1.
Primo Capitolo
Correva l’anno 1500. Era una piovosa giornata di settembre. Da qualche mese vivevo alla corte di Luigi XII, che mi viziava con gioielli e ricchezze d’ogni tipo. Di giorno me ne stavo in casa a leggere libri della letteratura latina che mi erano sfuggiti nei secoli scorsi. Di notte uscivo senza scorta per andare nei bassi fondi della città per godermi le prelibatezze del sangue umano. Quello che preferivo tra tutti era il sangue di un uomo impuro. Si addolciva con le cattiverie e i peccati giungendo al mio palato come se fosse nettare. In quel giorno di settembre, come al solito, passai tutte le ore del dì rinchiusa nella villa, leggendo, aspettando che il sole facesse il suo corso, dando spazio alla luna. Appena sorse la falce di luna uscii. Me ne andai in un bordello, dove ricchi signori tradivano le loro mogli ignare di tutto. Nascondevo i miei capelli lucenti e la mia pelle di alabastro sotto un lungo mantello nero. I miei occhi rosso scarlatto erano ben visibili e rischiavo che la gente scoprisse la mia natura, così tenevo lo sguardo basso, sperando che nessuno se ne accorgesse. Entrai nella zona malfamata della città. Vicoli stretti e bui dove donne di facili costumi esibivano le loro doti nascoste per pochi denari. Mi nascosi nel buio ad aspettare la mia preda.
Mentre il vorticoso peccare delle donne con i loro clienti iniziava a diventare monotono, uno strano fruscio mi fece voltare verso la strada principale. Sentivo una presenza insolita. Qualcuno mi stava osservando. Puntai lo sguardo su una figura immobile al centro dell’oscurità. Vieni da me…sentii la sua voce nella mia mente. Smisi di respirare, attonita. La mia curiosità non mi permise di resistere. Mi avvicinai con passo sicuro a quella misteriosa figura. Appena fui abbastanza vicina lo vidi sorridere. Denti bianchi immacolati, con i canini pronunciati. Era un vampiro. La pelle bianca quanto la mia, i capelli nocciola, gli occhi rossi con alcuni riflessi verdi.
“Posso sapere il vostro nome?” chiesi mantenendo un tono sicuro e rispettoso.
“Lucius…”
mi prese la mano e con le sue labbra di ghiaccio
mi sfiorò il dorso, come era di uso fare all’epoca
per i gentiluomini. “Mademoiselle
Angelique… mi scuso
se vi ho recato disturbo…”
“Come
sapete il mio nome…” mormorai.
“So
molto altro su di voi… ” sorrise e mi
lasciò andare la mano.
“Sei
come me non è così?” abbandonai ogni
formalità. Volevo tanto sapere se era come
me, un mostro, un mostro dai poteri presso che infiniti, che non teme
nè la
morte né la vecchiaia. Fino a quel giorno non avevo mai
incontrato nessuno
della mia specie.
“Sì…”
mi
sorrise come per tranquillizzarmi “colui che ti ha creato mi
ha chiesto di
prendermi cura di te… gli uomini ci temono, ma potrebbero
comunque recarci
sofferenze… ti insegnerò cosa
c’è da sapere sulla nostra razza… non
dovrai più
vivere nella solitudine e nella incomprensione del genere
umano.”
La
sua
bellezza, la sua voce profonda e melodiosa mi cullarono in pensieri di
tranquillità e pace a cui non volevo rinunciare.
Così accettai. “Sarà un vero
piacere per me conoscere ogni segreto che si nasconde dietro a questo
magnifico
fardello.”
“Non
ne
dubito” Mi accostò a sé e mi
baciò.
506
anni
dopo
Erano
passati tanti anni dalla prima volta che avevo incontrato il mio
compagno di
avventure. Il peso dei secoli sembrava non manifestarsi sul mio corpo,
ma mi
rattristavo di giorno in giorno giacché sapevo che la mia
vita non sarebbe
finita mai, né in bene né in male. Volevo provare
nuove emozioni, così decisi
di esplorare il Nuovo Mondo da sola.
Avevo
sentito parlare di una cittadina a settentrione in cui viveva una
famiglia di
vampiri che aveva rinunciato al sangue umano, nutrendosi solamente di
quello
animale. Spinta dalla curiosità decisi di iniziare proprio
da là: da Forks.
Era
una
cittadina piovosa, circondata da fitte foreste di sempreverdi. La luna
era
nascosta tra le nuvole così la notte sembrava ancora
più buia e misteriosa. Non
sapendo dove andare iniziai a camminare senza meta. Poco dopo giunsi in
quello
che sembrava il centro della città. Qualche casa di vecchia
data, panchine qua
e là per riposarsi e vetrine di negozi chiusi. Mi andai a
sedere su una
panchina sospirando. Forse questa città
è troppo monotona e desolata per
divertirmi…
Presi
a
fumare una sigaretta, come facevo ogni volta che mi annoiavo e non
sentivo il
passare del tempo. Me la misi in bocca e la accesi con un fiammifero.
Sentivo
il fumo entrarmi nei polmoni senza recarmi alcun danno. Anche questo
era uno
degli aspetti positivi dell’immortalità. Qualunque
cosa facessi non mi
uccideva, né poteva provocarmi malattie che avrebbero
stroncato l’esistenza di
un comune essere mortale.
Sentii
dei passi a pochi metri da me. Un ragazzo con mille pensieri camminava
verso
una direzione a me ignota. Mi guardò per un momento e io
riconobbi in lui il
dono oscuro… o meglio… era anche lui un vampiro.
Ricambiò
il mio sguardo sorpreso. Deve essersi accorto che sono una
vampira anche io…
pensai. Non credevo di incontrarne uno appena giunta in
città.
Lui
mi
sorrise “Sei nuova allora?” chiese.
Annuii
sorridendo “Dono interessante il tuo…”
lo guardai “mi leggi nella mente… o
sbaglio?”
Scosse
la testa “Sento i tuoi pensieri… ” Forse
è meglio che non le do confidenza…
non mi sembra una vampira vegetariana…
“Infatti
non lo sono…” risi alla sua espressione di
sorpresa.
“Hai
il
mio stesso dono?” Non avevo mai incontrato nessuno
come me…
“Non
è
comune a tutti…” dissi sorridendo “posso
sapere il tuo nome?”
“Edward
Cullen” rimasi attonita. Non credevo di incontrare subito un
componente della
famiglia Cullen. “Cullen
hai
detto... ce ne sono altri con questo cognome se non sbaglio...e tutti
portate
avanti un pensiero che contrasta con la vostra natura. Erro?”
“Oh
bè… ognuno porta avanti i propri pensieri
e ideali… non mi piace uccidere gli umani per
vivere…” Non sembra avere
cattive intenzioni…pensò “e
il tuo di nome… qual è?”
“Angelique
Macbeth…”
Sorrise
“Macbeth?
Come l’opera di Shakespeare… posso dedurne
qualcosa?”
“Puoi
dedurne solo
che sono abbastanza vecchia da poterti parlare di lui... e anche che
sono
un'amante del Macbeth” sorrisi.
“Cosa
ti porta qui?”
“Mi
ero stancata dell'Europa... volevo cambiare
aria, così sono venuta qui... ho sentito dire che qui il
tempo è quasi sempre
nuvoloso, così si può uscire anche di giorno...
mi sono stancata di vivere solo
di notte, quando le strade sono deserte e la gente è
protetta dalle mura della
propria casa… e poi ero anche incuriosita da voi…
dalla famiglia Cullen, la
vostra scelta è nota in molti antri del
mondo…”
“Molti
altri sono
incuriositi dalla nostra scelta… diciamo che non credo sia
giusto spezzare vite
umane per alimentare un corpo senz’anima che dovrebbe essere
già morto da
decenni”
“Credi
davvero che
noi siamo senza anima? Sono cresciuta in un epoca dove la religione
Cristiana
era legge, ho sempre pensato che se non avessi un'anima non potrei
rimanere
ancorata a questa terra... e se un giorno dovessi andarmene sta certo
che
l'inferno mi aprirà le porte”
“Teoria
interessante
la tua…” si fece serio tutto d’un tratto
“Non vorrei che tu scombinassi la
quiete della mia città. E' proibito mordere gli umani...
è un patto che abbiamo
stipulato con i licantropi. Se non vuoi guai... mangia
altrove”
Questo è
un avviso... te lo
chiedo per favore.. non mangiare qui... non mi sei antipatica... non
voglio
doverti far arrivare all'inferno che ti accoglierebbe...
Mi stava
minacciando?
“Edward... credi davvero che saresti capace di uccidermi?"
risi “sono
potente... il mio dono non è solo leggere nel pensiero... io
posso entrare
nella mente di chi voglio e manipolarla a mio piacimento, non metterti
contro
di me” la mia voce era seria, doveva capire chi stava
’avvertendo’
“Posso
uccidere e far
credere che si tratti di un fatale incidente... come credi che me la
sia cavata
i tutti questi secoli?” ghignai “non sono una
novellina... so come funziona...
e se non vuoi che massacri anche i licantropi che si aggirano qua
intorno,
lasciami libera di mangiare chi voglio... non scendo a
compromessi...”
Mi alzai
in piedi per
fronteggiarlo e lui mi si avvicinò.
“Sei
sicura di non
voler ripensarci? Magari ti troveresti bene qua senza uccidere
nessuno...
finché rimani a Forks ti consiglio di cibarti di animali...
non ti dissetano
completamente ma qualcosa fanno... Quanto ai licantropi... se vuoi
ucciderli
fai pure... ma quando sono oltre la loro linea di confine”
“Credi
davvero che mi
ciberò di animali? Andiamo Edward... non dire sciocchezze...
sai quant'è dolce
il sangue umano quando è intriso di gioie e passioni? Quello
degli animali è
disgustoso... non credo che il mio corpo mi permetterebbe di
nutrirmene”
lo
osservai
attentamente “Non voglio distruggere la tua città,
per ora non ho ragione di
farlo... rimarrò qui finché ne avrò
voglia e sta certo che mi nutrirò di chi
voglio... saranno i più puri e i più maledetti
quelli che finiranno per essere
uccisi da me... se hai degli amici, spero per te non appartengano a
nessuna di
queste categorie”
Si
sedette sulla
panchina dove ero seduta prima, mi sorrise guardandomi.
“Ormai è inutile parlare di questo... ti basti
sapere che se toccherai le
persone a me care non ti perdonerò, fino ad allora... beh se
usufruirai troppo
degli abitanti di questa città, sappi che io e la mia
famiglia provvederemo” mi
fece un sorriso sghembo “Ma sono sicuro che tu non sia
così stolta da farti
notare troppo, dato che molte morti improvvise con l'arrivo di una
nuova
persona a Forks desterebbe troppi sospetti... correggimi se sbaglio
Angelique”
"Non
sbagli
Edward..." Non aggiunsi altro. Aveva capito molte cose di me e anche di
quello che intendevo fare, così non sentii la
necessità di dire altro. Dopo
tutto era un vampiro che suscitava in me molto interesse.
Appena
incrociai di
nuovo il suo sguardo vidi apparire il volto di una giovane donna umana.
“Sei
innamorato di una mortale?” chiesi sperando di non sembrare
troppo invadente.
Annuì.
“Da quando l’ho
conosciuta mi sembra di essere un po’ più
umano…”
“Non
credevo che i
vampiri potessero amare…” abbassai lo sguardo
“in tutti questi secoli non ho
mai provato questo sentimento, e non ho mai compreso gli umani che
sembravano
essere tanto legati dall’amore”
Mi
sorrise dolcemente
“Sono certo che prima o poi conoscerai anche tu questo
sentimento…”
Feci
spallucce “Ne
dubito… credo sia il prezzo da pagare per una vita tanto
lunga e priva di
qualunque pecca dei mortali…”
Sicuramente
vide in
me un filo di malinconia perché decise di cambiare discorso.
“Dove alloggerai
durante la tua rimanenza in città?” chiese
“Ancora
non lo so… mi
sento un pesce fuor d’acqua qui…” risi
“Non ho ancora visto un albergo dove
poter riposare…”
“Se
vuoi Angelique
puoi venire a stare nella mia casa, con la mia famiglia.”
Rimasi
molto sorpresa
dal suo invito. “Non so Edward se è una buona
idea… ti ringrazio, ma non credo
che al resto della tua famiglia farebbe piacere avere in casa una
vampira non
vegetariana…”
“Angelique…
averti in
casa mi risulterebbe più facile anche
controllarti… e poi sono sicuro che non
sei una vampira sanguinaria che uccide per
divertimento…”
Non
riuscii a non
sorridere divertita “Se la metti in questo modo, temo che
dovrò accettare…”
risi “cercherò di recare meno disturbo
possibile…”
“Nessun disturbo credimi…”
****
Fine primo capitolo.
Probabilmente alcuni di voi avranno riconosciuto la protagonista come
personaggio di un'altra fan fiction sempre su Twlight. E' un mio
personaggio che ho dato in prestito a hin XD quindi niente plagio o
roba varia XD
Ditemi che ne
pensate!