Titolo: Diversa...
Autore: sweet_hyra_97 (su Efp; Saruccia97_LTD sul forum)
Squadra: Metal
Canzone scelta: Amaranth (Nightwish)
Fandom: One piece
Personaggi: Roronoa Zoro, Tashigi
Introduzione: Quando incrocia il tuo sguardo sorride, senza un motivo: e ti si illumina, lo sguardo, forse perché era da tanto che non vedevi un sorriso così genuino e sincero.
E continui a guardarla, i capelli blu notte poco sopra le spalle, quando all’improvviso la vedi inciampare.
Agisci d’istinto e ti fiondi sull’asfalto, facendo in modo che cada sulle tue braccia anzichè con la faccia al suolo.
Rating: Verde
Generi: Introspettivo, Generale
Avvertimenti: Au
Note (opzionali): Volevo scrivere di questi due come coppia, ma non ci sono riuscita. L’ho solo accennato, credo, perché non si conoscono.
Spero non sia venuta una totale schifezza: nonostante io odi la narrazione al presente, mi è venuto più facile utilizzare questo; inoltre non ho usato quasi mai la seconda persona, quindi credo renda davvero male, non essendo io un’esperta. Perché sono solita usare la terza persona...
Spero che comunque sia decente.
Buona lettura ^_^
[Note del 07/06/2013: Finalmente sono usciti i risultati del contest ^_^ Questa storia si è classificata quarta, ma sono ancora poco convinta... Non penso sia chissà cosa.
Inoltre, rileggendola a distanza di qualche mese, la trovo più banale di quanto non la trovavo prima...
Vi lascio alla lettura, vah ♥]

***

You believe but what you see
You receive but what you give

Caress the one, the Never-Fading
Rain in your heart - the tears of snow-white sorrow
Caress the one, the hiding amaranth
In a land of the daybreak

[Non credi a niente a parte quel che vedi
Non ricevi niente a parte quel che dai

Accarezza quello che non svanisce mai
Pioggia nel tuo cuore – le lacrime del dolore di Biancaneve
Accarezza quella con l’amaranto nascosto
In una terra dove sorge il sole]

Amaranth – Nightwish

Mentre cammini maledici chiunque ti guardi in malo modo: lo fanno solo perché pensano che tu sia diverso, ti ripeti, ma si sbagliano. Si sbagliano quando credono di sapere tutto sulla tua vita, su come l’hai passata.
E odi tutti quelli che vogliono mettersi contro di te perché si credono migliori.
Le persone ti si allontanano quando ti vedono passar per la strada, per motivi a te ignoti; in fondo non vuoi nemmeno sapere quei motivi del cavolo. Perché sono tutte stronzate quelle che girano, sono parole inutili buttate al vento così da gente altrettanto inutile.
Ma cammini a testa alta, guardando tutti negli occhi, anche se nessuno di loro fa lo stesso; ti stupisci quando lo fa una ragazza che, nonostante non l'abbia mai vista prima, ti sembra troppo familiare.
Quando incrocia il tuo sguardo sorride, senza un motivo: e ti si illumina, lo sguardo, forse perché era da tanto che non vedevi un sorriso così genuino e sincero.
E continui a guardarla, i capelli blu notte poco sopra le spalle, quando all’improvviso la vedi inciampare.
Agisci d’istinto e ti fiondi sull’asfalto, facendo in modo che cada sulle tue braccia anzichè con la faccia al suolo.
Lei si alza velocemente, il volto rosso come non mai; è imbarazzata e le si legge sul viso, forse per la brutta figura che ha fatto.
Le porgi la mano, in segno di saluto e di buona educazione; subito dopo lei ti porge la sua.
«Io sono Zoro! Tu come ti chiami?» le dici, adesso curioso di conoscerla.
«T-Tashigi...» è ancora rossa in viso. «Grazie per avermi aiutata, Zoro!» sussurra dopo, la voce tremolante.
Ti fa quasi tenerezza, sembra dolce davvero; nei suoi gesti, nel modo di parlare. Anche se, pensi, è un po’ sbadata.
Ma come si fa a cadere in quel modo?, ti chiedi adesso, perché poco prima che accadesse camminavate normalmente, ognuno per la propria strada. Poi rimuovi quel pensiero dalla tua testa quando senti un brivido attraversare la tua schiena.
È curiosa quella ragazza, diversa dagli altri; non credi né hai mai creduto alle sole impressioni che la gente ti dà, ma quella ti sembra talmente diversa che ti fa venir voglia di conoscerla.
Ti scruta con occhi attenti, anche se si nota che è ancora imbarazzata, e sembra voglia dire qualcosa. Ma tace, e lo stesso fai tu.
Sono secondi interminabili, questi, immersi nel silenzio più assoluto.
Continuate a guardarvi, sembra una sfida: chi riesce a reggere lo sguardo dell’altro vince. Ma nessuno dei due cede, siete determinati entrambi.
Poi lei si guarda intorno, come se avesse dimenticato qualcosa di veramente importante, e si sistema gli occhiali.
Forse il mondo non è tutto uguale, pensi guardandola. Perché ti sembra così maledettamente diversa dagli altri non lo sai, ma hai solo una voglia matta di continuare a mantenere quel contatto visivo che lei ha interrotto bruscamente.
Di sentire di nuovo quella sensazione di smarrimento che ti ha dato il solo guardarla. Quel brivido che ti ha attraversato la schiena.
Di avere per te quella ragazza, perché senti che potrebbe darti molto, che potrebbe diventare la tua metà perfetta, anche se tu non credi all’amore.
Ma il tuo flusso di pensieri si ferma non appena lei inizia a parlare.
«Scusami... Mi piacerebbe restare a parlare con te, e perché no, anche conoscerti ma... Ho dimenticato di una cosa importante!» dopo aver detto questo, ridacchia nervosamente.
Sbadata è un termine che la descrive in toto, pensi.
«Ok...» riesci a dire solamente, poi la vedi correre.
Sei sicuro che la rincontrerai, sicurissimo, e sorridi.
Il sorriso di un istante, che svanisce immediatamente, ma è pur sempre un sorriso.
E ricominci a camminare.