Finisco d'ascoltare la canzone dall'mp3 e mi stendo sul mio letto tentando di dormire.

Io:-Ma come faccio a dormire? Non smetto di pensare a quello stronzo di Matteo! Però domani sarà una lunga giornata, sarà meglio almeno provarci.-

 

*mattina*

 

La mia sveglia suona alle 6.00 ma non voglio alzarmi. DEVO alzarmi, cavolo. Così vado in bagno, mi lavo la faccia e scendo a far colazione. Tengo il mio cellulare sopra il frigorifero per evitare che mamma veda le mie cose, vado a prenderlo e lo accendo. *messaggio*, è Matteo. "Ti prego, scusa." Cancello il messaggio e prendo i cereali dal cassetto, faccio una colazione velocissima perché alle nove devo prendere l'aereo e prima voglio passare a casa di Marta per salutarla.

Mi preparo in fretta ed esco.

Marta mi apre la porta, io mi butto come un razzo tra le sue braccia piangendo. Non la rivedrò più, non possiamo più fare quelle scemenze per strada, non possiamo più prendere per il sedere i prof insieme, non possiamo più raccontarci storie di paura alle due di notte, nulla più di tutto questo. 

Marta:-Mi mancherai Bea.- e scoppia a piangere anche lei. 

Io:-Anche tu, ti voglio bene.-

Marta:-Prometti di chiamarmi quando arrivi!-

Io:-Certo, ciao bella-

Mi allontano piano, piango e fa male, però mia mamma ha trovato lavoro a Londra e se non ci trasferiamo possiamo vivere per strada. 

Mentre torno a casa mi squilla il cellulare. E' una chiamata, e ovviamente sarà Matteo. Si, è proprio lui.

Matteo:-Ehi, scusami. Non c'è stato assolutamente niente tra me e Chiara, mi credi?-

Io:-No.-

C'è qualche secondo di silenzio e poi, quando Matteo sta per giustificarsi..

Io:-Sei sempre stato uno stronzo Matteo, sempre e anzi non so come ho fatto a non accorgermene. Ciao, io devo salire in macchina.- chiudo la conversazione così, in realtà mamma non era pronta quindi non potevo salire in macchina ma non volevo più parlare con lui.

Si fanno le otto e mezza, io e mamma ci fiondiamo in macchina perché è tardi e dovremmo essere in aereoporto tra venticinque minuti. 

Mentre ci dirigiamo all'aereoporto penso e ripenso a Matteo. Penso a come ho potuto essere così stupida, come ho potuto sopportarlo sette lunghi mesi. Basta, devo dimenticarlo. Domani inizierà una nuova vita per me e lo dimenticherò, anzi cancello subito il suo numero. Iniziamo così. 

Siamo arrivate, e in ritardo. Subito ci dirigiamo al nostro aereo e velocemente ci saliamo a bordo. Rimangono gli ultimi due posti liberi ma gli armadietti per le valigie sono tutti pieni, quindi dobbiamo metterli per terra.

Guardo il cellulare, se per caso avevo dei messaggi da Marta, ma no così lo spengo e partiamo.

Due ore lunghissime, ho il terrore dell'aereo. 

Finalmente arriviamo e chiamo Marta.

Io:-Ehi, sono arrivata! Mi manchi tesoro.-

Marta:-No uffa, ritorna Bea. Mi manchi pure tu.-

Io:-Certo, lo farei. Adesso però devo attaccare, ci sentiamo.-

Marta:-Va bene, baci.-

La macchina l'abbiamo l'asciata all'aereoporto, beh per forza. Però era vecchia, non andava quasi più. Domani, quando sarò a scuola, mamma ne comprerà un'altra.

Sappiamo dov'è la nostra nuova casa, quindi ci andiamo. E' grande, enorme. Ha la piscina, la casa che ho sempre sognato. E' perfetta. 

Faccio un giro per i negozi vicini a casa, do una controllata alla mia nuova scuola. Più che altro la strada che dovrò fare. Bene, perfetto. Ho fatto tutto, torno a casa ed è già ora di pranzo. 

Resto a casa tutto il giorno, vado a dormire e domani sarà un nuovo giorno.