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Autore: Risa_chan    06/06/2013    1 recensioni
Era lì, in una giornata particolarmente normale, sorridendo sadicamente, come faceva sempre, con la tipica genialità di un chirurgo esperto che sfidava Madre Natura in persona, con quel suo modo di parlare, a volte irritante eppure sempre affascinate, che a un tratto si era trovato completamente cambiato, a fare cose che non aveva mai pensato di fare. Per il LawLuffy day.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Franky, Mugiwara, Nico Robin, Penguin, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Note:
  Buona sera,
 questa è una storia stupida, molto anche. Srcritta per divertimento. il titolo  fa schifo, ma non ne ho trovato di meglio. Oggi è un giorno speciale, è il LawLuffy Day, dunque  dovevo postare qualcosa, assolutamente. Niente, se  trovate errori grammaticali fatemelo sapre, rileggo ma tanto loro si nascondono, e non li vedo T.T
Buona lettura

Risa

§§§

 
Quando precisamente era impazzito, Law non lo comprendeva; neanche si era accorto, in effetti, che qualcosa aveva iniziato ad andare storto.
Era lì, in una giornata particolarmente normale, sorridendo sadicamente, come faceva sempre, con la tipica genialità di un chirurgo esperto che sfidava Madre Natura in persona, con quel suo modo di parlare, a volte irritante eppure sempre affascinate, che a un tratto si era trovato completamente cambiato, a fare cose che non aveva mai pensato di fare.
Doveva essere colpa del demonio, perché nessun altro avrebbe potuto incantarlo irretirlo una maniera tanto assurda.
Si era mascherato perbene, dietro duo occhi neri, un sorriso aperto e grande, solo per sconquassargli e distringergli il cervello definitivamente.
Magari era stato assoldato da Madre Natura in persona.
Appunto.
Non. Riusciva . più. Ha ragionare.
Non c’era altra spiegazione possibile, che potesse spiegare come avesse fatto a cacciarsi in quella situazione.
Non si sarebbe, mai messo a questionare o peggio a litigare con un ragazzone metallaro, tanto per citarne una. Il vecchio Law avrebbe semplicemente ignorato continuando per la sua strada.
Ma c’era lì ad un passo il demonio , il quale faceva solo finta di non capire  nulla ,fissandoli interrogativo.
Ne era certo Rufy era un demonio e lui aveva bisogno di un trapianto di cervello immediatamente, se non voleva mandare tutto a puttane.
“Tu stai cercando rogna amico, Super!”
Premette le dita sulle tempie, per cercare di rimanere calmo, e riordinare le idee.
Sarebbe almeno appropriato spiegare esattamente come quella situazione era iniziata, residuo del suo senno permettendo.
 
Dicevamo che era una giornata normale, sì un Venerdì sera di quelli noiosi e uguali a tutti gli altri.
Il Fu Trafalgar law stava comodamente appoggiano alla bmw coupé M3, bianca e nuova di zecca, mentre aspettava Penguin, per raggiunger gli altri “non -si -sa -dove -basta -che -ci sia buon –rum”.
Tutto sotto controllo, a parte forse che Penguin come sempre era in ritardo pazzesco.
 “Oh, la signorina è arrivata!”
“Sta zitto stronzo!”
“Non è colpa mia se metti tre ore per prepararti come una raga…” s’interruppe bruscamente.
Mentre Penguin ripeteva qualcosa sul fatto che Law fosse un emerito pezzo di merda e che lui non stava in bagno ore, e che i suoi ritardi erano frutto di eventualità della vita contro di cui poteva fare ben poco,  Law fu attratto da un “coso” rosso che si moveva ad una velocità quasi impressionate.
Quel coso rosso, in realtà, era una persona in carne ed ossa – straordinariamente elastiche- che portava un giubbetto scarlatto.
Quel ragazzo si chiamava Monkey d. Rufy, un atleta di fama mondiale che era stato ricoverato per un periodo nel policlinico in cui il chirurgo svolgeva la professione di medico.
Il ragazzino aveva attirato considerevolmente la sua attenzione  durante il ricovero per un banale intervento al braccio.
Non era bellissimo: alto nella media, la tipica corporatura degli atleti professionisti, esile e non troppo muscolosa che gli permettesse di essere leggero e agile, occhi grandi e scuri.  La parte più bella che aveva di sé, era il sorriso, non esisteva un termine appropriato per descriverlo. Quando rideva, mostrava i detti diritti e bianchi in fila perfetta come tanti soldatini di piombo, un vero e proprio mistero scientifico.
L’idea che dava agli altri di sé era quella di un tipo allegro e chiassoso, perso nei suoi sogni da bambino; aveva il fascino preverso dell’innocenza, dolce e accattivante che ti riempiva di malizia e desiderio senza mai soddisfarti. Insomma, voleva il suo sedere "ora e subito". 
Osservò le mosse dell’altro con attenzione: Rufy si diresse verso la fermata dell’autobus appoggiatosi a un lampione di ferro battuto, quelli vecchio stile, aspettando fischiettando.
Nella mente di Law iniziarono a disegnarsi vari scenari possibili per quel venerdì intrapreso troppo normalmente per i suoi gusti. Rompere la monotonia, cercare qualcosa che lo divertisse sul serio e la curiosità verso un semi-sconosciuto furono la causa che lo portarono alla rovina.
“Mi stai ascoltando Law?”
“Hm…” grugnì.
Penguin aggrottò la fronte perplesso da quel comportamento.
 “Dobbiamo essere lì otto, mancano circa dieci minuti, dovremmo fare in tempo.”  Continuò spiccio.
 Un SUV* nero, di quelle marche americane arrivò ad alta velocità fermandosi davanti all’idiota, il quale ci salì.
Law non avendo molto tempo per pensare decise di seguire  l’istinto del momento aprendo la portiera e sedendosi sul posto di guida aspettando che l’altro facesse lo stesso prima di mettere in morto e iniziare il pedinamento.
Nel frattempo l’automobile pedinata  si era immesso nella strada principale, percorrendola per circa 500 km per poi girare verso l’uscita della città.
“Dove diavolo stai andando?”
“Non è quella la strada!” esclamò Penguin accortosi che il dottore non era diretto verso il centro.
“Cazzo dici?” “Ero convinto che fosse la strada giusta!” scimmiottò lui.
“C’è stato un cambiamento di programma, ok?”
“ Ora, stai zitto, grazie!”
L’altro provò a replicare, ma decise di lasciar correre.  Si trovarono a percorrere una strada sterrata verso le campagne, ma non era una strada totalmente sconosciuta.
“Stiamo andando al The Lab*, per caso?” chiese quando girarono a una svolta indicata dall’insegna del famoso night club.
“Hm, forse…” rispose non avendo la minima idea di dove stessero andando.
“Lo sai che si parla di un locale esclusivo aperto ai pochi eletti, vero?”
“Lo so.”
“E come conti di entrare, allora?” chiese ancora sarcastico.
In qualche maniera ci sarebbe riuscito.
 

§§§

 
 
 Trafalgar non era  il tipo che agiva d’istino, usava la logica, intelligenza e la furbizia, amava pianificare e ogni passo che compieva era precedentemente  analizzato.
Penguin lo sapeva  ma non ebbe il coraggio di farlo notare al diretto interessato. Rimase in silenzio mentre il chirurgo parcheggiava poco distante  il  SUV il quale  aveva percorso  la strada davanti a loro.
 
Okay, forse era solo una casualità,   quelle situazioni  troppo inverosimili per non essere semplicemente dettate da coincidenze fortuite. Insomma,  quel SUV parcheggiato davanti al loro il quale aveva percorso la stessa strada da quando erano partiti dal parcheggio non poteva avere nessun collegamento con loro.
Penguin ne era  quasi certo, quello non poteva essere un pedinamento  ( e loro i pedinatori in tal caso),  era assurdo pensarci.
“Traffy!” urlò un ragazzo più giovane di loro di qualche anno, sceso dal sopra citata automobile.
“Non ci posso…”
“Sta zitto cretino!” sibilò Law interrompendolo.
L’atleta  con poche falciate li raggiunse, ridendo e schiamazzando prese a salutare colui il quale, a detta sua, gli aveva salvato la vita.
La presa ferra sulla sua  mano diede  al medico  gli diede la scossa ma non sapeva capire  sul serio o per finta*. Intanto Luffy non dava segno di voler lasciare andare la mano del chirurgo sballottandola su e giù preso con troppo entusiasmo.
“Che ci fai qui?” chiese allegro.
Penguin,  che si stava facendo la stessa  domanda si voltò vero l’amico curioso della  risposta che avrebbe dato,. Trafalgar farfugliò una qualche scusa che nessuno capì eppure a nessuno importò.  
“Ah! Lui è Franky!” esclamò Luffy cambiando discorso ed indicando un uomo enorme-  il guidatore del SUV- che si stava avvicinando al gruppo..
Un tipo strano, che alla fine di ogni frase ripeteva Super! Il quale si rivelò essere il proprietario e il gestore di  The Lab.
Strane coincidenze, sul serio. Penguin sospirò, che diavolo stava accadendo?
 
 
 
 N/N:
*Il  nome del club non l’ho inventato io, ma l’ho ripreso da una puntata del telefilm “Bones” mi piaceva e siccome sono una frana nel creare nomi, l’ho preso in prestito.
* Secondo Wikipedia va scritto tutto maiuscolo
 perché (immagino) è una sigla, anche word è dello stesso avviso, io mi  uniformo. * Law  non sa *
 
*capire se  Rufy gli abbia dato la scossa oppure quella sensazione è dovuta alla  forte attuazione  che ha per lui.
   
 
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