Autore: Leana
Titolo: The Brightest Flame
Words: ~ 1.000
Note: niente da dire, se non che l’ho dovuto scrivere di fretta per mancanza di tempo.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Leana <3
 
 
 
 
“Sembrava molto più bello dalle foto” tentò di discolparsi Blaine.
 
“Sei sicuro che il soffitto non ci cadrà sulla testa?” chiese Sebastian appoggiando a terra lo scatolone che aveva in mano.
 
“Forse con una passata di vernice…”
 
“… e un miracolo, potrebbe anche essere un appartamento guardabile” finì per lui Sebastian.
 
“Prima di firmare il contratto, avremmo dovuto chiedere al proprietario di vederlo” mormorò Blaine.
 
“Davvero?” domandò Sebastian con tono sarcastico.
 
“Ehi, non è colpa mia. Come potevo sapere che questo posto fosse-”
 
“E’ inutile discutere. Lo so che non è colpa tua, e comunque non possiamo farci niente. Suppongo che dovremo tenerci questa casa così com’è per un bel po’”
 
“Temo di sì” rispose Blaine sentendosi sempre più in colpa.
 
In fondo, era stato lui a trovare quella casa su internet, e a insistere per prenderla.
 
Gli era sembrata un offerta vantaggiosa: un appartamento a quel prezzo non l’avrebbe trovato da nessun’altra parte.
 
Adesso sapeva perché costasse così poco.
 
“Blaine, guardami”
 
Blaine alzò lo sguardo dai suoi piedi, e guardò Sebastian negli occhi.
 
“Non è colpa tua, staremo bene comunque. Sarà uno di quegli aneddoti divertenti che racconteremo ai nostri nipoti quando saremo vecchi” sdrammatizzò Sebastian.
 
Blaine sorrise, lieto che il suo fidanzato non fosse troppo arrabbiato.
 
“Adesso torniamo di sotto, e finiamo di portare dentro gli scatoloni, okay?”
 
“D’accordo”
 

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Nonostante non avessero poi molte cose oltre ai vestiti, quando Sebastian e Blaine finirono di portare gli scatoloni nella loro nuova casa, dovettero fare lo slalom tra essi per raggiungere la cucina.
 
“Ci meritiamo un bel caffè” affermò Sebastian.
 
“Se troviamo la caffettiera e il caffè in uno di questi scatoloni” rispose Blaine scettico.
 
“Uomo di malafede. Se non ci fossi io…”
 
Sebastian prese uno degli scatoloni più piccoli con scritto su un lato ‘cucina’. Con espressione soddisfatta lo aprì, e trovò subito quello che stava cercando.
 
Mostrò la caffettiera a Blaine come se fosse un trofeo, poi iniziò a riempirla senza far sparire il sorriso dal suo volto.
 
“Non sono bravo a ordinare le cose”
 
“Per questo ci sono io” rispose Sebastian chiudendo la caffettiera.
 
La appoggiò sul fornello più piccolo, ma dopo aver girato la manopola il fuoco non si accese.
 
“Blaine, c’è un problema” disse dopo il quarto tentativo. “Non funziona il fornello”
 
“E perché?”
 
“Cosa ne posso sapere?”
 
“Beh, anche volendo, ormai è tardi per chiamare l’azienda del gas. Temo che dovremo rinunciare al caffè” disse Blaine alzando le spalle.
 
“E anche alla cena” aggiunse Sebastian. “Almeno c’è la corrente elettrica?”
 
Blaine raggiunse l’interruttore vicino alla porta, e provò ad accedere la luce.
 
La lampadina a vista non si illuminò.
 
“Bene” disse Sebastian con finto entusiasmo. “Forse dovremo ritenerci fortunati ad avere l’acqua corrente”
 
“Dai, un modo per arrangiarci lo troveremo. Non essere pessimista”
 
“Peggio di così…” mormorò Sebastian.
 
“Visto che non possiamo cucinare, potremmo andare nel negozio in fondo alla strada e prendere qualcosa già pronto per la cena” propose Blaine dopo un attimo.
 
Sebastian annuì. Indossò la giacca, e aspettò che anche Blaine fosse pronto prima di uscire.
 

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Nonostante furono costretti a mangiare per terra del tonno direttamente dalla latta sopra a uno scatolone – giacché non erano riusciti a trovare i piatti, nonostante la perfetta organizzazione di Sebastian - quella cena fu una delle più romantiche dall’inizio della loro storia
 
A rendere l’atmosfera, ci pensava una candela sistemata dentro a un bicchiere tra di loro che rappresentava anche la loro unica fonte di luce.
 
“Anche questa sarà una cosa divertente da raccontare quando saremo vecchi” disse Sebastian iniziando a trovare comica la loro situazione.
 
“Non farci l’abitudine, però” rispose Blaine ridendo.
 
“Per quanto possa essere divertente fare qualcosa di diverso, non ci tengo a ripetere l’esperienza. Io ho bisogno del mio caffè”
 
“Vorrà dire che stanotte dormirai con il barattolo del caffè invece che con me”
 
“Te ne sarei grato. Noi due abbiamo bisogno di intimità, senza terzi incomodi a distrarci” disse Sebastian con un ghigno.
 
“E l’affitto lo paga il barattolo?”
 
“Se la metti così, suppongo che tu possa rimanere. Se ci stringiamo, forse c’è posto che per te”
 
“E se ti nascondessi il caffè? Io volevo averti tutto per me”
 
“Vorrà dire che prenderò la residenza allo Starbucks più vicino” rispose Sebastian facendogli una linguaccia.
 
“Non posso permetterlo” disse Blaine avvicinandosi a lui con tono tragico.
 
“Humm… non mi fido abbastanza di te per rimanere ancora a lungo in questa casa” disse Sebastian con tono provocatorio.
 
“Fai bene a non fidarti” rispose Blaine soffiando improvvisamente sulla candela, e facendo piombare la stanza nel buio più totale.