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Autore: MichelaHoran    08/06/2013    0 recensioni
'forse sono io che do troppa confidenza. forse sono io che prendo tutto come uno sgarro. forse sono io che ci penso troppo. forse sono io che prendo tutto sul personale. [...] piangi ancora, più di prima perchè non riesci a togliere quella scena dalla mente: lui che guarda soddisfatto e l'altra che ti ride come un'idiota e tutti e due che provano piacere vedendoti con le lacrime agli occhi.'
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse sono io che do troppa confidenza. Forse sono io che prendo tutto come uno sgarro. Forse sono io che ci penso troppo. Forse sono io che prendo tutto sul personale. Però adesso basta, sta arrivando l'estate, non si vedranno per la bellezza di 3 MESI quelle persone che ti stanno antipatiche, quelle che fanno di tutto per farti incazzare, quelle che fanno il contrario di ciò che dici solo perchè sanno che a te da fastidio, quelli che 'scusa, lo so, sono stronzo'. Su questo c'è da aggiungere 'menomale che lo sai. Io ti descriverei anche come uno scarto della società, fai schifo, sei un *bestemmia in aramaico antico*, non voglio più vederti.' Ma puntualmente te lo dovrai sorbire tutto l'anno. Oggi è il 5 giugno e la mia pazienza è veramente al limite. Sempre a sopportare le solite minchiate e fare finta di niente, anche se poi il diretto interessato nella tua testa è stato ucciso 30 volte come minimo con i metodi più barbari che esistono in questo universo e ti trattieni solo perchè non vuoi finire in prigione e non far passare guai ai genitori. Ma alla fine non sei solo. Ci sono i migliori amici e la musica che ti capiscono.
Piangi, piangi, versi litri di lacrime, dai pugni a tutto e a tutti, ti fai male, non importa, in questo momento l'unica cosa da fare è togliersi dalle palle, per sempre, di modo che tutto questo schifo finisce. Sono passati due anni. La pazienza pian piano finisce. Piangi ancora, più di prima perchè non riesci a levarti quella scena dalla mente: lui che ti guarda soddisfatto e l'altra che ti ride come un'idiota e tutti e due che provano piacere vedendoti con le lacrime agli occhi. Allora esci fuori dalla tua stanza, esci fuori di casa, corri, corri, ma non sai dove sei diretta, troppo confusa per pensarci. Alla fine ti ritrovi li. Sopra niente, sotto niente. Un passo e tutto il dolore sarà finito. Poi pensi al dolore che provocherai a chi ti vuole bene veramente. Penserai che alla fine ti prenderanno in giro comunque perchè ti sei ucciso per una minchiata. Torni indietro, più calma stavolta, ricaricata di pazienza, pronta a sopportare tutto ciò un'altra volta. E un'altra volta ancora. 
  
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