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Autore: Eternity_in_love    06/06/2013    2 recensioni
Un giorno, seduto a bere un caffè, Niall incontra una ragazza, Harriet, e così, colpito dal suo aspetto, la invita a fare una passeggiata. Piano piano i due inizieranno a frequentarsi, fino ad innamorarsi, ma qualcosa si romperà. Non un cuore, ma un anima.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A te, Ziall Shipper, che sicuramente starai per leggere.


Ero seduto ad uno dei tanti tavoli di Starbuks a fissare la porta con un cappuccino in mano e l’espressione rilassata. La tv era accesa su MTV music, e come di regola da ormai due anni, nella top 10 c’era una delle nostre canzoni. Questa volta era il turno di Kiss You. La  porta si aprì, facendo suonare la campanella che stava giusto sopra la porta di vetro. Era pieno agosto, faceva caldo e quando una ventata calda, in contrasto con la fresca aria del bar, penetrò il locale guardai la porta. Sbattei più volte le palpebre per capire se stessi sognando o se fosse davvero realtà. Una ragazza alta più o meno un metro e settanta, dai capelli rossi e gli occhi verdi entrò. Un paio di pantaloncini le coprivano una poca parte delle gambe magre e una maglia rosa le fasciava il petto non troppo prosperoso. Rise di gusto guardando l’amica che mi ricordò subito Louis, a primo impatto, per via dei pantaloncini rossi e la maglia a righe. Aveva una risata bellissima, rumorosa e calda, come un abbraccio.
-Guarda Harriet! disse la ragazza accanto a lei indicando la tv.
-Oddio! Che idioti!-disse la ragazza dai capelli rossi ridendo,che  sapevo si chiamasse Harriet.
Mi girai verso la tv e guardai, notando che trasmettevano ancora il nostro video, sorridendo.
Si sedettero  al tavolo dietro al mio, non vedendomi, dato che ero girato di spalle.
-Ma come fanno?-chiese l’amica.
-A fare cosa?-disse Harriet.
-Ad essere così stupidi!-disse ridendo
-Semplice…Allora, ho una mia teoria. Louis è un caso perso, per lui non ho una spiegazione logica-disse ridacchiando- per Zayn credo sia troppa lacca per capelli, per Harry troppi video porno, sai com’è, i neuroni si bruciano. Poi…Liam è abbastanza normale, ma a volte lo spacciatore di Zayn convince anche lui e quindi….Poi c’è Niall…Niall ha avuto un forte trauma cranico quando è caduto dalla sedia  da piccolo, mentre cercava disperatamente di biscotti.-disse seria
Sentì una fragorosa risata da parte dell’amica. In effetti, la spiegazione fece ridere anche me.
- Harriet hai diciannove anni, cosa diavolo hai in testa?.-
-Mhh….non so, ho donato dei neuroni ultimamente, quindi deduco nulla.-
-Hope, se incontrassimo i ragazzi….cosa faresti?-disse facendo una pausa- a parte saltare a dosso al povero Louis-
-Flirterei con Lou, sicuro-disse- poi sverrei.-disse Hope, a quanto pare-tu?-
-Oh…io..beh io arrossirei violentemente guardando Niall, mi perderei nel suo sguardo, poi gli andrei vicino chiedendogli di abbracciarlo, e poi, una volta tra le sue braccia scoppierei a piangere.-disse
Davvero avrebbe pianto? Per me? Perché una strana vibrazione mi entrò in petto?
Rimasi lì seduto ad ascoltare la conversazione di Harriet e Hope fin quando non decisero di alzarsi per andare a Hyde Park. Così appena nominato il parco, mi alzai, avrei preso la strada più lunga per poterla incontrare al parco e salutarla.
Una volta al parco mi guardai in torno, convinto di riuscire a rivederla finchè non sentii una voce.
-Tranquilla, Hope, ci rivediamo domani-disse
Mi girai per poterla guardare, in tutta la sua bellezza, camminare con il telefono in mano, da sola.
Decisi di rigirarmi, camminando nel verso opposto, poi accadde. Inciampò nei suoi stessi passi appena mi vide, così, esendo vicini riuscii a prenderla in tempo.
-Scusami tanto-disse balbettando
-Di nulla, sta più attenta quando cammini-dissi sorridendo.
-Mi..mi…mi sono distratta-disse arrossendo violentemente.
Alzò lo sguardo che fino ad ora era rimasto fisso sulle sue vans rosa. I nostri occhi si incontrarono per una manciata di secondi. Erano gli occhi più belli che avessi mai visto.
-Sono Niall-dissi
-Lo so, sono una directioner-disse sorridendo
-Davvero? Allora, ti va di fare una passeggiata?-chiesi
-Certo! Comunque sono Harriet.-disse sorridendomi- Una cosa…-disse
-Dimmi-dissi
-Posso abbracciarti?-chiese
-Certo che si!-dissi
Così la strinsi tra le braccia, forte, talmente tanto da poter sentire il suo cuore battere all’impazzata.
Passai tutta la giornata insieme a lei, parlammo tanto, ci conoscemmo meglio e man mano che il tempo passava scoprivo sempre più cose di lei. Capii quanto fosse rumorosa e piena la sua risata, quanto fossero profondi i suoi pensieri, e anche quanto stupide fossero le sue battute. Per tutta la giornata non feci altro che sorridere, quel sorriso ebete, come quello di Liam.
-Ti va di venire a cena?-chiesi
-Cosa?-chiese stranita
-Ti va di venire a cena? A casa mia?.-chiesi sorridendo
-Certo-disse
-Allora andiamo-
-Bene-
Parlammo per tutto il traggitto per arrivare a casa, parlammo di cose normali, di cui parla ogni ragazzo normale. Come la musica, gli animali, arrivammo anche a parlare di dugonghi in quei venti minuti. Mi disse di volerne uno da vestire come un confetto. Inutile dire le grandi risate che feci appena sentita quella frase. Scoprii anche che adorava il calcio e che giocava in una squadra femminile.Arrivammo a casa ancora ridendo e appena aprii la porta iniziò a repirare pesantemente. I ragazzi erano in mutande, nel salotto, datosi che quella sera, a quanto pare, faceva più caldo del dovuto. Mi misi a ridere. I ragazzi si presentarono, ma anche quella volta fu inutile, spiengò loro che era una directioner.
Da quel 13 agosto Harriet era costantemente a casa, o con me. Adoravo stare insieme a lei, mi faceva ridere, mi faceva sentire…normale. Un mese dopo le chiesi di metterci insieme, e con mia sorpresa non accettò subito. Due giorni dopo mi chiamò, spiegandomi che sapeva che sarebbe stato difficile, che io non ci sarei sempre stato e che avrebbe sofferto molto senza di me, ma…dopo mi disse che per amare ci vuole coraggio, il coraggio di rischiare. Rischiare di essere ferito, rotto, distrutto e rischiare di rimanere vuoti. Ma nonostante questo mi disse “ si, voglio essere la tua ragazza.” Quando lo disse, capii che quella volta lei avrebbe rischiato. Sarebbe rimasta.
Dopo due mesi che stavamo insieme mi resi davvero conto di amarla. Ci vuole così poco per innamorarsi di qualcuno come lei? Si, se è lei. Perché la verità è che mi innamorai di lei dopo un ora che parlavamo. Mi innamorai di lei al primo sguardo, accompagnato da un sorriso.
Successe quel 15 di gennaio. Eravamo a casa, davanti al camino, ognuno con il suo computer sulle gambe. Ad un tratto mi girai  verso di lei e la vidi in lacrime.
-Cosa è successo?-chiesi
-Nulla-disse asciugandosi una lacrima.
-Davvero?-
Si girò guardandomi.
-No..-
-Cos’hai Harriet?-
-Continuano a dirmi che sono brutta, che non merito di stare con te, che non sono nessuno. Mi dicono di morire, di lasciarti…non ne posso più.-
Mi uccideva vederla così, non potevo lasciare che stesse male. Così le dissi quella frase che le fece spezzare il cuore, e lo capii dal suo sguardo. Le dissi che avevo sbagliato a stare con lei, che doveva scordarsi di me e che sarebbe stato meglio se ci lasciavamo. In quel momento pensai che facendomi odiare, per lei sarebbe stato più facile dimenticarmi e andare avanti. In realtà la volevo con me più di qualsiasi cosa, la amavo davvero. Lei sarebbe stata meglio.Non l’avrebbero più presa in giro, demolita psicologicamente… ma dopo due settimane  mi resi conto che senza lei, io non vivevo più.
Ero seduto su quella poltrona da ore ormai, gli altri si preparavano con una certa irruenza, fretta diciamo. Harry e Louis si vestivano e Zayn si aggiustava il ciuffo pieno di lacca, quasi pronto per esibirsi a Dublino,  mentre Liam sembrava preso da Danielle che stava ridendo alle sue battute. Ed è proprio qui che pensai a lei. La mia unica ragione di essere, lei che se ne era andata per colpa mia. Erano passati già quattordici giorni, due settimane, quattordici  giorni di un mese, due settimane di un anno, comunque li chiamino, per me erano stati quattordici giorni di tortura, perché lei era arrabbiata con me. Me che ero stato troppo stupido da non accorgermi di ciò che le stava accadendo. Era iniziata con una semplice frase quella discussione. Quella che finì con un “non voglio più saperne di te”. Poi se ne andò, tornò a casa mentre io sono qui, seduto su una poltrona a fissare un cestino per la carta che mi sembra più interessante dei miei pensieri. Il suo viso sottile e i capelli rossi che le svolazzano su esso, gli occhi verdi, ma di un verde che  puo’ sembrarti il più bello della terra, il più verde che potresti mai vedere…e  quel sorriso che ti fa sorridere solamente guardandolo. Ci conoscevamo da così poco, appena sei mesi, eppure io mi sono innamorato, come mai prima dilei.. Lei che mi ha detto che sono perfetto, che sono unico e che mi ha fatto sentire importante…lei che mi ha fatto vivere quel qualcosa che per la seconda volta, dopo anni, provavo:l’amore.
Non mi accorsi di Liam che si era appena seduto accanto a me. Aveva una mano sulla mia spalla, lasciandomi riflettere ancora un po’ prima di parlarmi con tono severo..
-per quanto tempo vuoi rimanere così?-
-Finchè non tornerà-dissi
-perché non vai tu da lei?-
-perché la amo troppo e ho troppa paura che lei mi abbia detto addio per andare da lei-dissi guardandolo
-Se la ami vai da lei. Falle sapere il numero di volte che pensi a lei, cantale una canzone. Dedicale un film che la faccia ridere, mandale una lettera vuota, dille che può scriverci tutto quello che vuole sentirsi dire. Falle il solletico sulle guance, baciale i capelli, portala a fare un giro in un campo. Regalale un fiore. Regalale mille fiori, regalale un campo di fiori. Comprale un libro che nessuno ha mai letto. Prendile un cd che nessuno ha mai ascoltato. Fai qualsiasi cosa, ma non fartela sfuggire. L’amore non sta mai fermo troppo a lungo.-disse guardandomi
Eh già, Liam da consigli d’oro.
-glielo hai detto?-chiese Zayn vedendomi alzato
-si-disse Liam
-Quindi vi eravate messi d’accordo?-chiesi con un sorriso
-Senti amico, sei un raggio di sole e vederti come una nuvola grigia è deprimente-disse Louis
-Va da lei-disse Harry
-Ma il concerto?-dissi facendo capo con la testa alle urla che si estendevano in tutto lo stadio.
-le directioner capiranno-
-Grazie ragazzi!-dissi uscendo dalla porta bianca latte.
Uscì immediatamente e andai all’aeroporto di tutta fretta.
Dopo quasi un’ora di viaggio mi ritrovai a Londra. Corsi fino a casa sua a piedi, battendo la pioggia di quel gelido gennaio.
Bussai alla porta della villetta dove abitava e mi aprì lei, la coperta sulle spalle e il pigiama rosa monopezzo, le ciabatte con gli orsi enormi e la tipica espressione di chi sta male.
-Che cosa ci fai qui?-mi chiese
-Sono qui per dirti che ti amo. Si, Harriet, ti amo.Amo il tuo sorriso, i tuoi capelli, il tuo sguardo e il tuo carattere particolare. Amo tutto quello che gli altri hanno odiato. Amo quando ridi anche se le mie battute sono sceme e amo quando mi batti a fifa dieci a uno e non mi chiedi scusa.Amo il tuo pigiamone monopezzo rosa e le tue ciabatte ridicole, amo i calzini con le faccine e la coperta con le chiazze da mucca. Amo le lentiggini sul tuo volto e amo quando arrossisci. Amo quando sei impacciata cercando di essere sexy e amo quando inciampi così che io possa prenderti quando stai per toccare terra. Amo il fatto che quando sono con te non sono sulla terra perché quando sono con te mi sento una ragazzina alla prima cotta, mi sento un imbranato e ogni cosa che ho fatto in diciannove anni della mia vita paragonato a ciò che farei per te è niente. Ti amo dai capelli rossi alle unghie dei piedi e ti amerò per il resto della mia vita. Mi dispiace, perché…sono un idiota...e…Credevo che allontanandoti da me saresti stata meglio, ma io non voglio che tu vai via..io…-
-Niall sta zitto-mi disse lei con gli occhi lucidi- ti amo anche io-disse sorridendo
Mi tirò a se, prendendomi per la maglietta bagnata e mi baciò. Il caldo sapore delle sua labbra,e il suo profumo divennero parte di me. Chiuse la porta con un piede e iniziammo a baciarci più a fondo. I nostri vestiti volarono via e dopo poco facemmo l’amore davanti al caminetto acceso.
-Ti amo, Niall-disse sorridendomi
-Anche io piccola-dissi baciandole il naso.
L'amore, è restare, non andarsene. L'amore è sfiorarsi le labbra delicatamente e dolcemente, sorridere. Parlare di tutto. Spogliarsi di fronte a qualcuno dei propri sbagli e non averne paura. L'amore è quando ti fidi di una persona, e non importa ciò che dicono tutte le altre.Quando realmente ti interessa qualcuno, non guardi i difetti. Non cerchi risposte. Non vedi gli errori. Invece, combatti gli errori. Accetti i difetti e trascuri i pregi. La misura dell'amore è quando ami senza misura. Ci sono davvero poche possibilità di conoscere la persona che ami e che ti ama in cambio.
Così, una volta che l'hai trovata, non lasciarla mai andare. Potresti non avere mai più una possibilità. La possibilità di innamorarti davvero e di essere amato.
Con il tempo imparammo a stare insieme, e stiamo insieme ancora oggi, da un anno ormai.Lei non è una di quelle ragazze appiccicose, da cose sdolcinate, è quella ragazza che al primo nomignolo affettuoso probabilmente non ti guarderebbe in modo dolce ma ti riderebbe in faccia, è quella che arrossisce, un po’ timida, che quando non si sente voluta se ne va, e rimane in disparte, è quella a cui non manca il coraggio. Non è una ragazza da cotte, quelle che durano un mesetto, non è una ragazza che sta con qualcuno per noia, non è una ragazza da relazioni normali, è sempre quella che trova gli amori impossibili, quelli non ricambiati, è quella che in amore non è mai fortunata. Non è quella che si accontenta del primo che passa, è quella che quando ama lo fa con tutta se stessa, e anche se trova dieci motivi per odiarti ne troverà almeno uno per non farlo. Ecco cosa amo di lei. Trova sempre un motivo per amarti, per ridere, e ancora oggi…mi dice che vuole rischiare.
 

 
 
  
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