Louis ed Harry, dopo quasi tre lunghi anni erano rimasti lì a nascondere il loro amore a tutti, alla gente, alle telecamere, per colpa dei pregiudizi, per colpa delle persone stupide.
Per colpa dei manager , che non accettavano due ragazzi omosessuali nella band, e avevano creato tutta questa messa in scena.

Non c'era alcun dubbio:
Louis amava Harry, come si ama l'odore del caffè caldo la mattina , come si ama un abbraccio sincero, un sorriso sofferto tra le lacrime, ed harry lo amava allo stesso modo.
Ma dovevano nascondersi, purtroppo.

Lacrime affogate nei falsi sorrisi che dovevano sopportare di fare ogni giorno, pianti soffocati dal singhiozzo che li assaliva nei momenti di tristezza, sapendo di non poter amarsi alla luce del sole, e i baci nascosti.
Tutto questo li stava uccidendo.


Un giorno però rimasero soli in casa, senza nessun'altro.
Era da tanto che non stavano un po' insieme, insieme sul serio, non fingendo.

Rimasero lì, su quel divano a guardare un film romantico mangiando pop corn.
Harry era sdraiato sul divano, con la testa accoccolata sulle gambe del più grande che giocherellava con i suoi ricci.

Continuarono a guardare il film, e ad un tratto harry sussurrò un lieve "perchè?"
Louis sorpreso rispose:
"cosa c'è, piccolo?"

"perchè non possiamo vivere il nostro amore come tutti gli altri, come i protagonisti di questo film? soltanto perchè io sono maschio e lo sei anche tu? e allora? non ce la faccio più, Louis.. tutto questo mi sta uccidendo, mi sento morire ogni giorno di più, vorrei poterti tenere per mano , sempre, vorrei potermene fregare dei paparazzi, e dei manager, ma siamo come in una gabbia.
Io voglio amarti Louis, voglio amarti come si deve, alla luce del sole."
Louis con le lacrime agli occhi rispose al riccio:
"Amore mio..so come ti senti, e lo sai.. ti amo più di ogni altra cosa. tutta questa farsa con Eleanor mi sta facendo impazzire, non è lei che voglio amare, non è lei che voglio al mio fianco per sempre, non è lei con cui voglio fare una famiglia, sei tu. il mio angelo. ma purtroppo siamo destinati a nasconderci, e dato che non possiamo amarci alla luce del sole - si girò voltando lo sguardo verso la finestra della camera- ci ameremo alla luce della luna."
disse, dando un leggero bacio sulle labbra di Harry che ancora stava accovacciato con la testa sulle sue gambe.


"Ti amo" disse il riccio "come non ho mai amato nessuno" continuò.

"Sorridi per me"
disse Louis ed Harry obbedì.

"Ti amo anche io, e lo farò per sempre, qualunque cosa succeda"
proseguì louis.
e si addormentarono lì, su quel divano dove erano stati tutto il pomeriggio a parlare del loro amore segreto.


Il giorno dopo si risvegliarono, ma purtroppo in stanze diverse:
i manager li avevano separati per l'ennesima volta.

Louis non ce la faceva più.
Sembrava forte, forse il più forte tra i due, ma non lo era, non lo era affatto.
era fragile, come il petalo di una rosa appena sbocciata.

Prese un foglio ed una penna e cominciò a scrivere.


Dopo qualche ora, si svegliò anche Harry, ma Louis non c'era, in nessuna parte della casa.

Andò in cucina e trovò un biglietto sul tavolo, cominciò a leggere:

"Hey Harry.
Credo che ieri sia stata la giornata più bella della mia vita, dopo quel giorno in cui ci incontrammo per la prima volta in quel bagno.
Spero di averti dato tutto l'amore di cui avevi bisogno, anche se eravamo nascosti da tutto e tutti.
Non volevo, non volevo abbandonarti. - le lacrime iniziarono a rigare il viso di Harry- avrei voluto formare una famiglia con te, in futuro, ma era impossibile.
Mi dispiace, non volevo.
Ricordati di me come il tuo piccolo orsetto dagli occhi azzurri che ti amava tanto, e sappi che ti amo e ti amerò ancora, per sempre.
So che ami quando ti chiamo così, quindi , per l'ultima ma non proprio ultima,
ciao haz.
Boo ti ama ancora.
Continua a sorridere per me."

Il foglio cadde dalle mani di Harry.

Contemporaneamente in quel momento Louis era dall'altra parte della città, dentro la stanza di un albergo.

Prese tutta la forza che aveva in corpo, e con gli occhi pieni di lacrime e il cuore pieno di dolore, disse a fior di voce quell'ultimo "ti amo , harry" e strinse quell'oggetto a se.

Harry lo cercò disperato, ma niente da fare.
Sapeva di averlo perso per sempre, e adesso quello davvero perso era lui.

Il telegiornalre annunciava:
"Il cantante Louis Tomlinson, componente più grande della band dei One Direction è stato ritrovato senza vita questa mattina in un lago di sangue nella stanza di un hotel in periferia."



Harry non riuscì a dormire quella notte, nè la successiva, nè quella dopo o quella dopo ancora.
Cominciò a bere, a drogarsi, a farsi del male, ma niente poteva colmare il vuoto che era nato con la scomparsa del suo Boo..

Harry lasciò la band e si trasferì dall'altro capo della città, vicino la periferia.
Non si era proprio trasferito, era un nomade, più che altro.

Con i pochi spiccioli che gli erano rimasti, prenotò una stanza in un albergo.
O forse è meglio dire quella stanza, di quell'albergo.

Erano passati due anni dalla morte di Louis, due anni proprio quel giorno.

Harry disse le sue ultime parole avvicinando quell'oggetto a se, come aveva fatto il maggiore precedentemente.

"Ti amo, Louis."


E si accasciò al suolo, quel suolo dove il suo amato si era addormentato per l'ultima volta.


- "Adesso i manager non potranno più separarci" -



*spazio autrice*
ok, premettendo che sono una fontana, pur avendola scritta io AAHAHAHA poi boh, non so da dove mi è uscita, parlavo di larry con la mia besty ihih xdd ( apparte gli scherzi HAHAHAHAH ciao amore <3 HAHAHA ) e mi è venuta così, poof(?).
è molto triste, lo so, ma spero che vi piaccia comunque . <3
leggete e recensite, grazie mille <3
(scusatemi per eventuali errori di scrittura, punteggiatura o grammatica)
baci,
-serena <3