Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: drewsliveliness    05/06/2013    2 recensioni
Secondo uno scrittore la vita può essere considerata vera, solo quando durante quest’ultima hai vissuto un sogno. Il mio l’ho vissuto ed è finito quando lui se ne è andato. Il mio sogno è finito quando Justin, il mio migliore amico, mi aveva lasciata sola.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Promise
Apro leggermente gli occhi, non saranno più delle otto, devo essermi addormentata mentre.. mentre pensavo a Justin. Mi alzo un po’ barcollante e mi avvicino allo specchio. Ho i capelli arruffati, sono pallida, quando non lo sono? Sento la porta d’ingresso aprirsi e mostrare la figura bassina e gracile di mia mamma. –Ehi Grace, come è andata a scuola?- mi domanda sorridente, mi chiedo come faccia, lavora tantissimo ma trova sempre le forze per mostrarsi allegra e solare, la ammiro tantissimo. –B-bene- non sono brava a mentire, cazzo, mia madre capirà tutto subito –Grace, odio quando mi menti, ti prego dimmi la verità, cosa è successo?- mi guarda.. stanca? Non è arrabbiata, né triste, ha una faccia stanca, forse stanca del mio comportamento, come biasimarla. –Il professor Fitz, mi ha richiamata.. di nuovo- le rispondo. Lei mi guarda delusa, stanca, ora sembra anche arrabbiata. –Grace, voglio capire cosa ti succede, diamine- alza un po’ il tono della voce. –Eri una studentessa meravigliosa! Portavi a casa ottimi voti, ne andavi fiera, da quasi un anno vengo chiamata a casa per il tuo comportamento, vengo convocata dal preside e tu vieni richiamata per la tua mancanza di impegno- mi rimprovera, mantenendo un tono piuttosto alto. –Mi portavi tantissime soddisfazioni, poi Ju-. –Non provare a nominarlo mamma- la interrompo. –Se ne è andato e tu sei cambiata, eri una ragazza meravigliosa e io rivoglio la mia Grace- mi guarda, sento gli occhi pizzicare, la voglia di piangere è tanta, ma nessuno mi avrebbe più vista debole. Non sapevo cosa rispondere a mia mamma che mi guardava afflitta, così, corro in camera mia. Prendo la foto che con.. Justin e la butto a terra, il vetro si frantuma in mille pezzi e io guardo quella foto che spero porti con se tutti quei ricordi che hanno condizionato la mia vita nell’ultimo anno…


“Sono appena tornata a casa, ho preso una B in matematica, mio padre reagirà malissimo, per lui devo eccellere, non essere quella nella media. –Sono a casa- esclamo. Mio padre mi raggiunge sorridente –Come è andata a scuola oggi?- mi dice. –Abbastanza bene- esclamo di sfuggita mentre mi avvio verso la mia camera. –Grace? Cosa è successo? Qualche brutto voto?- mi guarda già duramente, non riesco a reggere il suo sguardo. –I-io ho preso una B in matematica- rispondo un po’ titubante. –Sono molto deluso da te Juditha- quando è arrabbiato mi chiama con il mio secondo nome, che merda. –Papà giuro che recupererò, darò il meglio- rispondo con sicurezza, sperando di trasmettere sicurezza anche a mio padre –Il meglio non potevi darlo prima della verifica?- mi atterra, riesce sempre a farmi sentire in colpa, non ce la faccio più –E’ normale, per te io dovrei passare la vita a studiare, fino ai vent’anni. Poi cercare un lavoro e poi lavorare fino ai sessant’anni. Io non voglio vivere così, non voglio vivere con quest’ansia addosso. Non voglio vivere con te che mi rimproveri solo perché non eccello. Una B non è la fine del mondo, tu dovresti provare ad accettarmi per quello che sono, perché sono tua figlia- gli rispond- non posso crederci di avergli detto queste cose. –Papà scusa, papà non volevo dirti queste cose, scusa- vengo interrotta da lui –Vai in camera tua Juditha, ORA- risponde alterato, alzando la voce. Corro in camera mia e mi butto a peso morto sul letto, lacrime salate percorrono ognuna delle mie guance. Il mio cellulare inizia a vibrare.

“Chiamata in arrivo: Justin”

Provo a regolare il mio respiro, reso più veloce dal mio pianto, e rispondo:
“Ehi Graceeeee” mi dice entusiasta Justin. “Ehi Jus” rispondo, con meno convinzione. “Grace.. stai piangendo?” mi domanda. “Cosa? N-no, no” rispondo cercando di sembrare abbastanza convincente. “Vengo subito da te” mi dice velocemente senza darmi neanche il tempo di replicare. Justin è così, impulsivo, si preoccupare per gli altri, così dolce, per questo è il mio migliore amico. Ci conosciamo da due anni ormai, da quando avevo 15 anni, è il migliore amico che potessi mai trovare. E’ sensibile, carino e capisce al volo quello che pro- i miei pensieri vengono interrotti dal campanello della porta. –VADO IO- urlo. Raggiungo velocemente la porta e neanche il tempo di guardarlo negli occhi che Justin mi rinchiude in un abbraccio. –Ora voglio sapere cosa ti abbia fatto piangere- dice continuando a stringermi forte. Inizio a piangere tra le sue braccia, non lo ringrazierò mai abbastanza per essermi sempre stato vicino, per spronarmi a dare il meglio di me. Mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici. Sciolgo l’abbraccio e lo porto in camera mia, mio padre è ancora di là. –Dai, cosa è successo?- mi dice con voce tranquilla, rassicurante. –R-ricordi la B in matematica che ho preso oggi?- lui mi guarda e poi annuisce –Q-quella B mi ha fatto litigare con m-mio padre di nuovo- senza neanche rendermene contro incomincio di nuovo a piangere con la testa abbassata. Justin si avvicina e mi abbraccia di nuovo. –Andrà tutto bene- mi dice cercando di rassicurarmi. Io poggio la testa sulla sua spalla coperta dalla camicia, che inizia a bagnarsi al contatto con le mie lacrime. -G-grazie Justin, non so cosa farei senza di te- alzo lo sguardo per poterlo guardare negli occhi –Justin, ti prego, dimmi che non mi lascerai mai, che non mi lascerai MAI sola, non riuscirei ad andare avanti con questa vita se non ci fossi tu ad illuminarla con il tuo sorriso- lui mi sorride –Non ti lascerò mai, mai ti lascerò, dolce Grace, sei la persona più importante per me, non potrei vivere senza di te- con tutta la mia banalità del momento, alzo il mignolo in segno di promessa che Justin afferra prontamente con il suo mignolo destro. –Promesso- mi dice, prima di abbracciarmi ancora.”
 

-STRONZO, AVEVI PROMESSO, LO AVEVI PROMESSO, CAZZO. HAI PROMESSO CHE NON MI AVRESTI MAI LASCIATA SOLA-urlo con tutta la rabbia che ho in corpo, senza però piangere, lui non merita neanche le mie lacrime. Voglio dimenticare tutto, si voglio dimenticarmi di lui. Justin non è più nessuno per me, non posso vivere così, da ora in poi mi comporterò come se lui non fosse mai esistio.

 
OCCHI A ME
TA DAAAN. GRAZIE MILLE PER LE VISITE, 55 NEL PRIMO CAPITOLO E 22 NEL SECONDO. se riuscite anche a recensire mi rendereste la ragazza più felice del mondo. Allora, riguardo la storia: troppo teneri Justin e Grace nel flashback fghtyu sono cattiva, ho fatto incazzare ancora di più Grace :c dal quinto capitolo in poi aspettatevi colpi di scena, ok? VI AMO.
Ciao babbane. Lol
-eli
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: drewsliveliness