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Autore: Loreparda    06/06/2013    21 recensioni
*TRATTO DAL TESTO*
Da quando anche Chris non le rivolgeva la parola, Gwyneth aveva smesso.
Aveva smesso di mangiare.
Aveva smesso di dormire.
Aveva smesso di ridere.
Ma, purtroppo, non aveva smesso di amarlo.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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TITOLO: FIX YOU.

Al mio "Chris".

When you try your best but you don’t succeed,
when you get what you want but not what you need,
when you feel so tired but you can’t sleep,
stuck in reverse.

Gwyneth si accasciò priva di forze sul letto, si coprì con la calda coperta ed affondò la testa nel cuscino.
Spalancando i grandi occhi nocciola, con la mano destra strinse a sé un tenero orso di peluche e con la mano sinistra premette il tasto play sull’Ipod nero.
La note di una canzone lenta si propagarono dalle cuffie alle orecchie; contemporaneamente sullo schermo apparve il titolo: “Fix You”.
Limpide lacrime scivolarono sul suo viso giovane e bagnarono l’unico indumento che indossava, una maglietta bianca più grande di alcune taglie sulla quale era stampato in caratteri colorati un nome: “Coldplay”.
Gwyneth accusava i sintomi della stanchezza, ma, nonostante due occhiaie nere marcassero i suoi lineamenti, non riusciva a dormire.
In apparenza, infatti, possedeva qualsiasi cosa desiderasse, ma non quella di cui aveva maggiormente bisogno.
Questa cosa era l’amore di Chris.

And the tears come streaming down your face
when you lose something you can’t replace,
when you love someone but it goes to waste,
could it be worse?

E, invece, l’amore di Gwyneth per lui era sprecato, accessorio, inutile.
LEI era inutile.
La ragazza uscì dalla sua stanza, percorse il corridoio in punta dei piedi e superò la porta d’ingresso.
A piedi nudi imboccò la strada, costituita da ciottoli, che collegava la sua abitazione alla scogliera vicina.
Quell’alta roccia sporgente, appiglio di terra rivolto al mare, aveva un significato speciale: lì le sua labbra avevano incontrato quelle di Chris per la prima volta.
A differenza della sera in cui aveva compreso il significato della parola felicità, il cielo non era colorato dai raggi quasi arancioni tipici del sole al tramonto, bensì era scuro, più dei suoi capelli ondulati sciolti sulle spalle.
Unica fonte di luce erano piccoli puntini luminosi in orbita attorno alla Terra.
Immagini di risate, abbracci e baci le invasero la mente e con esse anche il ricordo quanto perfetto tanto doloroso: lei e Chris sdraiati sull’altura a guardare le stelle, abbracciati, e a discutere del futuro.
Quella sera il ragazzo non le aveva detto di amarla, ma di proteggerla.
Era una bugia.

High up above or down below,
when you’re too in love to let it go,
but If you never try you’ll never know,
just what your worth.

Gwyneth si specchiò sulla superficie del mare ed essa riflettè l’immagine di una ragazza sedicenna, bassa, grassa e smunta.
Perché non poteva essere bella, intelligente e simpatica come le altre ragazze?
Perché tutti prima le promettevano di non lasciarla e poi lo facevano?
Ma, soprattutto, perché continuava a vivere?
Da quando anche Chris non le rivolgeva la parola, Gwyneth aveva smesso.
Aveva smesso di mangiare.
Aveva smesso di dormire.
Aveva smesso di ridere.
Ma, purtroppo, non aveva smesso di amarlo.

Lights will guide you home,
and ignite your bones,
and I will try to fix you.

Gwyneth si tolse la maglietta, quella regalatole dal ragazzo perchè entrambi adoravano la stessa band, e le cuffie, che continuavano a trasmettere a ripetizione la loro canzone preferita.
Avanzò verso il mare.
Un passo.
Due passi.
Un tonfo.
Chris non l’aveva protetta.

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@deloslightssei un tesoro.

   
 
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