“Tu
scendi dalle stelle,
o Fierobecco!”canticchiò allegro un bimbetto di
appena quattro anni, qualche
giorno prima di Natale mentre aiutava il padre a scegliere gli ultimi
regali.
Si
erano ridotti
all’ultimo momento per comprare le decorazioni ed ora
girovagavano per tutto il
centro commerciale con pacchetti e pacchettini.
“Sempre
ritardatari, eh,
voi?”disse una voce.
Apparteneva
al migliore
amico del padre, Ron Weasley, che aveva deciso di accompagnarli.
Anche
Hermione era
venuta con loro, a braccetto con Ginny.
“Abbiamo
avuto da fare!”
Harry
prese in braccio
il piccolo Sirius e lo coccolò un po’, mentre il
bambino rideva..
“Gli assomiglia
molto, vero?”disse d’un tratto
Hermione.
Harry
posò lo sguardo
sul figlio.
Stessi
capelli neri,
stessi occhi chiari….
“Sì.
Direi di sì.”
“Che
hai, papi?”chiese
il piccolo, vedendolo triste.
Gli
accarezzò il viso ed
Harry sorrise, prendendogli la manina.
“Sto
pensando ad una
persona speciale. Una persona che ti assomiglia molto.”
“Chi?”
“Il
mio padrino Sirius.”
“Ed
ora dov’è?”
“In
cielo, con il nonno
e la nonna.”
“E
non possono
scendere?”
La
domanda infantile
fece sorridere e ridacchiare i presenti.
“Mi
sa che non possono
proprio, tesoro.
Ma
ti guardano sempre e
che ti amano tanto.”
“Scommetto
che anche
loro l’amano tanto.”disse una voce femminile alle
spalle di Harry.
Il
ragazzo si voltò, ma
non vide nessuno.
Che
strano!
Andò
alla cassa a pagare.
“Prendo
questi.”
Il
cassiere sorrise e
gli occhi nocciola brillarono.
“Sei
proprio cresciuto,
sai?”disse.
“C…come?”chiese,
ma il
cassiere lo ignorò e gridò: “Il
prossimo.”
Harry
sospirò.
Forse
l’aria natalizia
gli stava facendo male.
Mentre
sistemava i vari
pacchetti notò una persona che lo fissava, sorridendo.
Alzò
lo sguardo ed
incontrò occhi di ghiaccio, così somiglianti a
quelli del padrino.
Per
poco non gli venne
un colpo.
Ma
non poteva essere
lui, non poteva.
Lui
era morto, come
faceva a….
Eppure
quegli occhi,
quel volto…così somigliante…
L’altro
sorrise,
cogliendo il suo sguardo..
“E’
proprio un bel
bambino, sa?”disse, guardando il piccolo Sirius in braccio al
padre.
“Grazie.
Scusi
se la fissavo. È
che mi ricorda una persona.”
“Come
sta Ginny?”chiese
l’uomo, sorprendendolo.
“Come
fa a…”
Ma
l’uomo era già
sparito.
Harry
mollò a Ron i
pacchetti ed uscì fuori con il piccolo in braccio che
chiedeva spiegazioni,
confuso.
“Non
ora, Sirius.”
“Che
bel nome che
ha!”disse una voce alle loro spalle.
Di
nuovo quell’uomo, ma
stavolta non era solo.
Con
lui c’erano anche
due persone: una donna dall’aspetto gentile e dal sorriso
dolce ed un uomo
dagli occhi nocciola.
“Chi
siete?”chiese,
stupidamente.
“Credevo
che ci avessi
riconosciuto.”disse la donna, un po’ delusa.
“Voi…non
potete essere…”
“Con
aspetti diversi, ma
sì.”
“E’
impossibile.”
“Nulla
è impossibile.
Basta solo crederci.”disse l’uomo dagli occhi di
ghiaccio, ovvero lo spirito di
Sirius.
“Volevamo
solo vederti.
È per qualche minuto. Tutto qui.
Un
piccolo permesso
natalizio.”
“C….Come
state?”chiese
Harry.
“Ora
che sappiamo come
stai tu, benissimo. È meraviglioso vederti felice,
tesoro.”disse la donna,
spirito di Lily.
“Papà?
Perché
quella donna ti
ha chiamato tesoro?”chiese Sirius che tentava di capire
qualcosa.
“Ora
dobbiamo andare.
Abbi cura di te e della tua famiglia, Harry.”disse lo spirito
di James Potter.
“E’
stato bello potervi
rivedere. Anche se diversamente.”
Harry
sorrise.
“Siamo
sempre con te,
invisibili, ma presenti.”
E
sparirono
improvvisamente.
“PAPA’!”urlò
Sirius di
botto, stufo di non essere ascoltato.
“Dimmi,
amore mio!”
“Chi
erano?”
“Spiriti
di persone
speciali che ci ameranno sempre e saranno sempre con noi.”
Questo
è uno sclero
natalizio, perdonatemi se potete!!!
So
che è una storia
idiota, ma vi prego….almeno un commentino?
Lily
Black 90