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Autore: Blue Eich    08/06/2013    5 recensioni
Green sbuffò. «Ti conviene scendere da lì» le consigliò, seccamente.
Curiosa, Blue inarcò un sopracciglio. «Da quando ti preoccupi per me?» gli domandò, arrotolandosi una ciocca bruna sul dito per ingannare il tempo.
«Pff… Io non mi preoccupo per te.»
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, Green
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Magic

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Dopo averlo osservato da lontano per un po’, Blue trotterellò accanto a Green. Era seduto su una poltroncina del Centro Pokémon a leggere un libro. Sbirciare la copertina da quell’angolazione le era impossibile, ma era pronta a scommettere che avesse come tema le strategie di lotta.
«Ehi!» lo salutò, allegra. Fin da quando lo aveva individuato, le sue labbra si erano curvate da sole in un sorrisetto.
Se quel sorrisetto era sufficiente per ammaliare gran parte della popolazione maschile di Kanto, a Green causava solo un moto di irritazione. Sollevò il capo con aria di sufficienza, mentre Blue rimaneva ferma e sorridente come in una fotografia, in attesa del suo saluto di risposta.
«Cosa vuoi?»
Non si scompose, perché era prevedibile che avrebbe ricevuto un’accoglienza così acida. Sembrava che il sorriso glielo avessero impresso sulla faccia con un laser e che non sarebbe mai scomparso da lì. Portò le braccia dietro la schiena e, per chi non la conosceva, poteva parre davvero un’ingenua ragazzina. «Ad Aranciopoli anche quest’anno è arrivata la M/N Anna, ne parlano su tutti i giornali. Ma tu lo sapevi già, vero?»
«Ovvio» le rispose Green, storcendo la bocca in una smorfia dubbiosa. «Quindi?»
«Quindi saprai anche che i biglietti per l’ingresso alla festa sono esauriti, suppongo…» proseguì Blue, cercando di apparire disinvolta. Guardava in basso, tamburellando ritmicamente con uno stivaletto sul pavimento a quadri. «Ho sentito che il tuo caro nonnino te ne ha procurati due…»
«Taglia corto.»
«Sei davvero fortunato... E chi è così fortunato, dovrebbe sempre aiutare chi lo è di meno!»
Le sue mani scaltre si protesero verso la sacca che Green aveva lasciato a piè della poltroncina e la agguantò.
«Dammela subito!» protestò lui, indignato: mai nessuno si era permesso di violare la sua privacy così spudoratamente.
«Insomma, si può sapere dove tieni quei biglietti?!»
Nel frattempo, Blue stava frugando frenetica tra le pareti di stoffa. Riuscì a tastare solo delle bombolette – di sicuro Repellenti – e una corda, prima che Green le immobilizzasse un braccio con fermezza e le strappasse di mano il bagaglio. Le rivolse un’occhiata severa. Si trattava pur sempre della sacca che l’aveva accompagnato fin dal suo primo giorno di viaggio, anche se non conteneva nulla di particolare valore e ormai iniziava a essere un po’ usurata.
Adesso Blue non sorrideva più e, se per qualche secondo aveva retto il suo sguardo, poi distolse il proprio. Fu allora che notò il libro di prima per terra e sì, ci aveva visto giusto: “Come sviluppare efficacemente le EVS”.
Si mordeva il labbro inferiore e avrebbe voluto dileguarsi. Peccato che Green stesse ancora stringendo forte il suo braccio, scrutandola come se cercasse di capire qualcosa.
A quel punto si aspettava di essere lasciata andare bruscamente, con un commento disgustato ed ermetico, come vattene oppure sparisci. L’umiliazione era lì in fase di stallo, pronta a salire su tutta d’un colpo ed esplodere.
Invece no. In concomitanza alla presa che si scioglieva, qualcosa di sottile le venne spiaccicato sulla faccia.
«To’, basta che adesso la pianti d’infastidirmi.»
Come, prego? Sbatté più volte le ciglia e studiò il pezzo di carta, ora afferrato delicatamente alle estremità dalle sue dita, con sincera confusione. Era perfetto, con la figura della nave in trasparenza e un grosso timbro a forma di Sfera Poké a confermarne l’autenticità. «Me lo stai regalando?» domandò, cercando vanamente una risposta negli occhi orgogliosi di Green. Chi tace acconsente. «Oh, ma che gentile!» Ridacchiò: per una volta la ruota della fortuna aveva girato dalla sua parte. Pensò di ricompensarlo con un bacio, giusto per veder mutare quel broncio impassibile in qualcosa di diverso, ma meglio di no. Non voleva certo che cambiasse idea.
Green non disse nulla. Tempo di chinarsi a raccogliere il libro che Blue si era già allontanata e rimirava il suo biglietto, come se non potesse ancora crederci. Si sedette di nuovo, crucciandosi: aveva perso il segno.

 

 ~


Una melodia al pianoforte faceva da sottofondo al brusio degli invitati. A far da padrone, in quella sala da banchetto, era l’odore un po’ asprigno del vino rosso.
Dopo aver scambiato poche parole cortesi con dei signori in giacca e cravatta che conoscevano il Professor Oak, Green si era recato sul ponte principale. Lì si sentiva solo il rilassante rumore delle onde e ogni tanto il verso lontano di qualche Pokémon uccello. Il cielo era di un leggero indaco, che andava scurendosi sempre di più. Visto da quella distanza, il mare dava l’idea di essere ancora più profondo e il vento estivo ne cullava gentilmente la superficie.
Usava il parapetto come appoggio, con lo sguardo volto al largo. “Almeno lei si sta divertendo” si disse, emettendo un sospiro che accompagnò l’ombra di un sorriso.
«A chi pensi?»
Touche.
«A niente e nessuno» mentì, senza voltarsi. Le sue spalle si erano irrigidite all’istante e, anche se era riuscito a trattenere in tempo l’istinto di sobbalzare e voltarsi di scatto, il suo cuore aveva perso un battito. Solo Blue poteva avvicinarsi a qualcuno senza far rumore con dei tacchi così alti. La scrutò mentre si stravaccava sulla balaustra come se fosse un divano, con grazia felina, poi ridacchiò e accavallò le gambe che il suo sfarzoso abito lasciava scoperte. Pensandoci, non l’aveva mai vista con addosso qualcosa di diverso dall’abituale tubino. Era davvero bella, complici i capelli più setosi del solito. Si affrettò a distogliere lo sguardo, concentrandolo sulle increspature delle onde – non che intorno ci fossero distrazioni più interessanti.
«Dalla tua espressione di poco fa non si direbbe…» replicò Blue, sfoderando un sorriso furbetto.
Green sbuffò. «Ti conviene scendere da lì» le consigliò, seccamente.
Curiosa, Blue inarcò un sopracciglio. «Da quando ti preoccupi per me?» gli domandò, arrotolandosi una ciocca bruna sul dito per ingannare il tempo.
«Pff… Io non mi preoccupo per te.»
Neanche due secondi dopo aver finito la frase Green udì l’urlo della rivale. Fu un’azione istintiva quella di afferrarle un braccio, per impedire che scivolasse giù dalla fiancata della nave e precipitasse nell’acqua gelida.
Ci fu un silenzio teso e nessuno dei due si mosse.
Poi Blue rialzò la testa e accettò la sua stretta per rimettersi dritta, stavolta sul bordo. Mentre stava per cadere, Green aveva visto la paura balenarle negli occhi, ma se fosse stato solo merito delle sue doti da attrice? Forse non avrebbe dovuto aiutarla, perché scherzi del genere non sono affatto divertenti – e poi a cosa serve avere un Blastoise se non puoi richiamarlo per atterrare sul suo enorme guscio nel momento del bisogno?
I suoi pensieri cessarono quando Blue si sporse in avanti, senza vergogna, per accostare le labbra al suo orecchio. «Grazie, mio eroe» gli sussurrò, con voce calda. Dopodiché fece una risata, che – Green ne era certo – non era affatto falsa. Era dolce, vivace, ma non falsa.
Rimase pietrificato, mentre lei si dava lo slancio con entrambe le mani coperte dai guanti da sera, per balzare aggraziatamente giù dal suo pericoloso posto e prenderlo per un polso.
Si lasciò trascinare di nuovo dentro alla sala, ma era così scosso che percepiva il vocio generale ovattato, distante. Si sentiva succube di una magia, perché era questo l’effetto che Blue gli provocava, ogni volta.


 

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Hola, popolo di EFP!
Ho iniziato a leggere il manga, ma sono ai primi capitoli e devo imparare molto sui caratteri dei personaggi; spero comunque di non essere andata fuori strada sull'IC, stavolta. La OS sarebbe ambientata dopo la fine della saga RGB, prima della comparsa Yellow quindi, ma dopo che la nave usata per il sequestro dei Pokémon torna alla normalità (suppongo).
L'ispirazione mi è stata donata dal mio gioco, Rosso Fuoco, recentemente ricominciato.
Alla prossima.
-H.H.-
 
   
 
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