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Autore: CUCCIOLA_83    24/12/2007    3 recensioni
[...]Improvvisamente sentì una voce lontana che lo chiamava, conosceva quell’inebriante Suono. Il dolce viso della ragazza che, contro ogni ragionevole sanità mentale, amava alla follia, lo stava chiamando, poi ecco la sua figura, sempre più nitida, farsi largo nella mente scacciando i brutti ricordi e i cattivi pensieri[...] Quanto può essere forte l'amore tra due persone destinate a stare insieme?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il mio secondo regalo di Natale per tutti voi che amate la bellissima coppia Remus/Tonks.

Questa FF è dedicata a tutti voi ma, in particolare, alle persone che sopportano me e e le mie ff, da tanto tempo.

Buona lettura!









Il giorno della vigilia di Natale, tutta Londra era immersa nella frenesia delle ultime ore prima della grande festa. Maghi e babbani correvano da un negozio all’altro alla ricerca dei regali dell’ultima ora.

C’era solo una persona che vagava senza meta per la città. Remus Lupin sembrava immune da quel vortice natalizio che in quei giorni aveva contagiato tutto il mondo, girava per la città come se non vedesse tutte le persone cariche di pacchi e pacchettini, borse e borsette.

Ormai da due giorni Molly Weasley lo tempestava di gufi per invitarlo a festeggiare con tutti loro il Natale, ma Remus non le aveva mai risposto, esasperato da quel continuo via vai di pennuti, aveva deciso di uscire dal suo piccolissimo appartamento, per starsene in pace.

Vagò per circa due ore, poi visto l’intensificarsi del freddo si diresse nuovamente verso il suo appartamento. Una volta entrato trovo una decina di gufi intenti a svolazzare per tutto il salotto, e a terra una pila di lettere. Rassegnato, Remus, prese piuma, pergamena e cominciò a scrivere una breve lettera a Molly dove le diceva di non sentirsi bene e che preferiva starsene a casa. Dopo aver rimandato uno dei dieci gufi dal mittente con la lettera, si distese sul divano con l’intenzione, o speranza, di risvegliarsi a feste concluse.

*****

Al quartier generale dell’Ordine della Fenice il lavoro era frenetico, Molly aveva messo tutti al lavoro, mentre lei era tornata alla Tana per recuperare alcuni suoi utensili da cucina. Mentre stava per uscire però, un gufo planò sul tavolo della cucina, Molly prese la lettera che il pennuto portava con sé e la lesse con calma, riconoscendo subito l’ordinata calligrafia:

Ciao Molly,

scusa se ti rispondo solo ora. Mi dispiace ma devo declinare il tuo invito, non mi sento molto bene, probabilmente sto prendendo l’influenza, quindi, preferisco stare a casa, ed evitare di prendere freddo.

Fai a tutti gli altri i miei più sentiti auguri.

Ciao

Remus J. Lupin


Molly non sembrò particolarmente sorpresa leggendo quelle poche righe, ormai conosceva bene Remus, quindi mise la lettera nella credenza e uscì di casa per dirigersi al quartier generale.

Arrivata a destinazione, trovò molte delle decorazioni dove aveva detto che dovevano stare, e fu molto soddisfatta di questo. Entrò nel salone e vide che l’albero era quasi terminato, sfortunatamente si accorse che Tonks era pericolosamente in bilico su di una sedia intenta ad incantare dei rami in modo che sembrassero ghiacciati,

«Per la barba di Merlino, ma cosa ci fai lì?» Chiese allarmata,

«Semplice, vista la mia poca abilita con certi incantesimi, ho preferito essere più vicino alla parta dell’albero da incantare», rispose la giovane Auror,

«Vieni subito giù, prima di cadere!» La rimproverò, Tonks obbedì e scese dalla sedia, fortunatamente senza incidenti.

Le due donne andarono in cucina per controllare che tutto fosse a posto per cominciare a preparare in cenone di Natale,

«Allora Molly, quanti saremo questa sera?» Chiese Tonks, rubando un pezzo di carota,

«Fammi pensare, più o meno dieci. Anzi, nove, Remus mi ha appena avvertita che non verrà. Dice che non si stente bene e preferisce restare a casa», rispose Molly, mentre trafficava con calderoni e fuochi vari.

«Ma come non viene? È Natale! Non può restarsene a casa da solo…» Esclamò la ragazza,

«Io ci ho provato, Tonks. L’ho tempestato di lettere, ma ha declinato il mio invito. Non posso mica trascinarlo fuori di casa se non vuole», rispose la donna, Tonks annuì, visibilmente triste.

*****

I sogni di Remus si rivelarono parecchio agitati, i visi degli amici che aveva perso si susseguivano nella sua mente. James, Lily, Sirius, si alternavano rimproverandolo, e dandogli la colpa di tutto quello che era successo. Remus urlava nel sonno, si divincolava, mentre gocce di sudore scendevano dalla sua fronte percorrendogli tutto in viso, come se fosse vittima di un incantesimo che gl’impediva di svegliarsi. Improvvisamente sentì una voce lontana che lo chiamava, conosceva quell’inebriante Suono. Il dolce viso della ragazza che, contro ogni ragionevole sanità mentale, amava alla follia, lo stava chiamando, poi ecco la sua figura, sempre più nitida, farsi largo nella mente scacciando i brutti ricordi e i cattivi pensieri,

«Remus, apri gli occhi, ti prego!» Le sentì dire. Remus provò ad aprirli e, finalmente, questa volta ci riuscì.

La prima cosa che vide, fu proprio quel viso a forma di cuore che amava tanto,

«Hey ti sei svegliato finalmente, ero preoccupata…» disse Tonks, passandogli una mano sulla fronte per scostargli i capelli dagli occhi,

«Non riuscivo a svegliarmi. Ma cosa ci fai qui? Pensavo fossi alla festa con gli altri», disse mettendosi seduto,

«Ci sono stata. Per circa mezz’ora. Ma poi mi sono detta, che festa è senza Remus? Così sono venuta a trascinarti fuori di qui, visto che evidentemente, non stai male», disse sedendosi vicino a lui,

«Sei stata molto carina, ma non preoccuparti sto bene anche qui», la rassicurò,

«No invece. Non stai bene, e se tu non vieni non ci torno nemmeno io»,

«Ma…» tentò di dire lui,

« “Ma” niente Remus. Possibile che non lo capisci? Senza di te, niente a senso. Nemmeno il Natale…» Disse Tonks senza guardarlo negli occhi, Remus la guardò stupito per quello che le aveva appena sentito dire,

«Tonks, io…» Balbettò, ma non riuscì a trovare le parole adatte per esprimere tutto quello che sentiva. Poi, improvvisamente, le fece voltare il visto verso di lui e la baciò.

In principio, fu un bacio dolce e delicato, ma poi, visto che lei stava ricambiando, si fece sempre più intenso. Quasi senza accorgersene la fece sdraiare sul divano, e cominciò a baciarle il collo, per poi scendere sempre di più verso il resto del corpo, cominciando a toglierle i vestiti, e ammirando il suo corpo.

In quello stesso momento una visione si fece largo nella sua mente, lui e Tonks insieme leggermente invecchiati, in una casa piccola ma accogliente, e tre bambini, due femmine e un maschio, che giocavano sul tappeto davanti a loro. Remus capì che quello che stava succedendo tra loro, era il destino a volerlo, alla faccia delle sue paure. Quello che vedeva non era soltanto un frutto della sua fantasia, era vero. Non sapeva come spiegarselo, eppure in qualche modo sentiva che quelle immagini erano un assaggio di quello che gli riservava il futuro.

«Mamma, papà sveglia! È Natale!!! Andiamo ad aprire i regali!» Sentì urlare,

«Hai detto qualcosa?» Chiese sconcertato, Tonks scosse la testa.

In quell’istante Remus si svegliò, anche a causa della piccola Alexis che saltellava sul letto,

«Finalmente!» Urlò la bimba, smettendo di saltellare, mentre il fratellino, stava in piedi, aggrappato al copriletto per non cadere a terra,

«Ma cosa…» biascicò Tonks, strofinandosi gli occhi,

«Buon Natale!!» continuò ad urlare Alexis, «andiamo ad aprire i regali, dai, dai!!» disse eccitata.

Remus sorrise, vedendola così felice, anche se un poco triste di non essere riuscito a finire quel bellissimo sogno, ma poi si rese conto che ormai quel sogno poteva farlo ogni volta che voleva, visto che aveva la donna che amava al suo fianco, oltre a due bellissimi bambini, che aspettavano solo loro per scendere in salotto ad aprire i tanti agognati regali,

«Egali!» disse Max, attirando al sua attenzione,

«Ma certo», disse prendendolo in braccio, «Andiamo tutti ad aprire i regali!» continuò scostando le coperte mettendosi in piedi, seguito a ruota da moglie e figlia.

Mentre i bambini giocavano con i nuovi regali appena scartati, Remus e Tonks, si ritrovarono seduti sul divano l’una tra le braccia dell’altro osservando i loro figli,

«sai, questa notte ho fatto un sogno strano», disse Remus,

«Cos’hai sognato?» chiese incuriosita,

«Molly aveva organizzato una festa a casa Black per la vigilia, Sirius era ancora disperso, e io non avevo voglia di festeggiare. Mentre dormivo, e sognavo i miei amici scomparsi che m’incolpavano di tutto, sei arrivata tu e mi hai salvato. Poi ho avuto una sorta di premonizione. Noi due e i nostri tre bambini» raccontò, sfiorandole la pancia visibilmente arrotondata,

«Certo che tu fai sempre sogni strani» rise,

«Già, ma poi è arrivata la parte interessante, peccato che Alexis mi abbia svegliato sul più bello…» la guardò con sguardo malizioso,

«Remus J. Lupin, comincia a preoccuparmi seriamente. Ora ti metti pure a sognare certe cose?» Chiese, fintamente scandalizzata,

«Cosa ci posso fare. Sei sempre nei miei pensieri, sia di giorno che di notte», disse baciandola,

«Ok, così va meglio. A dimenticavo, buon Natale signor Lupin»,

«buon Natale anche a te signora Lupin» per poi baciarla di nuovo.






Note: grazie a nonna Minerva per avermi lasciato usare il pezzo della visione.

Ps. Il pezzo della terza gravidanza lo dedico a te, sapendo quanto ci tieni ;;)

BUON NATALE!!!

   
 
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