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Autore: Flyinthebluesky    06/06/2013    1 recensioni
STORIA BLOCCATA
HO AVUTO QUALCHE PROBLEMA, QUINDI VOLEVO AVVISARVI CHE NON AGGIORNERÓ LA STORIA PER ORA. STO CONTINUANDO A SCRIVERLA MA HO DEI DUBBI SUL CONTENUTO. DECIDERÒ PRESTO SE ANDARE AVENTI O CANCELLARLA.
Francesca ha 14 anni ed è innamorata da due anni del suo amico Tommaso. Quando però lui si mette con una ragazza che non è lei, inizia a farsi delle domande. Aiutata dalla sua amica Gabrielle cercherà di destreggiarsi tra il suo amore di sempre e una scintilla speciale che sta nascendo tra lei e il suo nuovo compagno di banco
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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(3)

ARIA DI CAMBIAMENTO

Erano passate due settimane da quando avevo cambiato banco. Solo due settimane? A me pareva due secoli. Erano successe molte cose. La più importante era che il mio compagno di banco non era solo bello, ma anche molto simpatico. Dopo quel promettente primo giorno, piano piano avevamo iniziato ad apprezzare la nostra compagnia. Ormai le lezioni erano solo un pretesto per ridere, scherzare, scambiarci bigliettini e parlare di mille cose. Gabrielle invece non se la passava bene sotto questo aspetto, il suo compagno di banco era una vera piaga che non faceva altro che tirare palline di carta, dare fastidio e darsi un sacco di arie. Federico (Si, Federico. Non ci chiamavamo più per cognome da quando gli avevo confidato che detestavo il mio. Fosino è così banale!) era molto divertito e mi aveva confidato che non vedeva l'ora di liberarsi di quella piattola e che quasi non ci credeva quando il suo desiderio era stato esaudito. Insomma, dal punto di vista della scuola tutto bene. Tommaso e Sara erano invece sempre più uniti e questo non era poi così bene... Intendiamoci, non sarei mai stata così stronza da cercare di dividerli, ma sapere il ragazzo che mi piace libero dava sempre sollievo. 

Mattia cercava sempre di incitarmi a dimenticarlo ma non potevo neanche concepire l'idea. Ero in una situazione di stallo: da una parte capivo che con lui non avrei mai avuto una possibilità e dall'altra non potevo mollare tutto così... Bel problema. Gabrielle diceva che una sua cugina francese si trovava nella mia stessa situazione, ed era così da sette anni. Rabbrividivo all'idea di essere innamorata per sempre di qualcuno che non ricambiava, ma d'altronde ero innamorata e non avevo scampo. Povera me. 

Ora di storia. La prof, che ritenevo fra le più noiose che ci insegnassero, stava andando avanti a spiegare qualcosa riguardo alla Grecia. Sbuffai e guardai Gabrielle. Le sillabai "Che noia!" con le labbra. Lei per tutta risposta alzò gli occhi al cielo. Mi voltai verso Federico, che come al solito stava scarabocchiando. Gli piaceva disegnare, anche se non era molto bravo. La sua bravura si fermava alle caricature. "Carina la tua scimmia" dissi, più per iniziare una conversazione che per altro. Mi guardò, perplesso. "È un cesto di frutta" disse, e poi aggiunse "È davvero così terribile?" guardai meglio il disegno. In effetti quella che avevo scambiato per la faccia della scimmia aveva una vaga somiglianza con una mela. Ma molto vaga. "Ehm...". Fui fortunata perché in quel momento la prof di storia batté le mani e annunciò: "Bene ragazzi, ora voglio fare qualcosa di diverso: vi assegnerò una ricerca su una città greca e voi dovrete trovare caratteristiche, posizione, organizzazione politica e classi sociali e le dovrete esporre alla classe" "Ma professoressa" iniziò subito a lamentarsi il solito sfaticato seduto in fondo "Da soli è difficile! Non si potrebbe fare a gruppi?" "D'accordo, voi siete in 24, giusto? Allora faremo 12 coppie" a queste parole si scatenarono brusii e chiacchiericci per mettersi d'accordo e accaparrarsi il compagno migliore. "È inutile che parlate" esclamò la prof con un sorrisetto "Tanto le coppie le decido io. Ognuno con il proprio compagno di banco". Un mormorio di delusione si diffuse per tutta l'aula. Io non sapevo come prendere la notizia: non avevo mai frequentato Federico fuori da scuola e per fare questo progetto avremmo dovuto prepararci bene, vedendoci anche qualche volta nel pomeriggio. La prof assegnò le città: a noi toccò Sparta, a Gabrielle e il suo compagno Mileto. "Bene, credo che dovremmo metterci d'accordo su come procedere" mi disse Federico al cambio d'ora "Abbiamo due settimane, come procediamo?" "Allora, credo che occorra incontrarsi almeno quattro volte. Possiamo scegliere due giorni della settimana che vadano bene a tutte e due e incontrarci due volte la prima settimana e due volte la seconda. Lunedì e Giovedì io faccio nuoto, tu che impegni hai?" "Io mi alleno con la squadra di calcio Martedì e Giovedì" "Allora ok per Mercoledì e Venerdì?" "Bene, e dove ci vediamo?" "Boh, tu dove abiti?" "A Tagano" "Anche io, che quartiere?" "Sto al confine tra Santa Chiara e Basilica" "Che coincidenza! Io sto a Santa Chiara, vicino al parco. Ma perché non ti ho mai visto in zona?" "Le scuole le ho fatte all'istituto privato che c'è a Basilica, e in genere con i miei amici esco solo là" "Ah ok, potremmo vederci nella biblioteca che c'è vicino alla piazzetta del quartiere" "Si mi va bene, ma scambiamoci i numeri di telefono per definire bene i dettagli ok?". Ci passammo i rispettivi contatti.

 

Il primo incontro era fissato per Mercoledí alle tre nella piccola biblioteca del quartiere. Arrivai li alle tre meno cinque, non avevo fatto niente per essere bella ma mi sentivo stupenda. Era una bella giornata, quasi non si vedeva l'arrivo dell'inverno: l'aria era frizzante e freddina e il sole splendeva. Mi si stampò un enorme sorriso sulla faccia e ammirai le poche nuvole che si rincorrevano in cielo. "Bella giornata, eh?" sussultai. Non ero assolutamente preparata. No. Per niente. "Tommi, che bella sorpresa, ma cosa ci fai qua? Non dovevi andare a trovare la tua bella?" "Magari, mi ha dato buca! Usciamo insieme, su, andiamo al parco a farci un giro" "Veramente..." "Ciao Francesca!". Ecco. Arrivare cinque minuti prima no, eh? "Federico! Ti presento Tommaso, un amico. Tommaso, lui è Federico" "Piacere! Vi lascio soli. Francesca, preparati che stasera ti telefono e voglio sapere un po' di cose". Corrugai leggermente la fronte. Cose cosa? Cosa intendeva? Lasciai perdere, Tommaso a volte era strano. Entrammo nella biblioteca e ci accomodammo a un tavolo. Tirammo fuori i libri e li aprimmo per iniziare la nostra ricerca. "Allora, Sparta. Direi di iniziare dalle caratteristiche geografiche, no Francesca?" "Si, poi potremmo cercare di stendere una breve introduzione alla nostra ricerca".

Lavorammo un'oretta poi Federico si stiracchio e mi propose una pausa. Devo ammettere che lavorare in sua compagnia era piacevole, era preciso ma voleva sempre sentire il mio parere, avevamo prodotto un bel pezzettino di ricerca su Sparta. Alle macchinette cercammo di comprare lo stesso e unico pacchetto di Fonzies rimasto e alla fine ce lo dividemmo. Parlammo di noi, abitavamo così vicini eppure non ci eravamo mai visti, che cosa strana. Trovammo qualche cosa in comune: amavamo entrambi la serie How I Met Your Mother e non ce ne perdevamo una puntata, entrambi amavamo le albicocche... Si fece strada in me il pensiero che avevamo le basi per poter diventare ottimi amici anche fuori da scuola. Lavorammo ancora un'oretta e ci salutammo fuori dalla biblioteca. Avevo passato proprio un bel pomeriggio, questo pensavo. Arrivata a casa mi feci una doccia e presi in mano il mio cellulare per massaggiare un po' con Gabrielle. Sgranai gli occhi: Ben 6 chiamate perse da Tommaso! Cosa lo poteva spingere a cercarmi così urgentemente? Non feci quasi in tempo a formulare questo pensiero che il telefono squillò: era lui. Risposi. 

"Fra? Allora? Non sto più nella pelle, racconta!"

"Cosa?"

"Di oggi, quando sono tornato dopo essere stato da Sara eri in compagnia di quel ragazzo, potresti avere di più ma come inizio non è male. È il tuo ragazzo?"

Tutto quel suo entusiasmo era scoraggiante. Lui non mi avrebbe mai voluto.

"Sí, è il mio ragazzo."

Ferma, aspetta, replay, CHE CAZZO STAVO DICENDO?

"Da quanto state insieme?"

"Due settimane ma non sono ancora pronta a dirlo agli altri, quindi discrezione okay?"

Qualcuno fermi la mia boccaccia prima che combini altri guai.

"Sí ti capisco, devo raccontarti di oggi, Francesca sono così felice! Io e Sara abbiamo festeggiato i tre mesi! Tre mesi! Ti rendi conto? Io, Tommaso Riva, ho una ragazza con cui sto da tre mesi! Una ragazza fantastica a cui piaccio davvero”

Tommaso saliva sempre più in alto sulla sua nuvoletta d’amore e farneticava parole sconnesse su cosa avevano fatto quel pomeriggio. Forse la mia maledetta bocca lo aveva previsto e aveva attivato un meccanismo di autodifesa. Forse avevo inconsciamente cercato di scoprire se gli piacevo, invece niente, non aveva dimostrato neanche un po’ di dispiacere. 

“Tommaso, non ti sento più, credo sia per cadere la li...”

Buttai giù. Mi sentivo triste, e avevo voglia di piangere. Ma non avrei pianto, me lo promisi. Dovevo accettarlo in un modo o nell’altro. Sì, li mi venne l’illuminazione. Io, in un modo o nell’altro avrei accettato e superato questa cosa. Avrei potuto cercare di fare qualcosa di nuovo, un hobby. Mi sarei fatta aiutare dai miei due migliori amici, Mattia e Gabrielle. E Tommaso avrebbe creduto che ero fidanzata e avrebbe pensato che i miei cambiamenti fossero dovuti a lui. Bingo! Ce l’avrei fatta. Magari avrei addirittura trovato un vero fidanzato. Presi subito il telefono per annunciare la notizia a Gabrielle

 

Sì, sono tornata. Anche se non so bene che direzione prenderà la storia ho deciso di postare e andare avanti. Non so cosa dire: credo che questo capitolo rappresenterà una svolta decisiva per Francesca, ma sinceramente non ho ancora molte idee su cosa succederà precisamente dopo. Boh. Consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti, e se vi andasse di lasciare una recensione ne sarei molto felice!

  
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