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Autore: Vale Write    06/06/2013    1 recensioni
Tutti noi abbiamo una storia da raccontare ed io ho deciso di raccontarvi la mia, anzi la nostra.
Mi chiamo Vale e sono una ragazza come tutte voi, ma mi sono sempre ritenuta un po' "diversa".
Non mi sono mai sentita accettata dalle persone, mi sentivo sempre messa da parte e forse era anche per il mio carattere timido e riservato.
Non mi sono mai piaciuta e questo mi portava automaticamente a pensare che non piacevo nemmeno agli altri, soprattutto ai ragazzi.
"Chi avrebbe mai voluto una ragazza insignificante e piena di difetti come me?" lo pensavo ogni giorno, ma nonostante ciò, un ragazzo entrò a far parte della mia vita e per me fu la fine.
La fine del male e del bene, la fine della tristezza e della felicità.
La fine di tutto.
"Era un caldo pomeriggio dell'8 giugno 2009, stavo navigando su una chat che andava di moda ai tempi, quando vidi una foto di un ragazzo. Era vestito tutto di bianco e mi ricordava i gelatai. Risi al pensiero e decisi di contattarlo. Non potevo sapere che, con un commento scritto quasi per gioco, avrei stravolto tutta la mia vita."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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28 AGOSTO 2009

Finalmente il giorno tanto atteso arrivò.
Io Elena e Giulia avevamo deciso di salire in tarda mattinata, almeno avremmo potuto fare un giro per la grande Milano Center.
Per me, non poteva che essere una cosa positiva, dato che avrei potuto passare del tempo con le mie amiche e ciò significava, sfogarmi con loro prima di vedere Stefano; oltre al fatto di torturarle tutto il tempo a causa della mia quantità abnorme di ansia.
Quella mattina mi svegliai alle sette in punto, nonostante il treno partisse alle dieci e mezza.
Avevo bisogno di tutto il tempo possibile per preparermi.
Dovevo pensare a come vestirmi, a come truccarmi, a che scarpe mettere e a che borsa prendere.
"Allora i jeans lunghi no, perchè fa troppo caldo, la gonna direi di no, quindi i pantaloncini corti con una maglietta credo possano andare bene.. uhm.. vediamo.. cosa potrebbe star bene con 'sti pantaloncini?" pensai svuotando il cassetto pieno di t-shirt e canotte.
"Oh ma che palle, non lo so!" sbuffai ed esausta, lanciai tutto sul letto.
Dopo svariati minuti sdraiata a convincermi che sarebbe stata un'uscita come un'altra, decisi di mettere su quello che Vale avrebbe messo abitualmente in una giornata estiva e così, trovai il look perfetto.
Pantaloncini neri, maglietta a spalline rossa bianca e nera, con un fiocco legato dietro alla schiena e le All Star basse, nere.
"Chissà.." mi guardai allo specchio e sorrisi.
Lo facevo poche volte, ma quella mattina ero felice.

**


Erano le dieci in punto quando arrivai in stazione.
Giulia ed Elena erano già davanti all'entrata ad aspettarmi.
"Ehi Vale! Quanto tempo, come stai?? Comunque mi devi racconatre tutto, mi devi dire cos'è quest'uscita e chi è questo ragazzo! Non so niente! Mi ha detto qualcosa la Ele, ma io voglio sapere di più! Dai, dai, dai, racconta!" mi disse Giulia piena di euforia.
"Ehi, calma! C'è tempo per parlarne, adesso andiamo a fare i biglietti, perchè mi pare che ci sia una fila allucinante!" feci una faccia spaventata e indicai la biglietteria.
"Oh cazzo, hai ragione!" Giulia prese la mano di Elena e si precipitò verso la coda, così le seguii a ruota.
Per fortuna una cara e gentile signora ci fece passare davanti e il treno non lo perdemmo proprio per miracolo.
Durante tutto il viaggio raccontai a Giulia delle mie "vacanze" estive, ma soprattutto le parlai di Stefano.
A ricordare ogni minimo particolare, sentii l'ansia scorrermi dalla testa ai piedi.
Oggi l'avrei visto per la prima volta e non volevo essere una delusione per lui.
Volevo che tutto andasse bene, volevo ricordare questa giornata, come una bella giornata, ma avevo paura.
Mi stavo facendo prendere dal panico. Di nuovo.
"Cazzo Vale, stai tranquilla! E' un essere umano!" mi ripeteva la vocina nella mia testa.

**


Quando arrivammo in Duomo erano già le undici e un quarto.
"Eccolo, quello è il Mc dove per le quindici dobbiamo vederci io e Stefano" lo indicai con un dito.
"Ah perfetto! Dopo possiamo fermarci a mangiare direttamente qui, se vi va.." disse guardando me ed Elena, e noi annuimmo. 

Nel frattempo. come già deciso, andammo a fare un giro per negozi e tra vestiti, magliette, scarpe e accessori il tempo passò velocemente.
Non comprai nulla per non passare la giornata con una borsettina in mano, ma Elena e Giulia, a differenza mia, non badarono a spese.
L'ora di pranzo arrivò in men che non si dica e dopo i vari acquisti, ci diregemmo verso il Mc.
"Oddio ho una fame da lupo!" disse Elena sorridendomi.
"Io no.." le risposi toccandomi i capelli agitata.
"Come no???" dissero quasi in coro le mie amiche.
"No.. non lo so.. Troppa ansia! Vi giuro, mi manca il fiato.." risposi, mentre con una mano cercai di farmi aria.
"Ok, mi devo calmare.." chiusi gli occhi, feci un respiro profonfo e mi sedetti all'unico tavolo libero che riuscii a vedere.
"Dio mio, Vale! Non incominciare per favore eh?" Elena mi guardò negli occhi e mi diede una pacca sulla fronte.
Risi.
"Magari un gelato lo mangio più volentieri.." le dissi, dandole delle monetine "me lo prenderesti tu per favore?" e le feci gli occhi dolci.

"Fai pure come vuoi, io ho una fame allucinante!" rispose Elena prendendomi le monete dalla mano.
"Io idem!" esclamò Giulia ed insieme andarono al bancone.
Mentre aspettavo che le mie amiche tornassero al tavolo, mille pensieri iniziarono a fluttuare nella mia testa.
"E se non si presenta?"
"Ma se poi non lo riconosco?"
"Se gli dovessi fare schifo?"
"Se mi abbandona in mezzo a Milano?"
"Cosa gli devo dire?"
"Di cosa dobbiamo parlare?"
"Perchè sono così in ansia?"
"Perchè sto tremando?"
Elena e Giulia tornarono con i vassoi pieni di cibo e mi passarono il misero McFlurry con gli Smarties.
Ne misi in bocca due bocconi e poi iniziai a giocarci.
Respiravo forte, tiravo dei sospiri allucinanti e mi sentivo tremare le gambe nonostante fossi seduta.
"No, non ce la faccio!" esclamai all'imporvviso allontanando il gelato.
Elena e Giulia mi guardarono con due facce stralunate.
"Che stai dicendo?" mi chiese Elena.
"Non ce la faccio più a mangiarlo.. lo vuoi tu?" e glielo porsi.
"Ma sei sicura? Non hai mangiato niente!" la mia amica mi guardò storto, ma capì che non stavo affatto scherzando.
"Sì, sono sicurissima! Non riesco a mangiare, ho lo stomaco bloccato dall'ansia.. Ti giuro mangialo o sbocco qua!" esclamai agitata.
"Oh la madonnaaaa! Ma stai calma daaai, dopo un'oretta che sei in giro con lui ti chiamiamo per sentire come va, ok?" Giulia cercò di calmarmi, ma non servì.
Il tempo passava sempre più velocemente e la mia agitazione aumentava insieme ad esso.
Quando uscimmo dal Mc, andammo a sederci fuori per aspettarlo.
Tra circa una mezzoretta sarebbe arrivato.
Nel frattempo Giulia ed Elena cercarono di non farmi pensare troppo, di distrarmi un pò, ma era tutto inutile.
Avevo il suo pensiero fisso in testa.
Quel pensiero bello, ma nello stesso tempo agosciante.
"Sta arrivando.. manca poco oramai.." mi agitai da sola.
Mi toccavo il ciuffo in continuazione, mi alzavo e camminavo avanti e indietro per poi sedermi e rialzarmi.
Non riuscivo a stare ferma.
"Mi devo tranquillizzare.." bisbigliai.
"Direi di sì.. Dai su, ma tranquilla! E stai un po' ferma, per carità!" esclamò Giulia.
"Farò la figuara della sfigata, me lo sento! Non spiaccicherò parola! Che cazzo devo dirgli scusa? Guarda che se non parla lui io non parlo, lo so! Che figure di merda.." quasi lo urlai guardando Giulia e poi alzai gli occhi al cielo.
"Se già parti con questa idea.." mi rispose 
"Dai, pensa solo al fatto che finalmente lo vedrai e che passerai una giornata diversa! Poi che vada come deve andare" Elena si alzò e mi abbracciò forte.
"Ci sto provando!" le sorrisi saltellando su me stessa.
"Ragazze?? La lancetta è sempre più vicina ad indicare le ore quindici eh.." Giulia ci guardò dal basso e scoppiò a ridere.
"Ma grazie Giuli, mi sei proprio di aiuto eh?" le sorrisi e le diedi un pizzicotto sulla guancia, gesto che odiava da sempre.
"Questa me la paghi!" si alzò di scatto e cercò di prendermi rincorrendomi per il vialetto in cui ci eravamo "imboscate" per aspettare Stefano.

Tra una risata e l'altra i minuti passarono velocemente e l'orologio del mio cellulare indiacava già le quindici in punto.
"Non è ancora arrivato.. Vuoi vedere che adesso non si presenta?" dissi portandomi una mano al petto per l'ansia.
"Spero per lui che si faccia vivo al più presto.." rispose Giulia con aria minacciosa.
"Ma no dai arriverà! Aspettiamo ancora un pò.. sarà in ritardo" Elena mi rassicurò.
"Mi aveva detto che appena sarebbe arrivato, mi avrebbe fatto uno squillo.." dissi con un tono triste guardando il display del cellulare.

15:20

Io: "Ma non arriva più? No, ma secondo me non viene! Sono un'illusa.."
E: "Ma stai calma! Arriverà!"
Io: "Lo spero.."
  
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