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Autore: Daydreamers_AlwaysA    07/06/2013    1 recensioni
Non è una storia chissà quanto particolare. E' semplicemente una storia di una ragazza di nome Alessia,che ha la sua migliore amica,Lucia, hanno una vita normale anche se hanno un età differente. Alessia è una ragazza un po introversa,non crede in tante cose,ma sa essere d'aiuto soprattutto alla sua migliore amica. Con il tempo,conoscerà un ragazzo che completamente cambierà la sua prospettiva,certo tra amicizia ci saranno alti e bassi ma pur sempre c'è un fine. Per sapere di più leggete la storia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Furry, Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Il giorno dopo Dario fu svegliato da un soffio di vento che aprì un po’ la sua finestra,si svegliò,scostò le tende e  vide la stanza di Alessia che aveva ancora le finestre chiuse,strano a quell’ora già si serviva la colazione e lei dormiva ancora,si fece una doccia,scese a fare colazione e ritornò in camera sua,sedendosi sul letto e guardando la sua stanza aspettando che si svegliasse

*Intanto in California*

-Ti togli,per favore!

-Dove devi andare di mattina così presto?

-Ti cambia la vita se te lo dico?

-No

-Ecco allora taci!

Lucia si guardò allo specchio,si sistemò i capelli,afferrò la borsa e uscì,il suo ragazzo era lì che l’aspettava in macchina,salì e chiuse la porta

-Ciao amore- sorrise e la baciò

-Hei- sorrise e si sistemò meglio sul sedile.

-Scusami per questi giorni ma ero davvero stanco e impegnato.

-Ma tranquillo,non fa niente.

Ormai lui già sapeva che il ‘’non fa niente’’ era una spiegazione che ci era rimasta male,ma questa volta non voleva fare storia troppo lunghe,sapeva che dopo quello che le avrebbe detto l’avrebbe vista sorridere,felice.

-Perché sorridi?

-Oh,niente

-Dai,mi incuriosisci così,dove mi stai portando?

-È  una sorpresa- si voltò verso di lei,sorriso e le mise una mano sulla gamba.

Aveva faticato molto per dire un discorso di due parole,lui voleva a tutti i costi darle quello che desiderava,ma purtroppo aveva poche occasioni,adesso era arrivato il vero momento,lui sentiva che qualcosa sarebbe cambiato,forse qualcosa che lei non aveva pianificato.Lucia era così,sognava,si illudeva,rimaneva delusa e ricominciava a sognare;si ,era giovane ma da sempre aveva sognato di sposarsi,di avere figli,di diventare mamma e passare il resto della sua vita con il suo amore. Arrivarono in spiaggia,scesero dall’auto e iniziarono a camminare.

-Ancora non capisci perché siamo qui eh?

-Ehm,a dire la verità no- lo guardò confusa

-Lo so..per te sarebbe una cosa assurda,affrettata,ci ho pensato mentre te eri in vacanza,ho capito che più di un giorno lontano da te io non riesco a resistere.

Lucia lo guardava,non sapeva che pensare,non si illudeva perché sapeva che per quanto gli piacesse non era poi tanto pronto per il matrimonio così restava in equilibrio con i pensieri.

-Volevo solo chiederti… vorresti venire con me a New York a convivere? Accetto anche un no,ma ci ho pensato molto,vorrei anche renderti felice- si fermò,la mise di fronte a lui guardandola negli occhi,sorridendo.

Lucia non credeva le avesse detto quello,non si era preparata psicologicamente,iniziò a sorridere,i suoi occhi diventarono lucidi.

-Oh dio,amore dici sul serio?

-Certo che dico sul serio

Lucia l’abbracciò forte e poi lo guardò negli occhi

-Ti direi subito di si,ma preferirei parlarne con i miei e ne parliamo insieme,d’accordo?

Come poteva resistere a quegli occhi color nocciola così dolci? Acconsentì,era felice,se tutto sarebbe andato bene sarebbero stati insieme tutti i giorni,tutto il giorno,quello che Lucia aveva sempre sognato

*Dopo quasi due ore a Manhattan*

Erano oramai le 11:30 Dario aveva fatto tutto per distrarsi,iniziò a preoccuparsi,forse veramente stava male,forse era uscita e neanche se n’era accorto,comunque stavano le cose,lui voleva vederla,scese,uscì di casa,attraversò la strada e busso.Carol lo vide e subito lo aprì;attraversò il vialetto ed entrò

-Ei,buongiorno

-Salve,non c’è nessuno?

-Sono tutti a lavoro!

-Alessia è andata con loro?

-Certo che no,è a letto,ha la febbre altissima

-Sta ancora dormendo?

-Bhe,questo non lo so,vai a controllare te-lo guardò sorridendo.

Dario Salì,andò nella sua stanza e la vide che dormiva ancora,aveva il viso rosso,stringeva forte il cuscino e tremava,iniziò a muoversi e aprì lentamente gli occhi.

-Buongiorno anche a te-lo guardò sorridendo cercando di alzare la testa dal cuscino

-Sei proprio un ghiro- rise-posso entrare?

-Certo,vieni- si mise a sedere sul letto

Dario si sedette di fronte  a lei e iniziò a guardarsi intorno,era davvero una stanza molto grande,tutto era in ordine,il letto era matrimoniale con le lenzuola rosa antico piene dei fiori piccolissimi,vicino c’era una finestra con il balcone,di fronte al letto c’era un guardaroba all’interno della parete con uno scrigno,più a sinistra una porta dove c’era il bagno e poi una scrivania molto grande piena di libri,forse tutti erano letti,ce ne era solo uno aperto con un segnalibro,probabilmente doveva finire di leggerlo,subito dopo ritornò a guardarla,le sorrideva in continuazione

-Scusami,è solo colpa mia se la situazione è peggiorata

-Non devi scusarti di niente,anche se è peggiorata la situazione ne è valsa la pena-sorrise

-Si però se stavi bene ti avrei portato in giro,sarebbe stato bello passare la giornata insieme a te!

-Oh,e dove mi avresti portato?

-Dove volevi te,al cinema,al ristorante,al parco,in spiaggia anche se ci vuole molto,tutto per vederti sorridere,perché non mi sembra che tu lo faccia spesso-la guardò dritta negli occhi.

Aveva centrato in pieno ,sembrava già si fosse accorto di tutto,Alessia si perdeva sempre in quegli occhi eppure si conoscevano a malapena da due giorni e sembrava esserci qualcosa di diverso,lui sembrava preoccuparsi,interessarsi,insomma sembrava ce per la prima volta avesse trovato qualcuno di diverso,qualcuno con cui stare e fregarsene del tempo che passava.

-Be,non c’è alternativa

-AH!!Chi lo dice questo?

-Be,io non riesco neanche a camminare!

-Tu sei intelligente ma non sei furba

-Perché che hai in mente

-Se non posso portarti al cinema,il cinema non può venire qui?

-Non ti sto seguendo-rise e lo guardò curiosa

-Stasera ti va di guardare un film insieme?

-Si,ma dove?

-Facciamo da me?

-Non posso,non vedi come sto?Vieni te qui,i miei tornano domani mattina,almeno siamo anche tranquilli e non devo sentirmi dire che alle nove devo andare a letto-sorrise

-Perfetto,facciamo alle sette?

-Perché non alle sei?

-se la padrona di casa ha deciso per le sei vada per le sei- sorrise e si alzò -Oh,mi raccomando,non muoverti dal letto,che devi guarire!

-Altrimenti?

-Altrimenti,chissà,te la vedrai con me.

Si avvicinò a lei,le diete un bacio sulla guancia,si guardarono negli occhi sorridendo e andò via.

La giornata passava lentamente,Alessia stette un altro po’ a letto,era davvero distrutta,le medicine non che le erano tanto d’aiuto,quando aveva la febbre le bastava che avesse la testa su qualcosa di morbido e crollava subito. Era felice,non le era mai capitato di passare del tempo con un ragazzo,Carol era felice nel vederla sorridere.

-Hai preso le medicine?

-Eh,non mi ricordo!

-Come non ti ricordi?

-Questo vuol dire che non le ho prese,scusa

-Dai,sbrigati che sarà qui a momenti!

Il campanello suonò,troppo tardi,Carol andò ad aprire,Dario entrò e con lui aveva delle pizze,parlarono un po’ e decisero di vedere “The Last Song”  di Nicholas Sparks,uno scrittore che alessia amava,aveva già letto il libro ma ancora non aveva visto il film.Si sedettero sul divano e iniziarono a guardarlo,ogni tanto Dario si voltava a guardarla,ad un certo punto non ce la fece più e la portò verso di se stringendola forte. Era quasi la fine,c’era la scena del funerale di Steve ,le lacrime iniziarono a scivolare sui visi di entrambi,anche se a lei già stavano scendendo da tempo sin da quando si ebbe la scena che i figli vennero a conoscenza del cancro del padre. Il film finì,rimasero da soli,Carol era salita al piano di sopra.

-Non mi hai mai parlato di te

-In che senso?

-Be,in due giorni hai voluto sapere tutto di me,perché non mi parli di te?

-Eh…non so da dove iniziare.

-Be,perché sei con i tuoi nonni e non con i tuoi?

Dario si passò una mano per il viso,si voltò a guardarla e gli si riempirono gli occhi di lacrime.A quel punto già aveva capito che chiederglielo era stata una cazzata!

-I miei…i miei..sono morti e-Fu interrotto dalle lacrime che oramai erano impossibili da fermare.

-Scusami non volevo,shh,vieni qui- gli mise le mani dietro alla nuca,portandolo a se senza essere ostacolata da resistenza,e lì si rese veramente conto che era davvero diverso,che dietro a quel sorriso da angelo si nascondeva qualcosa d profondo,buio,tanto triste. Si diede della stronza,cogliona,non aveva mai visto vedere un ragazzo piangere e nello stesso tempo da essere stretta così forte da capire la sua insicurezza;gli accarezzava i capelli,si accorse che in quel modo si calmava. Tra sussurri,abbracci e carezze si addormentarono uno vicino all’altro senza neanche accorgersene.

*Alcuni giorni dopo in California*

  
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