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Autore: winifred    24/12/2007    10 recensioni
Angelique Macbeth, fascinosa vampira di oltre oceano, giunge a Forks facendo un inaspettato incontro... cosa accadrà quando il suo destino si intreccerà a quello di Edward Cullen e la sua famiglia?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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1. Primo Capitolo

Correva l’anno 1500. Era una piovosa giornata di settembre. Da qualche mese vivevo alla corte di Luigi XII, che mi viziava con gioielli e ricchezze d’ogni tipo. Di giorno me ne stavo in casa a leggere libri della letteratura latina che mi erano sfuggiti nei secoli scorsi. Di notte uscivo senza scorta per andare nei bassi fondi della città per godermi le prelibatezze del sangue umano. Quello che preferivo tra tutti era il sangue di un uomo impuro. Si addolciva con le cattiverie e i peccati giungendo al mio palato come se fosse nettare. In quel giorno di settembre, come al solito, passai tutte le ore del dì rinchiusa nella villa, leggendo, aspettando che il sole facesse il suo corso, dando spazio alla luna. Appena sorse la falce di luna uscii. Me ne andai in un bordello, dove ricchi signori tradivano le loro mogli ignare di tutto. Nascondevo i miei capelli lucenti e la mia pelle di alabastro sotto un lungo mantello nero. I miei occhi rosso scarlatto erano ben visibili e rischiavo che la gente scoprisse la mia natura, così tenevo lo sguardo basso, sperando che nessuno se ne accorgesse. Entrai nella zona malfamata della città. Vicoli stretti e bui dove donne di facili costumi esibivano le loro doti nascoste per pochi denari. Mi nascosi nel buio ad aspettare la mia preda.

Mentre il vorticoso peccare delle donne con i loro clienti iniziava a diventare monotono, uno strano fruscio mi fece voltare verso la strada principale. Sentivo una presenza insolita. Qualcuno mi stava osservando. Puntai lo sguardo su una figura immobile al centro dell’oscurità. Vieni da me…sentii la sua voce nella mia mente. Smisi di respirare, attonita. La mia curiosità non mi permise di resistere. Mi avvicinai con passo sicuro a quella misteriosa figura. Appena fui abbastanza vicina lo vidi sorridere. Denti bianchi immacolati, con i canini pronunciati. Era un vampiro. La pelle bianca quanto la mia, i capelli nocciola, gli occhi rossi con alcuni riflessi verdi.

“Posso sapere il vostro nome?” chiesi mantenendo un tono sicuro e rispettoso.

“Lucius…” mi prese la mano e con le sue labbra di ghiaccio mi sfiorò il dorso, come era di uso fare all’epoca per i gentiluomini. “Mademoiselle Angelique… mi scuso se vi ho recato disturbo…”

“Come sapete il mio nome…” mormorai.

“So molto altro su di voi… ” sorrise e mi lasciò andare la mano.

“Sei come me non è così?” abbandonai ogni formalità. Volevo tanto sapere se era come me, un mostro, un mostro dai poteri presso che infiniti, che non teme nè la morte né la vecchiaia. Fino a quel giorno non avevo mai incontrato nessuno della mia specie.

“Sì…” mi sorrise come per tranquillizzarmi “colui che ti ha creato mi ha chiesto di prendermi cura di te… gli uomini ci temono, ma potrebbero comunque recarci sofferenze… ti insegnerò cosa c’è da sapere sulla nostra razza… non dovrai più vivere nella solitudine e nella incomprensione del genere umano.”

La sua bellezza, la sua voce profonda e melodiosa mi cullarono in pensieri di tranquillità e pace a cui non volevo rinunciare. Così accettai. “Sarà un vero piacere per me conoscere ogni segreto che si nasconde dietro a questo magnifico fardello.”

“Non ne dubito” Mi accostò a sé e mi baciò.





506 anni dopo

Erano passati tanti anni dalla prima volta che avevo incontrato il mio compagno di avventure. Il peso dei secoli sembrava non manifestarsi sul mio corpo, ma mi rattristavo di giorno in giorno giacché sapevo che la mia vita non sarebbe finita mai, né in bene né in male. Volevo provare nuove emozioni, così decisi di esplorare il Nuovo Mondo da sola.

Avevo sentito parlare di una cittadina a settentrione in cui viveva una famiglia di vampiri che aveva rinunciato al sangue umano, nutrendosi solamente di quello animale. Spinta dalla curiosità decisi di iniziare proprio da là: da Forks.

Era una cittadina piovosa, circondata da fitte foreste di sempreverdi. La luna era nascosta tra le nuvole così la notte sembrava ancora più buia e misteriosa. Non sapendo dove andare iniziai a camminare senza meta. Poco dopo giunsi in quello che sembrava il centro della città. Qualche casa di vecchia data, panchine qua e là per riposarsi e vetrine di negozi chiusi. Mi andai a sedere su una panchina sospirando. Forse questa città è troppo monotona e desolata per divertirmi…

Presi a fumare una sigaretta, come facevo ogni volta che mi annoiavo e non sentivo il passare del tempo. Me la misi in bocca e la accesi con un fiammifero. Sentivo il fumo entrarmi nei polmoni senza recarmi alcun danno. Anche questo era uno degli aspetti positivi dell’immortalità. Qualunque cosa facessi non mi uccideva, né poteva provocarmi malattie che avrebbero stroncato l’esistenza di un comune essere mortale.

Sentii dei passi a pochi metri da me. Un ragazzo con mille pensieri camminava verso una direzione a me ignota. Mi guardò per un momento e io riconobbi in lui il dono oscuro… o meglio… era anche lui un vampiro.

Ricambiò il mio sguardo sorpreso. Deve essersi accorto che sono una vampira anche io… pensai. Non credevo di incontrarne uno appena giunta in città.

Lui mi sorrise “Sei nuova allora?” chiese.

Annuii sorridendo “Dono interessante il tuo…” lo guardai “mi leggi nella mente… o sbaglio?”

Scosse la testa “Sento i tuoi pensieri… ” Forse è meglio che non le do confidenza… non mi sembra una vampira vegetariana…

“Infatti non lo sono…” risi alla sua espressione di sorpresa.

“Hai il mio stesso dono?” Non avevo mai incontrato nessuno come me…

“Non è comune a tutti…” dissi sorridendo “posso sapere il tuo nome?”

“Edward Cullen” rimasi attonita. Non credevo di incontrare subito un componente della famiglia Cullen. “Cullen hai detto... ce ne sono altri con questo cognome se non sbaglio...e tutti portate avanti un pensiero che contrasta con la vostra natura. Erro?”

 “Oh bè… ognuno porta avanti i propri pensieri e ideali… non mi piace uccidere gli umani per vivere…” Non sembra avere cattive intenzioni…pensò “e il tuo di nome… qual è?”

“Angelique Macbeth…”

Sorrise “Macbeth? Come l’opera di Shakespeare… posso dedurne qualcosa?”

“Puoi dedurne solo che sono abbastanza vecchia da poterti parlare di lui... e anche che sono un'amante del Macbeth” sorrisi.

“Cosa ti porta qui?”

Mi ero stancata dell'Europa... volevo cambiare aria, così sono venuta qui... ho sentito dire che qui il tempo è quasi sempre nuvoloso, così si può uscire anche di giorno... mi sono stancata di vivere solo di notte, quando le strade sono deserte e la gente è protetta dalle mura della propria casa… e poi ero anche incuriosita da voi… dalla famiglia Cullen, la vostra scelta è nota in molti antri del mondo…”

“Molti altri sono incuriositi dalla nostra scelta… diciamo che non credo sia giusto spezzare vite umane per alimentare un corpo senz’anima che dovrebbe essere già morto da decenni”

“Credi davvero che noi siamo senza anima? Sono cresciuta in un epoca dove la religione Cristiana era legge, ho sempre pensato che se non avessi un'anima non potrei rimanere ancorata a questa terra... e se un giorno dovessi andarmene sta certo che l'inferno mi aprirà le porte”

“Teoria interessante la tua…” si fece serio tutto d’un tratto “Non vorrei che tu scombinassi la quiete della mia città. E' proibito mordere gli umani... è un patto che abbiamo stipulato con i licantropi. Se non vuoi guai... mangia altrove”
Questo è un avviso... te lo chiedo per favore.. non mangiare qui... non mi sei antipatica... non voglio doverti far arrivare all'inferno che ti accoglierebbe...

Mi stava minacciando? “Edward... credi davvero che saresti capace di uccidermi?" risi “sono potente... il mio dono non è solo leggere nel pensiero... io posso entrare nella mente di chi voglio e manipolarla a mio piacimento, non metterti contro di me” la mia voce era seria, doveva capire chi stava ’avvertendo’

“Posso uccidere e far credere che si tratti di un fatale incidente... come credi che me la sia cavata i tutti questi secoli?” ghignai “non sono una novellina... so come funziona... e se non vuoi che massacri anche i licantropi che si aggirano qua intorno, lasciami libera di mangiare chi voglio... non scendo a compromessi...”

Mi alzai in piedi per fronteggiarlo e lui mi si avvicinò.

“Sei sicura di non voler ripensarci? Magari ti troveresti bene qua senza uccidere nessuno... finché rimani a Forks ti consiglio di cibarti di animali... non ti dissetano completamente ma qualcosa fanno... Quanto ai licantropi... se vuoi ucciderli fai pure... ma quando sono oltre la loro linea di confine”

“Credi davvero che mi ciberò di animali? Andiamo Edward... non dire sciocchezze... sai quant'è dolce il sangue umano quando è intriso di gioie e passioni? Quello degli animali è disgustoso... non credo che il mio corpo mi permetterebbe di nutrirmene”

lo osservai attentamente “Non voglio distruggere la tua città, per ora non ho ragione di farlo... rimarrò qui finché ne avrò voglia e sta certo che mi nutrirò di chi voglio... saranno i più puri e i più maledetti quelli che finiranno per essere uccisi da me... se hai degli amici, spero per te non appartengano a nessuna di queste categorie”

Si sedette sulla panchina dove ero seduta prima, mi sorrise guardandomi.
“Ormai è inutile parlare di questo... ti basti sapere che se toccherai le persone a me care non ti perdonerò, fino ad allora... beh se usufruirai troppo degli abitanti di questa città, sappi che io e la mia famiglia provvederemo” mi fece un sorriso sghembo “Ma sono sicuro che tu non sia così stolta da farti notare troppo, dato che molte morti improvvise con l'arrivo di una nuova persona a Forks desterebbe troppi sospetti... correggimi se sbaglio Angelique”

"Non sbagli Edward..." Non aggiunsi altro. Aveva capito molte cose di me e anche di quello che intendevo fare, così non sentii la necessità di dire altro. Dopo tutto era un vampiro che suscitava in me molto interesse.

Appena incrociai di nuovo il suo sguardo vidi apparire il volto di una giovane donna umana. “Sei innamorato di una mortale?” chiesi sperando di non sembrare troppo invadente.

Annuì. “Da quando l’ho conosciuta mi sembra di essere un po’ più umano…”

“Non credevo che i vampiri potessero amare…” abbassai lo sguardo “in tutti questi secoli non ho mai provato questo sentimento, e non ho mai compreso gli umani che sembravano essere tanto legati dall’amore”

Mi sorrise dolcemente “Sono certo che prima o poi conoscerai anche tu questo sentimento…”

Feci spallucce “Ne dubito… credo sia il prezzo da pagare per una vita tanto lunga e priva di qualunque pecca dei mortali…”

Sicuramente vide in me un filo di malinconia perché decise di cambiare discorso. “Dove alloggerai durante la tua rimanenza in città?” chiese

“Ancora non lo so… mi sento un pesce fuor d’acqua qui…” risi “Non ho ancora visto un albergo dove poter riposare…”

“Se vuoi Angelique puoi venire a stare nella mia casa, con la mia famiglia.”

Rimasi molto sorpresa dal suo invito. “Non so Edward se è una buona idea… ti ringrazio, ma non credo che al resto della tua famiglia farebbe piacere avere in casa una vampira non vegetariana…”

“Angelique… averti in casa mi risulterebbe più facile anche controllarti… e poi sono sicuro che non sei una vampira sanguinaria che uccide per divertimento…”

Non riuscii a non sorridere divertita “Se la metti in questo modo, temo che dovrò accettare…” risi “cercherò di recare meno disturbo possibile…”

“Nessun disturbo credimi…”



****

Fine primo capitolo. Probabilmente alcuni di voi avranno riconosciuto la protagonista come personaggio di un'altra fan fiction sempre su Twlight. E' un mio personaggio che ho dato in prestito a hin XD quindi niente plagio o roba varia XD
Ditemi che ne pensate!

  
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