Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Il giardino dei misteri    07/06/2013    5 recensioni
Arianna è una ragazza di sedici anni che frequenta il Liceo Scientifico, insieme al fratello Federico, di due anni più grande. Lei e il fratello sono come due universi inconciliabili. Lei sfigata e secchiona, lui bello e con la nomea di "dongiovanni". In mezzo c'è Alex, l'amico di Federico, e Marco, un ragazzo nuovo, che, dopo un'iniziale ostilità, conquista il cuore della piccola Arianna. Lei sarà così divisa tra Alex e Marco. Mentre sarà indecisa su chi scegliere, vivrà nuove avventure che la porteranno a crescere e maturare.
Spero che vi piaccia ^.^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

X.

 

Non riuscivo a pensare ad altro. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Era un pensiero fisso, costante e non c’era nulla che potesse farmelo dimenticare. Il pensiero che qualcun’altra potesse toccare e abbracciare Alex,  non mi fece dormire la notte. Non riuscivo a darmi una spiegazione. Eppure lui cambiava sempre ragazze. Come mio fratello. Ma, stavolta era diverso. Non lo so perché, ma per la prima volta, vederlo tra le braccia di qualcun’altra mi fece stare male. Ero delusa, ma anche arrabbiata. Diceva di amarmi e poi? Poi, mi dimenticava così, troppo in fretta e il giorno dopo si faceva vedere con la prima sgualdrina di turno.  La maledissi tutto il tempo, e maledissi anche me.

E mentre pensavo a tutto ciò, mi trovavo a casa di  Marco.

<< Rossetti, Rossetti, mi vuoi ascoltare? Che hai oggi, sembri sulle nuvole!>>

<< Scusami, Marco. Pensieri.>>

 Poverino Marco! Era così gentile con me! Ma, quel pomeriggio ero troppo occupata per pensare alla sua gentilezza!

<< Allora che stavamo dicendo?>>

<< Stavamo parlando di Firenze, al tempo dei de Medici. Anzi, stavo parlando, perché tu non mi ascolti, oggi.>>

<< Scusami, sono troppo stanca. Smettiamo per oggi?>>

<< Stanca? Arianna Rossetti che si stanca? Mi suona nuova. Tu che sei sempre perfetta e impeccabile!>>

<< Sono pur sempre un essere umana!>>

<< No, tu sei un’aliena!>>

<< Ah, ah meno spirito, Rossi.>>

<< E dai, stavo scherzando!>>

<< Mah, come vuoi.>>

<< Oggi, non me la racconti giusta. Tu hai qualcosa Arianna Rossetti! Non rispondi alle mie provocazioni, dici di essere stanca, non ti arrabbi, non  urli … non sei più la stessa.>>

<< Se non mi lasci in pace, ci metto un secondo a tornare quella che ero, a tuo rischio e pericolo!>>

<< No, non ci credo proprio. Tu oggi hai qualcosa. E chi meglio di un amico può capirti?>> disse lui malizioso.

<< Perché, chi ha detto che sei mio amico?>>

<< Io.>>

<< Questa me la ero persa, Rossi. Fammi capire.>>

<< Che c’è da capire! Io e te siamo amici.>>

<< E da quando?>>

<< Da ora.>>

<< Capisco.>>

<< Dimmi cos’hai. >>

<< E chi ti dice che ne abbia voglia?>>

<< Il mio buon senso.>>

<< E se avessi un problema che non potrei raccontarti?>>

<< No, non credo. >>

<< Se fossi un buon amico, dovresti farmi passare la malinconia, non chiedermi che ho o perché!>>

<< Ok, allora facciamo merenda! Quella ti rianimerà sicuro!>>

Mi fece sorridere.

Poco dopo comparve con il suo solito vassoio, colmo di pizza, patatine frutta, nutella, biscotti.

<< Ecco qua! Serviti pure!>>

<< Certo che sei proprio un maiale! Pizza e nutella, dolce e salato, insieme?>>

<< Certo, si deve mangiare tutto … e poi i giovani hanno sempre lo stomaco più forte.>> << Lo diceva la mia mamma>> aggiunse malinconicamente.

<< Te la ricordi?>> dissi mentre prendevo dal vassoio dei biscotti alla nutella.

<< I ricordi sembrano che svaniscano ogni giorno e si facciano più lontani, ma me la ricordo. E soprattutto mi ricordo il suo sorriso. >>

<< E’ vero, anche per me è la stessa cosa. Era bella?>>

<< Si. In casa non mancava mai il sorriso, la felicità, la semplicità. Entrando si avvertiva sempre una sensazione di pace.>>

<< Mi sarebbe piaciuto conoscerla, allora.>>

<< Certo che ti sarebbe piaciuto, mia madre era una donna speciale.>>

<< So, cosa vuol dire …>>

<< E tuo padre?>>

<< Fa ancora molto male parlarne, ma lo ricordo come una persona sempre allegra, generosa, gentile e ho impressa nella mente l’immagine di lui  seduto sulla poltrona a fumare.>>

<< Mi dispiace molto, Ari.>>

Arrossi un po’. Era la prima volta che mi chiamava per nome!

<< Dispiace tanto anche a me. Ma, adesso va un po’ meglio>> dissi facendogli  un sorriso.

<< Sei sempre solo qui?>> gli chiesi.

<< Quasi sempre. Mio padre è sempre impegnato e quando torna la sera è stanco.>>

<< Devi sentirti molto solo, allora.>>

<< Ci sono gli amici. >>

<< Non è la stessa cosa.>>

<< Lo so, ma non ho un buon rapporto con mio padre.>>

<< Perché? >> << Sempre se vuoi dirmelo.>>

<< Da quando è morta mia madre, si dedica continuamente al lavoro e noi litighiamo spesso. Lui non mi capisce e mi impone le sue regole.>>

<< Anche venire qui è stata una sua “regola”?>>

<< Si>> disse abbassando il capo. << Io non volevo lasciare la mia città, non volevo venire qui, lasciare la mia casa. La casa dove sono cresciuto. Mi ricordava la mamma. Adesso che non sono in quella casa, invece, i ricordi mi sembrano tutti poco chiari, come se la ricordassi a malapena. >>

<< Non è la casa, Marco, a far affievolire i ricordi. E’ il tempo.>>

<< Che dici?>>

<< Io ho vissuto in quella casa da quando sono nata e ho continuato a viverci anche quando mio padre è morto, ma anche a me, spesso  succede di non ricordare qualcosa di lui. E’ normale, è del tutto normale.>>

<< Ma a te piace esserti dimenticata di lui?>>

<< No, ma io so che lui sarà nel mio cuore, sempre e per sempre. >>

Lui mi sorrise.

 

Eravamo seduti l’uno di fronte all’altra. I suoi occhi sui miei. I  miei sui suoi.

 Quel momento mi ricordava qualcosa. Fu come un flash nella mia mente. Mi ricordò quando Alex venne a casa mia.

 

Dio, quanto era  bello! Con i capelli sempre spettinati dal casco, le labbra rosee, gli occhi ambrati, il sorriso sempre sulle labbra. Adoravo il suo sorriso, il suo modo di parlare, il suo modo di scherzare, la sua simpatia. Adoravo tutto di lui. Lo adoravo.

 

Chiusi gli occhi e mi avvicinai di più a Marco.

Lo sentivo vicino, vicinissimo.

Sentii di nuovo quel profumo inebriante, il suo odore, il suo corpo più vicino.

Non capii più nulla. Ero confusa.

Sentii il suo volto farsi vicino.

Gli accarezzai i capelli.

Gli presi la faccia tra le mani. La accarezzai.

Ora sentivo le sue labbra vicine.

Sentivo che stavano sfiorando delicatamente le mie.

Poi si avvicinavano di più, sempre di più, ma  piano, delicatamente.

Finché ci fu un bacio.

Un bacio vero e proprio.

Un bacio di quelli che ti tolgono il fiato.

Un bacio passionale.

Non capivo più nulla.

Ero di nuovo confusa, come inebriata da quel bacio.

Mi lasciavo condurre.

Non mi sentivo più padrona del mio corpo.

Era come se non riuscissi a comandarlo.

E continuavo a baciare quelle dolci e morbide labbra.

Volevo allontanarmi, ma non ci riuscivo.

Non ci riuscivo.

E continuavo a baciare, baciare, baciare  …

 

Finché non suonò il telefono. Allora mi scossi. Ero di nuovo confusa, come se stessi perdendo il controllo di me. Ero agitata. Così agitata che mi tremavano le mani e a stento riuscì a rispondere al telefono.

<< P- pronto?>> dissi con le mani ancora tremanti.

<< Arianna, ma dove sei?>>

<< M- mamma? Sono a casa di Marco,  tra poco sarò lì.>>

<>

<< Ok.>>

Riagganciai.

<< D- devo andare>> dissi a Marco.

<< Aspetta, Arianna. Dove vai? Noi due …>>

Non gli diedi il tempo di finire la frase. Scappai via. Mi sentivo ancora  confusa e agitata. Non capivo più niente. E adesso ero ancora più confusa di prima.

 

ANGOLO AUTRICE

 

Ehi!!! Allora? Che ne pensate di questo decimo capitolo? Lo so che vi sto facendo perdere la testa. Marco o Alex? Alex o Marco? Non si capisce più niente. Arianna prima bacia Alex, poi lo molla, poi lo vede con un ‘altra e si ingelosisce, lo pensa costantemente. Ma, c’è Marco. Prima lo odia. Non lo può tollerare. Ma, poi deve studiarci insieme. Allora, lì nasce una bella amicizia. Ma, adesso, dulcis in fundo c’è il bacio tra Marco e Arianna.

Le cose si fanno interessanti! Lo so che vi sto facendo impazzire, ma dovete pazientare solo qualche capitoletto e poi scopriremo come andrà a finire ^^

Intanto ditemi che ne pensate. Grazie J

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Il giardino dei misteri