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Autore: CaDElena_    08/06/2013    4 recensioni
Componi il suo numero rapidamente e aspetti che inizi a squillare. A ogni squillo il tuo cuore batte più forte.
-Ciao sono Nina,- al suono della sua voce perdi un battito. –In questo momento non posso rispondere, puoi lasciarmi un messaggio e io ti richiamerò.- Sentire la sua voce ti fa inevitabilmente sorridere, aspetti il bip e prima di parlare prendi un bel respiro.
-Ciao Nina, sono Ian.- Aspetti qualche secondo prima di continuare.
-Volevo avvisarti che sono ubriaco, molto ubriaco. E tu sai che quando sono ubriaco tendo a straparlare. Volevo chiederti scusa per oggi, con tutte quelle foto mi sono comportato da coglione.-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti trovi in uno di quegli scomodi divanetti delle discoteche, intorno a te tutti ballano e si muovono frenetici a ritmo di quella musica assordante, sudati e probabilmente ubriachi,  forse anche tu lo sei.
 
O forse sei solamente solo. Talmente solo e ubriaco da non riuscire a resistere alle innumerevoli attenzioni che la bellissima ragazza accanto a te ti sta riservando. Credi sia stato dopo il terzo giro di vodka che hai smesso di resistere.
 
La sua bocca è sulla tua, e le sue mani ti accarezzano il petto da sopra la maglia nera, mentre il suo già cortissimo vestito, ormai la copre a malapena per la posizione in cui vi trovate, lei è seduta su ti te, e le tue mani le accarezzano le lunghe gambe. Lei inizia a baciarti il collo accarezzandoti i capelli, e tu non puoi che emettere il suo nome con un sospiro.
 
-Nin...- Ma non puoi finire di pronunciare quel nome. Quel nome totalmente sbagliato da pronunciare in quel momento, ma totalmente giusto da pensare.
 
-Mi sembra di averti già detto di chiamarmi Svetlana, ma stasera per te sarò chi vuoi. - Alza lo sguardo sorridendoti maliziosamente.
 
E come se qualcuno ti avesse rovesciato in faccia un secchio d’acqua gelata, ritorni a pensare. Ti ritorna in mente la litigata, lei che piange, tu che vai via sbattendo la porta e sparisci per settimane lasciando il telefono spento, le decine di chiamate di Paul, i messaggi di Candice che dice di richiamarla, i giornali che scrivono della rottura, la vostra “battaglia” di tweet. Tutto ti ritorna improvvisamente alla mente, e l’effetto guaritore dell’alcool passa, e il dolore torna, accompagnato dai ricordi.
 
Qualche settimana fa...

Come apri la porta di casa, la trovi stranamente silenziosa. Chiami il nome di Nina ad alta voce per farti sentire, ma come risposta ti arriva solo il rumore delle zampette di Moke che ti corre in contro per essere coccolato, e tu lo accontenti prendendolo in braccio e dirigendoti al piano di sopra.
 
Trovi Nina seduta sul letto con le braccia alle ginocchia e la testa bassa.
 
-Ehi piccola che succede?- Le domandi dolcemente sedendoti acconto a lei preoccupato. Come risposta lei alza solamente lo sguardo e noti dai suoi occhi che ha pianto.
 
-Mi preoccupi, mi dici che è successo?- Continui a chiedere, mentre lei non fa altro che fissarti, cerchi di prenderle le mani ma noti che stringe una scatolina di velluto blu.
 
Allora capisci, e sbarri gli occhi terrorizzato. Come ha fatto a trovarlo? Eri convinto di averlo nascosto bene, come potevi pensare che sarebbe andata a frugare nel cassetto dei tuoi calzini?
 
-Ian…- Sussurra il tuo nome per richiamare la tua attenzione, ma ora sei tu quello muto con lo sguardo fisso nel vuoto. Come mai dopo aver trovato quell’anello era così triste? Non sarebbe dovuta scoppiare a urlare di gioia e iniziare a chiamare Candice e la madre per la scoperta fatta? Non era questo il sogno di ogni ragazza?
 
-Che significa questo?- Ti chiede alzando per la prima volta lo sguardo e mostrandoti la scatolina.
 
-Mi sembra abbastanza chiaro cosa significhi.- Rispondi con un tono stranamente freddo e guardandola in faccia.
 
-Vuoi chiedermi di sposarti.- La sua non è una domanda, è una constatazione.
 
-Direi volevo, viste le circostanze.- Ti alzi dal letto e inizi a girare per la camera.
 
-Io non so cosa dire. - La sua voce è poco più che un sussurro, e la sua testa è di nuovo bassa.
 
-Di solito le scelte sono solo due, o sì, o no.-
 
-Io, non…- Non sa cosa dire, o forse lo sa ma ha paura di dirlo.
 
-Nina.- Dici il suo nome con tono duro per richiamare la sua attenzione, finalmente rialza lo sguardo.
 
-Io ti amo.- Lo dice iniziando a piangere e a spostarsi i capelli dal viso.
 
-Anche io ti amo.- La tua più che una risposta arriva come una conferma a una cosa già detta un milione di volte. – Ti prego Nina parla.-
 
-Io non sono pronta a tutto questo.- Una coltellata, una fitta dritta al cuore ti arriva come lei pronuncia quella frase. Stai fermo, immobile davanti a lei, che con poche parole ti ha distrutto.
 
-Non sei pronta...- Lo ripeti a voce alta, come per assicurarti di aver capito bene, che sia tutto vero.
 
-Ti prego non odiarmi.- Si alza per raggiungerti, ti si avvicina e ti poggia una mano sulla guancia, e il suo tocco brucia. Brucia più del fuoco.
 
-Odiati? Spiegami come solo potrei provare a odiarti. Io ti amo. Ti amo come non ho mai fatto con nessuna nella mia vita. Per te ho messo in discussione la mia vita, ho combattuto per te, per noi! Sono andato contro tutto e tutti quando mi dicevano che stavo sbagliando, che non dovevo lasciare Megan per te, che la mia era solo un infatuazione passeggera per la collega più giovane. Io però non ho dato retta a nessuno, perché io credevo a quello che sentivo per te, sapevo che tu eri quella giusta. E come hai convinto me dopo poco l'hai fatto con tutti gli altri. Quindi anche se evidentemente per te sembra così strano volevo chiederti di sposarmi.- Hai iniziato ad urlare, e lei a piangere più forte, in piedi a pochi passi da te.
 
-Tu vuoi qualcosa che non ti posso dare.- Lo dice tra i singhiozzi.
 
-E cosa sarebbe? Una vita felice? Mi sembra di averla già.-
 
-Tu vuoi una famiglia, dei figli, sposarti, e io no. Non ora. Ho ventiquattro anni Ian, sono la protagonista di uno show di successo, tra due anni potrei già non essere più nessuno, non avere un lavoro, se mi fermo adesso che faccio? – Ti guarda fissa negli occhi, anche il suo tono di voce è aumentato.
 
-Il lavoro? Ne fai un problema di lavoro?- Tutto il dolore che il suo rifiuto ti aveva causato ora si è trasformato in rabbia.
 
-Non far finta di non capire.-
 
-Oh, io capisco benissimo. Non mi sembra di averti chiesto di sposarti domani, anche se, in effetti, non te l’ho neanche chiesto, ma ormai mettermi in ginocchio e farti la proposta mi sembra abbastanza inutile!-
 
-Si dai, facciamo così. Io adesso ti dico di sì, vado in giro con al dito quel bell'anello che mi hai comprato. Così domani mattina nel giro di cinque minuti tutti sapranno che ci siamo fidanzati, e se non ci sposiamo nel giro di un paio di mesi, inizieranno a dire che siamo in crisi, che ci siamo lasciati, o che io sono incinta, proprio una meraviglia. Poi tra cinque o sei anni ci sposiamo. Perché io mi vedo spostata con figli quando avrò trent'anni Ian, non ora, non tra un anno, non tra due. Io ne avrò trenta, e tu quaranta. Sei disposto ad aspettarmi? A mettere da parte i tuoi sogni per tutto questo tempo? Perché io ora non sono disposta a mettere da parte la mia carriera.- Un altro schiaffo ti arriva in piena faccia.
 
-Ti aspetterei.- Non sei sicuro sia la verità, ma senti che la stai perdendo, e per tenerla con te faresti di tutto.
 
-Non è vero. Ora dici così, ma quando vedrai i tuoi amici sposati, con i loro bambini, che farai? Inizierai a odiarmi per non averti saputo dare quello che volevi, e tutto quello che avremo costruito, non sarebbe servito a niente, e lo avremo buttato via.- Cerca di farti capire il suo punto di vista, ma per te è inaccettabile.
 
-A me sembra che sei tu che ora butti via tutto quello che abbiamo costruito in tre anni! Avrei accettato di più un “non ti amo”, che tutte le scuse che ti stai inventando ora. Forse avevano ragione quando dicevano che eri solo una ragazzina.- Forse hai esagerato, lo capisci dai sui occhi che tornano a riempirsi di lacrime.
 
-O forse non saremo qui se tu non mi fossi venuto dietro come se fossi l’unica donna sulla faccia della terra, quando tra l’altro eri fidanzato!- Non potevi credere alle parole che ti aveva detto. Eppure sapeva, sapeva quanto avevi sofferto nel lasciare Megan. Era la tua donna da un sacco di tempo, ma ormai non la amavi più, quello che ti legava a lei era solo un grande affetto.
 
Quando hai visto Nina invece il tuo cuore ha iniziato a battere più forte, e i tuoi occhi non smettevano un attimo di guardarla. Era così bella, così speciale, dolce, ma incredibilmente sexy. Credi di esserti innamorato di lei dal primo momento che l’hai vista, ma tutti se ne accorgevano tranne te. Tua madre, Robyn, Paul, tutto il resto del cast, e persino Megan. I segni del resto erano chiari, non riuscivi a stare un attimo senza di lei, era sempre nei tuoi pensieri, per lei saresti morto. Per lei moriresti.
 
C’è voluto tempo però, eri combattuto, non volevi ferire Megan, e tanto meno Nina. Lei era stata chiarissima, nessuna relazione tra colleghi. Ma proprio come te era stata investita da quel fortissimo sentimento. Fino all’ultimo aveva cercato di resistere di reprimere l’amore che provava per te, “è solo il mio migliore amico” diceva.
 
Il tuo ti amo però era arrivato all’improvviso. Una sera eravate nella sua camera a guardare un film: P.S I Love You, il suo film preferito. Come sempre si era addormentata tra le tue braccia. Cercando di fare piano avevi spento la TV, e avevi coperto entrambi con la coperta, circondandola con le tue braccia. Nel sonno si gira e poggia la testa nel tuo petto. Il suo profumo t’invade, more e liquirizia, ti entra dentro, sei soprafatto da lei.
 
Ti esce spontaneo, un sussurro: Ti Amo.
 
E lei si sveglia, sentendo il tuo alito fresco sul collo e le tue parole. Sta ferma, con gli occhi sbarrati, ha solo il coraggio ti sussurrarti un: cosa hai detto?
Che importanza ha ormai? Hai parlato, le hai confessato tutto.
 
Ti  Amo. Lo ripeti facendola voltare e guardandola nei suoi fantastici occhi da cerbiatta. Non risponde, ma una lacrima solitaria le riga il volto. Le sfiori la guancia con la mano e fermi il percorso della sua lacrima.
 
Ti bacia, e quel bacio salato ha il sapore di disperazione, di attesa, di dolore,  di passione, di amore.
 
È iniziato tutto così, e adesso ti trovi al capolinea. Come ci siete arrivati? Come può finire tutto. La colpa è tua per volere ciò ch vuoi o sua che ha paura di dartelo?
 
Vi state ferendo a vicenda, tu dandole della ragazzina e lei accusandoti di essere solo un coglione che va dietro a tutte. Basta.
 
Ti volti senza dire una parole ed esci di casa sbattendo la porta, lasciando Nina in camera a piangere da sola per quell’amore finito.
 
Dopo quel giorno non vi siete visti sino agli Upfronts di New York, non la vedevi da tanto ma sapevi tutto quella che aveva fatto. Non era stato poi così difficile, aveva raccontato tutto nei dettagli attraverso il suo twitter con un milione di foto con le sue amiche. Sembrava felice, ma speravi che in fondo stesse soffrendo quanto te, o anche solo una minima parte. La amavi troppo per volere che provasse tutto il dolore che avevi tu addosso.
 
Sembravate due ragazzini del liceo che quando si lasciano si fanno la guerra a chi ha superato la rottura meglio. Lei che pubblica le foto con le amiche, e tu che scrivi frasi malinconiche postando foto delle tue estati newyorchesi solitarie.
 
Proprio oggi la vostra “lotta” aveva raggiunto l’apice, tu non facevi altro che postare foro di te e Svetlana e lei faceva la telecronaca delle sue notti pazze ad Atlanta con i colleghi del nuovo film, o con le amiche durante le sue vacanze.
 
Cosa avrebbe pensato se ora ti avesse visto su questo divanetto mentre baciavi un’altra? Ti avrebbe ancora amato o avrebbe iniziato ad odiarti?
 
Fermi la mano di Svetlana che continuava la sua corsa sempre più verso il basso mentre continuava a baciarti il collo.
 
-Basta.-  Le dici dopo aver ricevuto una sua occhiata perplessa.
 
-Non posso scusa.- La fai spostare dal tuo corpo con gentilezza e la lasci li, mentre probabilmente ti sta lanciando qualche insulto in russo.
 
Non ti reggi in piedi molto bene. Hai davvero bevuto troppo. Ti fai strada tra le persone nel locale e cerchi di uscire.
 
L’aria fresca della notte ti colpisce in pieno viso ridandoti un po’ di lucidità. Prendi il telefono dalla tasca per vedere che ore sono. Pessima mossa, non hai ancora cambiato lo sfondo e la foto di te e Nina che vi baciate a Santa Monica fa capolinea dal tuo telefono stringendoti ancora di più il cuore.
 
L’orologio segna l’una del mattino, fai un rapido calcolo reso un po’ più difficile dall’alcool, in America sono otto ore indietro quindi dovrebbero essere le cinque del pomeriggio li. Probabilmente sarà o in giro con le amiche o in hotel.
 
Una strana idea ti passa per la testa. Hai bisogno di sentire la sua voce.
 
Pessima idea, cerca di dirti la parte ancora lucida del tuo cervello, accompagnata dalla voce di Paul che hai sentito qualche ora fa che sentendoti già ubriaco ti aveva intimato di non fare cazzate, e sei sicuro, questa la considererebbe una grande cazzata.
 
Cosa può uscire di buono da una telefonata fatta da ubriaco alla tua ex? Niente, assolutamente niente di buono.
 
Componi il suo numero rapidamente e aspetti che inizi a squillare. A ogni squillo il tuo cuore batte più forte.
 
-Ciao sono Nina,- al suono della sua voce perdi un battito. –In questo momento non posso rispondere, puoi lasciarmi un messaggio e io ti richiamerò.- Sentire la sua voce ti fa inevitabilmente sorridere, aspetti il bip e prima di parlare prendi un bel respiro.
 
-Ciao Nina, sono Ian.- Aspetti qualche secondo prima di continuare.
 
-Volevo avvisarti che sono ubriaco, molto ubriaco. E tu sai che quando sono ubriaco tendo a straparlare. Volevo chiederti scusa per oggi, con tutte quelle foto mi sono comportato da coglione. Credo di esserlo però, se non lo fossi in questo momento non sarei fuori da una discoteca, con un odoro terribile di alcool addosso, appena scappato dalle mani di una bellissima donna che aveva chiaramente l’intenzione di portarmi a letto. Okay, probabilmente questo non avrei dovuto dirlo, non credo avresti voluto saperlo, anche se ora sono un uomo libero no? Sai ci pensavo ieri mentre ero in aereo, non h capito se ci siamo lasciati o siamo solo codardi nel volerci chiamare per chiarire, o se sono stupido io a non capire che quando la tua donna rifiuta la tua proposta di matrimonio è finita.- Fai un’altra pausa, ti immagini la sua faccia mentre ascolterà questo messaggio delirante, o magari appena sentirà che sei tu lo cancellerà, forse sarebbe meglio.
 
-Nina io ti amo, e lo so che lo sai, come io so che tu ami me. Allora mi dici perché io sono qui, ubriaco che dico cose assurde a una segreteria telefonica e tu sei a kilometri di distanza da me, con quella gonna blu che odoro a ballare con uno stupido storm trooper? E soprattutto spero tu ti sia limitata a ballare con il costume e non con il tizio che c’èra dentro! Vedi sto delirando ti ho appena detto che mi stavo strusciando su una tipa, e faccio il geloso con te. La vodka non fa per me. Oggi hai scritto che a volte bisogna dimenticare ciò che senti per avere ciò che vuoi. Nel mio caso non ne ho bisogno, la risposta a entrambe le domande sei tu. Amo te e voglio te. Forse però dovrei lasciarti andare, vivere la tua vita, avere il successo che meriti, costruire il futuro come vuoi tu e non come voglio io. Dio sembra tanto un discorso alla Damon questo, e forse quando lui lo dice ci crede, ma io no. Mentre lo dico vorrei solo prendere il primo aereo per venire da te.- Inizi a ridere, ti stai rendendo totalmente ridicolo.
 
-Mentre litigavamo ho lasciato intendere di essermi pentito di aver deciso di stare con te, di mandare all’aria tutti gli anni con Megan. Era una cazzata. Sceglierei te altre milioni di volte, non rimpiango niente di questi tre anni insieme, che rimangano solo tre o che ce ne siamo altri trenta in serbo per noi.
Mi sono reso abbastanza ridicolo per oggi, e questa finirà nella classifica delle mie dieci telefonate più imbarazzanti, ma per dire queste cose avevo bisogno dell’aiuto di una bottiglia di vodka, sono troppo orgoglioso lo sai. Notte piccola Dobrev.- Chiudi la chiamata e ti metti il telefono in tasca, avresti voluto chiudere con un “richiama” o “fatti sentire”, ma sai benissimo che non ti richiamerà, come tu non richiamerai lei.
 
Quando Paul o Candice sapranno della telefonata di metteranno un blocco nel telefono per impedirti di fare altre figure come questa.
 
Domani riparti per Londra, e poi in Italia per la Convention, poi di nuovo Londra e in Germania per un'altra Convention. Per un po’ dovresti avere la testa abbastanza impegnata per evitare di pensare a lei, anche se a Perugia sarai con Candice che tenterà inevitabilmente di psicanalizzarti, e Paul tenterà di farti ragionare.
 
Che poi, è davvero colpa tua o sua? Puoi accusare te stesso di amarla talmente tanto da voler stare con lei per sempre, o lei di non sentirsi pronta?
 
Forse non è il vostro momento, o forse sentendo il messaggio prenderà il primo aereo per volare da te. Forse, si forse, tutte supposizioni, ma sia tu che lei sapete come andrà a finire: tu continuerai a stare in giro per l’Europa per il tuo film e le Convention, lei starà ad Atlanta per il film e poi a luglio vi ritroverete sul set a dover fingere che starvi a fianco non vi laceri dentro, e a girare scene d’amore nei panni di Elena e Damon.
 
Tua sorella ti ha già detto che, secondo lei, nell’esatto momento in cui girerete la prima scena in cui Damon dice ti amo ad Elena, vi salterete addosso e lo farete davanti a tutti nel divano di casa Salvatore. Forse avrà ragione lei. È stata la prima a farti capire che mi eri innamorato di lei, forse avrà ragione anche su questo.
 
Vedi un taxi passare e lo fermi con la mano, dai velocemente le indicazioni per raggiungere l’hotel e il taxi parte. Arrivi in pochi minuti, paghi lasciando la mancia, saluti ed esci.
 
Prendi l’ascensore per salire in camera, come ti trovi davanti alla camera 319 estrai la chiave magnetica dal portafoglio ed entri nella camera.
 
Vai subito nel bagno. La tua immagine nello specchio rivela un volto stanco e completamente stravolto.
 
Ti togli la maglia e ti sciacqui il viso, ma quell’alone da ubriaco triste ti rimane ancora in faccia.
 
Il tuo telefono si illumina avvisandoti di una notifica di twitter. Capisci subito chi è, sei talmente masochista che hai attivato le notifiche per il cellulare ogni volta che Nina twitta qualcosa.  
 
Ha appena messo una foto di lei che gioca a beach volley con gli amici. È stupenda con quei pantaloncini di jeans e la camicia a quadri. Anche se vorresti uccidere ogni giocatore di sesso maschile di quella partita, sorridi.
 
Quella piccola impertinente vuole la guerra? Allora la avrà.
 
Imposti la fotocamera del telefono e ti scatti una foto. Petto nudo, capelli spettinati, faccia da bel tenebroso.  In altre circostanze sarebbe impazzita nel vederti così. Ha iniziato lei col gioco sporco e tu l’hai accontentata.
 
Accompagni la foto con: 01:53 del mattino. Mosca ti amo, ma mi hai ucciso nel miglior modo possibile. Torno a Londra per iniziare il nuovo film. Dalla Russia con amore.
 
Il tweet parte, come anche la tua credibilità. Dopo il messaggio che le hai mandato, come potrà credere davvero alla tua folle notte Russa?
 
Questa volta ha vinto la tua piccola Dobrev.

Angolo Autrice
Ciao a tutti. Questa è la mia prima Nian, e spero possa piacervi.
Dopo tutte le foto e i tweet di questi due non potevo non scrivere una shot su di loro. Oltre che essere Delena sono una grande fan dei Nian, chiaramente so che sono una coppia reale, e che hanno la loro vita, e come tale la rispetto. Nessuno potrà mai sapere il vero motivo per cui si sono lasciati (sempre si siano lasciati), io ho solo provato a dare una mia interpretazione alle mille voci che ci sono in giro. Però sono troppo belli per non stare insieme, e poi i loro bambini sarebbero bellissimi! <3
Spero che la shot vi sia piaciuta e aspetto recensioni, sia positive che negative, le critiche aiutano sempre.
 
Un bacio e alla prossima 

C.



  
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