Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: HisLovelyVoice    06/06/2013    3 recensioni
Molti bambini li guardavano scioccati, e spaventati chiedevano ai genitori perché si stessero rincorrendo. Sono innamorati, tesoro. Rispondevano con aria sognante le mamme, volendo anche loro una relazione del genere.
Sono innamorati. Quella era la pura e semplice verità.
Alcuni signori anziani li guardavano malinconici, ricordando la loro gioventù ormai passata, ma senza rimpianti.
Alcuni uomini li osservavano invidiosi dell’amore che li univa.
Un amore che andava oltre le apparenze.
Un amore che aveva scavato nel profondo, fino a toccare il centro del cuore.
Un amore che nessuno avrebbe mai potuto definire passeggero.
Perché si amavano da otto anni, ogni istante di più. Ogni giorno si sorprendevano avvicenda con una premura, una frase, un semplice gesto.
Erano definiti da tutti due anime gemelle.
Erano destinati a stare insieme.
Se fossero stati divisi, si sarebbero ritrovati, a qualsiasi costo.
Perché si amavano. Il loro amore era puro, come quello dei bambini.
Perché si erano accettati con tutti i pregi, ma anche con tutti i difetti e tutti i problemi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I need happiness'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1 Exams are over

 
Mi alzai in piedi e strinsi la mano ai professori.
- signorina Lenci, grazie mille. Saprà i risultati il più presto possibile. Comunque è andata molto bene. - mi informò il mio relatore. Sorrisi a tutti i professori, poi mi diressi verso i miei genitori e Giulia.
Uscimmo dalla stanza e lì iniziarono tutti a farmi i complimenti. Mentre li ringraziavo pensavo al fatto che finalmente mi ero tolta un peso. Poco dopo sentii qualcuno cingermi la vita da dietro. All’inizio mi spaventai, poi però mi rilassai, sentendo il suo profumo.
- scusami, sono arrivato in ritardo. - mi sussurrò all’orecchio Federico. Sorrisi. Mia madre, mio padre e Giulia intanto si allontanarono, lasciandoci soli.
- mmm…non so se posso perdonarti. - dissi fingendomi seria.
- sono sicuro che troverò il modo. - rispose con la voce roca, per poi iniziare a baciare il mio collo. Sentivo dei brividi lungo la schiena ogni volta che poggiava le sue labbra sulla mia pelle. Adoravo i suoi baci. E lui lo sapeva fin troppo bene.
- mi stai corrompendo. - costatai.
- può essere. - disse, senza staccarsi.
Poco dopo mi girai e misi le mie braccia sulle sue spalle. Fissai il mio sguardo nei suoi occhi azzurri come il cielo. Poi mi avvicinai a lui e lo baciai.
- perdonato. - mormorai sulle sue labbra, che si distesero immediatamente in un sorriso. Quando ci allontanammo, mi prese la mano e ci incamminammo verso il parcheggio.
- come è andata? - chiese curioso. - sono sicuro che sei stata bravissima. - gli sorrisi.
- il mio relatore ha detto che è andata bene, e gli altri professori sembravano soddisfatti. -
- mi dispiace di non essere venuto, mi avrebbe fatto veramente molto piacere esserci. - ammise rabbuiandosi. Mi bloccai di colpo, facendolo fermare. Poi posai una mia mano sul suo volto.
- tranquillo, lo sai che non è colpa tua. Oh, ma non ti ho chiesto nulla! Che stupida! - mi battei la mano sulla fronte, facendo ridere Federico. - come sta tua madre? -
Il volto di Federico si fece nuovamente serio. Scosse la testa.
- ci sta lasciando, piano piano. - i suoi occhi erano diventati lucidi. Lo abbracciai, e lui mi strinse forte a se per la vita, come per non volermi far andare via. - questa mattina il dottore ha detto che il suo cuore non funziona più bene. Si potrebbe provare con un trapianto, ma ormai è troppo avanti con l’età, rischia molto. - mormorò iniziando a piangere. Lo strinsi ancora più forte, per fargli capire che c’ero.
- tranquillo, andrà tutto bene. - lo rassicurai, anche se non credevo nemmeno io a quelle parole.
Ma sperare non costava nulla, giusto?
- grazie per esserci. - mormorò al mio orecchio prima di allontanarsi. - grazie perché non te ne vai. - gli sorrisi.
- non me ne andrei per nulla al mondo. - dissi. Si asciugò le lacrime, poi mi prese di nuovo la mano e uscimmo insieme dall’università. Tirai fuori dalla borsa il cellulare e lo accesi. Avevo un messaggio di Giulia.
 
Io e i tuoi siamo tornati a casa. C:
 
- bene… - mormorai.
- che è successo? - mi chiese Federico.
- nulla, solo che i miei e Giulia sono tornati a casa. -
- nessun problema, tanto ti accompagno io! - esclamò, cingendomi la vita.
- ma non devi tornare in ospedale? - chiesi preoccupata.
- adesso c’è Giacomo. A me, sinceramente, serve una pausa, sono stato lì tutta la notte sveglio! - lo guardai, e mi accorsi che aveva delle occhiaie mostruose sotto gli occhi.
- vuoi che guidi io? -
- magari… - mormorò. Gli sorrisi. Mi feci dare le chiavi e, dopo aver raggiunto la macchina, salimmo a bordo.
- andiamo da me? - domandai. Federico si passò una mano sul volto stanco, massaggiandosi le tempie.
- direi di si. Non vuoi festeggiare con i tuoi la fine degli esami? - scossi la testa.
- già glielo ho detto, non voglio fare nulla. -
- quindi andiamo comunque a casa tua. - costatò.
- non per forza. -  risposi. Federico corrugò la fronte, non capendo. - potremmo andare a fare un giro. Lo so che sei stanco, ma forse non pensare a nulla ti farà stare meglio. - proposi. Federico scrollò le spalle.
- possiamo andare ovunque, basta che ci sei tu. - disse, facendomi arrossire. Stavamo insieme da un po’ più di otto anni, ma non ero ancora abituata.
- okay. - riuscii a mormorare.
Misi in moto la macchina e partimmo. Decisi che saremmo andati in spiaggia.
Il vestito che avevo ogni tanto saliva un po’ troppo su, fino a metà coscia, mettendomi particolarmente in imbarazzo. Poi Federico continuava a fissarmi incessantemente, facendomi arrossire molto. Mi schiarii la voce.
- potresti smettere di fissarmi? - mormorai, le guance erano ormai molto imporporate. Lo vidi con la coda dell’occhio sorridere maliziosamente.
- perché? - chiese, come se non sapesse che mi stava mettendo molto in imbarazzo.
- preferirei che guardassi la strada. -
- ma non sono io quello che guida. - vidi un posto libero vicino al marciapiede e decisi di fermarmi. Lo guardai negli occhi.
- lo so, ma mi metti in imbarazzo. - ammisi, abbassando lo sguardo. Lui mise l’indice e il medio sotto il mio mento e mi fece alzare il volto.
- non ci posso fare nulla se sei bellissima. Anzi, che dico, tu sei molto più che bellissima. Sei meravigliosa, stupenda, dolce, solare, a volte rompi scatole, ma pur sempre fantastica. Sei sensibile, sempre pronta ad aiutare gli altri, e io ti amo così tanto che non riesco a smettere di guardarti. - arrossii ancora di più. Lui si avvicinò e mi baciò. Poi fece combaciare le nostre fronti.
- ti amo. - dissi sorridendo.
- ti amo anche io, non immagini nemmeno quanto. -
Ripresi a guidare, anche se Federico continuava a guardarmi. In poco tempo arrivammo sulla spiaggia.
Era piena di gente.
Ragazzi che giocavano a palla.
Bambini che facevano i castelli di sabbia con i papà.
Donne che prendevano il sole.
Gente di tutte le età che faceva il bagno.
E poi c’eravamo noi, due ventiquattrenni innamorati mano nella mano.
Ci togliemmo le scarpe e iniziammo a passeggiare lungo il bagnasciuga.
Era veramente rilassante e molto piacevole. Ma dopotutto, ogni cosa che facevo con Federico era piacevole perché c’era lui.
Improvvisamente si immobilizzò, facendomi fermare. Mi guardò negli occhi e mi sorrise maliziosamente. Capii al volo le sue intenzioni.
- oh, no no! -
- oh, si si! - disse avvicinandosi.
- non ci provare! - esclamai iniziando a correre.
- guarda che ti prendo! E non mi limiterò a buttarti in acqua! - urlò partendo all’inseguimento.
 

NARRATORE ESTERNO

Molti bambini li guardavano scioccati, e spaventati chiedevano ai genitori perché si stessero rincorrendo. Sono innamorati, tesoro. Rispondevano con aria sognante le mamme, volendo anche loro una relazione del genere.
Sono innamorati.Quella era la pura e semplice verità.
Alcuni signori anziani li guardavano malinconici, ricordando la loro gioventù ormai passata, ma senza rimpianti.
Alcuni uomini li osservavano invidiosi dell’amore che li univa.
Un amore che andava oltre le apparenze.
Un amore che aveva scavato nel profondo, fino a toccare il centro del cuore.
Un amore che nessuno avrebbe mai potuto definire passeggero.
Perché si amavano da otto anni, ogni istante di più. Ogni giorno si sorprendevano avvicenda con una premura, una frase, un semplice gesto.
Erano definiti da tutti due anime gemelle.
Erano destinati a stare insieme.
Se fossero stati divisi, si sarebbero ritrovati, a qualsiasi costo.
Perché si amavano. Il loro amore era puro, come quello dei bambini.
Perché si erano accettati con tutti i pregi, ma anche con tutti i difetti e tutti i problemi.
 

CAMILLA

Correvamo come due bambini.
Finalmente riuscivo a farlo liberamente, senza che mi facessi male.
Ma Federico era da sempre più veloce e poco dopo mi raggiunse. Mi prese per la vita, facendo aderire il suo petto con la mia schiena. Poggiò il mento sulla mia spalla. Avevamo entrambi il fiatone, e il suo respiro sulla mia pelle mi procurava dei brividi.
- non mi batterai mai. - sussurrò al mio orecchio facendomi sorridere. - lo sai che ti amo? -
- si, ma mi piace quando me lo dici. - ammisi girandomi. Federico posò le sue mani sui miei fianchi e mi avvicinò ancora di più.
- ti amo. - disse nuovamente. Mi misi in punta di piedi, per poi posare delicatamente le mie labbra sulle sue.
- ti amo anche io. - dissi, e subito dopo lo abbracciai. Lui però, essendo più furbo, mi sollevò dai fianchi. - no! Ti prego, fermati! - urlai ridendo, mentre la gente ci osservava divertita.
- neanche se mi paghi. - rispose ridendo. Iniziai a scalciare e a tirare pugni sulla sua schiena, ma non servì a nulla. Pochi istanti dopo sentii dell’acqua circondarmi. Riemersi dopo pochi istanti, mentre Federico rideva. Lui era immerso in acqua solo fino alla caviglia. Allora mi avvicinai a lui e lo tirai in acqua.
- non avresti dovuto farlo! - esclamò quando riemerse. Iniziammo a ridere come due bambini, schizzandoci a vicenda.
Poco dopo lui si avvicinò e mi tirò sottacqua. Lì mi prese per la vita e posò le sue labbra sulle mie. Tornammo in superficie solo quando ci mancò il fiato.
Ci guardammo negli occhi sorridendo.
Poi uscimmo dall’acqua mano nella mano e ci sedemmo sulla spiaggia uno affianco all’altro ad asciugarci. Poggiai la mia testa sulla sua spalla, ascoltando il rumore rilassante delle onde che si infrangevano sulla sabbia.
 

FEDERICO

- adoro passare le giornate al mare. - disse poco dopo.
- e io adoro passare le giornate con te. - risposi, facendola sorridere.
- trovo rilassante sedersi sulla sabbia e guardare il mare. - continuò.
- ed io trovo rilassante guardare te.- dissi, mentre lei  arrossiva.
- vorrei che questi momenti non finissero mai. - sospirò.
- Ed io vorrei non doverti lasciare mai. -
- amo stare qua. -
- e io amo te. - dissi, mentre le sue guance si imporporavano particolarmente. Ogni volta che succedeva diventava ancora più bella. Non riuscivo a smettere di ammirare la sua bellezza, così semplice e delicata, come quella di una bambina.
Ormai avevamo ventiquattro anni, e ne erano passati otto da quando stavamo insieme. Ma ogni volta che la vedevo mi meravigliavo della fortuna che mi era capitata incontrandola.
- a cosa pensi? - mi chiese poco dopo, riportandomi alla realtà.
- a te. - mormorai.
- a me? - chiese sorpresa.
- si, proprio a te. Tu sei sempre nei miei pensieri. Pensavo a quanto sono stato fortunato a conoscerti. - mi sorrise, facendomi sciogliere.
- sono io quella fortunata. - disse. Le diedi un bacio tra i capelli, per poi ricominciare a guardare il mare.
- mamma, guarda! Sono così carini! - mi girai, nel sentire la voce di una bambina piccola dire quelle parole.
Una bambina di al massimo sei anni con i capelli ricci neri e gli occhi verdi ci stava indicando alla madre, che provava a farle abbassare l’indice. Sorrisi intenerito da quella piccolina. Anche Camilla si girò e sorrise a sua volta.
Le feci cenno di avvicinarsi. La bambina non se lo fece ripetere due volte e trotterellò fino a noi.
- ciao! - mi salutò muovendo anche la mano.
- ciao. - dicemmo in coro io e Camilla. - come ti chiami? - chiesi dolcemente.
- Martina. - rispose sorridendo.
- ma che bel nome! - osservò Camilla.
- si, è veramente molto bello. Io mi chiamo Federico. -
- e io Camilla. - Martina ci sorrise ancora di più, mostrandoci alcuni buchi tra i suoi denti da latte. Incrociò le sue braccia dietro la schiena, dondolandosi leggermente.
- siete molto dolci. - ci disse infine. - siete sposati? - chiese spontaneamente.
- no. - rispose Camilla, un po’ rattristata.
- non ancora. - la corressi, mentre la stringevo ancora più a me. - ora è meglio se vai da mamma, ti sta chiamando. - dissi poco dopo, notando che la madre la stava chiamando a gran voce sbracciando.
- okay. Ciao ciao. - le sorridemmo, mentre si allontanava. Ci rigirammo e continuammo ad ammirare il mare in silenzio.
- mi dispiace, ma ora dobbiamo proprio andare. - dissi dopo un’oretta, una volta asciutti.
- okay. - rispose Camilla leggermente dispiaciuta.

 

CAMILLA

Dopo esserci rimessi le scarpe ci incamminammo verso la macchina. Questa volta guidò lui e mi accompagnò fino a casa.
- ci vediamo domani. - dissi prima di scendere.
- certo. - Federico si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia. - a domani bellissima. - gli sorrisi e scesi dalla macchina. Rimasi immobile a guardarlo andare via, fino a quando non svoltò la curva che mi impedì di vederlo.
Salii su casa sorridendo. Mia madre e mio padre non c’erano. Trovai solo un biglietto sul tavolo della cucina.
Siamo andati a fare la spesa, torniamo sta sera. Un bacio. Mamma e papà.
Andai in camera e mi allungai sul letto. Era stata una giornata faticosa, ma anche meravigliosa, perché con me c’era Federico.
Ripensai a Martina.
Siete sposati?Aveva chiesto. ‘magari…’ mi ritrovai a pensare per la prima volta.







HEI!!!
eccomi qua, finalmente con il primo capitolo! c:
ci ho messo un po', ma sono abbastanza soddisfatta
cosa ne pensate?
sarei felice di saperlo
ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le seguite e anche tra le preferite! 
grazie mille e alla prossima!
un bacio
Giulia xx

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: HisLovelyVoice