AU: il nostro mondo
Tipo: 500 parole (FlashFic)
Coppia: Trafalgar Law x Eustass Kidd


“Vodafone, l’utente da voi desiderato non è al momento raggiungibile. Prego, riprovate più tardi”
Chiuse il telefono e riprovò.
“Vodafone, l’utente da voi desiderato non è al”
Riprovò ancora, digrignando i denti.
“Vodafone, l’utente da vo”
Buttò il telefono contro il muro in un impeto di rabbia, facendo saltare la batteria del povero marchingegno.
Appoggiò allora, non soddisfatto, il mento sulle ginocchia, fasciate da pantaloni militari, mordendosi un labbro tinto di nero.
Sembrava un animale messo alla porta.
E forse, in effetti, era davvero un animaletto da compagnia, per quello stupido dottorucolo del cavolo.
Che giocava a tira e molla, che lo stuzzicava, lo invitava a casa sua senza dargli le chiavi di casa, facendolo quindi aspettare fuori, davanti alla porta chiusa.
E quei suoi diavolo di impegni, che lo tenevano troppo impegnato tutto il giorno,persino per rispondere ad una cavolo di telefonata, facendolo sentire un emerito cretino.
Kidd poteva anche mandarlo a quel paese, come faceva spesso con tutti, alzarsi dal tappetino con la scritta “You are welcome” e andarsene da qualche parte, a farsi una birra o a scoparsi una ragazza.
Eppure era ancora lì, con il culo gelato per colpa del pavimento, ad aspettare.
Perché, sotto sotto, lo voleva vedere, voleva vedere i suoi occhi blu e il fatto che non fosse già lì, a farsi scopare dal rosso, lo irritava, lo faceva fumare di rabbia. Gli altri abitanti del condominio salivano o scendevano, osservandolo o irritati o preoccupati o increduli perché che ci fa un uomo adulto spaventoso lì, seduto ad aspettare? Per  la prima volta desiderava essere piccolo, o al massimo invisibile, per non farsi distruggere così.
Ma poteva rendersi ridicolo in questo modo, solo per vedere Law, il più grande bastardo esistente sul pianeta, che ,forse, lo faceva  apposta, voleva vederlo con il culo congelato !?!
Cominciò a battere lentamente la testa contro la porta, frustrato.
Non ce la faceva più, doveva smetterla, alzarsi ora ed andarsene.
Alzati. E. Vattene.
Lui è occupato, con i suoi maledettissimi impegni.
Alzati. E. Vattene.
Ma, invece, rimase lì, come una statua gelata, perché lo voleva davvero rivedere, cazzo.
Aveva la mente concentrata su Law e la sua pelle, le sue mani, il suo sorriso tra il sadico e il malizioso, quegli occhi taglienti che, quando lo guardavano, gli creavano piccoli brividi alla schiena.
Sì, lo doveva vedere. O non avrebbe senso esistere.
Passi su per le scale. Ormai Kidd aveva l’orecchio allenato e pensava fosse un altro condominiale che saliva.
Invece era lui, che lo guardava, con un sopracciglio alzato.
“Embhè ?”
“Credevo fossi già dentro.”
“Non ho le chiavi, genio.”
“Ma se te ne ho fatta una copia” sbuffò Law, leggermente irritato,mentre apriva la porta “Sei tu che ti fai problemi, all’idea di venire a stare da me. Renderebbe tutto più facile, Eustass-ya.”
“Già” rise Kidd, entrando “Per trovarmi in cucina mentre ti preparo un bel panino col prosciutto !”
Lo sguardo gelido che gli rivolse Law lo divertì ancora di più.
E lo fece sentire bene.


Ispirata da Max Gazè e scritta in cinque minuti buoni *_*
Non so, ma ce lo vedo troppo Kidd che smatta aspettando Law (lui si che è un uomo che lavora u_U)
E la cosa del pane ormai è stata sventolata migliaglia di volte, volevo usarla anch'io ^^