La preda stava scappando. Doveva inseguirlo prima che fosse riuscito a salvarsi!
Saltò sulla ringhiera delle scale e poi si lanciò in strada. La gente si spostava e urlava, quando lo vedeva arrivare di corsa, ma lui, anche a costo di farsi strada a spintoni, doveva raggiungere la sua preda! Quello fuggiva, nonostante sapesse che sarebbe morto. Passò in mezzo a un gruppo di guardie suoi complici: sarebbero morti anche loro!
Con un salto evitò la lancia che gli aveva puntato contro uno di loro, estrasse il suo pugnale a doppio taglio dall’impugnatura d’argento , e con una giravolta colpì il nemico, tagliandolo dal viso alla gamba sinistra. Poi atterrò, si fece in avanti, per evitare la spada di un soldato e gli diede un calcio alla gamba, per farlo inciampare. Quello gli cadde di sopra e lui lo infilzò al cuore col pugnale, poi lo spinse via, si rialzò, rinfoderò il pugnale ed estrasse la spada, anch’essa a doppio taglio con l’impugnatura in argento, che ricordava il muso di un lupo. C’erano ancora tre guardie, e non poteva lasciare che la sua preda gli sfuggisse! Scattò in avanti verso un soldato armato di mazza, che tentò di colpirlo da sotto al fianco, ma senza successo. Lui approfittò dell’avversario scoperto, e da piegato si alzò con la spada levata e squarciò il torace del nemico. Poi si girò e infilzò la fronte dell’altro soldato. L’ultimo soldato impugnava un coltello largo e affilato. Tentò di ferirlo, ma lui si riparò col corpo del soldato appena ucciso. Il coltello rimase incastrato nella schiena del soldato morto, e lui tagliò la gola all’ultimo nemico.
La sua preda cercava di raggiungere la porta di Roma, ma lui scattò verso di lui. In poco gli fu dietro e scattò con il polso. Dalla manica si venne a formare una lama celata composta da due parti che, dapprima unite, si staccarono per allargarsi, e andarono a riunirsi formando la lama. Saltò sulla preda e la uccise piantandogli la lama nel collo!
Missione compiuta! Pensò. Ora doveva solo sbarazzarsi del corpo, e dopo sarebbe potuto tornare a casa. Prima però sarebbe dovuto andare a fare rapporto a Castel Sant’Angelo.
Lui era un Templare addestrato come un Assassino. Non toglieva mai il suo cappuccio azzurro/grigio. Un ragazzo che era cresciuto coi lupi. L‘unico che sapeva come creare una lama celata tra i Templari.
Lui era Il Lupo.