Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Simply96    08/06/2013    5 recensioni
Ciao a tutti! Prima storia su Ian e Nina, spero vi piaccia :) L'idea è quella di ripercorrere tutte le tappe della loro relazione fino a quando sono usciti "allo scoperto". La storia inizia dalle riprese della seconda stagione, quando si è iniziato a parlare di loro più come coppia.
Dal nono capitolo:
Il mio dito scivolò dalle sue palpebre fino al naso, poi delineò le mascella e risalì fino alle labbra.
Nel toccarle, Ian le dischiuse leggermente e il suo respiro caldo accarezzò i miei polpastrelli.
La mia pelle stava andando a fuoco sotto il suo sguardo.
Una voglia improvvisa m’investì il corpo.
Baciami.
Attenzione: all'interno potete trovare parti che sfiorano il Raiting rosso, ma non in modo esplicito. Per chi resta un pò imbarazzato davanti a certe scene, può sempre contattarmi per mp. Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo diciassette
Life in New York

 
– Mi domando come fai –

Mentre mi allacciavo il giubbetto scuro, sentii la voce di Candice diventare talmente acuta da esser irriconoscibile dal telefono.
– A fare cosa? – chiesi sorridendo, uscendo dalla macchina.
– A fare tutto questo. Due giorni fa abbiamo finito di girare The Vampire Diaries e non passa nemmeno una settimana che ti fiondi subito in un altro progetto. – borbottò preoccupata lei, sbuffando – credo che tu soffra una specie di disturbo compulsivo ossessivo – finì abbassando il tono della voce, come se io non la potessi sentire.
Spostai una ciocca di capelli dal viso, leggendo una parte del mio copione di Parks of Being a Wallflower.
– Dai Candy, sai che amo tenermi impegnata. Sto solo sfruttando al meglio le mie qualità e non sono nemmeno stanca. – mentii alzando lo sguardo. In effetti, mi sentivo leggermente debole quella mattina.
Ma forse, le mie occhiaie erano giustificate dal fatto che mi ero appena alzata.
Mi schiarii la voce, prendendo un caffè per svegliarmi meglio.
Mi trovavo appena fuori dal set e ormai dovevo entrare e iniziare a girare.
– Ti chiamo dopo, ora ho un po’ da fare. – la salutai infine riagganciando, mentre la sua voce continuava a dire cose come e poi se svieni sul set non dire che non te l’avevo detto!
Sorrisi tra me e me, mentre mi aspettava il mio terzo giorno sul set di quel nuovo film.
Maggio, senza dubbio, era stato il mese con più avvenimenti.
E anche uno dei mesi più difficili e lunghi.
La serie era terminata qualche giorno fa e tutti noi, dopo svariati saluti, ci eravamo divisi per varie convention o per tornare nelle proprie città.
Kat doveva promuovere il suo nuovo disco, mentre Candice si era presa una settimana di riposo.
Paul era andato a trovare Torrey, ma si divideva fra la famiglia e le giornate di lavoro.
Io, poiché ero stata presa per il ruolo di Candace, passavo le giornate a Pittsburg, pronta per cimentarmi in questo nuovo personaggio.
Ian invece si trovava dall’altra parte del mondo a diffondere la sua fondazione, la ISF, a Johansburg.
Il mio nuovo lavoro mi teneva la mente impegnata più del solito, in quanto non ero più né Katherine né Elena. Ero semplicemente la sorella del protagonista, ero Candace. Nulla di troppo impegnativo, per fortuna.
Oltre che a debuttare finalmente sul grande schermo, avevo soprattutto colto l’occasione per poter recitare con una delle mie attrici preferite: Emma Watson.
Diciamo che ero una fanatica di Harry Potter e, avendo al mio fianco Hermione, la cosa mi emozionava e divertiva allo stesso tempo.
– Oh, ecco Nina. – mi salutò con un sorriso il regista, Stefen Chbosky, stringendomi la mano.
– Hai già conosciuto il resto dello staff, vero? – domandò poi, lanciando uno sguardo agli altri attori che si trovavano già lì, intenti a ripassare le proprie parti.
Feci sì con la testa, salutando con un cenno del capo Logan Lerman.
Più o meno, conoscevo tutti gli altri attori.
Ci avevo scambiato qualche parola durante le audizioni e le riunioni.
Molti erano sconosciuti al pubblico, e grazie a questo film avrebbero, anche se in parte, raggiunto una certa notorietà.
Mi sistemai la lunga gonna violetta lungo i fianchi, poi diedi un veloce sguardo al regista.
– Tutti pronti? – domandò ad alta voce Stefen, prendendo il copione e gesticolando verso di me e Logan.
Emma si tolse la felpa, seguita da Ezra. Entrambi mi salutarono con un occhiolino, restando fuori dal set della casa di Charlie.
– Nina, entra dalla porta principale. Tu, Logan, aspettala sulla cima delle scale. –
Mi posizionai, posando il copione e ripassando mentalmente le battute. Lanciai uno sguardo complice a Logan che si concentrava, poi abbassai la testa, socchiudendo gli occhi.
– Azione! -
 
In confronto alle mie doppie parti di Vampire Diaries, e al fatto che dovessi lavorare quasi 24 ore su 24, quella mattinata era passata nella più totale leggerezza. Oh, certo, non che ricoprire il ruolo da doppelganger fosse un peso, solo che mi aveva letteralmente sfinita, in quanto Katherine era diventata uno dei personaggi più presenti in questa seconda stagione. Fortunatamente, nella terza stagione, la Pierce non sarebbe stata molto presente, così almeno avrei potuto concentrarmi maggiormente su Elena, che finalmente iniziava a scoprire i suoi sentimenti verso Damon.
Comunque, quella mattina era volata e mi sarei dovuta ripresentare sul set solo due giorni dopo.
Il regista, dopo aver completato le iniziali scene dove apparivo anche io, si era concentrato maggiormente sulle vicende di Logan a scuola, lasciando per un po’ da parte le altre.
Così, nonostante la pausa pranzo, Lerman aveva preferito non allontanarsi molto dal set, restando lì con Ezra.
Non avendo nulla da fare, avevo chiesto a Emma di fermarsi a pranzo con me.
Con mia grande sorpresa, lei aveva accettato, lasciando da parte alcuni impegni.
Era una ragazza così vivace, così solare e piena di vita. Assomigliava molto al personaggio che doveva interpretare,  per certi aspetti.
Lì, sedute su un tavolino squadrato fuori dal ristorante, sembravamo due semplici ragazze di città, e non due star internazionali.
Emma mi stava raccontando della sua vita e della sua esperienza con Harry Potter, e sembrava così simile alla mia con Vampire Diaries.
D’un tratto le vibrò il telefono.
Lo prese, scusandosi. Dopo aver pigiato velocemente qualche tasto, sorrise.
Aveva letto qualcosa di divertente.
O forse no.
Mi lanciò uno sguardo, inarcando un sopracciglio.
– Ma… tu e Ian state insieme? –
Mh?
Staccai gli occhi dal gelato che stavo lentamente assaporando, osservando la mora.
– Come? – domandai fingendo di non aver sentito. E sperando di aver capito male.
Lei sorrise, sembrando più dolce di quel che già era.
– E’ lo scoop del momento. Ed’è anche la domanda che circola di più sul web. Tu e Ian, state insieme? – ripeté, mantenendo un sorrisetto malizioso stampato in viso.
Scossi la testa, come se mi stesse facendo la domanda più ovvia del mondo.
– Oh, ma certo che no. Cioè, siamo molto amici e gli voglio davvero bene. Ma non stiamo insieme. – risposi mentendo. Mi dispiaceva non dirle la verità, ma era meglio che le voci sul nostro fidanzamento circolassero il meno possibile.
D’altro canto, Emma si schiarì la gola, lanciandomi occhiatine furbe.
– “Da tempo i fans si interrogano sulla natura della relazione dei due attori e proprio oggi Just Jared, il noto sito di gossip americano, nel segnalare le foto dell’evento, ha definito per la prima volta Nina Dobrev  fidanzata di Ian. Che la relazione sia ormai ufficiale?” – lesse ad alta voce tra un sorrisetto e l’altro.
Sgranai gli occhi, mentre lasciavo cadere il cucchiaino sul tavolo.
–COSA? – gracchiai incredula, mentre le persone sedute accanto a noi si voltavano curiose.
Emma mi passò il telefono, ridendo alla mia espressione furibonda.
Possibile che tutti ci trovavano qualcosa di divertente in queste mie mini-incazzature?
Rilessi quella frase una decina di volte prima di tornare a respirare.
Come si permettevano? Uno stupido giornale stava veramente rovinando ciò che io e Ian avevamo con cura tenuto segreto e nascosto agli occhi di tutti?
– Nina. – mi sentii richiamare da Emma, che si riprendeva il telefono.
– Sì? – domandai inarcando un sopracciglio e incrociando le braccia, sbigottita. Non riuscivo ancora a crederci. Com’era possibile?!
Solo perché avevamo partecipato insieme ad una cena non significava che stessimo davvero insieme.
Pfff.
– Non esagerare e non fare così. – cercò di calmarmi lei, posandomi una mano sul braccio.
La fissai, e rividi nel suo sguardo Candice e Kath.
– Sai, non sei la prima che me lo dice. – mormorai, ripensando alle due mie migliori amiche.
E a Paul. E a Torrey.
Lei sorrise compiaciuta, distogliendo lo sguardo e stringendosi nel giubbetto.
– Il tuo segreto con me è al sicuro. Ma Nina, vedi di non farne un dramma. – mi rimproverò leggermente, passandosi una mano fra i corti capelli chiari
Sospirai. Sapevo di esagerare ma era più forte di me.
Era come un pensiero fisso, come un martello nella mia mente.
Non riuscivo a pensare ad altro.
Non riuscivo a non pensare a cosa potesse succede se qualcuno ci avesse scoperti.
– Ora devo andare. Tu che fai? – domandò ad un tratto Emma alzandosi e pagando il conto, anche per me.
Sorrisi ritirando la mano dal portafoglio, poi l’accompagnai fino all’incrocio che conduceva alla sua macchina.
– Vado a riposarmi in hotel. Questa sera devo andare a New York per l’Oceans Day e domani mattina ai CW Upfront, con Ian e Paul. – risposi prendendo il telefono.
Emma mi salutò con la mano, prima di avviarsi verso la sua vettura.
– A Dopodomani! – trillò corricchiando tra una pozzanghera e l’altra.
Le sorrisi da dietro.
– A dopodomani. – sussurrai, passandomi una ciocca dietro l’orecchio.
Mi girai dalla parte opposta, incamminandomi verso l’hotel, cercando di non pensare al fatto che, mezzo mondo, stava per scoprire la mia relazione con Ian.
 

Ti aspetto sotto il Trump Soho Hotel tra mezz’ora.

Ian.


Quel messaggio dava una certa impressione di esser scritto da tipo un mafioso.
Ridacchiai sommessamente mentre, già a New York, mi dirigevo verso l’hotel di Som.
La gente continuava a fissarmi e ad indicarmi. Mi sentivo una specie di fenomeno da baraccone, ma chinavo la testa o semplicemente fissavo un punto davanti a me e passavo oltre.
Mi agitavo sempre quando i fan mi fermavano per strada o mi scattavano foto.
Svoltai l’angolo, ritrovandomi di fronte all’immenso Hotel. Era spettacolare.
E ancora più bello, era Ian lì sotto, mentre mi dava le spalle e lanciava rapidi sguardi alla strada, controllando il telefono ogni dieci secondi.
Piegai la testa di lato, sorridendo a quella scena.
Avrei tanto voluto correre e saltargli addosso, facendolo così spaventare.
Ma  non potevo.
Così, mi limitai solo ad aumentare il passo e a dargli una piccola botta alla spalla non appena gli fui dietro.
Lui, sorpreso, si voltò, credendo che fossi una fan.
Ma non appena mi vide, i suoi occhi s’illuminarono.
Si avvicinò, sorridendo a trentadue denti.
Avrei voluto dargli un bacio sulle labbra e, lì per lì, dopo tre giorni che non ci vedevamo, forse lo avrei fatto.
Rivederlo aveva fatto scattare in me una specie di scintilla.
Ma Ian mi aveva solo abbracciata, e in quell’abbraccio vi erano riposti tutti i baci non dati.
– Come mai così presto? – domandai, riferendomi al fatto che avevamo l’Oceans Day solo alle otto di sera, ed’ora erano solo le quattro.
Lui mi guardò, socchiudendo leggermente l’occhio.
– Indovina. – soffiò al mio orecchio, per poi prendermi per una manica e camminare verso la via principale di New York.
Una via piena di negozi.
Lo guardai sbalordita.
– Non posso crederci: davvero mi stai portando a fare shopping? – risi portandomi le mani alla bocca, mentre lui faceva sì con la testa, sorridendo.
– Ian Somerhalder, che ti è preso? – continuai felicemente perplessa.
Lui fece semplicemente spallucce, poi avanzò ancora, entrando nel primo negozio che gli era capitato sotto tiro.
Lo raggiunsi trotterellando, per poi afferrarlo ad un braccio.
– Ti ricordi il vestito bianco che mi hai regalato l’anno scorso? – domandai poggiando il mento sulla sua spalla.
Lui sembrò pensarci su un attimo, poi fece sì con la testa.
– Ti ricordi quanto hai penato per solo tre ore di shopping? – gli ricordai aggrottando la fronte.
– Sono state le tre ore peggiori della mia vita. – ammise fissandomi e storcendo il naso.
Roteai gli occhi, sbuffando e allontanandomi un po’ da lui, ma tenendolo ben saldo per il braccio.
– Ecco. Sembravi tipo uno zombie. – continuai scuotendo la testa, mentre lui ridacchiava.
– E insomma, ti senti pronto di passare il resto del pomeriggio… qui? – chiesi allargando le braccia verso l’intero negozio pieno di vestiti, scarpe, accessori e borse.
Lui si avvicinò a me, stampandomi un piccolo e tenero bacio sulla guancia.
– Questo e altro per poterti spiare nel camerino. – confessò facendomi l’occhiolino e sorridendo maliziosamente.
– Sei il solito maiale. – constatai addentrandomi tra le file di vestiti.
Il pomeriggio passò velocemente.
E Ian continuava a non esser un bravo compagno di shopping.
Inizialmente, senza troppe lamentele, mi era andato a prendere tutti i vestiti che sceglievo dal camerino, cambiando le taglie, i colori e rimettendoli a posto.
Poi, dopo aver capito di esser decisamente sfruttato, si era accasciato sul divanetto e aveva iniziato a giocherellare col telefonino.
Oh, però, era estremamente dolce. Si era impegnato così duramente per farmi passare un bel pomeriggio di shopping che, però, alla fine aveva ceduto.
E, a differenza di quel Novembre 2010, non gli davo molto peso.
Al contrario, per rimetterlo un po’ in sesto, lo avevo accompagnato per negozi maschili, in cerca di nuove scarpe e giacche.
Si era provato non so quanti cappelli, ma poi non ne aveva comprato nemmeno uno.
Successivamente ci eravamo diretti verso un bar, per prenderci un gelato.
Così, fra i vari baci di nascosto e i negozi, si fece sera.
La mia parrucchiera riuscì a prepararmi in tempo per la serata. Mi fece una coda di cavallo, abbinata ad un abito azzurro che ricordava il motivo della mia partecipazione all’evento e due tacchi non esageratamente alti.
L’Oceans day era stato organizzato da La Mar con Oceana, la principale organizzazione internazionale no profit per la protezione degli oceani.
Era un evento a scopo promozionale, molto importante per Ian.
Lì non ci trovavamo per parlare dei nostri personaggi, per dedicarci ai fan o alle interviste. Ian ci metteva la faccia della sua fondazione di protezione d’ambiente, e io, oltre che accompagnarlo, mi trovavo lì per la mia posizione di filantropa.
Amavo gli animali quanto i bambini, e ogni volta che ne avevo occasione, cercavo di partecipare a questi eventi sull’ambiente e sull’ecologia.
Una questione molto importante sia per me che per Ian.
– Ed’ora, un applauso speciale per due ospiti speciali! – annunciò gioiosamente la Capa della fondazione, accennando a noi due.
Io sorrisi timidamente, prendendo sotto braccio il mio compagno.
– Ian Somerhalder e Nina Dobrev, che sono qui non in veste di attori ma in veste di ambiziosi aiutanti dell’ecosistema mondiale! – continuò poi, mentre io e lui la raggiungevamo.
Posammo per gli scatti fotografici dietro ai grandi quadri blu, nel modo più naturale possibile, poi ci dirigemmo verso il rinfresco serale.
Oh no, questa volta non avrei bevuto tanto.
Presi solo un paio di bicchierini di spumante, mentre Ian chiacchierava tranquillamente con alcuni sponsor di alcune fondazioni.
La serata passò velocemente. Dopo aver discusso sull’inquinamento marino, un taxi ci venne a prendere.
Ian mi accompagnò al mio hotel, in quanto dormivamo in due luoghi diversi - per non creare troppi sospetti -
Il taxi arrivò troppo presto, e io non era ancora pronta di lasciarlo andare.
Per tutto il tragitto eravamo stati in silenzio, ma ci tenevamo per mano.
E quel gesto, bastava più di mille parole.
Ian si alzò, aprendomi lo sportello della macchina.
– Mh, che galantuomo. – dissi fingendo di esser stupita da quel comportamento.
Mi trattava sempre come una principessa, non stancandosi mai.
Continuava a corteggiarmi nonostante stessimo insieme e questo non era mai successo in tutta la mia vita.
Mi fermai proprio davanti l’ingresso dell’hotel, alzando lo sguardo e incrociando i suoi occhi azzurri.
– A domani, allora. – mormorò lentamente, accarezzandomi una guancia con il polpastrello.
– Ci vediamo. – feci io, accennando a voltarmi.
Poi però mi sentii bloccare. Girai il volto verso la sua direzione.
Gli sorrisi, avvicinandomi.
– Prega che non ci siano fotografi. – sussurrai sulle sue labbra.
Ian mi prese il viso fra le mani, stringendolo delicatamente e baciandomi.
Il più bel bacio della buonanotte che potessi mai ricevere.
 
Paul e Ian arrivarono prima di me al CW e questo perché loro non dovevano alzarsi tipo 3 ore prima per vestirsi, truccarsi e pettinarsi.
Quel giorno la parrucchiera aveva fatto, nuovamente, un ottimo lavoro.
Mi aveva lasciato i capelli sciolti, a differenza dell’evento serale del giorno prima, e li aveva reso un po’ mossi, ma non eccessivamente.
Per i CW, avevo indossato un abito grigio con alcune strisce gialle e, per completare, dei tacchi che ricordavano  la  tonalità del vestito.
Uscii quasi correndo dall’hotel, dove sulla soglia del marciapiede mi aspettava la macchina nera che mi avrebbe portata all’evento.
Fortunatamente arrivai prima che i CW iniziassero.
Non appena uscii dalla macchina, le urla e gli schiamazzi aumentarono notevolmente.
Sentivo cose come “Nina vieni qui” e “Nina ti amo!” da tutte le parti.
O mio Dio, era sempre così emozionante! Non ci si abitua mai a questo genere di cose.
Sorrisi, ringraziando tutti i presenti, salutandogli con la mano.
Firmai più autografi che potei e feci una marea di foto. Ma, sfortunatamente, dovevo per forza entrare e non dedicarmi più ai miei tanti fan.
Una volta dentro, raggiunsi Ian e Paul sul red carpet.
– Dobrev! – mi salutò quest’ultimo abbracciandomi calorosamente.
Dalla sua spalla, salutai con un sorriso Ian, che ricambiò con un occhiolino.
I due erano vestiti allo stesso modo: camicia e giacca nera, così come i pantaloni e le scarpe lucide.
Ma, a differenza di Wes, Som aveva sbottonato i primi tre bottoni della camicia, lasciando inoltre la giacca semi aperta.
Il suo stile era inimitabile e sapeva sempre differenziarsi da chiunque, anche con lo stesso, identico, vestito.
Sorridenti, ci mettemmo tutti e tre in posa, mentre davanti a me mille flash mi accecavano.
Ian non lasciava mai il mio fianco.
Mi teneva quando ci facevamo le foto e quando camminavamo. Stava sempre accanto a me, non mollandomi un solo istante.
Oh, povero Paul.
Il classico terzo incomodo.
D’altro canto, Wes ci mandava delle occhiatine maliziose, ridacchiando sotto i baffi.
Dopo esser saliti sul palco, verso l’ora di pranzo tornammo sul red carpet, questa volta per farci intervistare.
Ovviamente, quando ti trovavi in balia di dozzine di riviste e intervistatori, era quasi scontato il fatto che ti dovessi dividere dai tuoi compagni.
Infatti, Ian e Paul vennero fermati dalla rivista AOL, mentre una simpatica giornalista inizio a farmi svariate domande incentrate soprattutto su bacio Delena dell’ultima puntata.
–Questa volta Elena era consenziente. Ormai, si vede come il loro rapporto sia maturato. Posso solo dire che, nella prossima stagione, le labbra dei due… saranno attaccate più volte. – risposi all’ultima domanda, facendole un occhiolino.
Mh, orse avevo spifferato un po’ troppo.
La giornalista, soddisfatta ed eccitata dalle informazioni ricevute, se ne andò trotterellando.
Dall’altra parte, Ian e Paul continuavano a chiacchierare con la telecamera.
Mi avvicinai, restando dietro e non facendomi inquadrare.
–… quindi sono sicuro che questa sarà una grandissima stagione per Stefan. Finalmente può mostrarsi cattivo e io amo interpretare questo tipo di ruolo. – stava dicendo Paul, sorridente più che mai.
Ian, lì accanto, roteava gli occhi.
– Ricordati che il fratello cattivone sono io. Non cercare di rubarmi la parte eh! – lo minacciò dandogli una pacca sulla spalla.
Entrambi scoppiarono a ridere, e io sorrisi alla vista di quei due.
Erano come fratelli. Si comportavano da fratelli.
Si stuzzicavano, stavano al gioco, litigavano e, spesso, fingevano anche di prendersi a cazzotti.
Ma il legame che c’era fra i due era indissolubile.
Delle volte, sembrava che fosse Paul il fidanzato di Ian.
Ridacchiai a quella confessione, mentre i due, dopo aver salutato calorosamente la giornalista, si dirigevano dalla mia parte.
– Dunque, ora possiamo andare, no? – chiese Paul controllando l’orologio.
– Sì usciamo, firmiamo un po’ di autografi e torniamo in hotel. – asserì Ian, passando un braccio sulle spalle di entrambi.
Dopo aver posato ancora una volta sul red carpet, finalmente potemmo andar via.
Ci venne a prendere la macchina di Paul e tornammo a New York.
– Ci andate all’after-party? – ci chiese quest’ultimo, rilassandosi completamente sul sedile.
Ian fece sì con la testa, poi si voltò verso di me.
– Eh no, questa volta non credo di esserci. Devo tornare a Pittsburg. – risposi passandomi una mano fra i capelli.
Paul piegò leggermente la testa di lato.
– Mi sono sempre chiesto come tu riesca a combinare tutto. – mormorò sincero.
Io mi stiracchiai, allungando la mano verso quella di Ian.
Almeno lì dentro potevamo comportarci come avremmo sempre voluto.
Lui la strinse leggermente, accarezzandone il palmo.
– Mi riesce facile. – dissi facendo spallucce.
Era così tenero il fatto che tutti si preoccupassero per me.
Grazie a Vampire Diaries non solo avevo trovato il mio amore, ma mi ero circondata di persone fantastiche, su cui si poteva sempre contare. I miei migliori amici, in poche parole.
Forse, prima di conoscerli, non avevo avuto nient’altro che un semplice assaggio dell’amicizia.
Ma con Candice, Kat e Paul finalmente capivo cosa fosse.
–Tra una settimana c’è la cena di riunione eh, vedete di non mancare. – ruppe i miei pensieri poco dopo Wes, con tono serio.
Ian sorrise, mentre la macchina si fermava.
Eravamo già arrivati.
Sapevo che mi sarebbero mancati tutti e due.
– Allora, vi saluto. – mormorai triste, guardando prima uno poi l’altro.
Salutai Paul abbracciandolo e riservandogli una marea di baci.
– Guardate che sono geloso. – si era intromesso poi, prendendoci per le spalle e staccandoci.
Ridemmo tutti e tre.
Perché nonostante la mia relazione con Som, il rapporto e l’affetto reciproco tra noi non era cambiato.
Era semplicemente stupendo.
Paul promise di non sbirciare, chiudendo gli occhi, e Ian finalmente poté baciarmi senza doversi guardare intorno.
– Ci hai visto un milione di volte baciarci! – ridacchiai aprendo la portiera.
– E anche fare sesso. – aveva aggiunto Ian, riferendosi ovviamente alle scene tra Katherine e Damon.
Paul aveva scosso la testa, sorridendo.
– Quella è finzione e sono tutti momenti che vengono visti da milioni di persone. Voi siete la realtà, e tutto ciò che vi scambiate è e rimane vostro.
Wes ci abbracciò entrambi.
Amavo quella persona come un fratello, e continuo tutt’ora a sentire e provare gli stessi sentimenti.
Li salutai dal marciapiede, mentre Ian mi mandava un bacio e Paul s’apprestava a chiudere il finestrino.


Sul set di Noi siamo l'infinito: Mh, Nina sta sul serio al telefono :'D Forse ci ho azzeccato.

 
i Nian a New York in giro per negozi; scusate la qualità delle immagini, sono le uniche in circolazione.


Agli Oceans Day:


Nina, Ian e Paul ai red carpet dei CW upfronts:


Nina, Ian e Paul sul palco dei CW:


Nina, Paul e Ian intervistati:




Nina e Paul all'uscita dei CW:


Continuano a non esserci giustificazioni plausibili per i miei continui ritardi.
So solo che, ora che finalmente la scuola è finita, sarò MOLTO più presente. Oh si, ve lo prometto.Giuro. 
Ah, questa volta ho lasciato tutto attaccato, senza i miei soliti spazi tra le righe. Com'è? La lettura risulta facile o difficile? Vi prego di dirmelo, cos' almeno non impiego mezz'ora a fare quegli spazi.
Tornando alla storia; è un capitolo abbastanza lungo, spero di non averlo reso troppo pesante. Insomma, succedono molte cose.
Vampire Diaries è ufficialmente finito, e Nina è già pronta per interpretare una nuova parte. Non so chi di voi l’ha visto, il film in Italiano si chiama “Noi siamo l’infinito”. Ragazzi, è davvero molto bello, ve lo consiglio!
Nina è realmente una fan sfegatata di Harry Potter e, una delle sue attrici preferite, è proprio la Watson. Che carine jhwgdhs *-*
Inoltre, il famoso giornale americano Just Jared pubblicò sul serio quell’articolo, definendo Nina fidanzata di Ian.
Nella seconda parte, vediamo i Nian che fanno shopping per NY.
Ciò è realmente successo: Nina, che si trovava a Pittsburg, andò a New York prima dell’Oceans day per stare un po’ con Ian, che era appena tornato da Johnsburg.
E si sono incontrati sotto l’hotel di Som, che è proprio il Trump Soho Hotel. Ragazzi, cercate le foto su internet. E’ un hotel strafigo.
Inoltre, i due hanno fatto shopping insieme prima di recarsi all’evento marino. Ma coma fa Ian a essere così perfetto??? Ç_ç
Non è proprio il giorno dopo, ma sono due giorni dopo, che c’è il CW. Sinceramente non so come funziona, ma dalle foto credo che i passaggi siano stati questi.
Infine, Nina non è andata all’after party, mentre i due amici si.
A me non convince molto, ma è un capitolo preparativo al prossimo.
Abbiamo visto cos’è successo dopo che i Nian si sono messi insieme: il coachella, l’after party del coachella e, infine, questa giornata a New York.
E se la favola, ad un certo punto, si dovesse spezzare?
Mhhh, il prossimo sarà bello. Ve lo prometto. Cioè, a me piace come idea.
E’ carina.
Un bacione a tutte! <3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Simply96