Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Barbycam    24/12/2007    4 recensioni
[...] << Tu cosci la leggenda di Denise? >> lui mi guarda sbigottito. Beh, lo credo. Una che ti sta per pestare ti chiede se conosci una leggenda? Non è normale. Beh, ma io sono normale?
<< È solo una leggenda. Denise non esiste, è solo uno spauracchio per spaventare i bambini. Come l’uomo nero. >> mi risponde, come se mi stesse prendendo in giro. Bene bello. Non credi che io sia reale?? Cavoli tuoi. Ti renderò la vita impossibile, perché io non dimentico mai le offese. Soprattutto di un musicista pompato al massimo come te. [...]
Denise, la leggenda americana del demone volante. Denise, fredda ragazza dagli occhi che cambiano colore. Denise, semplice diciottenne con i suoi problemi. Troverà l'amore che non agogna per niente? E se incontrasse il gruppo che fa impazzire sua sorella?
E' un esperimento, ho provato a mettere un mio personaggio ed aggiungere i Tokio. Spero che vi piaccia!
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi avvio a passo spedito dal capo

Mi avvio a passo spedito dal capo. Sono puntuale, come sempre del resto. Salgo le scale e spalanco la porta, facendo un mega sorriso. Uno di quelli che faccio sempre io, per abbindolare la gente. Non so quanti ammiratori ho a scuola, a forza di fare sti sorrisi sghembi, sono piena di ragazzi dietro che mi chiedono se posso uscire con loro. Ma il mio Mich no. Lui è sempre impassibile. Come me. A volte mi chiedo se non siamo fratelli.

<< Fatto. >> dico al capo, poi esco e scendo al piano terra. La mia intenzione è di fare almeno la lezione di travestimento… lo so, è una materia stupida, che tocca solo a noi demoni. Perché… “Nessun umano deve accorgersi che siete demoni, altrimenti la copertura salta e voi sarete ricercati come” aspetta, che forse me lo ricordo come… ah sì! “un leone con le ali e con la coda di drago”… bah, io l’ ho sempre detto che la mia professoressa non è capace a fare dei paragoni decenti. Sbuffo. Sto per entrare in classe.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Evidentemente, la campanella non è d’accordo con me e non vuole farmi rientrare. Eh va beh, capita! Mi appoggio alla colonna davanti alla classe e aspetto che arrivi Meredith. Chiudo gli occhi. Mi piace sentire il battito del cuore della gente che mi sta attorno. È come… rilassante, ecco.  Sento che arriva qualcuno. Ma non è un qualcuno qualsiasi. È lui.

<< Mich, devo parlarti. >> dico, spalancando gli occhi. Lui si ferma davanti a me e mi guarda. Annuisce. Tanto mia sorella arriva dalla terza torre, ho tutto il tempo di parlare con lui in santa pace.

<< Illuminami. >>

<< È successa una cosa strana oggi. Il preside mi ha detto che qualcuno dall’altra parte sembra avermi riconosciuta. Poi, mi ha detto che mi dovrai fare da balia perché io non potrò più avere incarichi. Ma sono andata dal capo e mi sono fatta dare un lavoro. E sai chi ho incontrato? – scuote la testa confuso. Sento il suo cuore che batte, batte forte. Ma è così strano… cioè, sembra che io gli piaccia! Lui è il mio migliore amico, non un potenziale ragazzo, come direbbe mia sorella. Lei invece sì che vuole che ci mettiamo insieme. Bah. – Comunque, stavo dicendo, ah sì! Sai chi ho incontrato? Quei quattro… cosi che piacciono a Meri! >> mi guarda stralunato. Ha sempre pensato che il cantante fosse una femmina. E fin qui, tutto bene. Solo che poi, un giorno, spinto da non so quale illuminazione divina, l’ ha detto a mia sorella… e… beh, lei si è leggermente arrabbiata. Ecco, l’ ha ricorso per tutta la casa, e casa mia è come un Hotel per quante stanze ha, con un martello, e quando ha finito la sua corsa, lo ha preso a martellate in testa. Sì, esattamente, un martello di ferro. Beh, a noi e come se ci dessero uno scappellotto. Abbiamo la pellaccia dura.

<< Stai scherzando! >> esclama saltando come una molla. No, io non scherzo mai su ‘ste cose. Soprattutto se un pomposo musicista del cavolo mi manca di rispetto e insinua che io non esisto. E che cavolo, sarò una leggenda, sarò quello che vuoi, ma cavoli! Esisto eccome! E lo sanno le mie vittime che esisto! Ahhhh, ma si può sapere perché mi sto facendo tutti questi problemi per una persona che probabilmente non incontrerò mai più nel corso della mia vita di demone?? Perché mi fa questo??

<< Tutto vero. Quanto lo odio quell’ idiota del cappero! >> sbotto, tirando un pugno al muro. Un calcinaccio cade a terra. Lo guardo. Ahhhhh, se si staccasse la testa di quel Tom dei miei stivali! BOOM, un altro pugno al muro e questa volta si crepa. Crepa, crepa, crepa idiota! Lo sto prendendo a pugni, sotto lo sguardo intontito del mio Mich. Senti, non è colpa mia, devo tranquillizzarmi in qualche modo. Altrimenti prendo a pugni te.

<< Oh… la piccola Denise è arrabbiata! >> perfetto. Ohhh, fantastico! Veramente bellissimo. Ci mancava solo questa cretina di Deborah!! Prendo più velocemente a pugni il muro davanti a me, con gli occhi chiusi. Poi mi giro verso di lei, con gli occhi chiusi in due fessure.

<< Lasciami in pace. >> sibilo. Amo sibilare. L’ ho già detto vero? Beh, non importa. Io amo farlo. È così… divertente! Sibilare spaventa. Spaventa gli umani, si terrorizzano appena pronuncio il mio nome. Perché è sempre così. Mi chiedono come mi chiamo, poi io rispondo che mi chiamo Denise e loro sbiancano. Poi, li uccido. Ma è logico. Io sono un demone. Vorrei tanto prenderlo a schiaffi, a pugni e a calci, e poi piantare i denti nel suo collo e mordere forte, come faccio di solito! Maledizione. Devo solo sperare in qualcuno che li odi e che odi lui in particolare. Eppure…

<< Che succede, paura Drago? >> come mai tutta questa confidenza con me?? Chi sei?? Vattene, non ti voglio uccidere oggi. Perché lei lo sa che non si scherza col fuoco se il fuoco sono io. Sospiro. Mi giro di nuovo verso di lei e la guardo negli occhi. Impallidisce. Evidentemente ha capito tutto.

<< Ecco, brava. >> due secondi dopo, vediamo arrivare mia sorella trotterellante. Però il suo sorriso muore quando vede Deborah davanti a me. Neanche a lei piace. Si vede che siamo sorelle. 

<< Deni, andiamo a pranzo dall’altra parte? >> come mai così curiosa di vedere dall’altra parte? Le sorrido maliziosa, poi le metto una mano sulla spalla. È alta come me, ricordo quando eravamo più piccole e io facevo la maggiore mettendole una mano sulla testa. Adesso, posso solo più sulla spalla.

<< Certo, andiamo! Uh Meri… ti offendi se ammazzo quel… aspetta… Tom dei… oh cavoli… Tokio Hotel, ecco! Tom dei Tokio Hotel? >> lei mi guarda confusa. Poi sgrana gli occhi e sorride.

<< No sorellona. Sennò poi chi suona con Bill, Georg e Gustav? >> sbuffo. Io voglio ucciderlo!!

<< Troveranno qualcun altro. >> concludo annuendo convinta. Uh, aspettiamo Jen anche?? << Chiamiamo anche Jen?? >> chiedo, lei si illumina tutta e annuisce. Allora, io apro la bocca e faccio un urlo strozzato, che in realtà è un urlo in piena regola per Jen. Sente gli ultrasuoni. Un po’ come il capo, ma lei è una combattente nata. È la mia migliore amica, nonché cugina. Siamo nate tutte e due nello stesso periodo. In pochi secondi eccola che arriva, che corre tutta trafelata.

<< È successo qualcosa? >> chiede, mandando giù. Io scoppio a ridere e lei capisce. Lei mi conosce meglio di chiunque altro. Anche più di Mich. Mi guarda negli occhi. So che ha capito che ho combattuto. Lo vedo nei suoi occhi. Sono neri. Ha i capelli castani con qualche riflesso blu naturale e gli occhi che cambiano colore. Cioè, vanno dal nero al grigio chiaro, quasi bianco. Alcuni dicono di averla vista con gli occhi bianchi. Io mai.

<< No Jen, io e Meredith abbiamo deciso di andare a pranzare dall’altra parte. Vieni anche tu? >> mia sorella sbuffa. Non sopporta che la chiami per nome. Sorrido soddisfatta, mentre Jen annuisce con un sorrisone. Quanto siamo diverse. Io sono fredda e impassibile, lei è un angelo. È come mia sorella, socievole con tutti. Non so come facciano, a dire la verità. Boh, andiamo. Un po’ di distrazione mi farà bene.

 

<< Cameriere? Vorremmo una bistecca al sangue, anzi due… no, meglio tre, va! Poi, un’insalata e una di pesce… poi un gelato! Il più grande che c’è! >> ecco, chi ha fatto le ordinazioni? Mia sorella, ovviamente. Basta non farsi ingannare, le tre bistecche sono per lei. Ha un fisico da modella, ma mangia come un bue, posso assicurarlo io. Io e Jen ci guardiamo negli occhi, sorridendo. No, non cambierà mai. Guardo stancamente fuori dalla finestra. Davanti al ristorante si sta parcheggiando una limousine. Non è così lunga, devo ammettere, pensavo fosse più spaziosa. Comunque, stanno scendendo quattro persone… oh no. Oh no, oh no, oh NO! Ma allora è una maledizione! Una congiura! Vogliono punirmi per tutte le stragi che ho fatto? Vi prego, preferisco la sedia elettrica, che poi non mi farebbe niente, ma non importa… tutto fuorché quel cretino! Arriva il cameriere, mi posa davanti la mia insalata di pesce e comincio a mangiare, con il morale che raschia il pavimento. Prendo il foglietto che ho in tasca e lo leggo. “Tom Kaulitz” perfetto, ora so come si chiama di cognome.

<< Deni tutto bene? >> urla mia sorella, con in mano la forchetta con infilzato un pezzo di carne. Sgrano gli occhi, sperando con tutto il cuore che quello non stia guardando dalla mia parte. Che non stia sgranando gli occhi perché mi ha riconosciuta. Che non stia strattonando la manica del moro. Che non stia indicandomi con il dito tremolo di rabbia. Perché è rabbia, lo so. Sento il suo cuore che ha cominciato a battere più forte del previsto appena mi ha riconosciuta. Meredith si gira verso di loro. Poi si rigira verso di me e mi guarda stralunata. << Deni… perché Tom ti sta indicando come se gli avessi ammazzato qualcuno? >>

<< Ehm… >>

<< GLI HAI AMMAZZATO QUALCUNO??? >> urla, saltando in piedi. Io sbianco completamente. Le faccio segno di abbassarsi, ma lei rimane in piedi, con gli occhi fissi nei miei e le palme delle mani piantate saldamente al tavolo.

<< No, non gli ho ucciso nessuno! Ora puoi abbassare la voce??? – lei sospira, però si siede di nuovo e continua a fissarmi negli occhi. – Non lo so perché mi sta additando, si sarà sbagliato! >> mento. Ma so che dentro sto impazzendo. Odio mentire a mia sorella. Ma non ho altra scelta.

<< TU! – ecco, ci mancava questa! Si sta avvicinando con la sua banda di amici e continua a puntarmi l’indice addosso. Attento amico, non sono dell’umore. – Che ci fai ancora qui? >>

<< Come ancora?? Non eri a scuola? >>

<< No, era qui e ha tappato la bocca ad una ragazza! >>

<< Denise! >> non chiamarmi Denise, io sono Deni o Black. La tv si accende all’improvviso. È stata Jen. Mio Dio, quanto l’adoro! Parte il telegiornale.

<< Edizione straordinaria del nostro tg! In una piccola cittadina americana, si sono scoperti tre cadaveri di uomini, brutalmente uccisi. Ad uno è stato girato il collo, mentre agli altri due è successo qualcosa di ancora peggio. L’arma del delitto non è ancora stata ritrovata, ma gli agenti dicono di essere sulla buona strada. >> poi partono le immagini di questa cittadina. Della casa che ho visitato… e dei tre poveracci che ho ucciso. Beh… vista così è un po’ brutale. Jen e Meredith si girano verso di me. << L’autopsia effettuata sui cadaveri ha rivelato che sono stati uccisi verso le dieci di questa mattina. Vi terremo informati se ci saranno novità. >> okay, ora mia sorella  mi sta guardando male.

<< Le dieci… non è l’ora in cui ci siamo incontrati? >> chiede a bassa voce il moro al rasta, che annuisce convinto. Cavolo. Jen mi guarda negli occhi. Mi sta leggendo dentro, come fa spesso. Ha capito tutto. Solo… lei lo sa che lavoro faccio. Mia sorella no. È questo il problema.

<< Denise… dimmi che non c’entri nulla. >> dice Meredith, con gli occhi grandi piantati nei miei. Distolgo lo sguardo, senza darle una risposta. La sento alzarsi. << CAVOLO DENI! PERCHÈ LI HAI AMMAZZATI?? CHE TI AVEVANO FATTO??? >> poi sgrana gli occhi. Ha capito tutto. Ed io non ho la forza di guardarla negli occhi. << Il capo. Ho capito. Sei tu che stai facendo tutte queste stragi. Sei tu che stai uccidendo persone che non ti hanno fatto niente. Non ti bastavano le nostre?? Perché lo fai Deni, perché?? >> alzo il viso e la vedo. Sta piangendo. Devo averle fatto tanto male. Sono una scema.

<< Meri… mi paga il capo. >> rispondo, flebilmente.

<< Non siamo abbastanza ricche? Perché devi fare ancora del male? Perché vuoi trasformarti in un mostro?? >>

<< Sarò un mostro, ma sono sempre tua sorella! >> mi alzo anche io.

<< Che sta succedendo? >> chiede il rasta o Tom… come diavolo si chiama. Cavolo, fatti i fatti tuoi, maledizione!

<< Tu non sei mia sorella… sei un mostro! TI ODIO! >> urla, poi scappa dal ristorante piangendo. Cazzo. Ho fatto un gran bel casino. Mia sorella mi odia. L’altra parte di me, l’altro pezzetto della mia anima mi odia. Come ho fatto a finire in questo grandissimo casino?? Come diavolo ho fatto?? Jen mi guarda con un sorriso incoraggiante, poi si alza e corre dietro a mia sorella. Cavolo, dovrei correrle dietro io. Non lei. Ma mi odia. Oh, andiamo! Sono o non sono la leggendaria Denise?? Devo darmi una svegliata e chiarire con mia sorella! Faccio per alzarmi, ma qualcosa mi dice che non devo ancora correre dietro a Meri. Non ancora.

<< Non so cosa stia succedendo, ma tu devi ancora chiedermi scusa! >> esclama Tom, guardandomi con gli occhi a due fessure. Senti bello, ho l’umore più nero del solito, non sono proprio dell’idea di litigare con te, adesso.

<< Io non ti chiedo scusa. Sei tu quello che mi ha aggredita. >> sillabo a denti stretti. Vattene. Andatevene tutti, state rischiando troppo a stare vicino a me. Io sono Denise, il mostro, la leggenda. Non ho scrupoli per nessuno, perché dovrei averli per voi quattro? Gli occhi pizzicano. Ma le lacrime non scendono. Hanno troppa paura. Da quanto tempo è che non piango? Forse da tutta la vita. Non ho un solo ricordo in cui piango. Non è normale, vero? Ma io non sono normale.

<< Ma se mi hai spinto contro al muro! >> sento… sento che qualcosa mi sta scendendo dall’occhio. Fa male. Fa malissimo. Non posso sopportarlo, lo asciugo subito, qualsiasi cosa sia. Mi guardo la mano. Perfetto, una lacrima. Cazzo. Sto piangendo. Per la prima volta in vita mia. Sto piangendo. Le lacrime scendono, cattive, dolorose… e sempre più numerose. Che mi sta succedendo? Perché piango? È Meri… è la mia sorellina, che mi odia. Ecco cosa mi fa male. È mia sorella. Cavolo. Ho combinato un casino troppo grosso questa volta. Non ne esco più. Maledizione. << Che succede piccola? Il tuo idolo ti ha detto cose troppo cattive? >> ora… basta… mi alzo dal mio posto e in due secondi sono dietro al ragazzo. Con un braccio gli stringo il petto, l’altra mano è in aria, pronta a colpire.

<< Tu non sai chi sono io. Non sai niente di me e ti permetti di giudicarmi. Sei proprio come pensavo. Un musicista pompato al massimo in preda ad una tempesta ormonale che durerà tutta la vita. Ma prima o poi si cresce. E i conti si fanno lì. >> la mano libera saetta sul suo collo. Un colpo veloce, e lui si accascia. Non è morto. È solo svenuto, e rimarrà così per un paio d’ore. Alzo il viso rigato di lacrime sugli altri tre, che mi guardano con delle facce sconvolte. Sorrido amaramente.

<< Che hai fatto a mio fratello? >> chiede il moro, chinandosi sul corpo del rasta. Fratelli. Amore. Cazzo! Piango più forte. Denise, avanti, cerca di darti un minimo di contegno! Mi asciugo con una mano e lo guardo negli occhi.

<< È svenuto. Dormirà per un paio d’ore. Portatelo dove alloggiate, e pregate solo che io non vi incontri più. >> detto, per poi uscire dal ristorante.

 

<< Aspetta! >> prova Bill, ma la ragazza misteriosa è scomparsa. Esce dal ristorante e la vede, che vola alta nel cielo. Con due ali da drago. E capisce che suo fratello ha ragione su quella ragazza. Rientra dentro con una faccia da funerale e aiuta Georg a tirare su suo fratello.

<< Tutto bene Bill? >> gli chiede il Gustav, affiancandoli. Il moro scuote la testa. No, no che non va bene.

<< Sì, sì Gus. Non ti preoccupare. >> sussurra in risposta. Arrivano all’ Hotel e salgono nelle proprie camere, facendo sdraiare Tom sul proprio letto.

<< Certo che quella ragazza è strana. >> sorride Georg esausto, sedendosi al bordo del letto dove Tom ronfa beatamente. Gustav annuisce.

<< Tom aveva ragione. >> bisbiglia Bill tra sé e sé. Ma gli altri due lo sentono e gli chiedono spiegazioni con gli sguardi confusi. << Aveva detto che quella ragazza aveva le ali di drago. >> i due sgranano gli occhi e si guardano, per poi far tornare la propria attenzione su Bill, che guarda il gemello con lo sguardo pensieroso.

<< Stai scherzando spero. >> dicono in coro i due ragazzi, sconvolti. Bill scuote la testa, confuso. Non lo sa, non ci sta capendo più nulla. Chi è quella ragazza? Cos’ ha fatto a suo fratello? E perché voleva in cielo come un uccello? Scuote la testa una seconda volta.

<< No, non sto scherzando. >> conclude con un mezzo sorriso. In cuor suo, sa perfettamente che rincontreranno quella ragazza. Che la conosceranno e che impareranno ad amarla, per quanto strana lei si dimostrerà.

<< Bah… comunque era veramente bella. >> ammette il biondo, sedendosi sulla sedia davanti a Bill. Questo si sente scosso da un tremito, nel ricordare la bellezza drastica della ragazza accanto a quella rossa. Si era incantato, lo ammette, a guardare gli occhi neri della ragazza. Neri, semplicemente straordinari. Come del resto anche quelli rossi e quelli gialli della rossa. Occhi particolari, di un colore per niente comune. Come se non fossero reali. Scuote la testa, confuso, sentendo un fastidioso rossore salirgli alle guance.

<< Bill?? Terra chiama Bill??? Uhu, sei ancora vivo?? >> Georg sventola la mano davanti al viso del ragazzo, che improvvisamente si riscuote e alza gli occhi sugli amici. I due lo guardano con un sorriso strano, come se sapessero già tutto. << Che ne pensi di quella con i capelli scuri? Non quella di Tom, perché ne è già cotto lui, ma l’altra. Quella con gli occhi neri. >> sussurra il castano, stuzzicando l’amico. Ha visto che occhiate le lanciava, nel ristorante. Ha visto come è arrossito, sicuramente a pensare a quella strana ragazza. Ha visto tutto e capito anche tutto. Infatti, il moro in questione, arrossisce di più e sposta lo sguardo sulla finestra. Deve trovare qualcosa da dire, alla svelta.

<< S-sì… carina… >> sussurra, con la voce roca. I due amici si guardano negli occhi e annuiscono.

<< Come carina? Era bellissima! >> asserisce il biondo con enfasi. Bill sente un altro brivido salirgli sulla schiena, ma non risponde. Sa che lo stanno provocando. Ma lui non è mai stato capace a non rispondere alle provocazioni.

<< Forse… >> un altro flebile sussurro. I due si guardano, con un sorriso più largo. Bill sta per cedere. Georg annuisce, con un sorrisone poco rassicurante in volto.

<< Chissà quanto è brava… con un corpo così… >> Bill si gira di scatto e lo guarda scandalizzato, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.

<< Non la conosci neanche! >> esclama, scattando in piedi. I due si trattengono dal ridere.

<< Avanti, ammetti che ti piace. Tanto Tom sta dormendo beato tra tutte le sue bottiglie di birra e donne nude, non ti può sentire. >> esclama sull’orlo delle risate il batterista. Il moro lancia uno sguardo a suo fratello.

<< Okay, okay. Mi piace, ma non so neanche il suo nome. >> ammette alla fine, tornando a sedersi lentamente. Ha un’espressione sconsolata in viso.

<< Tranquillo, che la rivedrai. >> annuisce convinto Gustav, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla. Il frontman gli rivolge un sorriso tirato.

<< Lo spero… >>

 

Eccomi!! Scusate per il ritardo, ma ho avuto un po’ da fare eheh… manco a farlo apposta aggiorno dieci giorni dopo il primo chappy xDDD comunque, grazie tantissime, l’ho già detto nel primo capitolo che sono particolarmente attaccata a Denise, perché è un mio personaggio originalissimo. Mi fa molto piacere che abbiate gradito ^^

kikketta: Ehm… giuro che non sono io quella che ti sta seguendo! XDD no, seriamente, ho sparato i nomi a caso, non prendertela ^^ soprattutto spero non se la prenda tua sorella, dato che le faccio fare la parte della cattiva °° comunque, grazie tantissimissime! Davvero gentile!

pisciula: Waaaa, grazie anche a te! Parentesi, i gemelli ad Hogwarts?? Wow, me la sono persa! XD comunque, sei davvero gentile! Grazie! Un bacio

hEiLig FuR ImMeR: Sai qual’è la cosa divertente? Denise era in partenza il personaggio del mio libro… poi ho pensato di metterla in una FF ed ecco il risultato. ^^ beh, almeno una lettrice ce l’avrò xD sìsì, tranquilla che il libro lo scrivo :P grazie tante dei complimenti, baci!

Sesshoyue: xD grazie^^ come ti è sembrato questo?

Beh… grazie di cuore a voi e a chi legge solamente e a chi mi tiene nei preferiti °° mi fate felice *ç* in più, un augurio col cuore di BUON NATALE!

Baci, Barbycam

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Barbycam