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Autore: Violet Tyrell    06/06/2013    1 recensioni
Sequel di "The Rose of Death"
2004. Dopo un periodo di apparente pace al Santuario, le tre divinità abitanti sulla Terra - Athena, Poseidone e Odino - nella persona della celebrante Hilda - decidono di suggellare un'alleanza per poter contrastare le schiere di Hades.
Tra loro vi é un traditore: Poseidone, che per anni ha continuato a dormire nel corpo del ricchissimo e affascinante Julian Solo, intende sfruttare questo accordo per i propri scopi; dopo aver inserito una spia all'interno del Santuario, si incapriccia dell'avvenente guerriera d'oro del Capricorno, Shaya, figlia del defunto Aphrodite e di Astrid di Asgard.
L'erede dello splendore dell'ex gold saint dei Pesci e detentrice di Excalibur, parzialmente lusingata da tanto interesse e convinta di poter gestire la situazione, decide di fare il doppio gioco dopo una serie di omicidi sospetti che coinvolgono i guerrieri di Athena.
Il disastro è alle porte.
What If? e presenza dei guerrieri di Poseidone e Asgard.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Poseidon Julian Solo, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il cuore e la ragione hanno origine dalle rose'
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Double talkin' jive 4
Angolo di benvenuto:


buongiorno! Ho atteso un po' per aggiornare, non voglio andare di fretta, e vi ringrazio sempre per le vostre recensioni u.u grazie anche a chi legge in silenzio e inserisce tra preferiti e varie! Bene, qui ci sarà qualche piccola novità u.u fatemi sapere come vi sembra!


Double talkin' jive

Capitolo quattro - La sottile linea di confine tra amici e nemici.


"Tutto é in ordine, mia Signora." Il benevolo sguardo di Athena sfiorò tutti i presenti all'interno del tredicesimo tempio; la Dea osservò Alan prendere il posto che gli spettava, ben sapendo che essendo lui l'ultimo guerriero posto in ordine di Case, era affidata a lui la difesa della scalinata che portava fino a lei. In quel momento una fitta coltre di rose rosse e nere era stata posta lungo il percorso, al fine di impedire l'arrivo di eventuali invasori. I dodici cavalieri d'oro erano seduti attorno a una tavola rettangolare che riluceva d'oro, sei da una parte e il medesimo numero dall'altra; Athena e il Sacerdote Mu erano invece a capotavola, uno al fianco dell'altra.
Erano almeno due anni che l'intero concilio dorato non si riuniva, da quando Gemini e Cancer si erano dovuti occupare degli strani fulmini caduti su Londra; nessuno dei cavalieri aveva l'aria tranquilla, erano praticamente tutti silenziosi a parte Pedro e Azar, che si stavano scambiando alcune opinioni sottovoce in attesa dell'inizio ufficiale della riunione indetta dalla Dea, rientrata al Santuario dopo dieci giorni di permanenza ad Asgard. "Miei amici e fedeli guerrieri, vorrei iniziare osservando un minuto di silenzio per il nostro compagno Dohko."
Tutti si alzarono, tenendo la testa abbassata e gli occhi chiusi, in silente preghiera, concentrando i cosmi; un'atmosfera di tristezza aveva invaso la sala, la stessa che era aleggiata all'interno di tutto il Santuario da quando la triste notizia era giunta a tutti loro. Fu la stessa Athena a spezzare dolcemente il silenzio e a consentire ai cavalieri di tornare a sedersi, riprendendo il discorso. "Abbiamo molto di cui discutere, ma la questione più importante di cui voglio parlarvi é la ragione del viaggio ad Asgard: l'alleanza con il regno di Asgard e con quello dei mari é stata ufficialmente siglata. Sono sicura che alcuni di voi ne erano già al corrente, ma ho ritenuto mio dovere avvisarvi personalmente; da questo istante vi prego di considerare i nostri nuovi alleati come amici."
Un silenzio strano seguì quella frase: alcuni - come Kiki, Pedro e Kendeas - sembravano piuttosto sollevati dalla notizia, mentre altri ostentavano sguardi increduli o espressioni scettiche. Ad alzarsi fu André, le bende ancora visibili al di sotto dell'armatura d'oro. "Mia Signora, vi prego di perdonare la mia schiettezza, ma io non sono sicuro che sia stata una buona mossa affiancarci ai seguaci di Poseidone. Se non sbaglio, il loro Seadragon era il cavaliere di Gemini, in che modo possiamo fidarci di un tale fatto? Il signore dei mari non possiede il dono di riportare in vita i defunti..." La voce monocorde di André e le sue parole colpirono soprattutto coloro che ignoravano i dettagli. "E noi come possiamo fidarci di qualcuno che si é travestito da uomo quando in realtà é una donna?"
Azar scattò in piedi all'istante, rivolto verso il cavaliere dei Pesci che aveva appena parlato in tono polemico e astioso. "Perché non chiudi quella bocca, Alan? Con tutte le questioni che affliggono il Santuario, tu ti preoccupi di una bazzecola simile? Personalmente mi darebbe più fastidio sapere di avere i cadaveri alle porte del Tempio che inquietarmi se André usa il dopobarba o le protesi al seno." Micene simulò una tosse improvvisa, ma non ci fu modo di far scoppiare l'ilarità perché il Sacerdote si alzò e impose immediatamente il silenzio. "Basta così, non siete più ragazzini. Pisces, la legge non impedisce alle donne di combattere o di presentarsi sotto altre vesti - e la maschera é stata abolita da anni, come saprai. Gemini, controlla il tuo sarcasmo per favore, ricordate che vi trovate alla presenza di Athena, e il rispetto deve essere fondamentale."
I due guerrieri si sedettero, scoccandosi sguardi più o meno espliciti; André era rimasta in piedi, senza dire una parola. "Se il mio compagno dei Pesci desidera farmi delle domande specifiche, che me le ponga... chiunque può farlo, ma non é questa la sede." La guerriera tornò a sedersi senza degnare di una sola occhiata Alan, lo sguardo fisso su Athena la quale riprese parola all'istante. "Ero al corrente della presenza di Kanon, Julian mi aveva informata da tempo, e ho ragione di credere che il ragazzo non sia un problema per la nostra alleanza."
Shaya osservò il lucido tavolo d'oro, chiedendosi se la Dea avesse fatto solo finta di non capire l'implicita domanda di André, o se le fosse davvero sfuggito il significato di quell'allusione a Hades che non era stata pronunciata. Lei non aveva fatto alcuna fatica a comprenderla ed era certa che non fosse sfuggita neppure a Mu, tuttavia nessuno si era permesso di essere più franco di André. Kanon... ma come ci si poteva fidare di uno come lui? Alla ragazza venivano ancora i brividi: il ricordo di bambina non era mai svanito, al contrario, si era intrufolato nella sua anima e da lì era scomparso improvvisamente. Era da allora che Shaya non aveva più provato interesse per quell'amore da favola che riguardava i genitori, li aveva accantonati etichettandoli come folli, per poi non pensarci più. Altre cose l'avevano impegnata, la scuola e poi l'addestramento. In un certo senso una parte di lei era morta assieme al sacrificio che il cavaliere d'oro aveva fatto per lei.
Perché poi l'aveva fatto?
La riunione  nel frattempo continuava. "Inoltre devo assegnare a uno di voi il compito di cui avevo investito Dohko tempo fa: la mia idea iniziale era quella di inviare il cavaliere di Aquarius, per via del ghiaccio che congela la Torre, tuttavia credo che sarebbe solo uno spreco di forze. Prima o poi cederà e sarebbe davvero pretenzioso da parte mia insistere in questo senso: Deng, te la sentiresti di essere tu il nuovo guardiano? Sei cresciuto con il tuo defunto maestro, conosci già il luogo e le persone che vi abitano si fidano di te." Lo sguardo di Athena si spostò sul cavaliere della Bilancia che si era appena alzato, inchinandosi leggermente. "Ne sarò solamente onorato, mia Signora, ma io non conosco i dettagli della missione del mio maestro..."
La donna sorrise gentilmente al suo guerriero, ancora molto giovane ma al tempo stesso sul punto di accettare un fardello tanto pesante sulle sue spalle. "Ti informerò io stessa al termine di questa riunione... Ora vorrei parlarvi dei nuovi turni di guardia in vista del..."


"Shaya?" La voce gentile di Athena risuonò nella dimora del Capricorno; la guerriera aveva posato l'armatura proprio vicino all'enorme statua raffigurante la Dea ed era seduta a riposare, ma l'improvviso cosmo e la voce femminile le avevano suggerito di non farsi chiamare nuovamente. Di rado la Dea scendeva nelle varie Case, era molto più probabile che fossero loro a essere convocati da lei, soprattutto quando si trattava di missioni. "Oh, mia Signora, vi prego di scusarmi! In che cosa posso essere utile?"
La donna sorrise con dolcezza, rassicurando la ragazza più giovane che non era giunta lì per controllare come impiegasse i suoi minuti liberi durante la giornata; a volte le tornava in mente la prima volta che aveva visto quel piccolo fagottino azzurro che ora era la guerriera dritta di fronte a lei. Gli anni erano trascorsi velocemente, anche se l'immagine di quella bambina innocente non l'aveva mai abbandonata: nonostante non avesse mai conosciuto Aphrodite, sapeva di avere di fronte il suo ritratto, aveva persino il neo sopra le labbra. Solo gli occhi le ricordavano la ragazza di Asgard incontrata in Giappone, e con cui aveva legato immediatamente; erano tempi lontani, ricordi di quando non si erano potute evitare le terribili morti. Aveva visto crescere quasi tutti gli attuali cavalieri d'oro: anche Micene, un cavaliere di Virgo molto atipico che aveva davvero ereditato molto da Shura e da sua madre, per non parlare dei gemellini di Aiolia e di tanti altri.
"Volevo avere informazioni sulla tua salute, ho saputo che sei stata molto male durante il viaggio in nave... Non ero al corrente del tuo problema, se l'avessi saputo avrei agito diversamente." Shaya rimase interdetta davanti a tanta preoccupazione, anche se sapeva che la Dea non era nuova a certe manifestazioni: uno degli esempi più recenti infatti era proprio legato alle cure prestate ad André di ritorno al Santuario, e ad Alan ad Asgard, ma negli anni ce ne erano state tante. "Io... davvero, nessun problema. Più che altro spero di non avere guastato le relazioni diplomatiche con Poseidone, non sarà stato per nulla contento di sapermi sempre chiusa nella cabina."
La ragazza rabbrividì ricordando il disastroso viaggio e i vari commenti che André le aveva riferito sul malcontento dell'eccentrico Dio; ma da un altro punto di vista era contenta di essere tornata al Santuario e aver ripreso il proprio posto. Athena sorrise nuovamente. "Penso che non gli sia importato molto, era solo in pensiero all'idea che potesse succederti qualcosa: non sembra, ma in fondo è un uomo molto gentile e generoso."
Shaya per poco non si lasciò sfuggire uno sbuffo indignato, e cercò di controllare l'impulso: a lei aveva dato l'impressione di essere molto autoritario, sicuramente arrogante e pieno di sè. Probabilmente la Dea vedeva lati differenti. "A questo proposito, vorrei parlarti proprio di lui, o meglio di qualcosa che lo riguarda. Come sicuramente saprai, ogni anno presenzio alla sua festa di compleanno con due di voi: quest'anno vorrei che tu fossi presente, non ti ho mai chiesto di accompagnarmi, vero?"
Athena evitò di dire che la presenza di Shaya era stata richiesta dallo stesso Julian quando ne avevano discusso; secondo lui, la guerriera doveva esserci per potersi far perdonare da lui il fatto di non essere stata molto presente durante il viaggio. Ma la Dea aveva capito subito che c'era qualcosa di strano, pur assicurando che Shaya sarebbe stata presente se non ci fossero state emergenze; osservò la conchiglia al collo della ragazza, ma non era preoccupata, se fosse stato un oggetto pericoloso lo avrebbe già controllato di persona.Quello che la sorprese fu l'espressione della gold saint: sembrava impaurita, o almeno c'era qualcosa celato dietro le iridi di ghiaccio. "Io? Siete davvero gentile, ma non possiedo un abito adatto a un'occasione tanto mondana e non vorrei farvi fare brutta figura... Devo proprio esserci?"
La voce di Shaya pareva quasi una supplica: per quanto l'idea di poter indossare abiti eleganti - sicuramente richiesti a una festa di tale portata - la intrigasse, non l'aveva mai fatto e l'occasione più mondana che avesse mai affrontato risaliva ai suoi anni in Spagna, quando aveva partecipato a una mostra di disegni per beneficenza in un quartiere povero di Madrid. Aveva vissuto assieme alle persone che non avevano nulla, il suo maestro Shura era sempre stato convinto che l'umiltà e la comprensione dei problemi comuni dovessero essere la base per ogni cavaliere d'oro, pertanto non sapeva niente del dorato mondo in cui viveva la reincarnazione di Poseidone, e persino la stessa Athena.
La Dea rifletté alcuni istanti. "Se non lo desideri non ti obbligherò, tuttavia prova ugualmente a pensarci: pensavo di chiedere anche ad Azar, sicuramente sarà lieto di farti da accompagnatore. Per l'abito non devi davvero preoccupartene, puoi rivolgerti a me e troveremo sicuramente una soluzione." Ma non rivelò le vere ragioni per cui aveva scelto proprio il brioso e affascinante cavaliere dei Gemelli: il giovane era più temprato di tutti e sarebbe riuscito sicuramente a far sentire Shaya a proprio agio e a intrattenere buoni rapporti con tutti, oltre ad aver già conosciuto Julian Solo in passato che era rimasto compiaciuto dal suo modo di fare. "Un'altra cosa: a Sparta c'é un apprendista che attende di essere prelevato da alcune settimane, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere andarlo a prendere di persona."
Shaya sorrise, sollevata. Finalmente qualcosa di importante di cui occuparsi.


Zotikos era l'apprendista più strano e maleducato che Shaya avesse mai visto: se il viaggio di andata fino a Sparta si era risolto senza alcun problema, quello di ritorno non fu altrettanto piacevole. Il bambino aveva a malapena sette anni, eppure possedeva tutta la sfacciataggine possibile al mondo: non si era dimostrato per nulla contento di essere prelevato da una femmina, il suo ego era convinto che si sarebbe mosso il Gran Sacerdote in persona. Fortunatamente non si trattava di un lungo viaggio, erano solo un paio di giorni in cui Shaya provò una sorta di gioia vendicativa nel camminare un po' più rapida del normale - ma non troppo, in fondo era pur sempre un bambino nonostante i modi, e lei ne era responsabile fino all'arrivo al Santuario - e a non rispondere alle continue pretese del giovane apprendista. Non invidiava per niente il suo maestro: Athena aveva detto che sarebbe stato affidato ad André per farne il prossimo cavaliere del Cigno, e Shaya non riusciva proprio a immaginare come Zotikos potesse comportarsi da sbruffone anche con la guerriera gelida e rigida dell'Aquario.
Qualcosa era cambiato ai suoi occhi dalla scoperta di André come donna e non uomo, era stato quasi uno shock soprattutto perché lei non sembrava minimamente intenzionata a farsi considerare come tale; Shaya si era sempre dichiarata disinteressata a faccende futili come l'estetica, non era vanitosa e piena di sé come altre sacerdotesse preoccupate per l'aspetto fisico - o come lo era stato suo padre e l'attuale cavaliere dei Pesci -, ma doveva riconoscere che André era ancora più differente. Non solo continuava a parlare al maschile, ma si vestiva sempre con gli stessi abiti da caccia che indossava quando era stata liberata dalla gelida prigione che per tanti secoli aveva diviso con il suo nemico. Avrebbe voluto chiederle il perché, ma alla fine non l'aveva mai fatto, sia per rispetto delle sue idee, sia perché non era un argomento che la riguardava in prima persona; inoltre era quasi un sollievo la certezza che lei restava sempre la guerriera più potente tra tutti i guerrieri, neppure Azar o Micene - per quanto estremamente preparati ed esperti - raggiungevano un tale livello di potenza e carisma. C'era chi vociferava che potesse essere lei il successore di Mu, anche se Athena non aveva mai espresso opinioni pubbliche in merito.
"Allora il mare esiste veramente!" Shaya venne riportata alla realtà dalla voce incredula di Zotikos: in quel momento si trovavano poco lontano da Capo Sounion e il mare sembrava tranquillo; la guerriera si sentiva sempre strana quando era nelle vicinanze dell'acqua, ma non quanto come se si fosse trovata in pieno oceano. A quella distanza poteva controllare i propri impulsi senza troppa fatica. Abbassò lo sguardo sul bambino e sorrise: probabilmente non aveva mai visto il mare, proprio come lei non aveva mai visto posti come la Spagna o l'India prima del suo addestramento. "Vieni, non manca molto e potrai conoscere il tuo maestro." La voce della guerriera era persa nel ricordo di quando era stata lei a ricevere la notizia dell'inizio dell'addestramento: quante speranze e aspettative, sogni di gloria preceduti da anni di sacrifici... Zotikos pareva aver terminato le lamentele e la precedeva di alcuni passi, ansioso di avvicinare l'inizio dell'avventura di tutta una vita.
"Andate da qualche parte?" Shaya si bloccò d'istinto, avendo percepito nell'aria qualcosa di anormale e avvicinò il bambino a sè, per difenderlo. La voce non sembrava avere alcun padrone, eppure la guerriera sentì un campanello d'allarme, come se avesse già sentito da qualche parte quel tono. Non sembrava minaccioso, ma divertito e sarcastico. Captò improvvisamente tre cosmi oscuri alle sue spalle e si girò, decisa ad affrontare il pericolo; dall'ombra di alcune rocce apparvero tre sagome, ma Shaya riuscì a distinguere soltanto la prima, quella più autoritaria che avanzava a passi lenti verso di lei. Indossava un lungo mantello scuro e a differenza degli altri due aveva il cappuccio abbassato.
Kanon! La ragazza ben ricordava il guerriero, tuttavia le sembrava impossibile che fosse proprio lui... Qualcosa lo rendeva diverso, e non solo la certezza di averlo visto indossare una Scale marina. "Sicuro... tu non sei forse il defunto Sacerdote corrotto?" La guerriera dorata cercò di farsi tornare alla mente il nome, ma proprio non voleva saperne di uscire in quel momento nonostante avesse sentito quella storia moltissime volte. In ogni caso non era importante sapere come si chiamava, la sua priorità era mettere al sicuro Zotikos perché non c'erano speranze di poter combattere contro di loro in sua presenza senza metterlo in pericolo.
Lo spectre fece qualche altro passo in avanti, sfoggiando un sorriso rassicurante. "Hai indovinato, io sono Saga dei Gemelli, ora al servizio di Hades e sono anche responsabile dell'ultimo attacco ad Asgard." La voce dello spectre era tranquilla, notò Shaya, senza alcun segno di minaccia, proprio come se si fossero incontrati tranquillamente in una delle vie del centro di Atene in un pomeriggio qualunque. Ma quello non era un normale cittadino, nè si trattava di un casuale incontro di notte proprio quando lei era di ritorno al Santuario, con un innocente apprendista oltretutto; la guerriera non distolse lo sguardo da Saga, cercando di tenere d'occhio anche gli altri due alle sue spalle, le identità a lei ancora ignote. "E - ma guarda che coincidenza! - cercavo proprio un cavaliere del Santuario con cui... scambiare quattro chiacchiere..."
Alla ragazza sfuggì uno sbuffo: doveva credere a una casualità, forse? Era troppo ben calcolato e programmato, inoltre ancora non aveva idea di chi fossero gli altri due anche se non aveva molti dubbi: complici. "Una coincidenza fortunata, eh? E come mai ti sei portato dietro anche quei due? Forse non sei capace di fare un discorso da solo e ti serve una... anzi, due spalle?"
Ok, devo fare qualcosa o la situazione potrebbe degenerare in fretta... che sciocchi, siamo anche vicini al Santuario, come sperano di entrarci senza essere notati? Ma la sua priorità restava il bambino: questi stranamente era rimasto rifugiato dietro di lei, forse istintivamente aveva compreso la gravità della situazione, oppure aveva timore dei tre spectre. Shaya ebbe solo la visione di un lampo prima di ritrovarsi catapultata all'indietro i molti metri: sentiva di essere a faccia in giù, con qualcosa di pesante che premeva sopra la testa procurandole un dolore indescrivibile. "Non rivolgerti a noi con quel tono da bamboccia supponente, chiaro? Se ci tieni a vivere ritira quello che hai detto oppure ti faccio crepare con la testa sotto la sabbia!" Un ringhio accompagnò la tortura che parve protrarsi ore; di colpo il peso venne tolto e lei nuovamente colpita, anche se meno violentemente di quanto non credesse. "Death Mask, stai al tuo posto. Ci serve viva e non mi importa quanto ti provoca, ok? Altrimenti il nostro piano fallirà prima ancora di iniziare. Spero di essere stato chiaro."
Shaya si tirò su a fatica, la testa doleva molto e impiegò alcuni minuti per rimettersi in piedi: l'acqua le aveva bagnato i capelli ed ebbe un brivido. Erano sul lungomare, il colpo doveva essere stato molto violento. "Che tu ci creda o no siamo qui in missione diplomatica, lord Hades ci ha inviato qui a saggiare le intenzioni di Athena, non gli é piaciuto sapere dell'alleanza appena stipulata. Prima che me lo domandi nuovamente, questi sono due miei compagni: Death Mask di Cancer e... credo che tu sappia chi é Aphrodite dei Pesci, no?"
Solo ora, alla pallida luce della luna, la guerriera riuscì a vedere bene i due cavalieri rimasti in ombra sino a quel momento; ma il suo sguardo si spostò direttamente su Aphrodite, ignorando l'altro, incapace di credere di averlo davvero lì di fronte a lei. Aveva visto tanti ritratti, ma solo ora comprendeva quando tutti le dicevano che si somigliavano: non si trattava di alcuni tratti, erano semplicemente identici! Era esattamente come guardarsi allo specchio, solo con alcuni errori intenzionali: per esempio gli occhi di Aphrodite erano leggermente più chiari, e persino i lineamenti erano più marcati dei suoi.
La ragazza non disse niente e non cercò neppure di decifrare lo sguardo dello spectre dei Pesci, non voleva pensare che fosse davvero lui; era più facile concentrarsi su Saga e lasciare che il cuore riprendesse i battiti che aveva saltato per la sorpresa. Solo in quel momento si ricordò di Zotikos e nel vederlo nelle mani di Cancer le provocò un moto di paura: al momento si limitava a tenerlo legato, tuttavia Shaya conosceva ciò che in passato si diceva di lui e sentiva la pelle accapponarsi per il disgusto. "Ora ascoltami bene, se mi ascolti nessuno si farà del male, e lasceremo questo bambino illeso: voglio che tu vada da Athena e le dica di consegnare il suo scettro a Hades. Non ha alcuna speranza di poter vincere una guerra, lo dimostra l'irrisoria facilità con cui il nostro Signore ha attaccato Asgard e Goro-Ho. Inoltre..." Saga bloccò la frase mentre si avvicinava di più alla ragazza, percepenso il suo cosmo diventare sempre più intenso, ma non si lasciò certo impressionare. "... inoltre qualcuno ha piazzato un traditore nel Santuario. Un vostro alleato..."
Shaya percepì l'ultima frase nella sua mente e lo trovò strano, era come se avesse voluto dirla soltanto a lei; il tono basso e ansioso era molto diverso da quello usato fino a quel momento. Ma quando Saga fece per afferrarle il braccio, la guerriera lasciò esplodere il proprio cosmo, impedendogli così di avvicinarsi ulteriormente. "Tieni giù le mani, traditore! Se speri che io faccia ciò che dici... Lascia andare Zotikos che non c'entra nulla, e poi sono pronta a battermi con te quando vuoi... anche contro tutti e tre voi insieme, non mi fate alcuna paura e so di potervi sconfiggere senza problemi!"
Saga rise. "Sei davvero figlia di Aphrodite, anche lui parla spesso a sproposito, nonostante non si sia mai spinto tanto in là con le affermazioni; non sei tu a dettare le regole, ma visto che sei tanto pronta a morire vedrò di accontentarti quanto prima." Shaya percepì il cosmo dello spectre divenire sempre più intenso e la lotta iniziò in quel momento; o, come avrebbe pensato più tardi, la carneficina. La guerriera cercò di ribattere rispondendo colpo su colpo ma sembrava che i poteri di Saga fossero così sviluppati da impedirle di capire da dove arrivavano; si ritrovò a camminare in luoghi molto diversi da quello in cui era, e nonostante gli occhi chiusi, sentiva di non fare alcun progresso.
"Basta così, mi sono divertito abbastanza." Con quelle parole cessò l'illusione e Shaya si rese conto con orrore della realtà: aveva molte ferite, ma la cosa che le impediva di muoversi era l'armatura d'oro che indossava e che, a contatto con l'acqua rendevano il corpo pesante e difficile da muovere. La ragazza rabbrividì: come fosse arrivata a entrare in mare non ne aveva idea, a meno che non fosse stata colpita: sentiva il consueto terrore accompagnarla, e capì che doveva vedersi dai suoi occhi. Cercò di rimettersi in piedi ma un colpo di Saga la fece sprofondare ancora più giù, sempre più in profondità: la guerriera non capiva più niente, sentiva solo le forze che minacciavan di venire meno. Si impose di non lasciarsi sopraffare, ma il peso dell'armatura non le consentiva neppure di muoversi, rendendola ancora più pesante e impossibilitata a compiere movimenti.
Non sentiva più niente, neppure vide un alone azzurro avvolgerla completamente.


Le lancette dell'orologio scandivano il tempo lentamente; l'uomo teneva una mano sulla fronte della ragazza, constatando che il peggio era passato. Tutte le funzioni vitali erano tornate normali grazie al suo intervento tempestivo; osservò la conchiglia di nuovo normale. Di sicuro la ragazza non avrebbe mai immaginato che era soltanto grazie a quella che lui aveva potuto salvarla, un intervento inaspettato, ma efficace; doveva solo attendere che riprendesse conoscenza e non mancava molto.
E lui aveva molta pazienza.







Angolo Autrice

Zotikos è un nome greco che esiste realmente zizi benvenuti, quindi. Ho riportato tra noi alcuni cari gold saint, come ha fatto il Kuru u__u e ho approfittato dell'occasione per presentarvi Danso di Cancer <3 c'è uno spin off su di lui, ora che ci penso dovrei finirlo >____<
Spero proprio che Shaya non sembri una Mary Sue, dopo tutto le prende da Saga o.O e chi doveva mai salvarla? Ma lo zio Posy XDDDDD vabbè u.u rispondo alle recensioni e ci sentiamo al prossimo!


Angolo recensioni:

Suinoblu: basta cambiare nick XDDD a parte questo, non ti piace Miluccio? o.o ma povero tenero antropode XDDDD e povero anche Dohko, per me ti sta maledicendo dagli inferi, fidati u.u grazie però per avermi confermato che Aquario è senza C, mi erano venuti dei dubbi xddd
grazie per la recensione, ti attendo per questo se vuoi u.u ciao!

Antares: allora, Aquario è il segno zodiacale e si scrive così zizi ho controllato varie volte, quindi non dovrei essermi sbagliata xd
Ma poi ti pare che mi libero tanto facilmente di André? Nah u.u povera cara xdddd sono felice che il chappy ti sia piaciuto, ci sentiamo per questo! Ciao!




   
 
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