramente visibile nei suoi occhi.
-Ma…- cercò di trovare le parole adatte.
- Rob ti prego, non dire nulla- supplicò Ginger in preda al panico.
-Cazzo Gin ma tu sei incinta!-
 
 
-Tuo fratello non lo dirà ai miei vero?- chiese la rossa preoccupata.
-Mi fido di mio fratello- disse la ragazza convinta.
Si fermarono davanti ad un portone dorato con attaccata una targhetta dorata con su scritto “Dottor Berry”.
Era il momento. Era il momento di accompagnare la sua migliore amica a scoprire se suo figlio sarebbe stato un bambino o una bambina.
Le prese la mano e entrarono insieme prendendo una forte boccata d’aria.
-S non ce la faccio-
-Sono qui, ci sono io- disse la bionda.
-Non sei lui-
-Questo mi pareva ovvio!- disse offesa Skye facendo ridere l’amica.
-Su scema! Sai cosa volevo dire!-
-Lo so, ma lui non lo sa e tu non glielo hai detto-
- Skye avevo paura e la ho tutt’ora-
-Glielo devi dire- disse con fermezza la bionda.
-E se scappa?!-
-Almeno tuo figlio non odierà te per non averlo detto a suo padre, ma odierà lui per averlo abbandonato- disse Skye.
-Hai ragione, meno male che ci sei tu- disse la rossa abbracciando la sua migliore amica.
- Ginger Mitchell è il suo turno- chiamò la segretaria del dottore.
Era ora.
Gin si alzò e andò dritta verso la stanza del medico, ma prima si voltò e mi sorrise.
-Speriamo sia una femmina!- le urlai.

 
 




Spazio Autrice.

Salve bella gente! Eccomi qui con la mia nuova FF! Spero vi piacci! Allora in questo capitolo è vero che non si parla di Harry o di Louis o degli altri, ma bensì solo di Skye. Vi spiego: volevo dedicare i primi due capitoli interamente alla protagonista per far capire la situazione in cui ci troviamo... Harry e Louis entreranno prestissimo, ve lo prometto! Comunque fatemi sapere cosa ne pensate perchè se non piace questa storia io evito di continuarla a scrivere e la elimino dalle FF. Un bacio,
Hipsta_Bitch.
                                                         
  
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